Creato da bolinanews il 23/01/2007

Bolina news

Il blog per chi viaggia controvento

 

 

ALLA RICERCA DEL CAPRO ESPIATORIO

Post n°82 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da Il_Writer

ZINGARI: UN POPOLO DI TROPPO (VIDEO)
dalla trasmissione "l'infedele" di Gad Lerner del 26/09/2007

E'
facile accusare, ancor più facile quando un terrorismo mediatico
scaglia tutte le proprie pietre contro l'estraneo diverso. Accade che
la Polizia di Stato dimostra con le cifre che gli immigrati sono la
minoranza delle persone arrestate in Italia. Si parla del 28,03% degli
arrestati tra chi non possiede il permesso di soggiorno e del
7,11% (dati del Maggio 2007) con regolare permesso di soggiorno, questo sul
totale degli arrestati in questo paese, stranieri e connazionali. Una
notizia che non ha attecchito molto sulla tanto blasonata opinione
comune, convinta dell'innocenza degli italiani diventati
improvvisamente dei santi con l'arrivo di una violenta criminalità
rappresentata dall'extracomunitario.

Il terrorismo (quello vero)
è mediatico, cerca il capro espiatorio, non addossa le colpe di una
società in crisi, di una cultura in assoluta decadenza grazie alle
contraddizioni e ai mali dell'ipocrisia presenti nella cultura stessa:
è più facile accusare l'altro, il diverso. Facile e remunerativo.

L'argomento
è scottante: Rom, Romeni (che non sono lo stesso popolo, come molti
credono, crogiolandosi in un'ignoranza intollerabile), Sinti, Albanesi,
Polacchi, Marocchini, Croati, Curdi: tutto fa brodo. Questo sembra
essere il motto di certo giornalismo deviato e necrofilo che fa
carriera cavalcando l'onda dell'odio razziale e facendo leva sulla
dilagante e inarrestabile "cultura da telegiornale", un terrorismo che
fa molte più vittime di qualsiasi Bin Laden (sia da morto sia da
risorto). Il caso della ragazza intervistata nel video proposto da Gad
Lerner è emblematico: lei odia, disprezza, depreca, ma non sa
rispondere alla domanda del giornalista che chiede semplicemente
"perchè?". La domanda la imbarazza, non se l'aspetta, ha l'approvazione
di amici e parenti, e ride con i compagni di branco mentre insulta
persone che non ritiene persone. Il "perchè?", però, la spiazza, non
capisce la domanda, risponde balbettando luoghi comuni da telegiornale
e da sentito dire.

Il delirio che osserviamo ogni giorno porterà
la fine della nostra cultura, lo sta già facendo. Puntare il dito è
molto più facile che assumersi le proprie responsabilità, ed è un
ottimo specchietto per allodole su cui sviare l'attenzione di occhi che
potrebbero diventare pericolosamente attenti, se solo lo volessero.

La pigrizia e la tv porteranno alla tomba la nostra civiltà.

Da Il Writer - Un giornale libero sulla rete

 
 
 

