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BUON NATALE

Post n°20 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da duri_e_puri

Caro Babbo Natale, per quest’anno vorrei vicino alla scuola un campo con tanti ghepardi per cavalcarli.

Caro Babbo Natale vorrei sapere come si fa a sapere tutto quello che faccio.

Caro Babbo Natale vorrei vedere per una volta il mio papà.

Caro Babbo Natale, vorrei sapere come nasce Dio.

Caro Babbo Natale, tu chi sei veramente?

Caro Babbo Natale, perché mia mamma si è ammalata?

Caro Babbo Natale, quando mio nonno andava a scuola come si comportava?

Caro Babbo Natale, io vorrei sapere quanto sei alto. Hai una moglie?

Caro Babbo Natale, come sarebbe il mondo senza niente?

Caro Babbo Natale quando entri nelle case per portare i regali e trovi da mangiare mangi sempre tutto e non ti viene mal di pancia?

Caro Babbo Natale, potresti far finire le guerre?

Caro Babbo Natale, le tue renne quando si ammalano con chi le sostituisci?

Caro Babbo Natale, posso diventare giocatore di calcio come Kaka?

Caro Babbo Natale, perché non vieni qua e ti fai vedere?

Caro Babbo Natale, io ho in testa una domanda: perché hanno inventato le sigarette?

Caro Babbo Natale, vorrei tanto avere una foto delle tue renne, la posso avere per favore? Oppure fammele vedere dal vivo.

Caro Babbo Natale, per quest’anno vorrei tanti gatti arancioni e marroncini.

Caro Babbo Natale vorrei che i miei due fratelli a scuola prendessero dei bei voti.

Caro Babbo Natale vorrei sapere il giorno che sei nato, me lo dici per piacere?

Caro Babbo Natale ti posso fare una domanda? Secondo te sono stata brava quest’anno?

Caro Babbo Natale vorrei un libro che vuoi tu e vorrei che il mio fratellino adottivo che sta in Africa stia bene e che un giorno ci vediamo.

Caro Babbo Natale esisti per davvero?

Caro Babbo Natale vorrei sapere se conosci mia nonna Giovanna che è morta domenica scorsa.

Caro Babbo Natale ti vorrei chiedere: come posso iniziare a migliorare il mondo iniziando a farlo da solo?

Caro Babbo Natale io vorrei da te che la famiglia sia felice e che i miei amici siano contenti e anche i bambini poveri abbiano amici come me.

Caro Babbo Natale vorrei il disco di cars e vorrei che tu aiutassi i bambini poveri. Grazie.

Caro Babbo Natale, per quest’anno vorrei diventare invisibile, perché così posso fare tanti scherzi.

Babbo Natale ti voglio tanto bene. Qualche volta sono birbante.

Caro Babbo Natale vorrei il gioco monopoli banchina e dopo vorrei che tutti i bimbi stiano bene.

Caro Babbo Natale vorrei un intendo ds e la pace nel mondo.

Caro Babbo Natale vorrei una calza con dentro tanti cioccolatini e caramelle e il libro delle Bratz e delle Winx club e un gioco a piacere un pupazzo e una piccola lavagna con cinque gessetti colorati.

Caro Babbo Natale, voglio il laboratorio chimico.

Caro Babbo Natale sei un amico. Spero che ci vediamo.

Caro Babbo Natale io vorrei da te che stiamo tutti bene, che siamo tutti buoni, che siamo felici grazie



Natale è il compleanno di Gesù.

Mia mamma dice che Natale è la festa in cui tutti dovrebbero sentirsi più buoni… anche i bambini.

E’ la festa della pace.

La pace è il regalo più bello e importante che ci sia.

Bisogna volersi bene. Non litigare.

La storia della nascita di Gesù è scritta su un libro tutto suo che si chiama vangelo.

Io vorrei essere un po’ come Gesù.

Io so che a Natale avrò tanti regali e poi mia mamma e mio papà mi daranno una lettera, scritta per me, che poi mi leggono davanti al presepio che abbiamo costruito insieme.

Mi piace andare a vedere il presepio con la mamma e il papà.
La mamma da un po’ di sere che mi canta delle canzoni molto belle di Natale e io mi addormento senza fare capricci.

Vorrei tanto vedere la stella cometa che illumina le strade, mentre le persone camminano per andare a trovare Gesù nella sua capanna.


