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Creato da: blue_led il 09/05/2012
Fumo Elettronico

 

 
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Che cosa Svapi? Viaggio nel mondo degli aromi alimentari.

Post n°3 pubblicato il 11 Maggio 2012 da blue_led
 
Foto di blue_led

La sigaretta elettronica funziona come un piccolo aerosol da passeggio, vaporizzando un e-liquid contenuto in una cartuccia che può essere riempita a piacimento dall'utilizzatore. Lo svapatore può quindi scegliere se aspirare nicotina, in quantità e concentrazioni variabili, oppure un liquido ricco di aromi ma privo di tale sostanza.

La base degli e-liquid più utilizzati contiene due ingredienti principali: glicerolo vegetale (abbreviato VG) e glicole propilenico (abbreviato PG). Potete trovare maggiori indicazioni, anche in merito al presunto impatto di queste sostanze sulla salute, sul sito Esigarettaportal.it.

Lo svapo consiste però anche nella ricerca aromatica di un liquido vicino ai propri gusti: spesso l'ex fumatore prova un piacere particolare nello sperimentare nuovi aromi o combinazioni di liquidi che, mixati, conferiscono al vapore particolari sapori. Forse in questo gioco ha il suo ruolo anche il ritrovato senso del gusto, assopito a volte per anni sotto la combustione delle sigarette.

Alcune aziende aromatiere, che per tradizione si occupano principalmente dell'ambito alimentare, hanno iniziato a scommettere sulla sigaretta elettronica, dando il via ad una produzione di eliquid pensati per regalare allo svapatore esperienze olfattive e gustative mirate.

Che cosa sono dunque gli aromi alimentari? Quali sono i processi che portano alla sintesi di un aroma e quali segreti racchiudono queste affascinanti fragranze che, come sommelier, gli svapatori assaggiano, testano e commentano con una sensibilità che si acuisce nel tempo e con l'esperienza?

  • Gli Aromi non sono destinati ad essere consumati nella loro forma originale: si tratta di prodotti che vengono aggiunti agli alimenti al fine di modificarne o esaltarne il sapore. La legislazione della Comunità Europea in materia di aromi, addittivi ed enzimi alimentari; in particolare il regolamento (CE) n. 1334/2008 relativo agli aromi alimentari, sanciscono le regole per etichettatura, codizioni d'uso, ambito di applicazione e un elenco comunitario degli aromi e dei materiali di base; con applicazione del regolamento a decorrere dal 20/01/2011.

Le informazioni che seguono citano un articolo redatto da Roberto La Pira, pubblicato sul mensile Vivere di gennaio 2010 e consultabile sul magazine on line "Il Fatto Alimentare". Leggi l'articolo completo.

I tipi di scritte abitualmente presenti sulle etichette degli alimenti in commercio possono essere:

Aromi naturali” le molecole si ricavano con procedimenti fisici, enzimatici o microbiologici da vegetali (frutta, foglie, fiori, radici, ecc) o da  animali. Sono i più costosi ma i meno utilizzati.

Aroma  naturale di …” seguita dal nome di un frutto o di una pianta  (per esempio limone), indica che il 90% delle molecole è estratto da limoni mentre  le altre provengono da fonti naturali diverse.

“Aromi” le molecole sono identiche a quelle naturali ma si ottengo per sintesi chimica. La miscela può avere anche prodotti di estrazione naturale. Costano poco e sono i più utilizzati.

Queste sostanze sono presenti nella maggioranza dei prodotti alimentari di origine industriale. Il loro compito è quello di salvaguardare il gusto fragrante degli alimenti, che essendo soggetti a conservazione andrebbe perso con il tempo. Il successo di un prodotto può quindi dipendere anche dalla qualità eccellente degli aromi che ne esaltano il sapore: il consumatore impara a riconoscere un prodotto anche in base al suo inconfondibile aroma. Entra quindi in gioco anche un discorso di marketing basato sull'esperienza sensoriale dell'acquirente finale.

(cit: intervista di Roberto La Pira a Salvatore Tragna, Flavourist ): "Ogni aromatiere custodisce gelosamente nei cassetti un quaderno virtuale con le formule “segrete”, da usare per proporre alle aziende alimentari un mix di molecole il più possibile  vicino all’odore naturale. A volte si inventano nuove note aromatiche  abbinando fragola, limone, arancio…. a cannella, menta o origano …. per differenziarsi dalla concorrenza e catturare il consumatore. Le combinazioni sono infinte e per questo è difficile trovare prodotti alimentari con lo stesso aroma. Il timore che si utilizzino le sostanze aromatiche per infondere un buon odore ai prodotti anche quando la materia prima scarseggia è un pensiero abbastanza diffuso tra la gente. (...),  ma se lo yogurt non contiene fragole e la bibita non contiene succo di arancia, nessuna nota aromatica per quanto buona è in grado di sostituire questi ingredienti".

Il numero di molecole che costituiscono un singolo aroma spazia tra l'ordine delle decine a quello delle centinaia.

Il tipico aroma di un frutto può contenere oltre 250 molecole. Quelle che compongono il cioccolato sono più di 600 e il caffé tostato supera le 900.

Il dettagliato articolo visionabile sul sito de "Il Fatto Alimentare" rivela informazioni ancora più utili che varrebbe la pena conoscere. Contiene interviste interessanti rilasciate dagli addetti ai lavori di una delle più note aziende che, aperte a nuove scommesse di mercato e sposando la filosofia dello Svapo, oggi si interessano anche alla produzione di eliquid per la sigaretta elettronica.

 

 
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