Creato da AussieAle il 18/04/2007

Aussie Life

Bagatelle dall'altra parte del globo, cronache di vita australiana

 

 

two years later...

Post n°143 pubblicato il 01 Maggio 2009 da AussieAle

Con un po' di ritardo...

Il 20 Aprile del 2007 partivo.

Nel mezzo c'è stata tutta l'esperienza Australiana, e dal ritorno ad oggi tante altre piccole cose. Ho sempre pensato fosse ora di indirizzare la mia vita, di trovare una strada e, come ho sempre detto, costruire qualcosa. Pensavo di essere sui giusti binari.. una carriera, delle persone stimate da cui imparare... ma i cambiamenti devono sempre essere messi in conto.. e come dice una persona che stimo: di tutte le esperienze, l'unica che serve oggi è l'esperienza al cambiamento. Presente.

Lavoravo in un'azienda leader mondiale, ho collezionato parecchie ore di volo, un rimpatrio forzato con l'aereonautica da un paese in guerra, una foto in un ufficio presidenziale e tante altre cose. Però ad un certo punto son cambiate le persone.. ed è cambiato lo spirito.

Il 20 Aprile 2009 ho cambiato lavoro. Sono andato in un'azienda in cui una persona che stimo ha portato quello spirito che mi piace. La sfida, il gusto di fare cose speciali perchè sono speciali, perchè c'è da imparare e non per l'utile che danno. Su queste cose ho fondato un'altra strada, l'ennesima.

Certo c'è la crisi.. però dopo la crisi avviene la ripresa. E questa è la grandissima opportunità che non voglio lasciarmi sfuggire, quella di cercare già ora la strada per uscire..

 

 
 
 

One year later

Post n°142 pubblicato il 22 Aprile 2008 da AussieAle

Il 22 Aprile 2007 fu il giorno del mio sbarco a Sydney. Il viaggio è raccontato tutto in questo blog. Due mesi dopo il ritorno mi trovo ancora fra le montagne bellunesi (E’ il periodo più lungo che passo a casa dopo 8 anni, e per fortuna non è un record destinato ad allungarsi di molto). Non ho nostalgia dell’Australia, sarà perchè ho sempre pensato al futuro (come dice la frase in testa) o perchè me ne sono andato con un senso di soddisfazione per quel che mi ha dato. E sopratutto con ottimismo per quel che avrei trovato qui. Comunque, in questi due mesi è successo che:

- La mia famiglia ha un nuovo componente. (preso da uno che vive in una baracca in riva al fiume con 50 cani... ho trovato il nuovo sogno della mia vita!)

-  Rose ha lasciato le Pipettes... sono ansioso di aspettare il suo disco solista.

-  Ho imparato un nuovo mestiere.

E questi penso siano i cambiamenti più grossi intorno a me. In fondo i miei amici non li ho visti più di tanto cambiati. Qualcuno è andato a convivere, chi si è lasciato. Ho rivisto vecchi amori, a cui avevo pensato spesso laggiù, rivalutando di molto i miei pensieri. E sopratutto, ho cercato di dare una direzione al mio futuro.

In fondo la facevo facile. Ora torno, mi scelgo un lavoro che mi mandi all’estero e poi continuo così fin che non mi stanco, collegando con quel momento l’inizio di una famiglia. Invece non so quando esattamente i pensieri si sono evoluti in altro. Mi son trovato a pronunciare molte volte la parola “impegno”, e questa coincideva quasi sempre con decisioni di lungo periodo. Fermarsi in una città per 2 anni, fare un mutuo di 25 anni... cose che sono sempre state lontane dal mio modo di pensare. Invece, ora lo sono. Tutte le proposte di lavoro che ho sono per l’estero, o come residenza o come frequenti trasferte. Poi ho visto un appartamento carino che potrei anche prendere, se non altro come investimento. Nel futuro le cose poi cambieranno, ma per intanto prendo queste strade, queste sono quelle che credo essere scelte importanti. Se avrò fatto una buona o cattiva scelta lo saprò fra tanti anni, ma per il momento, mi sento che è ora di impegnarsi. E chissà, magari non solo nelle mie finanze o nella mia carriera... dopo tanti anni, nasce un qualcosa. Non è esigenza, è più curiosità e voglia di provare a impegnarsi nei sentimenti*... chissà!

Finisce veramente qui il mio anno raccontato. Ora, ritorno a nuove cose.

A tutti quanti, grazie.

* Giusto per non creare equivoci... non sto dicendo che mi sto per sposare, e nemmeno che ci sia qualcuno. Solo invece di andare in giro ed esser uccel di bosco magari ci si fa un pensierino... quando accadrà! Che mi pare la variabile maggiore!

 
 
 

- 1 giorno

Post n°141 pubblicato il 21 Aprile 2008 da AussieAle

...nel frattempo ho messo qui un compendio sonoro della mia Australia. Ed è anche il cd che ho in macchina!

The Veronicas – Untouched: Questa canzoncina fa tanto nineties, ed è stata al centro di molte casualità. L’ascoltai l’ultima sera a Sydney in macchina di Smart&Beauty, e poi mi inseguì nell’autoradio i primi due giorni di viaggio on the road.

Gwenno – U & I: You and I have been running around like headless chickens. Mi ricorda una storia Italiana che ho capito solamente dall’Australia e da queste parole... come un ricordo che non si è mai sopportato e poi per qualche motivo ci si ripensa col sorriso. Questa canzone è stata la riappacificazione. Musicalmente parlando è l’esperimento di elettro pop della biondona delle Pipettes.

Jeff Buckley – Morning Theft: What am I still to you? Me lo sono chiesto molte mattine, pensando che tutto quel risvegliarsi con lei sarebbe finito. Credo che sia stata la prima volta in cui ho realmente vissuto qualcosa distaccamente senza fingere cinismo...  e per farlo, è bastato amettere che un sentimento c’era. Strano, vero?

Deus – Nothing Really Ends: Una canzone riscoperta con un colpo di fulmine... camminavo tornando verso casa e riascoltando la canzone, mi sorprendo da solo accorgendomi di chi con quelle parole mi torna alla mente. Forse è proprio vero, niente finisce mai veramente.

