ORA E SEMPRE: BRIGANTI!
IL BRIGANTE RICCARDO IACONA
IL BRIGANTE DON CIOTTI, LA BRIGANTESSA ORGANIZZATRICE DEL SOCIAL FORUM MONDIALE DI BEIRUT E TONINO PERNA E MIMMO RIZZUTI, TRA GLI ORGANIZZATORI DI TEANO
INCONTRO TRA I BRIGANTI MIGRANTI E LE BRIGATE DELLA SOLIDARIETA' ATTIVA
I BRIGANTI CON LE SCUOLE DI TEANO
Post n°36 pubblicato il 02 Novembre 2010 da briganti.migranti
Il silenzio dei partiti calabresi e ancora di più quello dei cittadini per quanto sta avvenendo è desolante. A Terzigno una popolazione intera è insorta contro chi voleva rendere il Parco Nazionale del Vesuvio una discarica ed ora che quei rifiuti (300 tonnellate al giorno dichiarate, chissà quante realmente!) vengono portate a Pianopoli i calabresi non hanno nulla da dire? Soltanto la voce di Gianni Speranza, sindaco di Lamezia, si è levata facendo approvare un’ordinanza che impedisce ai camion che trasportano i rifiuti campani di passare nel territorio di Lamezia. Invece i partiti, tutti, stanno in silenzio. E pure i sindaci. E anche le popolazioni. Possibile che i calabresi siano così sottomessi al nuovo capo Scopelliti da accettare qualsiasi cosa? La questione dei rifiuti è seria. Portando in Calabria i rifiuti campani si rischia di sprofondare la regione nell’emergenza. A noi interessa opporci a quello che il governo Berlusconi con la compiacenza dei suoi sottoposto calabresi sta realizzando ma intendiamo legare questa nostra opposizione alla questione più ampia di un modello di produzione e consumo insostenibile. Consumiamo e produciamo in maniera irrazionale, distruggiamo le risorse ambientali del pianeta e quello che ci rimane sono montagne di rifiuti e devastazione ambientale. È di questo che dovremmo cominciare a parlare, e siamo già in ritardo! Dobbiamo metterci alla ricerca di un diverso modello, dobbiamo uscire dalla logica distruttrice del mercato che devasta l’ambiente e produce disuguaglianza sociale. Non si tratta di campanilismo quando diciamo che non vogliamo che 300 tonnellate al giorno arrivino in Calabria da fuori regione. A noi interessa che si produca conflitto per rendere i cittadini consapevoli dei danni del consumismo e di questo capitalismo devastante così come sappiamo che il cambiamento deve partire da noi stessi, dal nostro quotidiano. Alziamo la voce, urliamo il nostro disappunto! La Calabria è già fin troppo avvelenata. Rivolgiamo un plauso al sindaco Gianni Speranza, che ci ha accolto nella sua Lamezia durante la carovana dei Briganti Migranti. Non abbiamo che da dirgli: Bravo Brigante Gianni, continua così! Fai vedere che i Briganti non sono scomparsi!
Giovanni Maiolo Brigante-Migrante |
Post n°35 pubblicato il 01 Novembre 2010 da briganti.migranti
Sono le 5 quando Giovanni M. sveglia la casa con le sue trombette nasali causate dall’allergia all’Italia berlusconiana. Poi si torna a dormire per qualche ora e al risveglio Adelaide coccola i briganti con un’ottima colazione. Dal suo terrazzino il mondo è bello e verde, fatto di uliveti e aranceti. Discussione tra i briganti fondatori, Giovanni M. vuole godersi un altro giorno in giro per la Calabria e rientrare l’indomani, Peppe nel pomeriggio vuole tornare a casa. In attesa di decidere i tre briganti si fanno portare da Francesco ad Acri. Nel tragitto scatta, d’obbligo, l’sms di buongiorno ai briganti assenti. Quando arriviamo all’Aspa ritroviamo due dei volontari che avevano accompagnato la marcia della carovana in un giorno di pioggia da Decollatura a Cosenza. I due ci precedono con l’automedica verso il magazzino ma vengono fermati per strada da persone agitate che indicano qualcosa. Capiamo che qualcuno sta male e sentiamo le urla di una donna sul balcone di casa. A terra c’è un corpo. Adelaide è un lampo, si lancia a prestare soccorso. Dai balconi circostanti tante persone osservano curiose, qualcuno grida ma nessuno ha fatto quello che si deve fare in questi casi: chiamare un’ambulanza. Lo fanno i volontari e i soccorsi arrivano subito, l’ospedale è vicino. Sembra un ictus, all’uomo a terra fanno l’adrenalina e lo portano via. Al magazzino carichiamo Francesco di pannoloni e cateteri. Dovremmo caricare anche dei letti, ma non c’è abbastanza spazio nonostante Peppe abbia tolto 3 sedili. Tra il materiale caricato oggi e quello in precedenza ce n’è abbastanza per la spedizione in Marocco. Ora bisogna solo trovare 1.500 euro per il trasporto via nave… Aperitivo per salutare i volontari (che nella loro sede hanno appeso un ritaglio di giornale sui Briganti), uno strappo alla sorella di Adelaide e tutti a pranzo, dove ritroviamo Marcella, che costringe Giovanni M. ad assaggiare il vino, e conosciamo Enza. Ravioli burro e salvia, pollo e peperoni, frittata col cotto non bastano a fare venire a Peppe l’abbiocco nel quale spera Giovanni che non ha nessuna intenzione di tornare a casa. Ma Peppe è irremovibile e constatata la difficoltà per Giovanni di rientrare l’indomani coi mezzi pubblici i briganti sono costretti a ripartire anche se la magnifica ospitalità di Adelaide e delle amiche rende difficile il momento dei saluti. Ci si promette di ritrovarsi quanto prima e Francesco è già in cerca della mulattiera Salerno-Reggio Calabria mentre Giovanni M. è già al telefono per organizzarsi la notte di Halloween. Sulla strada del ritorno quell’inguaribile romantico di Giovanni M. decide di guidare per un pò Francesco, visto che per lui sarà l’ultima volta. Perché i briganti si ritroveranno probabilmente martedì a Reggio Calabria ma senza Francesco, che giovedì Peppe riporterà a Firenze. Grazie Anpas. Grazie Francesco. I briganti, se decideranno di proseguire il loro cammino di resistenza e lotta, dovranno rimediare un’altra cavalcatura. Goodbye. |
