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Il Cugino         parte  1°

Post n°4 pubblicato il 14 Maggio 2008 da barbara.682008

Il  Cugino di terzo grado

 

Barbara , nasce in Canada nel 1968 da genitori italiani. Dopo quattro anni, la famiglia rientra in Italia. Io Barbara ho compiuto i  miei  sei  anni ed  ho iniziato la scuola, fin da sempre quando   non   faceva   freddo  non  mi  è mai piaciuto  portare  i   pantaloni, preferivo un vestitino o una gonnellina. Finite le elementari, vado alle medie, ho già i miei dodici anni, i miei occhi si cominciano a  posare  sui  maschietti, che già gli facevo perdere la testa. Ho appena compiuto 14 anni,  festeggio il compleanno  con  i  compagni,  mangiamo,  giochiamo, balliamo,  poi  il  mio primo bacio con Gianni. Sono stata assieme a Gianni fino a 16 anni, dove già facevamo sesso da un po’, mi lasciò perchè non ne poteva più dei miei giochi sessuali. Non passo molto, incontrai Paolo di 18 anni, per 2 anni, lo mandavo a casa sfinito, sua madre non capiva cosa gli succedeva,  finalmente  quando capì lo incitò a lasciarmi. Nel frattempo festeggio i  miei  18  anni, i miei non volevano, ma io  sempre  vestita  provocante.   Mi  sono divertita un mondo, ogni tanto mentre ballavamo  mi sentivo una mano che mi toccava il culetto. Poi  finalmente  ho  incontrato  Marco,  un  cugino di terzo grado, mi piaceva moltissimo  ma  non  sapevo come  fare per  averlo. Lui   mi  guardava   con passione,   ma   non  si  pronunciava,  forse  perché  guardava  al  fatto  che  eravamo cugini,  per  me  abbastanza lontani da non considerarlo tale.  Sono innamorata  pazza  di  mio  cugino  di terzo grado, lui abita in campagna. Un giorno, mi vesto  in  mini  molto  sexy  e  lo vado a trovare. Percorro il lungo viale che  porta  alla  casa, arrivata sulla porta suono, non esce nessuno ne i suoi ne lui. Lo aspetto  seduta  con le gambe accavallate in una panca vicino la casa che guarda lungo il viale. Dopo qualche ora lo vidi arrivare con la bici lungo  tracciando  quel  interminabile  viale, ero  agitata  il  cuore mi batteva forte, perché gli volevo confessare il io  debole  per  lui.  Finalmente  eccolo che arriva, gli vado in contro, mentre  mi  avvicino vedo con piacere che mio cugino Marco in pantaloncini, si era eccitato vedendomi vestita tutta sexy. Ci abbracciammo con calore, appena allentata  la  presa dall’abbraccio lo baciai sulla bocca, ne rimase scioccato, gia era tutto  eccitato  nel  osservarmi  così vestita, rimase fermo qualche attimo, appoggiai le  mani sulle  sue  spalle  lo scuoto dicendogli: ei, ei! Cugino, stai bene, lui, si,si, io; cosa ti succede, non dirmi che ti faccio questo effetto,  si;  certo  cugina  sei  stupenda, e poi quel bacio di sorpresa, non capisco. Io, sono venuta a trovarti per confessarti che  mi piaci  tantissimo  sono  pazza  di  te. Ne rimase sorpreso non si aspettava una  cosa  del  genere,  ci  siamo seduti davanti la casa nella panca di legno, dove l’avevo aspettato, aveva  bisogno  di riprendersi, avevo il cuore che mi batteva  forte, il  respiro  affannato,  avevo  paura  che  lui mi rifiutasse, ero consapevole che potesse succedere. Lui esclamò: Barbara!  ti  prego  non mi tentare, lo sai che non potrei dire di no, sei stupenda e pio siamo cugini.   Le dissi; ei! Cugino solo di terzo grado! Ti amo, se non ti piaccio mi  rassegnerò ma dovevo dirtelo, non potevo rimanere con il dubbio  per  tutta  la  vita. Ne abbiamo parlato a lungo, non è che non gli piacevo ma mi considerava    una cugina e per rispetto non ci avrebbe provato, non voleva prendermi  solo  da abbracciare e fare sesso. Con le mie  lusinghe,  lo  convinsi  che  non  volevo solo fare sesso  ma  lo  volevo  tutto  per  me  e  godere  dei  momenti   con lui. Eravamo soli, i suoi erano andati ad una gita, sarebbero tornati dopo due giorni, io lo sapevo e  approfittai  per  confessargli il mio amore e trascorrere quei  giorni  con  lui.  