Il mobbing : una piaga in continua espansione

Post n°81 pubblicato il 10 Settembre 2007 da Hopkinson
 

L'ultima sentenza emessa dalla suprema corte di Cassazione in merito all'argomento ha lasciato non poche perplessità : il mobbing non costituisce reato penalmente perseguibile,ma illecito civile e si può al massimo chiedere il risarcimento dei danni. 
Nel codice penale manca ancora una precisa figura incriminatrice che possieda tutti i connotati caratterizzanti il mobbing ed è stato così rigettato il ricorso di un'insegnante che aveva fatto causa al preside del proprio istituto.
Questa sentenza appare però del tutto irragionevole,non motivata da considerazioni oggettive che ,al di là del caso specifico,tengano conto della rilevanza sociale del fenomeno ,che diviene di anno in anno sempre più preoccupante, e della conseguente necessità di arginarlo.
 Il termine mobbing evoca con forza  l'immagine dell'assalto e dell'accerchiamento di gruppo ai danni della vittima,terrorizzata e sola di fronte all'ostilità degli altri.
 E' costituito da una serie di atti,parole,comportamenti vessatori ,discriminatori ed aggressivi protratti nel tempo,che si inquadrano in una vera e propria forma di persecuzione,volta a ledere la dignità della vittima e a mortificarla tanto sul piano umano quanto su quello professionale.
Molteplici gli strumenti utilizzati per allontanare una persona "scomoda"dall'ambiente di lavoro:si va' dalle critiche ingiustificate,alle molestie,alle ingiurie,fino alle minacce e alle intimidazioni;alla vittima vengono assegnati compiti eccessivamente onerosi,oppure attribuite mansioni dequalificanti o addirittura umilianti;le può essere impedito il normale accesso e scambio di informazioni lavorative ;può essere marginalizzata nella partecipazione  ad iniziative di formazione,riqualificazione ed aggiornamento professionale; o ,da ultimo,sottoposta ad inutili,ossessive ed estenuanti forme di controllo . 
Si può essere presi di mira solo perché magari si appartiene ad una razza o a una religione diversa,o nei casi più squallidi perché si è portatori di handicap. 
Molto spesso poi  il progressivo peggioramento delle condizioni lavorative  è dovuto  a semplici antipatie ,invidie e gelosia tra colleghi,ma nella maggioranza dei casi c'è anche un'altra ragione, più profonda, di natura economica : nella ristrutturazione delle aziende,oppure nella fusione tra due società dello stesso settore,o ancora nel ricorso sempre maggiore delle aziende stesse alla forma di contratto interinale,il mobbing si inquadra in una strategia che permette di ridurre drasticamente i costi del personale.
Devastanti gli effetti sul lavoratore ,che nel giro di qualche mese dall'inizio delle vessazioni comincia a manifestare ansia,incubi,insonnia,nausea fino a giungere al crollo dell'autostima,allo squilibrio mentale,alla depressione;
non è raro inoltre  che la vittima stessa arrivi a usare la propria famiglia come valvola di sfogo,e che questa alla fine decida,esausta , di abbandonarlo.
Occorre tuttavia tenere presente che ,contrariamente a quanto sembrerebbe da quel che è stato detto finora,il mobbing può essere per l'azienda un'arma a doppio taglio 
proprio per via della diminuzione della capacità lavorativa della vittima ;per non parlare delle spese certamente non irrilevanti sostenute dalla sanità pubblica nel caso di degenerazioni verso malattie ad esso riconducibili e del costo sociale di un lavoratore costretto al prepensionamento.
La soluzione al problema però esiste :avere sempre e comunque pazienza,resistere,non pensare mai alle dimissioni,documentare le vessazioni subite e adire le vie legali,per quanto sia sconcertante il pensiero che l'Italia sia l'unico paese europeo a non aver ancora varato una legge al riguardo.
 

 
 
 

Il mio Dio

Post n°80 pubblicato il 07 Settembre 2007 da bolinanews
 

In Tanti, ormai, si pronunciano contro la nostra Chiesa. Le dichiarazioni perentorie e tuonanti della santa sede(spesso, mi duole dirlo, giustamente) sono sempre più spesso oggetto di critica e di scherno. Reputo deprimente e deleteria questa forma dilagante di ateismo impositivo e orgogliosamente ostentato che, ormai, a quanto pare, va di moda tra i presunti dotti e quelli che si definiscono “anticonformisti” e si sentono “liberi” e “disincantati”.

Tuttavia, quando leggo certe affermazioni provenienti da uomini che dovrebbero essere i detentori della parola di Cristo e che, invece, si dimostrano solo portatori di un pensiero medievale che fa a pugni con la cultura contemporanea, non posso far altro che provare profondo sconforto.

Quando, infatti, leggo alcune affermazioni dei nostri rappresentanti religiosi, ho la netta impressione  che, i detrattori della Chiesa, non hanno poi tutti i torti quando accusano le alte cariche pontificie di avere una visione bigotta e molto limitata della società moderna. In particolare, in questo articolo, vorrei esaminare il dibattito sulla possibilità di utilizzare embrioni cosiddetti ibridi e, grazie ai quali, a quanto dicono gli esperti dell’Hfea(autorità brittanica inglese per la fertilizzazione e l’embriologia), si potrebbero raggiungere risultati strabilianti nella cura di malattie come il Parkinsons,l’Alzheimer e le lesioni del midollo osseo.

