Creato da toughenough il 22/08/2007

Cinema e Amenità

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MISFITS di Howard Overman

Post n°177 pubblicato il 11 Agosto 2010 da toughenough
 

Il Misfits in questione non ha a che fare con la serie del 1985, il cui titolo originale sarebbe "Misfits of Science", serie di supereroi dove tra gli altri faceva capolino (alla scrittura) un giovane Tim Kring, poi autore di Heroes., e la giovane attrice Courtney Cox (Friends) Ma sempre di superpoteri stiamo parlando, in Inghilterra, nella prolifica terra di telefilm che spesso esulano dagli stereotipi americani, dei giovani ragazzi vengono affidati ai lavori socialmente utili, con tanto di tuta arancione e spugne per pulire i muri dai graffiti, quando vengono sorpresi, insieme al loro supervisore, da una tempesta incredibile, dove tra tuoni e fulmini grandinano blocchi di ghiaccio grandi come scooters. I ragazzi, dopo il fenomeno, appaiono cambiati.
La prima stagione è formata di 6 episodi, dove per lo più i ragazzi si sforzano di uscire dalla loro situazione attuale, per cui non si capisce bene la direzione che la serie intende prendere, salvo un vago sospetto di una deriva alla Doctor Who ("Run Rose! Run!!!!"). L'autore è Howard Overman, già visto all'opera in Italia sull'ottima serie "Hustle" (una delle tante massacrate dagli orari sincopati di La7), che sviluppa questi antieroi sulle differenze, sul disagio giovanile londinese, sulla droga, sull'alcol, sul sesso (che col perbenismo italiano al massimo ci troviamo con "i Cesaroni") e, non ultimo, sui dialetti. Questa serie (fruibile con i sottotitoli in italiano) è assolutamente da vedere in lingua originale, per la ricca varietà di accenti e slang. Abbiamo il ragazzino sveglio della periferia, la benestante, il corridore emerso grazie allo sport, il ragazzo per bene un po' troppo nerd, e la fantastica "truzza". Quest'ultima è incarnata da una ragazza decisamente in carne, senza che questo le precluda atteggiamenti sexy, una parte che non è quella della sfigata (è infatti uno dei personaggi più positivi e accattivanti della serie) e di essere oggetto del desiderio e protagonista di love story più o meno dichiarate. Anche la benestante, per un povero (televisivamente parlando) italiano come me, è interessante poichè è interpretata da Antonia Thomas, bella ragazza di colore tutta "decappottabile e feste".
L'umorismo di questa serie, a cavallo del personaggio di Nathan, è travolgente ma mai sopra le righe, ed i personaggi sembrano vivere di vita propria quanto sono credibili. Il colpo di scena dell'ultima puntata, poi, è un capolavoro.
Come tutte le serie inglesi, anche questo "Misfits" può contare su un'ottima colonna sonora, registi all'altezza (anche se non superlativi) ed effetti speciali da strapazzo ma mai fastidiosi.
Non vedo l'ora di vedere la prossima stagione.


                                                         T.

 

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Banjo il 07/04/11 alle 18:35 via WEB
Quoto, serie assolutamente da vedere, e in lingua originale. Il doppiaggio italiano, per una volta, è pessimo.
 
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Il primo bicchiere, come sempre, è il migliore.

Hank
 

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Si può imparare qualcosa da un temporale.
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, fin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.

Yamamoto Tsunetomo(1 - 79)
 
 

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LA MORTE E IL BUSHIDO

Ho scoperto che la via del samurai è la morte.
Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte,è necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta armarsi di coraggio e agire. Alcuni dicono che morire senza aver portato a termine la propria missione equivale a una morire invano. Questa è la logica dei mercanti gonfi di orgoglio che tiranneggiano Osaka ed è solo un calcolo fallace, un'imitazione grottesca dell'etica del samurai.
E' quasi impossibile compiere una scelta ponderata in una situazione in cui le possibilità di vita e di morte si equivalgono. Noi tutti amiamo la vita ed è naturale che troviamo sempre delle buone ragioni per continuare a vivere. Colui che sceglie di farlo pur avendo fallito nel suo scopo, incorre nel disprezzo ed al tempo stesso è un vigliacco e un perdente.
Chi muore senza aver portato a termine la propria missione muore da fanatico, in modo vano, ma non disonorevole. Questa è infatti la Via del samurai.
L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.
Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
 
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