Creato da BBROWN il 15/12/2007

... ARRENDERSI MAI!!

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Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da BBROWN

Politica; Gagliano: “L’MPA si organizza nel Cilento”

Con l’ufficializzazione dei candidati alla Presidenza della Provincia di Salerno, Villani e Cirielli, sono iniziate, da parte del Movimento per l’Autonomia - Alleati per il Sud, le ipotesi di candidatura nei vari collegi provinciali.Dopo i riuscitissimi incontri di Salerno e di Piaggine che hanno visto la presenza di tantissimi simpatizzanti, grande attenzione, ormai, è riservata all’Mpa, movimento molto vicino ai territori.

Spuntano, già, i primi nomi ed i riferimenti sono massima espressione dei territori. Non a caso nell’ultimo periodo hanno aderito già 4 Sindaci e qualcun altro è sul punto di farlo.

Per cui, nella circoscrizione di Gioi - Laurino, n. 18, il candidato dovrebbe essere il Sindaco di Stio, Pasquale Caroccia. Nel collegio di Castellabate in pool position risulta il Sindaco di Montecorice, Flavio Meola.

Nella circoscrizione di Sapri dovrebbe scendere in campo Gianpiero Nuzzo, Sindaco di Caselle in Pittari, figura molto in vista a livello territoriale, e nel collegio n. 3 di Albanella - Altavilla Silentina candidato dovrebbe essere Franco Martino, Sindaco di Aquara

In merito il Consigliere Regionale Salvatore Gagliano, Presidente della Commissione Statuto, ha dichiarato: “Ritengo questo sia il modo più valido per recuperare alti consensi.

Nessuno più dei Sindaci è autorevole e profondo conoscitore dei territori, con i relativi problemi da affrontare e risolvere. E tutti i nostri Sindaci sono di notevole qualità.

Mi auguro, comunque che ci siano altre importanti adesioni che possano contribuire, in modo determinante, alla crescita di un movimento, l’Mpa, che si pone come autentica alternativa al centrosinistra, che, ormai, da troppi anni governa la nostra Provincia”.

 
 
 

GOVERNANCE POLL 2008

Post n°32 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da BBROWN

Governatori
Il consenso riscosso nel 2008 dai governatori a confronto con quello ottenuto nel 2006-07
Pos.RegioneProv.Anno ElezioneCariche200820072006Consenso Giorno ElezCoalizione
1
SICILIA
-
2008
RAFFAELE LOMBARDO
67,0
-
-
65.4
PdL-UDC-MPA-L.CIV.
2
LOMBARDIA
-
2005
ROBERTO FORMIGONI
66,0
62,0
60,0
53.8
CD
3
VENETO
-
2005
GIANCARLO GALAN
58,0
55,0
49,0
50.6
CD
4
UMBRIA
-
2005
MARIA RITA LORENZETTI
56,0
58,0
59,3
63.0
CS
5
EMILIA ROMAGNA
-
2005
VASCO ERRANI
55,0
56,0
57,5
62.7
CS
6
BASILICATA
-
2005
VITO DE FILIPPO
54,0
54,0
57,4
67.0
CS
7
PIEMONTE
-
2005
MERCEDES BRESSO
53,5
51,5
53,5
50.9
CS
8
FRIULI-VENEZIA GIULIA
-
2008
RENZO TONDO
53,0
-
-
53.84
PdL-L.NORD-PENS-UDC
9
MARCHE
-
2005
GIAN MARIO SPACCA
52,0
51,0
55,1
57.7
CS
9
TOSCANA
-
2005
CLAUDIO MARTINI
52,0
54,0
55,0
57.4
CS
11 *
MOLISE
-
2006
ANGELO MICHELE IORIO
50,2
49,0
-
54.0
CD
12
CALABRIA
-
2005
AGAZIO LOIERO
49,0
49,5
48,0
59.0
CS
12
LAZIO
-
2005
PIERO MARRAZZO
49,0
46,0
50,0
50.7
CS
12
PUGLIA
-
2005
NIKI VENDOLA
49,0
45,5
52,5
49.8
CS
12
LIGURIA
-
2005
CLAUDIO BURLANDO
49,0
44,0
49,5
52.6
CS
16
CAMPANIA
-
2005
ANTONIO BASSOLINO
39,0
46,0
51,5
61.6
CS
IN TRENTINO ALTO ADIGE E IN VALLE D'AOSTA NON E' PREVISTA L'ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DI REGIONE.REGIONE ABRUZZO: AL MOMENTO DELLA RILEVAZIONE LA REGIONE ERA RETTA DAL VICEPRESIDENTE. REGIONE ABRUZZO: IL PRESIDENTE SI E' DIMESSO A DICEMBREFONTE: IPR MARKETING
Note
* IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE NEL 2006 NON FU TESTATO IN QUANTO LE ELEZIONI SI TENNERO A NOVEMBRE A RILEVAZIONE IN CORSO