Detto molto semplicemente, grazie a questo nuovo tipo di embrioni composto per il 99% da tessuto umano e per il restante 1% da elementi animali, si potrebbero fare passi da gigante nella ricerca per la cura delle malattie su menzionate!

La polemica di Monsignor Elio Sgreccia, mi pare quanto di più ingenuo e retrogrado si possa affermare. Valutate voi stessi le sue parole grazie alle quali, comunque, sono riuscito a trovare un ottimo spunto di riflessione e ditemi cosa ne pensate:«La creazione di embrioni uomo-animale a scopo di ricerca è un atto mostruoso che offende la dignità umana. Perché il risultato di questo processo non è un uomo, bensì un misto tra uomo e animale».

Al di là dell’assurdità di queste dichiarazioni che, come già detto, risultano insopportabili ad un cervello che voglia definirsi funzionante, vorrei esprimervi, a questo punto, la mia riflessione conclusiva e dedicarla, con estrema umiltà, a Monsignor Sgreccia. Caro Monsignor Sgreccia.

E' possibile che lei non si renda conto che, blaterando simili baggianate, rende ancora meno simpatica la nostra già martoriata religione e la fa cadere vittima dell’indignazione(questa volta da me condivisa)dei tanti che, per scelta consapevole o per seguire, semplicemente e stupidamente, la moda del momento, la vedono come insopportabilmente “bacchettatrice”,anacronistica e bigotta?! Lei, da presidente dalla pontificia accademia per la vita, dovrebbe, a mio modesto avviso, evitare uscite così poco felici e rendersi conto che, il nostro Dio, Gesù, la santa Vergine e tutti i santi del paradiso, non potrebbero mai pronunciare un discorso così imbarazzante per l’intelligenza umana e non potrebbero mai dimostrarsi così bigotti.

Ma come? Il nostro Dio che è onnisciente,onnipotente,onnipresente e che, soprattutto( mi perdoni l’ironia), non è nato ieri,non potrebbe mai mostrarsi così limitato e poco aperto al progresso scientifico e tecnologico che favorisce(come in questo caso) il benessere di quelli che sono i suoi figli. Il “bigottismo” che pare ottundere la mente di molti ecclesiastici, è un sentimento che nasce e muore nel mondo degli uomini e che MAI potrebbe cogliere un’entità divina come quella in cui crediamo. Paura, bramosia di potere ed esigenza di controllo, sono debolezze che, un Dio come il nostro, non potrebbe mai possedere e sono, appunto, tutte debolezze che portano l’uomo ad essere intollerante, proibizionista e castigatore. La religione punitiva ha fatto il suo tempo ed è ora che la smetta di bisticciare con la ragione…il futuro del Cristianesimo e dei Cristiani, non è nel divieto, nel proibizionismo; nella negazione di alcune libertà che, oggi, sono divenute essenziali e irrinunciabili. I

giorni del Dio castigatore sono finiti e sa perché? Perché, oramai, abbiamo capito che, quel Dio che pareva voler far male ai suoi stessi figli, era solo un’invenzione degli uomini stessi e che, il “vero” Dio, quello in cui i Cristiani come me credono, è indefinibile e, comunque, lontano anni luce anche dall’uomo più retto e savio!

 
 
 

IL CREPUSCOLO DEGLI IDEALI ovvero COME FARE POLITICA COL MARTELLO (prima parte)

Post n°79 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Il_Writer

La confusione è la regina che si appropria di ogni concetto, idea e
movimento, rendendo tutto ambiguo, fraintendibile e, inevitabilmente,
strumentalizzabile.
Prendiamo, allora, un ipotetico martello e operiamo una distruzione sistematica di tutto ciò che è tendenza, opinione e interpretazione, portando gli ideali intramontabili al loro
autentico significato, alla loro essenza.

La confusione è madre di ogni mediocrità e ignoranza, di ogni travisazione e
strumentalizzazione. Dobbiamo portare ordine nel caos fatto di parole
il cui significato è sempre più evanescente.

Poniamo queste così dette ideologie su un grafico, rendiamole il più scarne possibile,
dividendo le teorie prettamente economiche da quelle prettamente
politiche, ovvero che regolano l'interazione tra i cittadini.
Ai due
estremi dell'asse delle ascisse troveremo ovviamente da una parte il
comunismo, dall'altra il liberalismo, individuando così i primi due
opposti(in campo economico).
In campo politico i due opposti, invece, sono Fascismo e Anarchismo.