Joni Mitchell – River:  Non ho mai realmente amato Natale... ma non quest’anno. Sarà che era così strano, ero così ispirato e rilassato. La canzone è bellissima e paradossalmente rappresenta quello che non è stato. Però mi piace un sacco.

Motorhead – Ace of Spades:  Il riff di chitarra di questa canzone è uno dei più energici della storia. E pensate questo ascoltarla nel camper a tutta manetta con il deserto che scorre e niente, ma proprio niente intorno.

Missy Higgins – Peachy:  Piacevole scoperta del panorama musicale Australiano, deve essere una di quelle canzoni che è impossibile non trovarsi a canticchiare ogni tanto. E’ una canzone leggera, ma che è suonata molte volte sul mio iPod.

Muse – Starlight: This ship is taking me far away. Mi ha colpito per questa frase, io far away c’ero già e mi sono chiesto spesso perchè questa canzone mi piacesse tanto... ancora non l’ho capito!

Bruce Springsteen – Born to Run: Questa era la prima canzone che la mattina ascoltavo. Una canzone che prende da dentro, è impossibile non farsi prendere dal suo inizio.

Thin Lizzy – The Boys Are Back in Town:  Gente che se ne va e poi torna con una storia da raccontare, vedendo cos’è cambiato... ho un de ja vu.

The Beatles – Come together: Questa canzone ha un mood iniziale che definirei sexy ed intrigante, con una punta di mistero... almeno da quando fece da raccordo tra i preliminari ed il “sodo” con Lady. Ho passato un paio di mesi prima di scoprire titolo ed artista... d’altrone come fai a dire ad uno sai come si chiama la canzone che inizia con “sciuummm pam pam 

Amy Winehouse – Tears dry on their own: Non so ben come mai ogni volta che l’ascolto mi vengono in mente alcuni momenti indefiniti in giro per Sydney. Però mi piace la canzone e mi piace la sua voce.

Chris Cornell – You Know My Name: Lui è la voce maschile più bella in circolazione, e la canzone era regolarmente sul tapisroulant. Ero stato al suo concerto a Sydney, e ho trovato you tube una canzone da quel concerto... bhè.. durante quella canzone, la genesi del tira e molla con smart&Beauty.

Petula Clark – Downtown: Una canzone scoperta per caso (grazie Elisa!), però è una canzone allegra così, senza tante pretese. Anche se è proprio vero, passeggiare downtown ha sempre avuto un bel effetto.

 
 
 

Suddently, end comes. Actually, is the beginning

Post n°140 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da AussieAle

Sono partito che ero un ragazzo con tanta ambizione, sicuro di se stesso e così confidente nelle sue possibilità da essere inconsapevolmente senza grosse paure.. E con una convinzione, quella che chiunque può avere il mondo in mano. E così sono andato in cerca di qualche mezzo in più.

Quando sono arrivato ho cercato di imparare il più possibile, e di capire come le cose funzionano. Ho cercato le opportunità senza paura ne riguardo. Con la solita supponenza credo di essermele meritate perchè alla prima ho dato tutto per dimostrare il mio meglio e così fino all’ultimo giorno. E per un semplice fatto: quello di aver sempre cercato un dubbio da risolvere. Il che porta ad imparare qualcosa di nuovo ogni volta e cercarne ancora un’altra.

Fino a che, non è venuto il momento di mettere in discussione i sentimenti. La mancanza di questi molte volte ha giustificato molti miei raggiungimenti. Alla fine, però è stato il passo più duro... attraversare un continente non è stato difficile come mettere in discussione tutto, della mia vita, per amore. L’amore non ha vinto, ma ha fatto la sua partita, facendomi venire tanti dubbi e portandomi un nuovo obiettivo, o meglio, un’altro.

La ricchezza di questa esperienza non è stata nei posti che ho visto, e non importa quanto geograficamente lontano sia andato. La vera ricchezza sta tutta nel modo in cui ho rivalutato il proprio cuore e quello che ci è passato attraverso.

Alla fine volevo anche scrivere una Bottom Line della mia esperienza. Da quando sono partito ho riguardato la situazione attuale, realizzato come gran parte della mia generazione e di quella degli oggi 30enni sia impreparata a questo mondo, a come sia una generazione incapace di prendersi responsabilità o rischiare. E sopratutto del piacevole senso che prova nel farsi consolare piuttosto che farsi ispirare. Le persone che ammiro e di cui ho letto, da cui ho imparato o conosciute sono tutte persone che non sono andate in cerca di una terra dove stare meglio, ma semplicemente avevano voglia di riuscire, di combattere per le proprie aspirazione e scontrarsi con la grandezza delle proprie ambizioni.

Ho ricevuto molte mail in questi mesi di persone che vogliono emigrare per migliorare la propria situazione. Il discorso è che i nostri nonni son venuti qui per scappare dalla fame. Le persone che oggi vogliono andare in Australia solamente in cerca di una condizione non migliore, ma più facile. Il fatto è che è la terra del compromesso, c’è un’opportunità per tutti, ma in cambio non avrete molte delle cose che avete qui. L’insoddisfazione ve la riporterete dietro anche in Australia, perchè ci sarà sempre qualcosa di cui lamentarsi. L’Australia è certamente una terra bellissima, non scorderò mai cosa ho visto in tutto questo tempo, ma è molto più povera di anima di quel che sembra. Personalmente dopo essere stato qui mi sono reso conto della fortuna di essere cresciuto in un contesto complesso come quello italiano, e di esserci tornato.

Sono contento delle persone che mi hanno scritto. C’è chi ha detto di essere stato ispirato da me per fare qualcosa. C’è chi ha cambiato il lavoro buttandosi nella rischiosa quanto desiderata avventura di mettersi in proprio, chi ha deciso di terminare una relazione che annaspava da tempo e c’è stato chi non ha smesso di credere che il lavoro non lo si trova ma lo si cerca. Questo è stato il regalo più grande

Sono stati 10 mesi intensi. Tiro un sospiro, son sicuro che i prossimi, non importa quanto, avranno ancora di più da dare. Il fatto è che la parola Fine richiama sempre qualcosa di brutto, forse per il retaggio cristiano che ci fa pensare alla morte. Io preferisco pensarla all'Induista, in cui fine e morte coincide con il principio di rinascita. E così mi butto in nuove avventure, con l'animo sereno, positivo ed ottimista, perchè ho cercato e trovato l’opportunità di scegliere il lavoro per il mio futuro, e che ci crediate o no... in Italia (anche se comunque potrei finire oltre qualche oceano).