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da BBROWN

Ok al decreto anticrisi: aiuti a commercio e turismo. Rimborsi Pa alle imprese
10 gennaio 2008


Il decreto anticrisi supera l'esame delle Commissioni bilancio e finanze della Camera. Il
provvedimento da lunedi passa all'esame dell'aula. Dopo la maratona nottuna, in cui sono state apportate significative novitá, nella seduta di stamattina si è deciso di procedere con un unico voto su un pacchetto di emendamenti che raccoglie le proposte dei relatori e quelle dei deputati sui quali c'era il parere favorevole del Governo e che ancora non erano state esaminate.

No alla tassa sui permessi di soggiorno. Parere negativo del governo sull'emendamento della Lega che propone il pagamento di 50 euro per ottenere il permesso di soggiorno. È quanto è stato annunciato nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, alla ripresa dei lavori sul decreto legge anticrisi. Difficile anche che vada al voto la proposta, sempre della Lega, di introdurre l'obbligo di una fidejussione da 10mila euro da parte delle società o da da parte dei cittadini stranieri non comunitari che vogliono aprire una partita Iva. L'emendamento risulta ancora nel fascicolo delle proposte «da esaminare», ma le ipotesi in circolazione, a quanto si apprende, sono due: o che il governo dia parere negativo o che il Carroccio ritiri la norma.

Ok alla retroattività sul bonus energia. È salva la detrazione Irpef del 55% sugli interventi per la riqualificazione energetica degli edifici, ma il credito d'imposta sarà spalmato su 5 anni (non più su 3). È stato infatti approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera un emendamento dei relatori al decreto anticrisi che mantiene sostanzialmente intatto il bonus per il risparmio energetico, confermando la non retroattività delle nuove misure. I lavori delle commissioni dovrebbero proseguire ancora concentrandosi sugli emendamenti che riguardano la cassa integrazione e gli studi di settore. Si dovrebbe riprendere poi in mattinata per esaminare le altre proposte di modifica e votare
entro mezzogiorno il mandato al relatore. Il testo così modificato, spiegano fonti della maggioranza, dovrebbe quindi confluire in un maxi-emendamento su cui probabilmente il governo
metterà la fiducia, accelerando così i tempi della conversione in legge (il dl scade a fine gennaio).

Sostegno ai negozi costretti a chiudere. Via libera dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera all'emendamento al decreto anti-crisi, presentato dai relatori di maggioranza, che offre un sostegno ai negozi costretti a chiudere per la crisi.

Aiuto per pannolini e latte artificiale. Arriva un contributo per l'acquisto di pannolini e latte artificiale per i figli da 0 a 3 mesi. L'aiuto è riservato alla platea che ha già diritto alla social card.

Arriva un sostegno al reddito per gli operatori del settore commerciale e turistico
che, con la crisi economica, sono stati «costretti a cessare anticipatamente l'attività senza poter usufruire» di alcuna forma di aiuto. Secondo un emendamento dei relatori al decreto anticrisi approvato in commissione Bilancio e Finanze alla Camera, viene ripristinato l'accesso agli indennizzi per le aziende commerciali in crisi. L'intervento, di importo pari alla pensione minima, viene concesso a favore degli esercenti di attività commerciali costretti a cessare anticipatamente l'attività nei 3 anni
precedenti il pensionamento di vecchiaia. Si tratta, spiega la relazione tecnica che accompagna la norma, di «una forma di ammortizzatore sociale la cui erogazione non comporta alcun onere per lo Stato, dal momento che viene autofinanziato dalla categoria attraverso una specifica contribuzione a carico di tutti gli iscritti alla gestione pensionistica commercianti presso l'Inps».