Il comunismo professa la comunità dei mezzi di produzione e la divisione
equa del lavoro attraverso l'eliminazione della proprietà privata e la
statalizzazione di ogni impresa.
Il liberalismo, perfettamente opposto, promuove la proprietà privata e la libera impresa, lasciando
allo Stato la sola funzione di arbitro nel gioco della competitività
tra privati imprenditori.

Il fascismo organizza lo stato in un sistema massivo, privando il singolo individuo della volontà, in un
certo senso, in favore della volontà della massa che deve
necessariamente coincidere con la volontà dello Stato stesso, inteso
come Governo, che è il valore assoluto.
L'anarchismo (da non confondere con l'Anarchia), sua naturale opposizione, è il desiderio di
libertà assoluta dell'individuo, la volontà di affrancarsi dalle leggi
e quindi dissolvere lo stato stesso come organizzazione civile.

Individuando un punto su questo grafico come rappresentazione di un qualsiasi
governo si nota subito che un governo può essere tanto "comunista"
quanto "fascista" e leggendo le definizioni scarne di queste ideologie
le troviamo, paradossalmente, ottimamente conciliabili. Fascismo e
comunismo sono avversari perchè lo sono stati storicamente in guerra,
non certo per opposizione ideologica. Cito queste due particolari
ideologie proprio per mostrare il paradosso provocato dall'ignoranza o,
più comunemente, dalla confusione.

Una qualunque forma di governo può indipendentemente adattarsi ad un qualsiasi punto
d'incontro tra ideologie politiche e economiche: una democrazia può
perfettamente essere economicamente tendente al liberalismo e
politicamente tendente al fascismo, per esempio.

Naturalmente il discorso non può terminare qui.

da Il Writer - Un giornale libero sulla rete 

 
 
 

La spada e la ragione

Post n°78 pubblicato il 31 Luglio 2007 da Hopkinson
 
Tag: Cultura

Ratisbona,Baviera,12 settembre 2006.
Papa Benedetto XVI ,nella sua lectio magistralis intitolata "Fede,ragione e università",parla del rapporto tra fede e ragione,davanti ad una gremita folla  di studenti,accorsi da tutto il mondo per assistere al suo discorso.
Non può neanche immaginare che le sue parole,peraltro lucide ed obiettive ,di lì a poco saranno oggetto di un' interpretazione  clamorosamente grossolana  e che tra  breve scoppierà il finimondo.
La sua unica colpa è quella di aver citato un testo in cui un imperatore bizantino,assediato a Costantinopoli dagli ottomani,attacca duramente l'Islam e la "guerra santa",sostenendo che la fede non può in alcun modo essere imposta con la violenza.
Basta questo,una sola frase estrapolata da un ampio contesto e prontamente e,in mala fede,strumentalizzata dai soliti predicatori d'odio delle frange estremiste dell'Islam, per accendere gli animi dei musulmani di tutto il globo.
Basta questo,perché alte cariche di stato e religiose musulmane chiedano a gran voce le scuse del Papa,perché qualcuno arrivi addirittura a minacciarlo di morte e perché in tutto il mondo si moltiplichino,nel giro di pochi giorni,episodi di barbarie :chiese bruciate,luoghi di culto saccheggiati e una suora uccisa a Mogadiscio,a completare il triste bilancio.
Il Papa in realtà,non avrebbe dovuto scusarsi proprio con nessuno,dal momento che,nel suo dialogo,si scaglia non contro l'Islam,ma in primo luogo contro le teorie positiviste e in ultma analisi  contro la visione di un Dio assolutamente trascendente ed impenetrabile,di un Dio violento ,che si distacchi da qualsiasi tentativo di razionalizzazione da parte dell'uomo:questa rappresentazione di Dio è propria di certa sottocultura di matrice pseudoislamica,che si nutre di interpretazioni completamente distorte e farneticanti dei testi sacri.
La ragione non rappresenta infatti l'antitesi della fede,quanto piuttosto uno degli strumenti al servizio della fede stessa.
Dio si è rivelato a noi tramite il logos,ossia in modo che noi potessimo capire,o in qualche modo intuire la sua presenza: ma è la fede in Dio appunto,che ci aiuta a capire e ad apprezzare il perché l'universo intero sia governato da leggi razionali.