Anyway, grazie a tutti quelli che mi hanno seguito. Qui finisce il mio racconto di questo periodo della mia vita. Sono già in Italia, in attesa di prendere la direzione del mio futuro. Grazie a tutti.

Ale.

 
 
 

Più della destinazione, il viaggio

Post n°139 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da AussieAle

Camper: 2 dollari al giorno, su standbycars.com.au
Diesel per 5060 km: 1220 dollari (ha bevuto come un disgraziato!)
3 Magliette: gratis, con i punti del gasolio alla bp
Pasti: 200 dollari circa (di cui 190 fish n' chips!)
Cibo: 100 dollari circa (di cui 50 di acqua e il resto in KitKat)
Park per il camper: 20 dollari a notte, circa.
Birra: 40 dollari, al bottle shop
Birra (2): 45 dollari, all'exchange hotel di Kalgoorlie (e come fai a dire di no ad una splendida creatura in completo intimo che ti chiede se vuoi un'altra birra... ed un'altra... ed un'altra....)

Attraversare un continente.... non ha prezzo.

(tramonto sull'oceano Indiano a Freemantle - Perth)

Arrivato a Perth... tutto è andato per il meglio, e ho scoperto che Freemantle, piccolo quartiere a Sud di Perth è anche un bel posticino... me lo godo un po' ora...! Per intanto ecco le foto:

Day 1 – Sydney to Eden

Day 2 – Eden to Phillip Island

Day 3 - Phillip Island to Portland

Day 4 – Portland to Port Wakefield

Day 5 - Port Wakefield to Ceduna

Day 6 - Ceduna to Caiguna

Day 7 - Caiguna to Kalgoorlie

Day 8 - Kalgoorlie to Perth

 
 
 

Bionde con la schiuma e bionde con poco di più...

Post n°138 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da AussieAle

Eccomi sopravvissuto all'attraversata delle Eyre Highway. Dopo due giorni di nulla, senza contatto telefonico, stazioni di servizio ogni 200 Km, splendidi paesaggi e strani incontri:

Guidare ininterrottamente per tutti quei km senza nulla intorno, se non qualche canguro che attraversava la strada e kilometrici camion. E' stato terreno fertile per molti pensieri e molte idee... oltre che per diverse foto a venire. Devo però chiedere permesso ad Andrea per il copyright in particolare su una...

Le altre su Flickr... pian piano arrivano! Oggi mi godo Kalgoorlie e questa brillante città di minatori. Pensate che i numerosi Pub, per attirare i minatori che evidentemente spendevano bene, facevano vestire le cameriere con sola biancheria intima. Ora molte miniere sono state chiuse... per fortuna, le buone tradizioni non sono andate perse...  mi sa che si avvicina Pub o' clock!

 
 
 

How are you? Top of the world!

Post n°137 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da AussieAle

Bene... dopo il primo giorno poco internet. Anyway, ho passato metà strada, visto paesaggi incontaminati. Incredibili. Ora mi trovo a Ceduna, città praticamente fantasma ma con un molo che vale la visita!

Da domani comincio ad attraversare il deserto del Nullarbor... per cui mi sa che ci sentiremo probabilmente solo venerdì!

Buona settimana a tutti!

 
 
 

Day 1: Sydney to Eden

Post n°136 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da AussieAle

Che non è un paradiso, ma e' carino lo stesso. Non so se si vede.. questo e' stato il percorso di oggi.

Il vero paradiso e' stata Hyms Beach, nel guiness dei primati come la spiaggia più bianca al mondo. E soffice come una moquette su cui e' stato rovesciato il coccolino, aggiungerei. Ho persino rubato un po' di sabbia.

Poi tanto verde, la Prices Highway sembra una statale di montagna lunga 500 km, con qualche scorcio da paura.

Il camper ha la manegevolezza di un gommone in mezzo all'oceano, oltre i 100 diventa nervoso come una donna nel pieno del ciclo e mi ha già prosciugato un pieno.. però gli voglio già bene!

Stasera ho impiegato 1 ora prima di riuscire a capire come il divano si trasformava in letto...! Ed in più, appena sono entrato nel caravan Park (scelto con la precisissima tecnica del "il prossimo sulla sinistra!") ho trovato un paio di coppie 50enni con che mi han offerto un bicchiere di rosso... cominciamo bene!

Sto cercando di aggiungere le foto su flickr, solo che sto scroccando il WiFi...!

Anyway... domani voglio partire all'alba, per cui vado a nanna! Un saluto a tutti, purtroppo non riesco a passare per i commenti!

 
 
 

Post N° 135

Post n°135 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da AussieAle

Pardon, ma son veramente presissimo da mille cose. Sto vivendo in un sobborgo di Sydney, e mi rendo conto di quanto ci si perda stando sempre nella city, oppure facendo il turista...

Domani prendo il camper e parto... non vedo l'ora!

Saluti a tutti!

 
 
 

Un po' Kerouac, un po' Paolo Bitta

Post n°134 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da AussieAle

E’ stata una settimana impegnativa. Ebbene, ho anche finito di lavorare. Venerdi’ in ufficio le celebrazioni per il mio ultimo giorno: con tre torte in ufficio e l’esclusivissimo cappellino della nave su cui abbiamo lavorato come regalo. Poi naturalmente al Pub, e la cosa bella e’ che qui, come ai compleanni, le persone ci tengono ad offrirti da bere. Nonostante stamattina il mal di testa si sia palesato puntuale come i tedeschi al mare ad Aprile, di sabato mattina ero al lavoro. Che poi non e’ cosi’ male, e’ sempre piu’ calma e c’e’ stato tempo anche per una colazione a King Cross.