Post n°34 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da briganti.migranti
La sveglia stamattina suona presto per i Briganti. Alle 6 Giulia e Daniela partono da Reggio Calabria per andare a recuperare Giovanni Cienfuegos a Campo Calabro e allo stesso orario Giuseppe (autore di Cuba Oggi) parte col furgone Francesco da Canolo, Aspromonte, per raggiungere la costa ionica. Alle 8 l’auto di Daniela e il furgone Francesco sono a Caulonia a prendere Giovanni Maiolo (che è sempre l’autore di Elisewin) che li porta a fare una mega colazione con Daniela che ci da dentro di brutto. Francesco con a bordo i 3 briganti maschi è seguito dall’auto di Daniela e Giulia. Stavolta non si sta insieme perchè le ragazze e Cienfuegos devono rientrare a Reggio la sera. Giovanni M. non resiste alla voglia di rompere le palle alla brigantA assente e sveglia al telefono Adelaide che è sempre felice di sentirci. Un paio di ore con una sola pausa pipì e i briganti cominciano a intravede le decine e decine di pale eoliche che assediano Crotone. Tutti a favore delle energie alternative, ma qui si esagera… Nel luogo del sit-in contro i velENI di stato si ritrovano vecchi e nuovi compagni di lotta. I briganti restano sorpresi quando vedono sbucare con la loro maglietta rossa un compagno! Il brigantaggio prende piede… Un cane indossa la mascherina contro l’inquinamento e ritroviamo Silvio Messinetti, giornalista de “il Manifesto”. Gli interventi al megafono si susseguono e indicano tutte le buone ragioni per sostenere le battaglie ambientaliste che vanno dallo Stretto al Pollino. Per il pranzo i briganti, che hanno bisogno di un momento di riflessione, si staccano dagli altri militanti e in una strada di Crotone dall’aspetto molto sudamericano individuano una bottega dove rimediare qualche panino da consumare in strada appoggiati a Francesco. Poi puntata all’assemblea ambientalista dove Giovanni M. viene intervistato da Radio Ciroma di Cosenza su vari temi tra cui il lavoro e il brigante illuminato si lancia nella disquisizione che non è vero proprio per nulla che il lavoro nobilita l’uomo, soprattutto quando si tratta di lavori arrangiati e senza diritti, quelli a cui è costretta la nostra generazione precaria per riuscire a campare. E invoca il reddito di cittadinanza per tutte e tutti. Quando l’assemblea annuncia che il sindaco di Lamezia Gianni Speranza (che aveva accolto nella sua città i Briganti Migranti durante la carovana verso Teano) ha fatto un’ordinanza che impedisce ai camion che trasportano rifiuti di altre regioni di attraversare il territorio della sua città (in Calabria si stanno portando 300 tonnellate al giorno di rifiuti campani, quelli, per intenderci, che a Terzigno non hanno voluto, facendo insorgere la popolazione) scatta automatico ma convinto l’applauso. Bravo Gianni! All’assemblea restano Giulia, Daniela e Cienfuegos. Giovanni M. e Peppe si staccano e, dopo avere scambiato ancora qualche contatto con altri compagni, riprendono la 106 in direzione Corigliano, patria della brigantessa Adelaide. Lungo il percorso restano esterrefatti per le gigantografie di S. Pio e di madonne varie piazzate ai bordi della statale. Mentre la compilation dei Briganti Migranti, prodotta in serie limitata da Cienfuegos, gira e rigira nel lettore di Francesco, Giovanni M. si perde al telefono con Elisabetta e si organizza il prossimo fine settimana a Torino, dove porterà l’esperienza dei briganti e da cui tornerà solo per fare la valigia e partire per il Perù. I due arrivano a Corigliano ma Adelaide è ancora a Lamezia per un’assemblea Anpas e a Giovanni M. e Peppe non rimane che fare i turisti e camminare e camminare… Quando finalmente rientra Adelaide gli da appuntamento a Cantinella e va a recuperarli guidando l’ambulanza della sua associazione. Casa di Adelaide è bellissima e il suo terrazzino ancora di più. Ci sono anche Assunta, Mariella e Marcella a gustare l’ottima cena e il successivo cazzeggio che dura fino a quando i briganti non cedono alla stanchezza. Ma prima di dormire i briganti che hanno finalmente ritrovato Adelaide sentono la nostalgia di Cienfuegos e Giovanni M. gli telefona facendosi raccontare in vivavoce una delle sue barzellette politicamente scorrette (e chi lo ha conosciuto sa di cosa parliamo!). Adelaide si addormenta leggendo “L’ultima riga delle favole”, Giovanni M. leggendo “Internazionale” e Peppe… già dorme alla grande! |
Post n°33 pubblicato il 29 Ottobre 2010 da briganti.migranti
Al nostro arrivo a Teano ci siamo resi colpevoli dell'interruzione del diario quotidiano. Ce ne scusiamo ma siamo giustificati dal caos interessante di quei giorni. Per recuperare pubblicheremo (ogni tanto, quando ne abbiamo tempo) un pò di foto. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno accolto e che sono venuti a conoscerci nelle varie tappe della carovana!