 

 
 
 

Il nuovo modo di ragionare e giudicare le differenze culturali

Post n°77 pubblicato il 30 Luglio 2007 da bolinanews

Oggi ci si diverte tanto a mostrarsi paladini di uguaglianza e tolleranza; ci si erge a sommi difensori delle minoranze(finendo poi con il voler imporre il modus vivendi di queste minoranze anche a chi non è in grado di comprenderlo) e si elargiscono con disarmante generosità una serie infinita di ovvietà concettuali ed idealistiche.


Noto con sconforto che si tende inesorabilmente alla reificazione della cultura e all’imposizione della ingenua e contraddittoria teoria relativista del mondo sociale. La psicologia culturale, tanto cara a lungimiranti uomini come il docente universitario Giuseppe Mantovani, fatica ancora a prendere piede nonostante la valenza intrinseca che inconfutabilmente dimostra. Questo perché? La risposta è, a mio avviso, piuttosto semplice: il relativismo, infatti, figlio di una filosofia di vita semplicistica e profondamente ipocrita, attecchisce con più facilità nelle menti dei finti dotti e del loro annichilito seguito in quanto, rinunciando totalmente alla propensione verso la verità(o realtà), si limita ad esortare a non esprimere giudizi e si rassegna ad accettare ogni atteggiamento, ogni valore, ogni credenza come una manifestazione della diversità umana. "La psicologia culturale, al contrario, non rinuncia affatto alla tensione verso la verità"(cit. Mantovani) e, aggiungerei, al giudizio; solo che è conscia del fatto che, ognuno di noi, accede a questa verità e segue determinati valori utilizzando strumenti, esperienze, categorie e pratiche che sono attribuibili allo sfondo storico e socio-culturale nel quale è vissuto.


Se ci riflettete, infatti, una teoria relativista dura e pura, non sarebbe in grado di dire che cosa ci sia di sbagliato neppure nel genocidio degli Ebrei. Se ogni scelta è libera, se ogni aspetto dell’agire umano è giustificabile con il fatto che siamo diversi e che, le nostre decisioni, vanno rispettate in quanto dettate dalla diversità intrinseca tra gli uomini; essendo nessuno in grado di determinare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, allora anche Hitler, per assurdo, potrebbe essere assolto dai suoi crimini. La falsa, ipocrita e irrealizzabile morale del non giudicare mai, dovrebbe lasciare il posto a quella che invita ad un “realismo (culturalemente)mediato”(cit. Mantovani) e, cioè, ad un giudizio(in quanto l’uomo è irrinunciabilmente spinto a catalogare, etichettare e inquadrare all’interno di un contesto preciso, la realtà in cui vive)che sia non inibito, ma guidato e depurato dall’etnocentrismo, dalla antica concezione del West against the rest e, appunto, dall’ossimorica tolleranza-intollerante della quale sono orgogliosi fautori certi rappresentanti dell’estrema sinistra. Per concludere il post con un pensiero di Mantovani, la psicologia culturale è:” Incessante ricerca della <verità> e delle cause <giuste> da difendere, come quella di salvare Amina dalla lapidazione; nello stesso tempo, costante esortazione a depurare le nostre posizioni dalle scorie dell’etnocentrismo che ottunde il nostro senso critico e ci fa scambiare per <valori universali> il nostro peculiare, situato, culturalemente mediato modo di vedere i <valori universali>.”


Questi, in sintesi, sono il mio pensiero e la mia filosofia di vita...e di giudizio

 

 
 
 

Giuliani e Placanica: due pedine

Post n°76 pubblicato il 26 Luglio 2007 da bolinanews
 

L'Italia è un paese politicamente morto. Non esite un scuola di politica come in Francia, non c'è una burocrazia efficiente e incorruttibile come in Germania. I ragazzi leggono Marx, studiano Lenin, ammirano Mao e reputano i loro libri come vangeli profetici e iconografie sacre. Carlo Giuliani,probabilmente, faceva parte di questa categoria di giovani e, "armato" di passamontagna, rabbia e "vocaboli rossi" da urlare tra la folla, decide di partecipare ai G8 di Genova per protestare contro la globalizzazione e il vertice dei grandi. Un ragazzo che, sicuramente, credeva in qualcosa e, magari, ha commesso il fatale errore di dimostrarlo al momento sbagliato e nel posto sbagliato.