E mercoledi’ comincia la mia avventura. A me e’ sempre piaciuto guidare, e sin da quando son arrivato ho desiderato avere una vacanza sconfinata in Australia, rigorosamente on-the-road. E, sopratutto, volevo evitare di fare il turista o il pretendente viaggiatore, tipo finire alle Whitesundays nel mezzo di backpackers inglesi ubriachi e tedeschi scottati all’inverosimile oppure a Uluru con i banchetti degli hotel al tramonto. Per il mio viaggio ho chiesto ai colleghi di lavoro. Ognuno di loro ha angoli segreti e piccoli consigli, che ho prontamente elencato in un piccolo diarietto da consultare durante il viaggio.

E cosi’ mi son noleggiato un camper, e ho deciso... attraversero’ un continente. In pratica viaggiero’ coast to coast dall’Oceano pacifico a quello Indiano. Partiro’ da Sydney per arrivare a Perth 10 giorni dopo, attraversando tutta la costa sud e poi il deserto del Nullarbor. Saranno 5.200 km... e sono letteralmente elettrizzato!

PS: da domani mi trasferisco prima di partire, mercoledi’. Forse non saro’ su MSN o Skype per un pochetto. Cerchero’ ti tenere il blog aggiornato... deserto permettendo!

 
 
 

Sydney qua e là

Post n°133 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da AussieAle

Sarà l’anno del topo. In queste settimane sono in corso i festeggiamenti per il capodanno cinese. Abitando proprio a Chinatown, questo significa essere deliziati il sabato/domenica mattina da allegri e festosi tamburi e petardi esplosi davanti ai negozi... che appunto il sabato e la domenica sono gradevoli come un paio di mutande di carta vetrata. Per la cronaca questo sarà l’anno del Topo, mentre io ho scoperto di essere del Gallo. E voi che Animale siete? Provate qua!

Sono ricomiciate le scuole. Ok, la cosa non mi interesserebbe affatto se non fosse che sono rispuntate per le strade maliziosissime ragazzine in divisa scolastica dal viso innocente e con il nastro tra i capelli che fa tanto brava ragazza. E fortuna che c’è quello, perch normalmente avrebbero una lunghezza al ginocchio, ho visto più di una volta le ragazze uscire dalla scuola ed arrotolare la gonna a livello inguinale. Ancora non tormentano i miei sensi come le donne in carriera con tailleur/trench e scarpe rosse di Martin Place... ma, come dire, crescono bene.

Qualche mattina fa il mio cuore ed i miei sensi sono stati trafitti nel profondo. Mentre uscivo con il mio flat white nella pausa mattutina mi passa davanti una carinissima mora. Il fatto che avesse la tuta blu della marina, catalizzava tutta l’attenzione sul suo bellissimo viso. Aveva il viso di un angelo biricchino. La bocca piccola con labbra sottili, un visino tondo bellissimo con questa bella frangia morissima che cadeva su un paio di occhiali, che completavano il quadro che nel mio immaginario si presentava come “sono sofisticata, un po’ vamp però sotto sotto anche dolce”. Ieri mattina l’ho rivista, questa volta però alla guida di un muletto da 20 quintali. Mi sono vermato un momento... è stato come essere in un bellissimo ristorante, lume di candela, e il piatto principale sono i fagioli alla Bud Spencer.

Domenica mi trasferisco da smart&beauty. Mi sono messo nei guai da solo promettendo di cucinare. Il piano B è questo: vado al quartiere italiano, compro la pasta fresca, la porto in cucina, spargo un po’ di farina e rompo due uova e la spaccio per mia. Per il sugo idem, ma con un meno sofisticato sugo Barilla. In fondo.. lo faccio per la patria!

Ho scoperto che su Youtube ci sono un sacco di video di Fantazoo.. da quanto non lo vedevo, mi son quasi commosso!

 
 
 

Teatr-Ale

Post n°132 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da AussieAle

(l'inserto spettacoli di Cool-tur-Ale)

Ebbene, era tornado il momento di dare un po’ di spessore a quest’avventura. Cosi’, nell’improvvisazione piu’ totale con un po’ di amici si e’ organizzata una serata alla Sydney Opera House (altresi’ nota ai lettori del blog come il presunto monumento alla capasanta). La ghiotta occasione era la rappresentazione della Boheme, anche se piu’ che la Boheme in se mi esaltava il fatto di vedere un Opera, e di vederla all’Opera House. Siam partiti con l’idea di sederci per 99 dollari settore C.. alias posti-sfigati-ma-neanche-poi-tanto. Al botteghino amara sorpresa, son rimasti solo il settore A (250 dollari) oppure il settore Y (per 40). Naturalmente siamo andati per l’Y, anche se sembrava la piccionaia a vedere la cartina. Invece, tralasciando il fatto che ci siam persi solo qualche metro di palco alla sinistra, non erano poi tanto male

Il mio background teatrale e’ vasto quanto la fedelta’ di una donna dell’est, ossia scarsa se non nulla. Negli ultimi anni, grazie alla tessera studente mi ero divertito solo a qualche rappresentazione ma mai all’Opera. Il fatto e’ che continuavo ad immaginare pompose scene con attori che boccheggiando come pesci, ma cantano spaziano dai toni del fringuello delle Alpi al clacson di un autotreno. Anyway, mi e’ piaciuto una cifra. La rappresentazione non era in abiti ottocenteschi, ma bensi’ una versione un po’ grunge, un po’ indie... o forse solo una Bohemien Boheme. Marcello e Rodolfo erano artisti squattrinati con un giubbotto in pelle alla Fonzie, mentre Mimi’ era una cagionevole piccola fiammiferaia con tratti orientali. Le ambientazioni sembravano piu’ il mercato cinese piuttosto che il 1800 parigino

L’Opera e’ un’esperienza da riprovare. Credo richieda piu’ attenzione di una semplice rappresentazione, e per l’attenzione che si presta la musica diventa realmente l’amplificatore e la trasposizione sonora delle emozioni dei personaggi. L’ambientazione poi ha messo la curiosita’ di andarci con una ragazza perche’ credo che immedesimarsi sia molto piu’ facile e spontaneo che un film o una rappresentazione. Anche la piccionaia ha avuto il suo fascino, ho sempre guardato dalla platea, ma dall’alto scrutare anche la sala, si vedono piu’ particolari e forse una prospettiva diversa in generale. E mi piaceva un sacco sentirsi addosso il buio e contemporanemante essere appena sfiorati dalle luci che illuminano il palco. E poi e’ una bella sensazione nell’Opera House, nell’intervallo bevendo un bicchiere di vino rosso nel foyer guardano tra i vetri la pioggia (a momenti sbarcava anche Noe’, ieri!). Una bel lunedi’ sera, una bella Opera

La Boheme
Sydney Opera House, Sydney.
Fino al 20 Marzo (prezzi a partire da AUD 40.-)
(ho sempre sognato di scrivere questo alla fine di una recensione!)