Ok ai pre-pensionamenti per i giornalisti
. Le pensioni anticipate dei giornalisti attualmente in capo all'Inpgi passeranno a carico dell'Inps, per un tetto massimo di 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. Inoltre, gli scivoli contributivi sarebbero riconosciuti fino a un massimo di 5 anni. Lo prevede un emendamento al dl anticrisi che ha ottenuto il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio. Inoltre su esodi e prepensionamenti dei giornalisti professionisti non sarà il solo ministero del Lavoro a individuare il numero di unità ammesse ma avrà voce in capitolo anche il ministero dell'Economia. E ciò avverrà «sulla base delle risorse finanziarie disponibili».

Una boccata di ossigeno arriva per le imprese che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento al decreto anticrisi, presentato dal deputato del Pd Massimo Vannucci e riformulato dai relatori, che facilita la riscossione del credito. Nel 2009, su istanza del creditore, le regioni e gli enti locali hanno facoltà di certificare, nel rispetto dei limiti del Patto di stabilità interno, l'esigibilità del credito. Con la certificazione, le aziende potranno cedere il credito alle banche e a società finanziarie. La cessione sarà valida anche se il contratto di fornitura o di servizio con la pubblica amministrazione aveva escluso la cedibilità del credito.

"Porno tax" anche per i maghi delle televendite
Estensione della porno tax anche a quanti utilizzano trasmissioni televisive che puntano a sollecitare la credulità popolare e che utilizzano numeri telefonici a pagamento. Lo prevede un emendamento al decreto legge anticrisi, firmato dal deputato della Lega Massimo Polledri.

FONTE: il sole 24 ore

 
 
 

AVANTI BRUNETTA!!

