Golb

I raggi gamma furono inventati da Goldrake per andare in bicicletta: prima di essi esistevano solo i raggiri, che venivano scansati da tutti perchè pericolosi. Questo post però non vuole avere uno sfondo scientifico, nè uno sfondo scientipesca (altrimenti il verme lo farei io), nè uno sfondo fantascientifico (o colascientifico), nè uno sfondo con alberi fiori mucche galline o polline (che, come tutti sanno, sono le femmine dei polli che vengono fecondate dalle api, però solo quelle 250 di cilindrata). Questo post non vuole avere nessuno sfondo, anzi proprio non vuole avere nulla, non crede alla proprietà privata, al capit*alismo, alle proprietà taumaturgiche dell'infuso di lana, al cotone, alla seta (libro di Baricco escluso) e a quel sintetico che lascia un odore simile ad uno stormo di vibrioni migratori quando digeriscono all'unisono un'impepata di cozze e porchetta.
Con tutte queste calorie (anche perchè è ancora estate), il post sta diventando un po' pesante, cioè pesante come l'acqua del Po: infatti, per chi non lo sapesse ancora, l'acqua del Po pesa di più dell'acqua normale, sia che si consideri quella alla fonte (gravata dal peso del sacro crisma della vocazione secessionista), sia che si consideri quella alla foce (gravata dal sacro cromo delle fabbriche di quelli con la vocazione secessionista).
Per alleggerire il clima, potrei o metterlo a dieta oppure parlare di sollevamento pesi: è uno sport che mi piace tanto, soprattutto quella parte in cui ci sono quelli vestiti come i Dogi veneziani che simulano la costruzione di un cancello in ferro battuto (3-1, fuori casa, ovviamente) con della carta assorbente. Forse non è il sollevamento pesi lo sport che intendo io, forse non è nemmeno uno sport. Forse è solo la peperonata di oggi che elargisce a man bassa (non è molto alta, ma non fateglielo notare, è suscettibile... ma prima o poi scende da scettibile) tossine inibitorie del ragionamento: inoltre dato che il ragionamento è una delle mie non attività preferite (nel senso che non lo faccio, non sono stato io, non è colpa mia, è colpa di Maria, forse è colpa della maria, è solo per uso personale, "è solo un po' perso" dicono di me, "sono solo un po' pesto" rispondo io con delle foglie di basilico sulla testa e dei pinoli-vi lascio immaginare dove), preferisco non ragionare disteso su di un'amaca, meglio sarebbe su un'amica, ma poi la donna carina s'arrabbi , poi io le dico basta, lei risponde pasta e va a prendere il peperonicino il pomodoro e butta il sale nell'aqua a cento gradi (che è praticamente un angolo retto che ultimamente però non si è comportato bene).
Fine del post.

PS: il finale è un po' così, forse dovrei migliorarlo... ma lo lascio lì, deve migliorarsi da solo, altrimenti come fa ad andare a Londra 2012?!?
PPS: la risposta alla domanda precedente è... l'anguria
PPPS: la soluzione alla domanda al PS riportata nel PPS è sbagliata... ma, si sa, non si può avere tutto nella vita, bisogna mettere qualcosa anche nei fianchi.

