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Scrivere o non scrivere... ?

Post n°14 pubblicato il 04 Settembre 2006 da duri_e_puri


Non ho assolutamente niente da scrivere.
Allora perchè sto scrivendo, vi chiederete. Ma è chiaro; per dire che non ho assolutamente niente da scrivere.
Del resto perchè scrivere qualcosa? Ci sono mille altre cose da fare invece di scrivere, tipo lavorare (a meno che tu non debba scrivere per lavorare), o fare la spesa (mi raccomando, senza scrivere la lista delle cose da comprare, così magari ti dimentichi qualcosa e, invece di scrivere, devi tornare al supermercato), o andare in vacanza (abolite le cartoline, è chiaro), o navigare su internet (ma niente chat o blog o mail), o andare a giocare a minigolf (il punteggio va tenuto rigorosamente a mente), o andare in palestra (ma solo alle lezioni di prova, così non devi compilare i moduli di iscrizione).
Non avendo niente da scrivere mi sono dilungato anche troppo, e quindi ormai mi dilungo ancora un po� (del resto non ho niente da scrivere, potrò almeno dilungarmi un po�!).
Ma voi come fate a scrivere quando non avete niente da scrivere? Pensate a qualcosa che avete letto da altri e lo rielaborate? Oppure vi viene tutto di getto, così, per ispirazione divina? O ci pensate su un po�, scrivete qualcosa e poi lo modificate mille e mille volte?
La ricetta migliore per quando non si ha niente da scrivere è secondo me quella di non scrivere.
Il mio problema è che devo scrivere per lavoro; non sono uno scrittore, anche se in senso lato forse si; scrivo di cose tecniche, anzi le de-scrivo, e molto dettagliatamente anche. E se non ho niente da scrivere come faccio? Scrivo lo stesso, sennò come mi guadagno lo stipendio? Del resto, come credo stiate leggendo, ho imparato, volente o nolente, a scrivere anche quando non ho niente da scrivere. (Il Gatto con gli Stivali)

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/09/06 alle 11:52 via WEB
Dura da rispondere... sarebbe giusto sia dire "non ne ho la minima idea" sia fare una disquisizione in 500 volumi su tutto quello che mi succede... una cosa è certa però: non scrivere è come soffrire di stitichezza. Ti senti congestionata allo stesso identico modo. E allo stesso identico modo... quando scrivi, non sei tu a farlo, è il tuo organismo che prende il sopravvento per non farti scoppiare. Sono stata troppo scatologica secondo voi? La Scrittrice Mannara^^
 
 
sardaukhar
sardaukhar il 04/09/06 alle 23:38 via WEB
no. ma aspetto i 500 volumi :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/09/06 alle 22:00 via WEB
bla bla bla......basta scrivere così.....bla bla bla....Nitro
 
duri_e_puri
duri_e_puri il 09/09/06 alle 09:41 via WEB
Aspetto anch'io i 500 volumi.... ma con calma...non ho fretta! Nitro
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/09/06 alle 16:58 via WEB
Prefazione volume 1: certe volte hai voglia a richiamare tutti i tuoi pensieri, idee e quello che vuoi dire... NON TI VIENE e basta!!! Che sensazione orrenda! Vorresti scrivere un capolavoro, ce l'hai lì sotto le dita e invece... immagino che sia così che si sente un uomo quando è impotente!!! (Nota mentale: quando dovrò descrivere un personaggio maschile in una situazione imbarazzante del genere me ne ricorderò...)^^ Eh... proprio come le altre funzioni fisiologiche, la scrittura non risponde a comando, è lei che comanda, non tu! Quando lo capisci e decidi di mollare la presa (o quando semplicemente decidi che hai perso ogni talento e non sarai mai più in grado di scrivere una riga in vita tua), ECCOLA CHE ARRIVAAAAAAAA... e tu, bestemmiando come il Gran Khan dei Mongoli (perché magari succede per strada o al gabinetto o comunque PROPRIO SEMPRE NEL MOMENTO PIU' SBAGLIATO) devi mollare tutto quello che stai facendo e prendere carta e penna prima che al daimon socraticon venga in mente di guardare da un'altra parte! E' così che la Musa ti ricorda, neanche tanto dolcemente, chi ha il controllo della situazione... Alla prossima puntata! La Scrittrice Mannara^^
 