Post n°30 pubblicato il 05 Settembre 2008 da BBROWN
 
Foto di BBROWN

Ondata anti-fannulloni: l'Italia sta con Brunetta

Milano - Renato Brunetta come Charles Bronson. Il nostro ministro della Pubblica amministrazione come il Giustiziere della notte di trentacinque anni fa. Il professore di economia che utilizza internet con la stessa forza con la quale Charles, alias Paul Kersey, maneggiava un calzino pieno di monetine. Ma cosa sta succedendo nella sonnacchiosa Italia dei dipendenti pubblici? Scritte sui muri che un tempo recitavano la sanguinosa prassi del politicamente assurdo e che oggi inneggiano alla lotta «contro i fannulloni». Impiegati che reclamano la Finanza perché nel loro ufficio i colleghi sono in pausa caffè da tre anni. L’infermiera che denuncia ai carabinieri la latitanza del suo intero reparto. E ancora. Nel mese di luglio, secondo il «giustiziere de corso Vittorio», l’assenteismo è calato del 30 per cento. Anche i più critici ammettono l’effetto Brunetta. La lotta agli sprechi arranca: Camera e Senato continuano ad elargirsi bilanci da favola. Le autonomie locali sono lì che si moltiplicano. Ma i 3,6 milioni di dipendenti pubblici tremano. Brunetta è riuscito laddove Visco ha fallito. Ci spieghiamo meglio. Il ministro della Pubblica amministrazione ha conquistato l’affetto popolare. Le sue battaglie per un servizio pubblico degno di questo nome hanno avuto effetto. Ha adottato una politica semplice, dei piccoli passi, di annunci realizzabili, ha detto ciò che tutti pensavano. Non ha creato un nemico, il pubblico dipendente in sé, ma ha cercato di isolare un fenomeno insopportabile: l’assenteismo ingiustificato, la mancanza di merito, il todos caballeros dei nostri civil servants. Visco, l’ex uomo forte delle finanze di Romano Prodi, ha giocato una partita simile. Ma ha ritenuto di individuare un nemico ben preciso: l’evasore fiscale. E si è mosso, anche egli, come un bulldozer. Annunci e punizioni esemplari: da Valentino Rossi ai furbetti di Gnutti e company. Ha però commesso un grande errore, pensando che a pagare il prezzo della rivoluzione fiscale dovessero essere proprio coloro che il fisco lo pagavano già. Mutando il campo, sarebbe come se Brunetta sparasse nel mucchio, pretendesse le visite fiscali anche per coloro che sono al lavoro: un controsenso. Certo la battaglia fiscale ha un grado di difficoltà diversa. Chi non riceve uno scontrino talvolta ha un atteggiamento di complice comprensione con l’evasore, del tipo: «Eh sì, siamo tutti stritolati dal fisco predatore». È difficile invece che il cittadino in fila ad uno sportello abbia la benché minima comprensione verso la lentezza burocratica. Nell’antropologia di un’Italia male abituata è più sopportabile un evasore di un fannullone? Entrambi, in realtà, scaricano sulla collettività il loro comportamento vizioso. Più direttamente il fannullone dell’evasore: ma alla fine il risultato è il medesimo. Visco contro Brunetta, evasori contro fannulloni. Limitiamoci per il momento a sospendere il giudizio e ad affrontare la realtà. Anche le forze in campo, a pensarci bene, non sono molto diverse. 3,6 milioni sono i dipendenti pubblici, oggetto delle attenzioni di Brunetta. Pensiamo forse che la platea dei potenziali evasori sia superiore? Probabilmente no. Ma ciò che più conta, appunto, è il risultato. La battaglia di Brunetta ha un consenso generalizzato. Il che non le attribuisce ipso facto la patente di bontà. Ma rende l’idea del livello di sopportazione a cui si era arrivati. Lo Stato italiano da una parte preleva il 50 per cento del nostro reddito (il 43 per cento è il dato che non comprende l’evasione) e dall’altra con gli stessi quattrini alimenta una burocrazia che dà pessima prova di se stessa. In fondo sono le due facce della stessa medaglia: Testa Brunetta e Croce Visco. Il lato preso dall’esecutivo è quello di non toccare per ora la Croce (ahinoi poche riduzioni fiscali sono previste nei prossimi tre anni), ma almeno si scommette sulla testa. Si pensa cioè di accomodare quel legame tra costi dello Stato e servizi resi ai cittadini. È un primo passo. È facile da capire. Per questo Brunetta si merita il suo successo.

FONTE: il giornale

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 02 Giugno 2008 da BBROWN
 

Guida Blu, il mare
più pulito è in Sardegna
ROMA
È una Sardegna che va a «gonfie Vele» quella tracciata nella mappa della Guida Blu 2008 di Legambiente e Touring Club Italiano: nell’isola si concentra infatti il più alto numero di località costiere che ottengono il massimo riconoscimento di Legambiente, ben 14 su un totale di 54. Non è da meno la Toscana che tra le migliori ne piazza 11 seguita dalla Sicilia con 9 località nella parte alta della classifica compresa quella a 5 vele l’isola di Salina, nell’Arcipelago delle Eolie, che accorpa i comuni di Santa Marina Salina, Leni e Malfa. Bene anche la Puglia con 7 località al top.

L’ottava edizione della Guida Blu, presenta, per il secondo anno consecutivo, la sezione dedicata alle località che si affacciano sui laghi. Sono tre le tre località dei laghi che conquistano le 5 vele: Caldaro sulla Strada del Vino(BZ) in Trentino Alto Adige sul Lago di Caldaro, Farra D’Alpago (BL) in Veneto sul Lago di Santa Croce e Malcesine (VR) in Veneto sul Lago di Garda.

Tornando al mare, nell’estate 2008 per la prima volta è un’intera isola, l’Isola del Giglio (Gr) a conquistare il gradino più alto del podio per l’ottima sostenibilità e la tutela dell’ecosistema terrestre e costiero e per aver prestato particolare attenzione al verde pubblico, alla raccolta differenziata e alla mobilità sostenibile; tra i motivi del riconoscimento la salvaguardia e la sostenibilità dell’isola di Giannutri. La perla del Cilento, Pollica (Sa), con le località costiere Acciaroli e Pioppi, si piazza seconda ma si tratta di una vera e propria mosca bianca in un contesto campano che non vede nessun altra al vertice della classifica.