La puntata di oggi del Quizzone ha come tema fondamentale "la genealogia degli ammortizzatori da allevamento"... per cui, ovviamente, stasera parleremo di funghi. Come nascono i funghi, da dove vengono, dove vanno, che dentifricio usano e soprattutto Ferne*tBranca.
L'origine dei funghi è molto dibattuta (ma con il passare del tempo fa sempre meno ridere e sempre di più 15-0). Una teoria ipotizza che provengano dalla notte dei tempi (perchè di notte è più fresco e si conservano meglio) e siano stati generati dalle estremità superiori di una popolazione medio-indio-sub-caucasica che aveva molto cura delle proprie estremità (nasi compresi): tale popolo, dedito alla manicure più volte al giorno, dopo essersi tagliati le unghie, era solito intonare un inno propiziatorio "fu-unghie"... da "fu-unghie" a "fu-nghi" il passo è breve, se si pensa che tale popolazione era alta 120 metri e, vista la loro scarsa vista e la notevole distanza dal terreno, non distingueva nulla al di sotto dei 38.75 decametri (per la conversione da decametri a metri potete rivolgervi ad uno bravo in matematica... che ne so... Tre*monti... mmmhh... no, forse meglio Francis-il-mulo-parlante). Un'altra teoria molto in voga nelle società di canottaggio (bau bau bau bau bau bau bau bau) affida l'origine dei funghi all'abitudine marinaresca di camminare ovunque scalzi, sia che ci si trovi su una nave, sia che ci si trovi su una nave dentro una bottiglia, sia che ci si trovi dopo essersi persi. Camminando scalzi, infatti, l'attrito tra il terreno e il di-sotto-dei-piedi (che d'ora in poi per comodità chiameremo dsdp) favorirebbe la creazione di un humus calcareo-argilloso-chefapocomale (che d'ora in poi chiameremo humus cac) utilissimo per la comparsa di nuove forme di vita come i toner delle stampanti, la cartavetrata o, appunto, i funghi. Quale di queste tre entità si sviluppi, dipende solo da come ha mangiato il marinaio la sera prima, se la suocera è simpatica oppure se il prezzo della benzina supera o no quota 0.3 diamanti.
Altre teorie ce ne sono, ma adesso non ho tempo di spiegarvele (anche perchè c'ho messo troppo a stirarle e mi spiacerebbe rovinare tutto ora).

Antonio Albanese da "Uomo d'acqua dolce"

PS: il finale è un po' così, me ne scuso tanto: è colpa della recessione economica e degli indugi del Governo verso l'annoso problema del calcare nelle tubature delle macchinette del caffè d'orzo. I commenti ai post vecchi e un finale decente a questo verranno inseriti con la prossima Legge Finanziaria.

Bibliografia
1-"I funghi rossi a pois bianchi come base per un'informazione libera" di Emilio F. editore Mond*adori
2-"Funghi cispadani, armatevi e partite!" di Umberto B. editore Mond*adori
3-"Anch'io sono stato un fungo" di Silvio B. editore Mond*adori

Prima parte.
Come un instancabile minatore, o forse meglio dire come un impareggiabile verme, il bravo giornalista di oggigggiorno per essere tale (cioè bravo, non oggigggiorno) deve fare un sondaggio: "qual è stato il miglior oro dell'Olimpiade?", "siete d'accordo sui controlli antidroga sulle strade?", "chi rutta meglio tra i partecipanti al GF8?". Ormai ogni giornale, ogni sito d'informazione, ogni telegiornale ha al suo interno almeno un servizio su cosa ne pensa la gggente di qualcosa. Poco importa se quel qualcosa è il detergente intimo di Bon*di oppure il ruolo della materia oscura nell'evoluzione delle galassie. L'importante è chiedere: tanto le risposte sono comunque superflue. La notizia sta nella domanda. La notizia sta nei due minuti e mezzo/tre che passano tra il titolo gridato (o l'annuncio telegiornalistico con annesso sorrisino)
 e la fine del servizio con immancabile battuta "...quindi il vino italiano è considerato il migliore, ma attenti, potete sempre cantare 'e noi je dimo e noi je famo, c'hai messo l'acqua e nun te pagamoooo' "
Fine prima parte.