 
 
 

Cool-tur-Ale: Brunel

Post n°131 pubblicato il 02 Febbraio 2008 da AussieAle

Sottotitolo: Il mio idolo.

Quando faccio qualcosa di nuovo mi piace sempre scoprire, informarmi e sapere. Così è stato quando ho cominciato a lavorare qui per la marina. Wikipedia alla mano, ho lasciato la mia curiosità guidarmi in mezzo alle mille particolarità. Una mi aveva particolarmente colpito. L’elica di propulsione sostanzialemente prende potenza dal motore e la deve trasformare in energia di spinta. L’efficienza di un’elica dipende dalla sua capacità di trasformare quest’energia. Quello che mi ha sorpreso è come le eliche di oggi, studiate e disegnate al computer, siano solo il 10% più efficienti di quella disegnata con carta e penna, nel 1843 da un giovane ingegnere di nome Isambard Kindom Brunel. Pian piano mi sono incuriosito al personaggio, perchè è la classica persona che mitizzare sarebbe un errore. Sono corso da Borders a prendermi la sua biografia. E ne sono rimasto di sasso. E’ un’ispirazione per ogni persona, per ogni uomo sulla faccia della terra. E’ l’ambizione fatta persona, e forse per questo mi piace.

A 20 anni era incaricato di scavare il primo tunnel sotto il Tamigi e quello che fu l’inizio della metro di Londra. Era stata un’opera che tutti dicevano impossibile... ma lui aveva preso ispirazione dalle Teredini ed aveva costruito una macchina per la costruzione delle gallerie. Ad oggi, si una la stessa macchina, solamente migliorata con le tecnologie attuali.

A 26 anni ha costruito uno dei ponti più belli del regno unito, il Clifton Bridge, un’opera di ingegneria eccezzionale, ma sopratutto di una bellezza unica, con richiami all’egitto nei suoi pilastri. Lui stesso molte volte andava a inspezionare la costruzione del ponte, e più di una volta richiò la vita su una fine sospesa tra le due sponde...a Bristol, dove il ponte si trova, non è un caso ci sia un Pub chiamato The reckless Engineer. Sempre Brunel ha costruito quello che è stato il ponte ad archi che per anni è stato quello con l’arco più ampio e sopratutto il Royal Albert Bridge, il primo ponte sospeso con una struttura che non si ancora al terreno.

Poi ha costruito una linea ferroviaria, la Great Western, che ha spostato il tempo. Nel 1837, Bristol aveva 10 minuti di differenza da Londra. Con l’avvento del treno, Brunel fece sì che per allineare gli orari del treno, Bristol si portasse sull’orario di Londra.

Quel che mi ha sorpreso e’ la sua capacità di pensare in grande. La sua prima nave fu la Great Western, che attraversò l’Atlantico in soli 29 giorni, contro i 2 mesi necessari a quel tempo. Visto il successo gli venne chiesto di costruire una nave gemella. Nacque la SS Great Britain, la prima nave con elica di propulsione e con lo scafo d’acciaio. Era lunga 98 metri. A Brunel venne commissionata un’altra nave sorella. Pensate ne abbia costruita una simile? No. La SS Great Eastern era lunga 211 metri, che per l’idea di allora sembrava una nave destinata ad affondare. Ma non lo fece.

Così come la Stazione di Paddington a Londra, e molte altre opere. Al di là delle sue straordinarie capacità tecniche la cosa migliore di Brunel è che era un sognatore. Non credo che lui non abbia mai guardato ai mezzi a disposizione e su questo basare tutto un progetto. Lui sognava il ponte e la nave più grande, la più bella... l’ambizione lo guidava. Brunel non si è mai fermato davanti a nulla, ha portato in vita idee e aspirazioni che dopo 200 anni sono ancora in piedi e a volte ancora molto meglio dei manufatti attuali.

Brunel è una persona che spostava gli orizzonti di quel che si crede sia possibile. Perchè non partiva da quel che gli veniva dato ma dal risultato che voleva ottenere. Questo, è quel che mi piace di lui.

 
 
 

Cose serie. Può essere una pizza meglio di Kate Moss?

Post n°130 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da AussieAle

(lo so, è venuto fuori un pezzo prolisso... però mai mi sono tanto compiaciuto di qualcosa che ho scritto)

Ci sono alcune cose del nostro paese che sono inimitabili. Due su tutte. Caffe’ e pizza. Ora, al mondo esistono grandi multinazionali che cercano di imitarci, come ad esempio Pizza Hut, Domino e Starbucks... credo che per un Italiano, andare in posti del genere, sia come aver voglia di Nutella e andarsi a comperare la marca tarocca, tipo la CiocoNut... ci si sente biricchini allo stesso modo... ma il gusto? Tornando alla pizza gia’ dubitavo del gusto degli ausraliani dopo aver visto in tv la pubblicita’ di Domino e la 7 meat pizza, praticamente pasta, pomodoro ed una fattoria sopra. Ha avuto cosi’ tanto successo che ora ha anche la variante all the way to the edge che non ha la crosta (per solo un dollaro in piu’!). Piu’ in generale la mia opinione sulle pizze che si possono avere qui si capisce bene dalle sembianze che ha... un materasso con il pomodoro sopra. Una sera al quartiere italiano avevo mangiato una buona pizza.. ma poi mi son chiesto se magari non fosse relativamente buona... un po’ come Moira Orfei in mezzo ad una pintagione di querce secolari e’ relativamente giovane.