La seguono al terzo posto i 3 comuni delle Cinque Terre, in Liguria e sempre in Maremma il quarto posto conquistato da Capalbio (Gr), vincitrice dell’edizione 2007. Il quinto posto è dell’unica località pugliese a 5 vele, Nardò (Le) che si è distinta per l’istituzione del Parco Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, uno dei gioielli naturalistici, paesaggistici ed archeologici del Salento, che rappresenta una delle più importanti opere di tutela e fruizione tra i parchi della provincia.

Ancora in Toscana il sesto posto che va a Castiglion della Pescaia (Gr), mentre al settimo troviamo la prima delle 3 sarde in classifica, Domus de Maria, seguita all’ottavo posto, dalla siciliana Isola di Salina, nell’arcipelago delle Eolie. Chiudono la classifica delle magnifiche 10 a 5 vele altre due località sarde Baunei (Og) e Posada (Nu) entrambe nuove entrate nell’Olimpo del turismo di qualità di Legambiente.

A Bosa infine va quest’anno il Premio Speciale per la salvaguardia dell’avvoltoio Grifone (Gyps fulvus): la cittadina alla foce del Temo è infatti uno dei pochissimi siti in Italia dove è possibile trovare questa specie di rapace.

«La mappa della Guida Blu di quest’anno - ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - restituisce la fotografia di quella che Legambiente considera l’eccellenza dell’offerta turistica in Italia. Le località premiate non sono solo luoghi di grandissimo pregio naturalistico ma sono anche quelli dove gli amministratori hanno fatto della sostenibilità e della tutela ambientale un loro punto di forza. Sono comuni - continua Cogliati Dezza - che hanno dimostrato come la salvaguardia dell’ambiente non sia un freno allo sviluppo ma un valore aggiunto che i turisti, di anno in anno, cercano e apprezzano sempre di più. I nostri riconoscimenti sono frutto del lavoro svolto da Goletta Verde durante i suoi viaggi ma anche del patrimonio di conoscenze delle centinaia di gruppi locali di Legambiente che con la Guida Blu viene messo a disposizione di chi desidera una vacanza sostenibile anche d’acqua dolce».

«Con questa guida - afferma Michele D’Innella, direttore editoriale Touring - confermiamo che la cultura del rispetto dell’ambiente è nel DNA del Touring. Si tratta di uno strumento, anche educativo, molto efficace nel promuovere un modello di sviluppo sostenibile, rispettoso in ugual misura delle esigenze dei turisti, dell’ambiente e delle comunità ospitanti. Come associazione turistica ci preme infatti, a tutela dei nostri Soci e dei cittadini tutti, indicare come meta preferenziale le località che fanno della salvaguardia del patrimonio naturale un fattore significativo della loro politica di gestione e valorizzazione turistica».

«La Sardegna e la Toscana realizzano già da tempo un lavoro esemplare in termini di sostenibilità e tutela ambientale che è emerge chiaramente in questa edizione della Guida Blu - ha commentato Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente -. La Sardegna, oltre che per l’eccezionale e riconosciuto pregio naturalistico delle sue coste, continua a distinguersi come regione leader per l’impegno nella salvaguardia del paesaggio e del litorale. Basti pensare alle tante iniziative di valorizzazione e tutela del territorio messe in campo dalla giunta Soru, la prima ad aver varato nel 2004, la cosiddetta legge Salvacoste che impedisce di edificare a meno di 2 chilometri dalla costa, e che oltre ad aver adottato un piano paesistico, ha recentemente richiesto delle norme per la protezione delle spiagge e ha istituito la Conservatoria delle Coste, un organismo sulla scia dell’omonimo francese che ha il compito di gestire e vigilare si circa duemila chilometri di litorale sardo».

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 19 Maggio 2008 da BBROWN

Campania, Comunità montane senza più mare. Un risparmio di 3 milioni di euro


Le torri di Praiano e Conca (foto MRS)
Le torri di Praiano e Conca (foto MRS)
Comunità montane senza più mare, ad iniziare dalla Comunità Montana “Penisola amalfitana”, che ha attualmente ben 10 comuni totalmente adagiati sulla Costa.