 
sardaukhar
sardaukhar il 16/09/06 alle 15:02 via WEB
l'ispirazione, dunque, talvolta come i veri amici: giunge nel momento del "bisogno"...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/09/06 alle 12:38 via WEB
Seconda puntata: a volte si scrive per star male o perché stai male. Qualcuno ha detto che peggio ti trattano (o ti senti trattato) e più ti viene voglia di reagire. Io a fare a pugni non sono per niente brava e poi mi sentirei male sicuramente dopo. Senza contare che qualche volta le persone che vorrei picchiare non capirebbero neanche perché le ho picchiate... perché non si sono rese conto di aver detto o fatto qualcosa che mi ha sconvolto... o perché per loro l'argomento di cui si parlava non è importante quanto per me... o perché non mi conoscono nemmeno... o per altri motivi... Allora quando ho voglia di spaccare il mondo ma non posso scrivo, scrivo... a volte piango pure facendolo. E a volte per questa reazione, è vero, mi escono i miei pezzi più belli. Ma io non vorrei scrivere così. La Scrittrice Mannara
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/09/06 alle 16:01 via WEB
A volte si scrive per non stare più male. Per riprendere il controllo della propria situazione, dei propri nervi, della propria realtà. Per vedere davanti a te nero su bianco quello che credi e giudicare se regge, se sei solo un'illusa persa nella tua personale visione delle cose o se puoi credere che ci sia realtà, obiettività nelle tue idee. Se superano la prova di essere scritte. Scrivere può essere il solo modo per superare una tristezza, un abbandono, un'incomprensione con una cara amica per il più stupido dei motivi. O addirittura di superare te stessa. A volte non si scrive per lo stesso motivo. Perché ti accorgi che le parole non colpiscono il segno. Che prolungheresti solo la situazione spiacevole. Che non la stai affrontando ma stai solo sfogandoti, lagnandoti come una neonata. E allora è meglio posare la penna... o staccare le mani dalla tastiera, e tendere una mano. Le parole non sono l'unico mezzo per comunicare e a volte devi renderti conto che non sono neanche il più affidabile. Se a questo punto ti cadono le braccia, lascia che cadano. Ti sentirai meglio con te stesso e potrai ricominciare dopo con più attenzione, con più amore, con più forza.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/09/06 alle 16:02 via WEB
Ah, ero sempre io, ma l'avevate capito...^^ La Scrittrice Mannara
 
   
sardaukhar
sardaukhar il 16/09/06 alle 15:05 via WEB
:)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/09/06 alle 00:12 via WEB
scrivere è liberazione...vale più di tanti discorsi e di parole confuse buttate là.... rimane il segno.....può far male....ma è più sincero. Nitro.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/09/06 alle 11:52 via WEB
Può anche essere più bugiardo sotto l'apparenza della sincerità. Può far male senza averne intenzione. O al contrario può essere troppo sincero: far trapelare cose che ti vergogni di pensare e non volevi dire... è difficile padroneggiare la scrittura quanto la parola. Né l'una né l'altra sono automatiche quanto sembrerebbe. Né con l'una né con l'altra sei certo di essere compreso anche facendoci la massima attenzione. Per questo forse ci vorrebbero altri 500 volumi... a quanti è capitato di scrivere cose che non pensavano, oltre che di dire cose che non pensavano? Ci insegnano a scrivere senza errori di grammatica. Dovrebbero invece dedicare più attenzione ad insegnarci ad esprimere realmente quello che sentiamo. La Scrittrice Mannara^^
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/09/06 alle 23:03 via WEB
Hai ragione...è molto importante sapersi esprimere...preferisco leggere parole semplici ma piene di significato che parole messe solo per far scena ma o esagerate o non dicono nulla. Poi c'è chi ha padronanza del linguaggio e scrive veramente bene che è fin piacere leggere.........per quanto mi riguarda....beh sono di poche parole e...ops tanti errori! Se non orrori! Bye a tutti, Nitro. A proposito di scritti.... mi piace come scrivi Scrittrice Mannara!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/09/06 alle 16:41 via WEB
Si scrive, diceva Vittorio Sereni, per toglierti un peso di dosso e passare al seguente... Penna diceva che riusciva a scrivere solo quando "guariva", quando si sentiva meglio... Bonaga ha detto che creare è l'unica cosa che ha potere contro la disperazione... Si scrive per trasformare la gioia in dolore, e per rendere la gioia ancora più gioia. Si scrive per dire le cose che non riesci assolutamente a dire in un altro modo. Si scrive perché è l'unico modo per sfogarti senza sentirti peggio dopo. Si scrive per toccare gli altri anche se non saprai mai quanto tu ci sia riuscita. Si scrive perché sei triste. Si scrive perché sei felice. Si scrive per. La Scrittrice Mannara^^
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/10/06 alle 21:38 via WEB
Come affronti le critiche? Paradossalmente uno scrive per se stesso, ma allo stesso tempo desidera condividere quello che prova con gli altri, e desidera piacere loro e (se è egomaniaco come me) sentirsi dire che è il migliore e tutti i premi Nobel della storia non hanno niente da invidiargli... e magari in un angolino perverso della sua anima spera anche in qualche critica costruttiva per poter confrontarsi e migliorare. Allora come la mettiamo quando 1) ti dicono che non sei per niente bravo e tu pensi che non capiscono niente mentre invece la tua vocetta interiore ti urla che hanno ragione e sei un fallito e vai in crisi depressiva; 2) ti dicono che qualcosa non va e tu pensi che si sbaglino ma al tempo stesso ti disperi per accontentarli; 3) ti dicono che sei il migliore del mondo e pensi che non capiscono niente e la tua vocetta interiore è d'accordo; 4) scocciatissimi dai tuoi sbalzi d'umore decidono di chiudersi nel no comment perenne e tu ci resti male perché ci tenevi alla loro opinione ma non puoi dargli torto e vorresti dirglielo ma non ci riesci? Sigh... San Rilego Martire abbi pietà dei poveri scrittori maniaci... e dei loro lettori... La Scrittrice Mannara^^
 
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