Seconda parte.
A me son sempre piaciuti i sondaggi, svelano il polso del paese, tastano le coscienze della realtà della nostra italica Italia (o viceversa). Quando posso, rispondo. Quando non posso, me li invento io.
1-qual è il miglior modo di cucinare degli sfogliavelo in ghisa?
2-è più pettinato il pupazzo Rockfeller o Cilliam Murphy?
3-come giudicate l'ultima frase intelligente di Calder*oli? per chi non se la ricorda, faccia riferimento a "Codice di Hammurabi" - 20 riga... tradotta in italiano recita circa così "caz*zo, sembrava ieri che oggi era domani" (per la cronaca, lui sta ancora pensando a cosa ha detto... teorie recenti ipotizzano, durante tale fatto, l'intervento di alieni sulla mente del soggetto).
Vi lascio con il sondaggio che mi sta appassionando come non mai in questi giorni:
chi tra questi è il più affidabile? Joker, Dracula o Tremonti?... io sono indeciso: ho sempre un mucchio di dubbi quando si parla di personaggi di fantasia che seminano paura e terrore.
Fine seconda parte.

Terza parte.
Ciao.
Fine Terza parte.

Quarta parte.
Le parti erano solo tre: non avete altro di meglio da fare?!?
Fine quarta parte.

E' giusto ogni tanto parlare di cravatte: è un argomento classico e, anche se io ho fatto lo scientifico, è giusto che se ne parli, se ne discuta (scuta), se ne dibatta (batta), se ne diatribi (atribi). Ci sono vari tipi di cravatte, ma su una voglio soffermare la vostra attenzione: quella cravatta lì...
la vedete?!?...
No?!?... fa lo stesso, voi soffermate la vostra attenzione sulla cravatta che non vedete.
Fatto?!? bene...
Non fatto?!? ritornate qualche riga più in su e ricominciate (oppure andate su playb*oy.com e divertitevi).
Allora, riassumo: avete tutta la vostra attenzione concentrata su quella cravatta. Quindi, pensate fortissimamente che questa cravatta sia veramente imporante per voi... fa niente se girate per casa in boxer (o in judoka) con le dita della mano destra nel naso, quelle della mano sinistra intente a far pulizia tra le dita del piede destro che peraltro è occupato a sturarvi le orecchie. Voi, comunque, state pensando alla vostra cravatta importantissima.
Ok, lo so, usualmente vi mettete maglietta e jeans, avete un mutuo da pagare, alcuni nemmeno quello, altri nemmeno nemmeno, altri ancora non hanno nemmeno l'idea di cosa sia un nemmeno... comunque sia, concentrate intensamente la vostra attenzione sulla cravatta, anche se l'unica volta che l'avete visto era al collo di un nano, anche se l'unica cosa vostra è la vostra attenzione.
Ripeto, comunque sia, concentratevi.
Fatelo per ventiquattro ore. Fatelo su un piede solo. Fatelo su due piedi. Fatelo su trepiedi (ma prima levate la macchina fotografica). Fatelo su un millepiedi o su un robot con la forza di mille braccia.
A questo punto, la cravatta diventerà la cosa più importante per voi, ancora di più del trepiedi della macchina fotografica, ancora di più del mutuo che non avete, ancora di più dello sporco tra le dita dei piedi.
Sarete in uno stato tale che vi farà piacere vedere quattro poveri militari in giro per le strade d'Italia a cercare di rimediare ad una questione complicata come i capelli di Roberto Calde*roli e a cui si applicano provvedimenti brillanti come la simpatia di Sandro Bon*di.
Sarete in uno stato tale che prenderete le impronte al vostro gatto perchè, affamato da un mese di polenta (diventata piatto nazionale), ha mangiato nella pentola della cazoela (piatto molto più che nazionale, direi ultranazionale, o forse meglio dire ultranazionalista).
Sarete in uno stato tale che andrete a comprare una cravatta, blu a pallini bianchi (non credo si chiami regimental... anche se il regime c'entra qualcosa), e, dopo aver indossato delle scarpe col sopralzo, andrete in giro per il mondo a spargere il verbo dell'Unto... solo un consiglio... se fate quest'ultimo atto, mi raccomando, fatelo in mezzo a campi da coltivare... c'è sempre bisogno di concime biologico.
Buona cravatta a tutti e, mi raccomando, non stringetela troppo (o meglio, non fatevela stringere troppo) che poi le carotidi soffrono (e, di conseguenza, pure i conigli).