Secondo il disegno di legge della Giunta dalla Regione Campania che prevede il rinnovo dell'ordinamento delle comunità montane della Campania, non ci dovrebbe essere più questa anomalia tutta italiana. O almeno in parte, perché si sa, ci sono le “deroghe”.

In base ai presupposti, il provvedimento – ora dovrà passare al vaglio del Consiglio regionale, approvando la legge - permetterà un risparmio di spesa di oltre 3 milioni di euro: infatti passano dalle 27 attuali a 21; i comuni da 365 attuali a 271, di cui 174 totalmente montani, 89 parzialmente montani e solo 8 non montani rispetto ai 70 attuali; i componenti gli organismi da 1.458 a 352, di cui 21 presidenti rispetto ai 27 attuali, 271 componenti i consigli generali contro i 1.208 e 60 assessori contro i 223.

L'obiettivo è quello dei tagli e dalla riduzione dei costi, chiesto a gran voce dai cittadini.

Ma le resistenze al cambiamento sono forti, com'era prevedibile, e si fanno sentire. Nessuno vuol perdere la sua fetta di potere.

Territorio di riferimento Comunità montana penisola amalfitana
Territorio di riferimento Comunità montana penisola amalfitana

Polemizza sul nuovo ordinamento delle Comunità montane, il presidente dell'UNCEM (Unione Nazionale comuni, comunità, enti montani) della Campania, Donato Cufari, ex presidente della Comunità Montana Penisola amalfitana (prima dell'ultra decennale era di Raffaele Ferraioli).

In un documento inviato al Consiglio regionale si critica l'ipotesi relativa alle funzioni delle comunità montane, che secondo i rappresentanti dell'Uncem sarebbero ridotte a Unioni di Comuni Montani, sottraendo loro risorse ed attività che invece sarebbero fondamentali per le aree montane. Tra i punti in discussione, anche l'assetto strutturale delle rappresentanze e i criteri di individuazione di questi ultimi.

'E' necessario – si legge nel documento - garantire agli enti locali i requisiti per poter operare con relativa stabilità e tranquillità per lo sviluppo e il miglioramento della vivibilità delle aree montane”.
Parla invece di “un giallo”, il presidente del gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale, Cosimo Sibilia: “Siamo al mistero politico, al giallo: una giunta regionale virtuale, poiché senza maggioranza e consenso, propone ad un Consiglio Regionale puntualmente senza numero legale, un disegno di legge per riscrivere geografia, ruoli e funzioni delle Comunità Montane. Il tutto sapendo che molto probabilmente il Parlamento Italiano le abolirà a breve”.

Le comunità montane in Campania sono 27. 2 in provincia di Napoli; 3 a Caserta, 4 a Benevento; 6 ad Avellino; 12 a Salerno. I comuni interessati sono 365 di cui 198 totalmente montani, 97 parzialmente montani, 70 non montani.

Si riuscirà a scardinare intere sacche di privilegi e poteri di Enti ormai inutili?

FONTE: ecostiera.it

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 29 Aprile 2008 da BBROWN

UN SUCCESSO DIETRO L'ALTRO:

IL PDL CONQUISTA IL GOVERNO

ALEMANNO CONQUISTA IL CAMPIDOGLIO

E ... FINALMENTE LA SALERNITANA RICONQUISTA LA SERIE B.