Ormai, infatti, pare palese che, ciò che è successo in p.zza Alimonda, sia stato vergognosamente e reiteratamente distorto e "coperto" dalle forze dell'ordine. A sparare al giovane di estrema sinistra, sarebbe stato, probabilmente, un altrettanto giovane carabiniere che, da quello che ho letto, è solo un sempliciotto parecchio emotivo che, prima di entrare in azione, ha subito non poche pressioni psicologiche dai suoi superiori.
La prima sentenza parla di "legittima difesa" ma, ad un riesame più accurato dei fatti, la prima giustificazione al gesto di Placanica pare non reggere più. Ho letto parecchi dossier su tale, ancora ombroso episodio e, la conclusione che ho umilmente tratto, è la seguente: Giuliani e Placanica sono state le ennesime vittime dei giochi di potere e dell'indottrinamento politico di persone che, della globalizzazione, se sanno poco o nulla. Il primo, ha commesso l'errore fatale di indossare un passamontagna(caratteristica che, di certo, lo rendeva più minaccioso di quanto potesse essere) e di sollevare un estintore, dando l'impressione di volerlo lanciare contro la famosa camionetta dei carabinieri che, da indagini successive, risulterà trovarsi a ben 4 metri dal giovane. Il secondo, sempre a mio modesto avviso,era impreparato per reggere la tensione e, quasi certamente, pilotato ed incoraggiato a sparare dai compagni che, resisi poi conto del grave "incidente", avrebbero fatto di tutto per rifuggire da ogni colpa.

Immaginateveli: un carabiniere poco più che ventenne e un giovane attivista messi l'uno contro l'altro; manovrati da un odio maturato quando loro ancora non erano venuti al mondo e che continuerà, di questo passo, ancora per molti secoli. Guliani, privo di controllo e raziocinio, perderà la vita e, Placanica, altrettanto privo di controllo e buon senso ma con un arma letale tra le mani, perderà il lavoro e la possibilità di condurre un'esistenza serena. Assolvere completamente Placanica? Fare di Giuliani un martire? Nonostante, a quanto sembra, io ne capisca poco di politica, mi sento di scrivere, per l'ennesima volta(sperando di riuscire ad essere più chiaro) che nessuna delle due vie deve essere intrapresa. Cosa è cambiato da quel giorno?Cosa hanno ottenuto gli ingenui no-global e gli altrettanto inconsapevoli si-global?Niente; il mondo è rimasto identico e la globalizzazione continua il suo corso inarrestabile. Cosa si sarebbe dovuto scrivere a proposito del G8 del 2001?(sempre detto da chi non ha competenze particolari in materia). Che, appunto,.Placanica e Giuliani non sono altro che due pedine, due vittime del sistema ideologico e pseudo-politico del nostro paese(la divisione tra "rossi" e "neri").

La cosa che mi ha fatto venire i brividi e che, magari, se si fossero conosciuti in altre circostanze, i due giovani si sarebbero anche bevuti una birra insieme e, invece...questo è il potere dell'indottrinamento e della controinformazione dei partiti politici estremisti; un potere forte, pericoloso, deviante e, soprattutto, nocivo per tutte le parti in conflitto. E' contro questo sistema che, magari inutilmente, combatto. E' questo il messaggio che volevo dare con i miei numerosi post...ho cercato di farlo in maniera libera, senza farmi infervoare dal mio credo politico o da libri scritti 200 anni fà. Probabilmente, almeno a detta dello stimato carlofedele, non ci sono riuscito e, se le cose stanno così, non mi resta che rinoscere il mio goffo tentativo di analisi ogettiva e farmi perdonare^^

ps Carlè: tanto non ci divento comunista;)

 
 
 

Carlofedele e bolina sui fatti di Genova

Post n°75 pubblicato il 25 Luglio 2007 da bolinanews
 

Si è parlato tantissimo di quel vergognoso 20 luglio 2001. Le accuse(giustissime) verso gli organi di polizia sono state numerose e gravi; gli episodi della scuola Diaz hanno macchiato indelebilmente la storia delle forze dell'ordine italiane e sono state definite, anche dagli altri paese dell'UE, come un insulto gravissimo alla democrazia.

