gardiniablue

Talora mi chiedo: fino a quando potremo ancora sopportare l’attuale politica italiana, fondata sul marciume di potere e sulla idiozia di mestieranti che appena aprono bocca sparano cazzate a mitraglia? Forse la domanda è un’altra: come mai un popolo di grandi tradizioni culturali non solo sopporta, ma ogni giorno che passa aumenta la sua credibilità ad un sistema politico che, in altri tempi, avrebbe avuto una maledizione maledettamente maledetta?
Ogni giorno cerco di rompere il velo dei miei atroci dubbi, per riuscire ad aprire qualche squarcio di un cielo tremendamente pesante, e vorrei anche capire qualcosa di questo popolo - di cui nonostante tutto mi sento parte - che mi lascia disorientato, per non dire basito.
Ogni giorno si stampano libri che sono vere denunce di una società ormai ridotta a brandelli, eppure, nonostante si viene a conoscenza della realtà, si continua a far finta di nulla o, ancor peggio, si difende il regime e i suoi servitori, adducendo mille scuse e mille ragioni.
Tutti vedono le porcate che fa l’attuale governo, e, nonostante la durezza nel gridare la mia rabbia, non sono mai riuscito a s-coglionare un berlusconiano o un leghista o un fascistello. Magari mi ascoltano in silenzio, magari talora sembrano anche darmi retta, e poi alla resa dei conti il loro consenso al marciume e alla idiozia non diminuisce. C’è di più. C’è gente, naturalmente di casa, della cosiddetta élite perbenista cattolica, che si scandalizza perché io mancherei di carità, non farei che inoculare odio, come se il Vangelo radicale del Cristo radicale fosse un insieme di pagine bianche su cui a scrivere il decalogo avessero diritto i potenti, i ricconi ladri, i farabutti, i meschini. Chissà perché si dimentica che Cristo ci ha lasciato un famoso Discorso, noto come quello della Montagna, invidiato anche da Marx e da Gandhi: un discorso che doveva far tremare il mondo, ma su cui invece si è seduta la Chiesa quasi fosse uno sgabello per dettare leggi su misura di una religione “antievangelica”. Cristo è venuto per rimettere in piedi l’Uomo, e noi lo abbiamo di nuovo rovesciato.  
Tornando alle domande iniziali, forse una risposta l’ho trovata. Sostengo anch’io la tesi del caso psichiatrico. Ci troveremmo, in poche parole, di fronte ad una questione che riguarda direttamente la psichiatria. Caso psichiatrico è Berlusconi, e caso psichiatrico è il popolo che lo sostiene. Certo, non basta usare una frase ad effetto. Dire caso psichiatrico è dire qualcosa di più di una malattia. Lascio alla scienza psichiatrica il caso Berlusconi, mi piacerebbe sapere qualcosa sull’altro caso, quello del popolo italiano. Capisco la pazzia di un individuo, non capisco fin dove può arrivare la pazzia di una nazione. Il caso Hitler potrebbe insegnarci qualcosa. Ma è un caso diverso. Il popolo tedesco può sempre giustificarsi dicendo che non sapeva niente delle nefandezze di un pazzo demoniaco. Ma il popolo italiano è del tutto cosciente della pazzia di Berlusconi, il quale, se è vero che non si può paragonare a Hitler nei sistemi o nei mezzi violenti, è ancor più pericoloso perché, se lascia il corpo apparentemente intatto, disintegra però l’essere umano dal di dentro. Oggi colpevole è soprattutto un’Italia che dice ogni giorno al suo carnefice: Sodomizzami, perché così mi soddisfo!
Ciao. A presto.

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