Anyway, ieri sono stato in pizzeria, per il party di compleanno di smart&beauty (che non e’ il famoso party, quello e’ sabato.. ed il marinaio dovra’ trovarsi qualcuno.. Ale 1 – Popeye 0). Nel ristorante c’era l’offerta giovedi’ (tutti i posti hanno offerte per i giorni infrasettimanali, pur di tirare gente) che era All you can Eat. Con 20 dollari hai diritto ad un simpatico timbrino che ti autorizza ad avere un drink e chiedere quante pizze vuoi. Saputo il formato era gia’ pronto ad indossare un paio di pantaloni di due taglie piu’ grandi da riempire pian piano di adipe. Vista la scelta di pizze ero ancora piu’ fiducioso di rotolarne fuori soddisfatto a fine serata.. cosa non facile vista la mia naturale avversione per le verdure. Una su tutte era la Parma. Parma e’ per me la citta’ piu’ bella al mondo. E la pizza, quanto a seduzione degustativa non era da meno: grana, rucola e prosciutto*.

Se avessi un appuntamento con Kate Moss e la stessi aspettando sotto casa con un mazzo di fiori non credo avrei avuto la stessa trepidante attesa. Solamente che poi e’ stato come se al risorante scopro che fuma la pipa e che rutta come Bud Spencer (da buona inglese questo non sarebbe poi tanto strano). Tornando alla pizza qualchge sospetto mi e’ sorto quando all’inizio si ordinavano due pizze a testa. Alla fine arrivano queste pizzette. Durante gli anni universitari, le SpeedyPizza Findus sono stato un sostentamento cardine della mia alimentazione... e queste erano anche piu’ piccole. Solamente dopo il 4° giro cominciavano quelle piu’ grandi... solo li’ ho scoperto che erano dimensioni standard. 5 e 8 pollici per piccole e medie.. e li’ ho sentito la terribile puzza di standardizzazione. E dove c’e’ standardizzazione si possono trovare due cose.. o una catena (tipo Mc, Starbucks) oppure dei giappi.

E’ bastato girarmi verso la finestra della cucina. Se una donna ha delle belle gambe, dovrebbere esserci una legge che per almeno 10 giorni al mese deve indossare una minigonna. Insomma, se c’e’ qualcosa da mostrare, perche’ non farlo? Pensate ad una bella pizzeria con il forno a legna. Quelle sono le gambe della Herzigova. Quella di ieri era piu’ una modella di Botero. In perizoma. La cucina sembrava una nouvelle cuisine della Chicco (aveva una deliziosa canzoncina la pubblicità, ricordo). Un giappo metteva su un nastro trasportatore le pizze, queste entravano in una misteriosa scatola e uscivano dall’altra parte... sconvolgente!

Inutile dire che poi le pizze... il prosciutto della mia pizza Parma era gustoso come un’infradito ed il Grana era più simile ad una sottiletta Kraft affumicata. A completare il quadretto poi c’è stata anche la scelta del Drink. Essendo a tavola con 5 australiani ed un’americana mi son dovuto prestare alle loro abitudini.. ecco che quindi le mie pizze sono state accompagnate da un vino bianco. Di tutti i binomi storici, pizza e birra vanno da sempre insieme... è un po’ come Cindy Crawford.. senza Neo rimarrebbe una gran patonza, ma grazie a quel piccolo segno distintivo è un’icona di bellezza. Bere vino con quella pizza è come mettere il neo alla famosa modella di Botero. Sul burroso sedere.

Tirando le conclusioni. Anche se fumasse la pipa e i suoi rutti si misurassero sulla scala Mercalli... direste di no a Kate Moss? Così come le pizze di ieri. Essendomi dato per scontato che il mio parere in tema di pizza conta e millantando un certo gusto per il cibo, quando mi è stato chiesto se avessi gradito le pizze, la risposta naturale è stata...

Non erano male... solo non le chiamerei pizze. Ecco come sono le aussie-pizze

 

*Prosciutto non si traduce Ham. O meglio, in Australia Prosciutto/Ham stanno ad indicare uno il crudo ed uno il cotto. Non chiedetemi in che ordine, tra le cose difficili della mia vita, oltre ad aprire una porta con scritto spingere o tirare e agire senza pensare prima qualche secondo, c’e’ anche ricordarsi qual’e’ il crudo e quale il cotto. Per farlo devo ricorrere all’associazione “Rovagnati, prociutti cotti, firmati” e ricordarmi che il prosciuttone di Mike Bongiorno era di colore chiaro.

 
 
 

La sposa con i teschietti

Post n°129 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da AussieAle

Sono affascinato da laTruzza. Nel senso, è carina, un bel corpicino ma mi intriga come un piatto di verdure bollite, penso mi muova più ormoni un KitKat che lei. Però le voglio bene come ad una sorella minore. Ha quell’aria distratta ed un po’ svogliata, sempre con le Vans a quadretti e la maglietta con i teschietti. Credo che se non fosse tutte queste cose messe insieme la odierei, come odio tutti gli angeli del focolare, ossia quelle ragazze così innamorate del proprio ragazzo e così bisognose di ricordarselo che hanno bisogno di nominarlo così spesso che qualche volta diventa una congiunzione.

Lei, invece, mi incuriosisce. Vedo questa ragazzina di 23 anni così svogliata dal lavoro, così appassionata di vela, surf, concerti e feste sulla spiaggia che è anche alle prese con il matrimonio. E sarà che io lo desidero quanto un’herpes ma mi affascina sentirla parlare di tutte le cose che ha pensato. Il matrimonio Aussie funziona più o meno come da noi. C’è la cerimonia religiosa, ma meno invasiva... invece della chiesa basta un palchetto con un arco ed un po’ di fiori a dare quel puro candore che fa allegria. Poi c’è il banchetto-buffet, in realtà più simile ad un rinfresco imperiale che ad un pranzo/cena (strano che non sia BBQ con un suino in cravatta). Anyway, laTruzza ultimamente è svogliatamente alle prese con i preparativi iniziali. Il problema più grosso, ora, è che ha una damigella dalle silouette filiforme e capelli rossi, mentre l’altra tozzetta (o meglio, che stai prima a saltarla che girarci in torno) bionda.. a quanto pare colore e taglio diventano problematici. Per il suo a quanto pare non ci sono tante pretese... ma è più o meno pronto e disegnato. Anche perchè sarà una barefoot bride, visto che si sposerà in spiaggia a Manly... pensavo succedesse solo nei Film!