BUON NATALE

 
 
 

Sogno di una notte di fine estate

Post n°19 pubblicato il 18 Settembre 2006 da duri_e_puri

In quel tempo, peregrinavo ramingo, deprecato dagli onesti, inviso agli stessi delinquenti, disperso in una selva di luci artificiali, parzialmente accecato dall’alternarsi di riverberi improbabili a più cupe ombre, quand’ecco che, da lungi, come un tempo il gentil canto di sirene in altro procelloso mare, così ridestommi dal grigio incedere una sorridente voce: “toh! Chi si vede”. Restituito il saluto (difficile mi è sfuggire la mia naturale indole di gentiluomo, eccetto allorquando… me lo dimentico), da più vicino rimirai il dolce viso del tenero agnellino che, ignaro, mi fissava, forse stanco, ma sereno dopo tanto percuotere. Mi misi allor comodo e iniziammo a discorrere, non ricordo di cosa, ora, ma anche adesso rimembro le lievi palpitazioni, le mie dita irrequiete, e la curiosità pervadentemi. Così, lieti trascorsero fugaci minuti.
Ma ad un tratto, tra il compiersi di quasi magici processi alchemici in un mondo scandito da vibrazioni subatomiche, incombente una nuova presenza si affacciò, tanto oscura quanto chiara la prima, anch’essa a me nota da tempo, l’effige riconosciuta tra tante, errando, compagna ormai di più d’una notte, più che una semplice notte. Fu la prima a segnalarne l’arrivo, e si salutarono, e io la salutai. Poi, per un po’, tacqui. E stetti ad osservare. Scrutavo, in silenzio, le loro movenze, i gesti, i pensieri, in uno spazio in cui, al contrarsi di una dimensione, altre, dendritiche, si estroflettevano, e nel frattempo mi abituavo alla loro presenza.
Poi… la mia mente vacilla, i ricordi si fanno confusi, si accavallano nell’inutile tentativo di dare un ordine cronologico, insensato e innaturale, a quanto accadde… in quella notte, o forse nelle successive… rammento che molto parlammo, di come capirsi, di come spiegarsi (dispiegarsi…), non di chi questo possa leggere, intendendo, e lacrime e risa a formare un unico disegno, dipinto, affresco di un qualcosa che non può esistere, che non potrebbe, almeno…
Cominciammo a con-prenderci, in un avvilupparsi e svilupparsi quasi frenetico di eros e tanathos, dolci e bugiarde frasi d’amore sussurrate, bisbigliate, senza suono, sincere. Un forse grottesco e cavernoso corpo sussultante, forse, perché ignoto, forse l’anima, trepidante, speleiforme, anelante un vellutato rifugio, ora di ridere al cielo, e di irridersi. Le due eteree e muliebri creature cominciarono dipoi a fronteggiarsi, impavide, avide del mio corpo, pronte a sfidarsi non in acque fangose, pure e fresche forse, fin quasi a colpirsi con federe imbottite di biscotti inzuppati nel latte.
Le insultai e vilipesi, feci loro promesse, forse, che vorrò mantenere, gli chiesi perdono, contrito, ancora e ancora… mi chiesero denaro, per ciò che mi donarono, parte del più intimo loro io, e spazio, per maggiormente poter dare. Mi librai e ricaddi, su morbidi e aulenti asciugamani, bianco tenebroso essere concepito da qualcuno a copiare, distorta, la natura. Abbracciai, o lo volli, non stringendo che aria, in verità, un’intimità a 11… uomini e donne, e un bimbo.
Mi inchinai alfine alle my fair ladies, prostrato, prosciugato, sfinito, la bocca dolente, lucidi gli occhi, se avessi potuto, forse, avrei pianto, in un modo… o in un altro. Finzioni abusate, fantasie, presero forma ma non sostanza dinanzi a me, non ancora… Sostanza... Per quella volta resi grazie, resi lo spirito, arreso, vincitore un po’, e, con buone maniere, diedi lor la buonanotte, e un bacio. E uscii a riveder le stelle.

(sardaukhar)

 
 
 