Dopo aver letto l'ottimo post di Carlofedele dedicato a Carlo Giuliani, mi sono trovato, però, in disaccordo con un unico punto: la giustificazione totale di un ragazzo che, seppur con tutte le buone ragioni del mondo, ha avuto un comportamento rischioso per la sua incolumità e si è dimostrato minaccioso per dei carabinieri che, indubbiamente, erano già sotto forte stress fin dalla presa di servizio. Giuliani e ASSOLUTAMENTE da non prendere come esempio ed è pericoloso farlo passare per martire.

A tal proposito, ho voluto intraprendere con lo stimato carlofedele, un discorso volutamente irritante; quello che ti fa il classico tipo che vuole avere ragione per forza. Rispondevo ai commenti del caro Carlo in maniera quasi ottusa, “mettendogli in bocca” parole che, quest’ultimo, non aveva mai pronunciato(come, ad esempio, nel caso del parallelismo tra Giuliani e Gandhi). Le mie reazioni erano spropositate(come quando mi indignavo per i crocifissi rotti e tendevo, con quel blando pretesto, a giustificare l’azione nella scuola portata avanti dalla polizia).

A che scopo tutto ciò? Chi ha letto badmind, sa bene che, questo tipo di confronto, non è da me utilizzato per la prima volta ma che, al contrario, mi è stato utile diverse volte per porre il mio interlocutore d’avanti alla realtà dei fatti, aiutandolo a cogliere aspetti che, magari, non era riuscito a “vedere”. L’idea di utilizzare questo metodo che definisco di “distorsione programmata del discorso”con lo stimato Carlo, mi è venuta proprio dopo aver letto un commento lasciato da un giovane di estrema destra e da un giovane di estrema sinistra su uno dei tanti blog che si è occupato di ricordare i fatti di Genova, “Santificando” Giuliani. Il commento del sinistrese, recitava:Giuliani è un eroe nazionale, dovrebbero dargli la medaglia al merito e fargli un monumento…è importante almeno come Garibaldi: ci ha uniti contro la polizia fascista e la borghesia al governo e ha riscattato il proletariato…Anarchia per sempre”. A tale commento(che trovo a dir poco ridicolo), risponde un tale che si professa un orgoglioso fascista(commento patetico forse anche più del primo). Carlo Giuliani doveva morire, così come devono morire tutti i comunisti cani e bastardi che infestano il nostro paese. Nella scuola Diaz, poi, i poliziotti sono stati fin troppo buoni e mollaccioni…dovevano picchiare molto di più e fracassare il cranio a quei delinquenti dei centri sociali- gente che osa spaccare in due i crocifissi e offendere la nostra religione- A morte i rossi, a morte il comunismo ladro”.

Insomma, un bel pastrocchio di cazzate e di stereotipi, di termini altisonanti e anacronistici da entrambe le parti e un’interpretazione completamente distorta del messaggio che, quel post, voleva dare. Il post in questione, infatti, mostrava semplicemente una foto di Giuliani riverso al suolo con sotto una scritta: “Fate chiarezza. Perché Giuliani è morto? L'ennesimo eroe di sinistra schiacciato dal potere fascista”.  Quei commenti, dovrebbero farci riflettere su una semplice cosa: internet da l’opportunità a tutti di comunicare con tutti e, su certi fatti delicati, bisognerebbe stare più che attenti. L’amico Carlo ha riportato fatti documentati e reali e, il fatto che la camionetta della polizia sia passata due volte sul corpo in fin di vita di Giuliani e che, addirittura, qualche altro poliziotto lo abbia preso a calci in faccia, è una cosa a dir poco vergognosa per un corpo, quello delle forze dell’ordine, che ha il diritto di mantenere l’ordine, non certo quello di essere violento come e più dei manifestanti.