 
 
 

UN CAPOLAVORO

Post n°26 pubblicato il 29 Aprile 2008 da BBROWN
 
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ALEMANNO NUOVO SINDACO DI ROMA! "COMINCIA UNA FASE NUOVA".
FINI:  PAGINA STORICA PER AN"

 Il candidato del Pdl ha superato al ballottaggio Rutelli, fermo al 46,3%: "Sarò il sindaco di tutti. Ora si volta pagina".
"E' mia ferma intenzione quella di essere il sindaco di tutti i romani. Ringrazio dunque oltre a chi mi ha votato anche chi non lo ha fatto, con una scelta che io rispetto. Garantisco a tutti, nessuno escluso, che sarò sindaco di tutti senza pregiudiziali". Queste le prime parole del nuovo sindaco di Roma Gianni Alemanno, candidato del Pdl, durante la sua breve conferenza stampa al Comitato elettorale in via Salandra. Alemanno ha vinto con il 53,7%, il candidato del centrosinistra Francesco Rutelli al  46,3%. "Roma - ha aggiunto - comincia da oggi una nuova fase e si volta pagina . E' crollato un sistema di potere che sembrava perfetto. Domani sarò al lavoro per la città, perché Roma è una città fantastica, meravigliosa e merita un'amministrazione all'altezza. Oggi non ha vinto una parte ma tutta Roma". Alemanno ha dedicato la sua vittoria a Tony Augello e Gianfranco Fini, che nel '93 perse contro Rutelli: "Ora abbiamo chiuso la partita".
"E una gioia enorme. E' una delle pagine più belle in assoluto per il centro destra e per Alleanza Nazionale". Con queste prime parole il presidente di An, Gianfranco Fini, ha commentato la vittoria a Roma del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno. Accompagnato da Ignazio La Russa e Andrea Ronchi, Fini aggiunge: "Per An questa è una vittoria storica".
Entusiasta anche Altero Matteoli: "Si profila un successo di Alemanno e di tutto il nuovo centrodestra senza precedenti. La capitale d'Italia ha compreso la necessità del cambiamento, stanca com'era dei fallimenti di Veltroni e del cosiddetto 'modello romano' della sinistra". "Alle politiche - continua l'esponente di An - Veltroni attribuì l'insuccesso a Prodi, oggi il grande sconfitto è soprattutto lui. Spetta alla giunta Alemanno, con il valido aiuto del governo Berlusconi, ridare speranza a Roma e farla rivivere come grande capitale europea".
Per Maurizio Gasparri "Il dato sembra netto e chiaro. Alemanno ha realizzato un risultato straordinario, grazie alla coalizione e grazie a quella che è una classe dirigente che si è formata nella capitale. Un risultato clamoroso, che completa il percorso avviato da Gianfranco Fini nel '93".

 
 
 

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 21 Aprile 2008 da BBROWN
 
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NOI.. GIOVANI, SIAMO STATI E SAREMO UNA FORZA!

Non sorprende nessuno degli osservatori disincantati e imparziali il fatto che i giovani abbiano preferito votare le liste del Popolo della Libertà. In barba a tutti quelli che continuano a dare a bere i miti della contestazione del ’68, i ragazzi si sono dimostrati molto responsabili e hanno punito e duramente quelli che non hanno esitato a definirli “bamboccioni”. Infatti la nuova generazione di elettori si presenta molto più critica e meno ideologica di quelle passate. I flop delle formazioni più estreme soprattutto di sinistra sono il primo dato che rende la cifra del modo nuovo di concepire la politica. Il sol dell’avvenire o le altre chiacchiere non interessano più e non possono più interessare chi si è visto privare del futuro in solo due anni dallo squinternato governo Prodi. Interessano i fatti che vanno ben al di là della critica al “precariato” in sé e per sé, che vanno al di là delle questioni di alta filosofia che ancora oggi molti tentano di imbonire al giovane ritenuto naturalmente uno sprovveduto, che vanno al di là di tutte le questioni di altissima politica regolarmente smentite da un mondo come quello attuale che viaggia a velocità vorticose. I fatti di Prodi, della sua squadraccia di funamboli, acrobati, nani, trans e ballerine, sono riassumibili nella tassazione esasperata, che confonde il Mortadella e il suo degno compare Padoa Schiappa a Giovanni senza terra e allo sceriffo di Nottingham della saga di Robin Hood, nella follia di una scuola invecchiata di trent’anni e di un’università in mano ai baroni, nel peggioramento sostanziale delle condizioni del lavoro precario, nelle carnevalate dei folkloristici Di liberto, Caruso, Luxuria e Pecoraro con le loro pittoresche tute bianche, rosse, verdi e gialle, i No-Tav, i No-Vat, e tanti altri fenomeni da baraccone sciorinati come un immenso circo in tutte le piazze d’Italia. E poi tanta, tanta munnezza. E un nome : Antonio Bassolino il re caduto in disgrazia che ancora non molla lo scranno del governatorato della Campania. Insomma i giovani hanno saputo scegliere tra chi li cerca (e li candida) solo per spot e chi veramente crede nelle sue potenzialità e nei suoi talenti. Alle chiacchiere hanno risposto tante “X” sulle schede elettorali…       