Rogito ergo sum

Post n°18 pubblicato il 15 Settembre 2006 da duri_e_puri
Foto di duri_e_puri


Ho sentito qualche tempo fa per radio, credo nella trasmissione di Radio 2 “Il ruggito del coniglio”, che l’ingresso nell’età della maturità oggi coincide con l’accensione di un mutuo prima casa, e così, dall’abisso delle memorie dove si sono nascosti i miei ricordi di filosofia, con Kant e la sua macchina per fare i salami che sono le categorie (ma questa è un’altra storia, e magari ve la racconterò più avanti), è sbucato fuori questo “rogito ergo sum”.
Ed effettivamente ho rogitato, .......ergo sum.
Io e la mia gattina con le pantofole (a proposito lo sapete che ci sposiamo!?!)  abbiamo effettivamente comperato un appartamento, e quindi, nonostante l’età anagrafica (31 e quasi 31), che, come mi ha detto una mia collega, mi colloca nella categoria di giovane uomo (30-35), siamo entrati nell’età adulta, ed in particolare nell’età del sum.
Ma cosa sarà questo sum? Per quanto riguarda il rogito, e più ancora l’annesso mutuo, il sum è un sum fregato, perchè devo pagare per i prossimi trent’anni; ma sum anche molto contento di avere la nostra casetta, dove possiamo farci le fusa, invitare gli amici dopo la piscina a mangiare gli spiedini marinati cotti sulla griglietta, giocare con la micia (quella vera), e farle fare le sgommate sui palchetti (ho comprato delle nuove ciabatte con cui anch’io faccio delle scivolate pazzesche).
Questo post doveva essere una dissertazione esistenzial-filosofica sul senso della vita, ma mi accorgo che la sto buttando sul biografico/romatico/faceto (del resto sono un po’ egocentrico, romatico e faceto...).
Vabbè, continuo allora a scrivere a ruota libera come negli altri post, sperando che il mio amichetto Sardaukar (se si scrive così) non mi censuri il post (guarda che non ti faccio più gli spiedini!!!).
Effettivamente credo che l’acquisto di una qualche forma di casa (dal camper alla villa), abbia una valenza che va al di là del fatto in sè; ci sono una serie di implicazioni (in alcuni casi l’uscita dalla famiglia, il raggiungimento dell’indipendenza economica, l’instaurarsi di nuove responsabilità e libertà) che fanno veramente dell’acquisto della casa una specie di rito iniziatico per l’ingresso in una diversa fase della vita.
Personalmente la ricerca di una casa (in affitto prima e da comprare successivamente) è sempre stato un qualcosa di molto sofferto; la paura di sbagliare, di essere fregato dai vari lupi che si trovano nell’ambiente immobiliare, di essere costretto a tornare per un po’ a casa dei genitori (per quanto bene uno ci si possa trovare); sono scelte e passi che effettivamente possono condizionare la tua vita per molto tempo, e far assumere alla stessa una piega poi difficilmente modificabile.
Quindi mi sembra che la frase rogito ergo sum renda bene l’idea.

(Il gatto con gli stivali)

 
 
 

Responsorio

Post n°16 pubblicato il 11 Settembre 2006 da duri_e_puri

                                                (Per i caduti di Nassiriya
                                                e tutti i morti in Iraq)

Per tutti gli uomini uccisi
per gli assassini, patrioti o banditi
            abbi pietà di noi

Per i soldati che facevano il loro lavoro
non martiri né stupidi, gente con padri e bambini
            abbi pietà di noi

Per il lupo cattivo nel buco
senza armi né nonna nella gola
            abbi pietà di noi

Per gli uccelli che sbattono sui vetri
e i palazzi di carta che bruciano
            abbi pietà di noi

Per i buoni che hanno sempre ragione
e non si arrendono ai ricatti dei vinti
            abbi pietà di noi

Per i vinti costretti a ricattare
            abbi pietà di noi

Per quelli che se la sono cercata
per quelli che non se la meritavano
per chi non poteva più stare a guardare

Per le donne picchiate nella strada
per le cisterne vuote del re canuto
per i panini politici da esportare

Per quello che ci facciamo
pietà di noi Signore

Nel giorno della tua morte
nel giorno della nostra morte
in cielo e su tutta
la povera terra
Amen.


(Margherita Tramontano)

 
 
 

Hole in the sky

Post n°15 pubblicato il 11 Settembre 2006 da duri_e_puri

Hole in the sky hole in the skyscrapers
'Tis so painful to remember
Though years may pass
You can't even seem to learn

Can't stop loving you my home
Can't believe in you anymore
Can't stop thinking of you my brothers
This is my home no more

Hole in the sky hole in the skyscrapers
A thousand holes in the fields of East
For each dead man we'll kill a thousand
Just to show all we're the best

Can't stop loving you my home
You never seem to learn
I'm gonna come home no more

With fools an' idiots on both parts
Who believe to be the best
An' death on each side of the street
An' death in the towns of East
An' death in the name of God
That green square God in whom you trust

This is my home no more
These are my streets no more
Hole in the sky hole in the skyscrapers
A million lights can shine
T'night there's sorrow in my heart


(Margherita Tramontano)

 
 
 
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Un blog di: duri_e_puri
Data di creazione: 17/07/2006
 

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