OCCASIONI PERSE

Diario delle occasioni perse e delle occasioni sprecate

Creato da Avvelenataforte il 16/11/2010

Area personale

 

Ultime visite al Blog

L_irrequietomariomancino.mWinonaconfusakarma580wandasalleggera.menteazzurrotralecimasemgf70pittoredistradaITALIANOinATTESALord_Byron.72to_revivecanescioltodgl10almobel
 

Ultimi commenti

Oh, cazzo... e io arrivo solo adesso?
Inviato da: canescioltodgl10
il 10/06/2015 alle 15:54
 
Si ma dove ?
Inviato da: Le_cento_botte
il 18/08/2013 alle 10:12
 
molto carino, grazie x averci resi partecipi, x avermi...
Inviato da: free.mau
il 20/08/2012 alle 10:10
 
Te l'ho già scritto una volta ma sei testona e non lo...
Inviato da: Anonimo
il 22/05/2012 alle 10:41
 
Lascia che legga solo come fosse un racconto, senza...
Inviato da: paolo cristiani
il 16/05/2012 alle 13:10
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Schegge di vetro di bott...Pensieri in totale confusione .. »

Si è liberi solo se si hanno radici ..

Post n°98 pubblicato il 29 Aprile 2012 da Avvelenataforte
 

(Del perchè sono Avvelenata parte 1 - le origini)

Classe 1975 io.

Guccini aveva appena lanciato Stanze di vita quotidiana e stava lavorando a Via Paolo Fabbri 43.

15-16 giugno 1975: Le elezioni amministrative e regionali fanno segnare un forte avanzamento del PCI, ora al 33% e a soli 3 punti dalla DC. Il PCI governa in cinque regioni (Emilia, Toscana, Umbria, Piemonte e Liguria) e nelle prime cinque città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino e Genova). L’affluenza alle urne è del 92,8% degli aventi diritto.

E il 16 sono nata io. Stesso giorno della Bisnonna Guerrina, della nonna Italia e di mamma Paola. E un braccialetto d'oro bianco che ancora porto per ricordarmelo, come se non bastasse il peso del costante rinfacciarmi di non aver ancora portato avanti la tradizione..

Io figlia. Figlia di imprenditori. Quelli veri. Non quelli famosi.
Io figlia di Veneto.

Nel 1974, il 20 aprile mio papà Falco e mia madre Vento si sono sposati. Il 15 maggio hanno aperto la loro attività.

CV dei miei genitori:
Falco. Classe 1945. Terzo di sette. Nato il 3 giugno. Prima assunzione a 14 anni Fonderia Anselmi di Camposampiero. Anime in creta. Altro che Ghost.
Vento. Classe 1954. Terza di cinque. Tutte femmine. Nata il 16 giugno. Prima assunzione a 15 anni Pavan di Piombino Dese. In linea. Stoffe. Tessuti. Gonne e camicie.

Aperto laboratorio loro nel soggiorno della nostra casa.
Casa fatta i sabati e le domeniche in economia - nel vero senso della parola - con i vari amici. Negli anni 70 in questo Veneto gli amici erano amici. Amici edili del sabato e della domenica che oltre a case costruivano rapporti indissolubili nel tempo.

3 dipendenti. 4 macchine da cucire: 2 Necchi e 2 Pfaff. Soggiorno arredato di stoffe. Spagnoletti di filo. Forbici, gessetti, metro, bottoni, cerniere, ecc.
E lavoro conto terzi.

A settembre quando sono stata concepita io 5 dipendenti in 4 mesi. E lavoro. Tanto lavoro. E al sabato e alla domenica a finir la casa.
Quando sono nata io i miei avevano appena fatto l'accordo con la Geconf di Castelfranco Veneto e assunto altre 2 signore.
E lavoro.
E io piccola. Culla tra Necchi e Pfaff. Come giocattoli pezzi di velluto e stoffe.
Attenzioni dedicate solo alla sera, per sbaglio.

Settembre 1975: la grande chiamata. Marzotto. Valdagno. E lavoro. Grande contratto.
Altre 4 dipendenti. Capannone in costruzione dietro casa. Casa e lavoro.
E io 3 mesi. Dormivo. Non potevo far altro. Non dovevo far altro.

Non ci sono più orari. Non ci sono più tempi. Non c'è più niente. Bisogna lavorare. Bisogna consegnare in tempo. Bisogna far le cose fatte bene.
E soldi che arrivano. Perchè a quel tempo c'era la regola del pagare quando si fa un lavoro o quando si produce qualcosa.
E io che pian piano crescevo. Ma nessuno se ne accorgeva.
Ho imparato a gattonare in laboratorio. Cavia.
Ho iniziato a muovere i primi passi li.
Tra l'orgoglio del "lavoro in proprio"e la fatica dell'aver e gestire dipendenti-quasi socie.

All'epoca mio papà ha cambiato la Simca blu con la nuovissima Ritmo color panna.
Non so se erano felici i miei genitori. Non so se si volevano bene.
So solo che lavoravano.
So solo che il confine tra la vita personale era la vita lavorativa.
So solo che a gennaio mi hanno detto che stava per arrivare il mio fratello, il Geniere.
Non capivo. E adesso non capisco lui.

Ricordo solo una mia foto in passeggino col biberon in bocca posteggiata tra una tagliacuci e una lineare.
E il mio pezzetto di velluto in mano. La mia coperta di Linus.



 
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963