Si sposa il prossimo gennaio.. potrebbe anche essere una scusa per tornare!

 
 
 

Fuochi d'artificio (visti e da vedere...)

Post n°128 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da AussieAle

E’ stato un bel lungo week-end. Sabato l’Australian Day aveva riempito il centro di persone e la Baia di barche. Anche una mostra di auto d’epoca, in cui le auto che richiamavano attenzione c’erano le vecchie 500 e che a catturare la mia di attenzione una bellissima Alfa Romeo 1750 GTV... i bellissimi interni neri, essenziali con il cruscotto con pochi indicatori tondi e cromati sono finiti nella mia lista delle cose che a cui deve assomigliare il paradiso. Proudly, le nostre auto erano come margheritine fiorite in un prato pieno di banale tarassaco. Passeggiando in giro, tra i mille barbeque (particolarmente gradevole quello vicino l’Opera House) è stato bello, ho visto tante persone felice, tranquille... è proprio l’atmosfera che l’ha reso un giorno speciale. E la sera i fuochi a Darling Harbour sono stati meravigliosi. Più lunghi persino di quelli dell’ultimo dell’anno. Avrei anche fatto milioni di foto, purtroppo venerdì ho prestato la macchinetta a laTruzza che andava al BigDayOut, che vedrò solo domani a lavoro.

La domenica voleva essere una di quelle domeniche dove si pulisce, lava e stira... alla fine, causa una pigrizia e la ronfata che mi ha fatto perdere tutta la mattina mi è venuta fuori una di quelle domeniche pigre passate tra divano, sauna e, almeno almeno, spesa. Così ho trasformato questo lunedì che sembra una domenica appunto nel giorno della lavatrice (ma dopo diverse ore.. ancora da stirare!)  e del fish market!

Si parlava di trasloco, dunque... bhè... diciamo così. Pagherò l’affitto ancora per due settimane, poi abbiamo trovato chi verrà al posto mio (una coppia). Ci sarà ancora qualche giorno da stare a Sydney prima di partire per il mio viaggio (di cui darò dettagli in settimana). Così mi serviva una sistemazione per qualche giorno, e qualcuno si è offerto... sarà una smart&confortable house!

 
 
 

Cool-tur-Ale: Australian Day

Post n°127 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da AussieAle

Oggi come oggi, 220 anni fa’, l’allegra brigata del capitano Arthur Phillip sbarcava con una nave in una baia nella terra che solamente 18 anni prima era stata scoperta da James Cook. Le 11 navi (alias the first fleet) conteneva un carico di circa 1000 galeotti che non trovavano posto nelle carceri inglesi. Il capitan Arturo, messo il piede a terra, fondo’ la colonia penale del New South Wales. Il luogo dello sbarco venne chiamato in onore del Segretario Inglese... fu quel giorno che nacque la Sydney Cove. Poi tutto il resto è storia...

Fino a domani. Domani e’ l’Australian day, che celebra l’anniversario della fondazione della colonia penale. Naturalmente i festeggiamenti saranno in puro Aussie Style... un mega barbeque dalle 10 di mattina alle 8 di sera, una regatina sulla baia, un paio di parate, Hyde Park pieno di feste varie e sopratutto numerose bancarelle gastronomiche, una festa delle radio al parco del Domain e oggi un mega concerto con Bjork, Rage against the machine e molti altri.

Ed ho anche scoperto una cosa fighissima... visto che qui hanno tipo 4-5 feste pubbliche in tutto l’anno, quando vengono di sabato o domenica.. si recupera il lunedì...

Pronti per un lungo week-end. E, news delle news.. ad un trasloco. Ma questa e’ un’altra storia.

 
 
 

Ernesto ed il Giovane

Post n°126 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da AussieAle

Ho molte ragioni per guardare ad una nota multinazionale di consulenza con lo stesso sentimento con cui guarderei quel tipo di ragazza con cui c’e’ qualcosa in sospeso e insoluto. Gia’ in Italia faceva in qualche modo parte di un cambiamento importante, di tanti ragionamenti ed in un certo senso ha spostato l’orizzonte delle mie ambizioni, dato buoni strumenti per stimolare la lateralizzazione del mio pensiero quadrato e ragionare su quanto costruirsi la strada e’ molto meglio di seguire percorsi gia’ battuti. Non ho mai pensato di lasciarmi alle spalle nulla partendo, e’ tutta una continuazione di un percorso di vita, non una pausa da tutto. A parte lei... e il giorno in cui sono arrivato a Sydney mmaginatevi arrivare in stazione, uscire e vedere che il primo palazzo che spicca e’ proprio quello di questa compagnia. Doppio deja vu quando mi sono accorto che il mio appartamento aveva proprio quel palazzo praticamente di fronte

Giorni fa’ l’entita’ mi si e’ palesata ancora. Questa volta sottoforma di una Auditor con un sedere dalle forme degne di una statua di un tempio greco e che sfidava la gravita’ in tutta la sua marmorea solidita’. Oltretutto avvolta in un paio di pantaloni che valorizzavano in pieno questo deretaneo capolavoro. Un bel viso semplice con degli occhiali non particolarmente coraggiosi, pelle chiara e capelli corti che devo riconoscere facevano molto brava-ragazza-ma-forse-no

Naturalmente il lavoro di spulciare i conti, ricostruire la storia e ripercorrere il percorso di alcuni costi ha richiesto un meticoloso lavoro a ritroso in tutta quella che e’ la memoria storica degli ultimi sei mesi... il che ha naturalmente estromesso BarbyBoy dal lavoro, visto che e’ consapevole di quel che succede esattamente quanto un eschimese conosce gli ingredienti di un buon Long Island.  Fortunatamente, grazie ad una buona memoria molte volte riuscivo ad indirizzare molte delle domande e trovare il tempo anche per una discussione, che ho pilotato verso argomenti di frontiera e altri pomposi vaneggi che sapevo l’avrebbero interessata, ben sapendo che si sarebbe intrippata come un cricieto sulla ruota. ...e oggi lei e’ tornata per finire il lavoro. E mi ha detto che se voglio fare un colloquio, lei ha sondato il terreno ed un posto ci sarebbe. No grazie, preferisco vivere