 
 
 

ALEMANNO SINDACO

Post n°24 pubblicato il 20 Aprile 2008 da BBROWN
 
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Libertà di scelta o sostegno ad Alemanno? Scoppia la lite nell’Udc sul ballottaggio per il Campidoglio. La linea ufficiale, espressa dai responsabili del partito di Casini, è quella di lasciare agli elettori «libertà di voto». Ma l’ago della base capitolina dell’Udc è spostato in modo evidente sul candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno. A dimostrazione di ciò, ieri mattina, la classe dirigente romana del partito di via Due Macelli, tra quadri, dirigenti, eletti e candidati nei municipi, ha deciso di inviare una lettera a Pier Ferdinando Casini, Rocco Buttiglione e Lorenzo Cesa, per dichiarare apertamente l’appoggio ad Alemanno, rompendo così con quanto stabilito a livello nazionale.
«La base dell’Udc di Roma - si legge nella lettera firmata da circa 100 consiglieri del partito - in disaccordo con la linea dettata dalla classe dirigente nazionale, che invita i propri iscritti e i propri elettori a non schierarsi al ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma, decide di appoggiare la candidatura di Gianni Alemanno». Inoltre «con tale decisione si intende altresì estendere il sostegno ai candidati presidenti dei municipi del Pdl, e al candidato presidente della Provincia di Roma Alfredo Antoniozzi». La decisione presa a livello nazionale, per i dirigenti dello scudocrociato locale, «è incompatibile» perché «il centrodestra è il luogo di naturale collocazione politica del nostro partito e del suo elettorato».
La lettera arriva dopo che l’altra sera, in seguito a una lunga riunione del gotha romano dell’Udc, si è deciso di non scegliere tra Alemanno e Rutelli, facendo saltare anche le primarie tra gli elettori e gli iscritti centristi, lanciate da Casini martedì scorso, proprio per scegliere quale dei due finalisti in corsa per il Campidoglio votare il 27 aprile. Tra i primi a commentare la missiva ribelle, il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa: «Lasciare la libertà di voto non è una decisione presa a caso. Innanzitutto perché è in linea con tutta la nostra campagna elettorale: sarebbe incoerente da parte nostra cambiare atteggiamento. E poi perché, ora più che mai, per noi è fondamentale mantenere la barra ferma al centro». Ecco perché «la libertà di voto per noi è la scelta più opportuna».

Questo è il commento ufficiale. C’è poi chi, negli ambienti di via Due Macelli, aggiunge qualche dettaglio in più: «È ovvio che il partito abbia deciso di intraprendere la strada della libertà di scelta - spiega un esponente dell’Udc - ma è altrettanto ovvio che il nostro elettorato è di centrodestra, per lo meno la fetta maggiore. Quindi la scelta viene da sé...».
La polemica in casa Udc arriva contemporaneamente all’importante annuncio di Alemanno sugli apparentamenti del Pdl a Roma, nella sfida contro Rutelli: «Dopo aver riflettuto abbiamo deciso di andare da soli, per il ballottaggio non faremo accordi». Alemanno ha rivolto quindi ai cittadini un invito a votare «secondo coscienza», promettendo che il Pdl lavorerà «per il ricompattamento del centrodestra» ma che «prima di arrivare ad un apparentamento occorre un profondo chiarimento, e ciò avverrà anche con Storace». Il candidato di centrodestra ha definito quella del partito di Casini una decisione «corretta». «Rispetto l’Udc - ribadisce Alemanno -. Noi facciamo appello alle coscienze perché se il voto si basasse su questo principio Rutelli non raggiungerebbe il 10% dei voti».

 
 
 
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