L'ARRIVO DEI BRIGANTI A TEANO, NELLA CHIESA SCONSACRATA DOVE HANNO RACCONTATO LE STORIE DELL'ALTRO SUD NEL QUALE HANNO MARCIATO L'INTERVENTO DEL BRIGANTE ALEX ZANOTELLI |
Post n°32 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da briganti.migranti
I Briganti Migranti intendevano sciogliersi a Terzigno, passando idealmente il testimone ai briganti vesuviani. Ma sono già costretti a riunirsi e il 30 ottobre ripartiranno per Crotone, per partecipare all’iniziativa organizzata dalla Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, per una Calabria che riprenda in mano il proprio futuro liberandosi dai veleni di stato. Da oltre ottanta anni, infatti, la provincia di Crotone ed il territorio della città in particolare, ha registrato uno sviluppo economico, se così lo si può definire, incentrato sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e del patrimonio ambientale. Le industrie del polo chimico di Crotone hanno provocato un inquinamento fortissimo a danno delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché di tutto il suolo ed il sottosuolo interessato dagli impianti, dello specchio di mare adiacente, delle falde acquifere e dell’aria, e oggi, come se non bastasse, si scopre che i materiali di risulta di quelle produzioni chimiche sono stati utilizzati per costruire edifici e costruzioni pubbliche e private. Dalle fabbriche chimiche allo smaltimento dei rifiuti, dagli impianti di estrazione di metano e sale agli inceneritori e alle biomasse, dal business dell’energia eolica alla centrale turbogas, all’aggressione continua dell’edilizia, più o meno abusiva, sulle coste, continuiamo ad assistere ad un vero e proprio sacco ai danni dei cittadini della più piccola provincia d’Italia. Parteciperemo all’iniziativa anche contro l’Eni, colosso dell’energia a partecipazione statale (l’Eni è controllata in parte dal Ministero del Tesoro), primo responsabile dell’inquinamento da produzione chimica. Ci uniamo alla richiesta della Rete: quantificato il danno provocato dall’inquinamento delle industrie chimiche (danno ambientale risarcibile stimato secondo una perizia di parte commissionata ad APAT dal Ministero dell’Ambiente in 1.920 milioni di euro che sommati alla richiesta di risarcimento della Regione Calabria fa un totale di 2.720 milioni di euro) vogliamo che l’Eni paghi i lavori della bonifica dei siti indebitamente inquinati, garantendo la copertura economica a tutti gli interventi tecnicamente indispensabili al risanamento della terra, dell’aria e dell’acqua. Manifesteremo contro chi, sia pubblico sia privato, abbia intenzione di impiantare ulteriori impianti di smaltimento di rifiuti (discariche, inceneritori, selezionatori, etc.), per una moratoria sullo smaltimento dei rifiuti nella provincia di Crotone, affinché non si realizzino ampliamenti delle discariche esistenti o, peggio, nuove discariche, inceneritori, centrali biomasse o turbogas sul territorio, sino al raggiungimento della reale autonomia di smaltimento dei rifiuti di tutte e cinque le province calabresi. Per evitare un’altra Terzigno i Briganti continuano il loro cammino di ribellione ad un modello di sviluppo che produce diseguaglianza e disastri ambientali.
Giovanni Maiolo Briganti - Migranti |
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 11:17
Inviato da: briganti.migranti
il 27/10/2010 alle 13:00
Inviato da: brigantAelisa
il 27/10/2010 alle 12:19
Inviato da: briganti.migranti
il 27/10/2010 alle 00:11
Inviato da: briganti.migranti
il 27/10/2010 alle 00:11