Per 3 anni ho sempre provato quel sentimento insoluto nei confronti della mia ex con cui era finita nel peggiore dei modi, il che mi aveva provocato l’odio per alcune associazioni dirette tra le quali Vasco (che mi rimane tutt’ora) e le VW Golf. Oltre ad essere stato tormentato da un pensiero per lei tutti i giorni per lungo tempo. Poi un giorno per caso ci siamo incrociati per strada, ci siamo messi a parlare come nulla e non dico di essermi tolto un peso, ma ho come ripulito un angolo dei miei pensieri

Con questa compagnia era lo stesso... pero’ quella proposta sincera (ed un po’ interessata) mi ha ridato un buon feeling nel vedere dal divano quel logo gigante che vedo dalla finestra...

E ora devo anche trovarmi qualcosa di nuovo di cui crucciarmi per la sua insolutezza...

 
 
 

La bella, il marinaio ed il montanaro

Post n°125 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da AussieAle

Oggi è tornato il sole, ed In questi giorni di pioggia bisogna trovare un lato positivo. Il mio sono tutte le donne in carriera che alle 5.30-6 popolano Martin Place e le vie del centro per tornare a casa. Il fatto è che spuntano Trench come violette a primavera mi manda totalmente in palla. Io ho un problema con la donna-in-trench... questo splendido capo d’abbigliamento che lascia intravedere solo le gambe che si nascondono sotto lo spacco un po' biricchino un po' sexy mi fa innamorare come nemmeno Kate Moss  nuda con una Sacher in mano e la consapevolezza di non dover scegliere sarebbe capace. In questi giorni potrebbe essere l’unico slancio. In fondo sto vivendo in attesa della partenza, senza tante aspettative per quel che viene. Invece chissa come mi sono da solo imposto di buttare il cuore oltre l’ostacolo e fare di una questione di principio la fonte dei miei pensieri per il prossimo mesetto.

E’ che con smart&beauty il legame si è complicato. Prima di natale c’è stata qualche settimana in cui diciamo eravamo molto vicini. Poi il Natale distantissimi, ti manca un po’ quando ti capita una one night stand dove alla fine dell’atto ti guardi in giro per vedere se ci sono anche gli applausi, anzichè semplicemente cercare il suo sorriso. Poi è tornato gennaio, un paio di messaggi per rincorrersi come polli senza testa e poi ci si torna a vedere. Però nel frattempo lei ti confessa anche di aver messo da parte l’ex moroso e di aver conosciuto un nuovo tipo.

E mi è tornata in mente la più bella frase di Cammariere La vita è un oceano d’attraversare/per un cuore di donna o la spada di un re. In fondo l’oceano l’ho attraversato, sto lavorando per conquistarmi la mia spada... e no, o le cose si fanno bene o niente. Metteteci un po’ d’onor patrio, del sano orgoglio maschile e troppo sangue circolante nal collo in giù. Così, per le prossime settimane il liet motiv sarà questo:

Chi sceglierà la bella principessa come compagno per il suo imminente compleanno? Riuscirà un Bellunese con un accenno di calvizie e un filo di pancetta che tra poco se ne volerà via (io, no la pancetta) ad allontanare almeno per un po’ il fusto marinaio in divisa con gli occhi azzurri come il mare ed il fisico da surfista?

Ai posteri l’ardua sentenza...

 
 
 

...e se volessi portare le arance al 14imo piano?!

Post n°124 pubblicato il 19 Gennaio 2008 da AussieAle

Le previsioni non davano nulla di buono, e avevano anche ragione.  Il Surf report (che fa parte del telegiornale) da buone onde solo per Domenica, mentre il Barbie-meter (che misura l’opportunità di organizzare un barbeque) valutava in 2 salsiccie su 5 la possibilità di fare un bel barbeque. Dunque è una buona giornata per i lavori in casa e per la spesa.

Nel mio stabile, nei primi 3 piani c’è un centro commerciale con tanto di cinema, food court e supermercato, poi due piani di parcheggi per i residenti, il piano piscina-sauna-palestra-idromassaggio e poi cominciano i 48 piani (tra l’altro, non ho ancora capito perchè dall’ascensore mancano i piani numero 14, 24, 34, 40 e H4... fortuna che il mio 41imo esiste!). Il bello è che basta prendere l’ascensore e ho un’entrata che da direttamente nella mall. Ma il fine settimana fare la spesa richiede una tappa obbligatoria.

Il Paddy’s Market si trova nell’interrato, ed è aperto dal giovedì alla domenica. E’ un immenso mercato diviso in due parti, una di frutta-verdura e l’altra di tutto il resto! La parte di tutto-il-resto è la più grande, ci sono sopratutto bancarelle di abbigliamento (di quelle con le magliette tamarre o da turisti) ma anche di frutta secca, un paio di negozietti di sexy lingerie, occhiali, giocattoli, vestiti normali, scarpe, asciugamani, frutta secca un paio di paninari, profumi e persino parrucche. La più animata, però, è sicuramente la parte delle bancarelle di frutta/verdura.Oltre a trovare Ananas, Mango, Papaia e un sacco di robe di cui non conosco nemmeno il nome in italiano. Certo, la cortesia lascia un po’ a desiderare, i venditori sono tutti orientali e quado paghi hanno l’espressione avvilta di un agnello a pasqua. Anyway, il momento clou arriva di domenica. Dovendo smerciare tutta la frutta prima della chiusura (non essendo aperti dal lunedì) i venditori cominciano ad abbassare i prezzi, svendono frutta e verdura... tanto per farvi un esempio un mio amico ha comperato 2Kg di arancie per 1 dollaro (60 euro cent)... nel mio piccolo, l’anguria per 50 centesimi di dollaro rimane ancora una gran soddisfazione!

 
 
 
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