Trascorsa la sera,  si  va  al  letto,  io gli chiedo; posso dormire   nel  tuo  letto?  Lui,  si,  ti  desidero  voglio  fare  l’amore,  non  mi sembrava vero da molto tempo che aspettavo  questo momento, non risposi, mi sedetti sul letto, mi tolsi quel vestitino restando  in reggiseno e slip molto sexy, mi infilai nel letto  e  lo   abbracciai  con  calore,  mentre  sentivo il suo pene già duro. Incominciò  d accarezzarmi  dappertutto  fino  ad  arrivare li, finalmente la trovò tutta  bagnata  dentro  i slip che mi sfilò dolcemente. Era eccezionale  quello  che  stava  succedendo,  mi  riempiva  di  gioia,  non feci neanche in  tempo ad accarezzarglielo che già stava dentro di me. Marco mi cavalcava con foca, gemeva, era evidente che mi  desiderava  da  tempo,  io ero ancora stupita dal suo  cambiamento,  mentre  ansimavo arrivai al primo orgasmo, poi lo misi  sotto  e  lo  cavalcavo con passione, lui mi dice: sto per venire togliti, ma io continuavo a cavalcarlo rispondendo: non ti preoccupare puoi venirmi dentro  ho  preso  la  pillola, e continuando con il su e giù arrivo nuovamente  all’orgasmo  assieme  a  lui.  Finalmente mi  fermo, ero sazzia, almeno  per  adesso,  avvinghiati  ci  siamo  addormentati  fino  al   mattino. L’indomani eravamo in passeggiata con la mano nella mano nei dintorni della casa, di tanto in tanto ci baciavamo.  Nel ritorno dei  suoi  ci  videro  in  quei atteggiamenti,  e ci  aggredirono  verbalmente,  era  una cosa indecente che non doveva  succedere,  erano  incavolati  alle  grida.  Per  loro era una cosa immorale, ai loro occhi quasi gli facevamo schifo. Presso sera  la   tensione si era allentata, e finalmente si riuscì a parlarne quasi  con  calma,  spiegammo loro, la nostra passione l’uno dell’alta, che non sarebbe stato possibile finisse  li,   non  furono  persuasi  da  subito,  ci  vollero  molti  giorni  prima che  si abituassero all’idea di noi.  Ci amavamo  alla  follia, eravamo molto complici, avevamo le stesse passioni  ed  inclinazioni,  ogni giorno sembrava sempre il primo. Dopo due anni di follie  amorose  ci  siamo  sposati, davanti agli occhi increduli e scettici di tutti i nostro parenti e amici.   Ancora  per  un  anno, ci siamo divertiti come due fidanzatini, lo coinvolgevo  ai miei desideri perversi. Un  giorno,  siamo  saliti  sull’autobus  ad  un  orario  dove  non  viaggiavano bambini,  era  abbastanza  affollato,  io  con l a  mini  senza  slip le con calze autoreggenti,lui appoggiato dietro di me, con una mano si sorreggeva  e con l’altra sotto la mia mini sul davanti, mi carezzava la fica, mi  eccitava  molto, stavo  godendo,  sentivo  il  suo  pene  duro   appoggiato   al   mio    culetto, incominciavo   a   dimenarmi   leggermente,  la  gente  se  ne  accorse  e  ci insultarono  dicendo:  porci,  depravati,  andate   via  maiali,  l’autobus   nel frattempo fece una fermata e ci buttarono fuori a borsate.  L’avevamo  fatta grossa, ma ormai ero talmente eccitata che non potevo rimandare, due passi più in la cera un vecchio rudere abbandonato,  trascinai  il  mio Marco in quel casolare, sottostava a tutte le mie voglie perverse. Mi appoggiai piegata a un vecchio pozzo chiuso con le mani  aggrappata  all’arco  della carrucola, lui da dietro aggrappato ai miei fianchi mi penetrava  con  foca,  gemevo  talmente forte   che  se  c’era  qualcuno,  avrebbe creduto che stessi male. Finalmente siamo arrivati all’orgasmo tanto desiderato. Molti altri episodi si susseguirono fino a quando abbiamo avuto un  bel bambino, una gioia immensa colmava il nostro amore. Sono  passati  quindi  anni  dal  nostro  

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fabio_vecchio
fabio_vecchio il 16/05/08 alle 10:24 via WEB
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barbara.682008
barbara.682008 il 16/06/08 alle 23:29 via WEB
con parecchio ritardo, GRAZIE del complimento
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