Il punto, comunque, è che bisogna condannare quelle violenze, quei fatti deprecabili che hanno caratterizzato i G8 di Genova, senza commettere l’errore di giustificare Giuliani “solo” perché, l’atteggiamento dei carabinieri, è stato esageratamente violento. Resta, infatti, il gesto del giovane(gesto che condanno e che spero non sarà ripetuto da nessuno)! Immaginate se, i manifestanti di Genova, fossero stati composti per l’80% da tanti Giuliani: quanti morti inutili ci sarebbero stati? Quanti ragazzi sarebbero stati li, riversi al suolo con un colpo in testa? Non è lanciando un estintore contro una camionetta dei carabinieri che si risolvono i problemi del terzo mondo e, perdonatemi ma, sia i no-global che i si-global, sono una massa di pecore che, della globalizzazione, hanno inteso poco o nulla!

 
 
 

Lettera al direttore

Post n°73 pubblicato il 25 Luglio 2007 da bolinanews
 
Tag: Varie

Sono le due di notte passate e ho gli occhi che mi si chiudono! Oggi è stata una giornata molto faticosa e, al contempo, fruttuosa: ho letto e scritto tantissimo e, ormai, comincio a vederci doppio^^. Ho appena inviato due pvt al direttore di liberoblog Ale Gennari. Nei pvt, ho espresso il mio malumore per la sistematica indifferenza nei confronti di alcuni aritcoli pubblicati su bolina e da me segnalati allo staff. Non so se risponderà; gli ho chiesto consigli e critiche per migliorare questo blog, renderlo più interessante e "ammiccante". Vi riporto, per rendervi meglio l'idea, l'ultima parte del mess pvt che gli ho da poco inviato:"Parliamo anche di gf, facciamoci quattro risate ma, almeno ogni
tanto, diamo spazio ad argomenti degni di nota. Il nostro paese è alla
deriva e, nessuno di noi, potrà salvarsi su qualche isola dei famosi o
chiudendosi in qualche casa sorvegliata. Non lo faccio per spirito di
protagonismo(il mio blog è collettivo e tutti posso dare il loro
contributo)ma per amore per la mia terra e preoccupazione per il futuro!". Ho scritto direttamente al direttore poichè, nonostante la mia "opera di rilancio", ho notato che bolina stenta a decollare e a suscitare interesse; sono stato colto da non pochi dubbi e sono arrivato alla conclusione che, probabilmente, sbaglio qualche punto fondamentale nella comunicazione e/o nella presentazione del mio spazio virtuale. Gennari è un giornalista esperto e sono certo che saprà aiutarmi e indicarmi una via più attraente e meno sbadigliosa per il mio blog. Vabè, ormai non connetto proprio più...corro a letto miei sparuti lettori. Auguro a tutti una buona notte.

Germano

 
 
 

20 luglio 2001...un' altra data per dividerci

Post n°72 pubblicato il 22 Luglio 2007 da bolinanews
 

Numerosi sono i post comparsi nella blogosfera in memoria di quel drammatico, violento e confuso 20 luglio di 6 anni fa. Come al solito, parte lo sconfortante “gioco delle etichette”: sui blog di estrema sinistra, si beatifica Giuliani e si presentano(con appositi video e varie immagini) ESCLUSIVAMENTE le azioni di vergognosa violenza perpetrate dai corpi di polizia. Vecchie signore in lacrime, ragazzi a torso nudo e completamente disarmati con il volto coperto di sangue; poliziotti che, tenendo il manganello nella famosa “posizione vietata”, picchiano a destra e a manca senza pietà.

Poi ci sono i blog di estrema destra che, dal canto loro, commettendo lo stesso errore e adoperandosi nella stessa informazione monca dei blog comunisti, mostrano ESCLUSIVAMENTE le immagini dei black block e delle frange violente dei manifestanti le quali, con fare terroristico, distruggono negozi, rivoltano cassonetti; incendiano auto e attaccano la forza dell’ordine. Si vedono poliziotti feriti e storditi, vigili del fuoco costretti a fuggire dalla folla inferocita e, in definitiva, una città in balia dei facinorosi che partecipano alla protesta solo per dar sfogo alla loro rabbia repressa. Leggo i post, do un’occhiata ai commenti e arrivo ad una conclusione: i vari demagoghi statalisti e i loro antagonisti liberisti, hanno fatto sul serio un ottimo lavoro.

A mio parere, infatti, questi bambini bizzosi che si sono divertiti per anni a prendere a calci negli stinchi un babbo tollerante(cit. Luigi De Marchi) sono riusciti, in maniera ineccepibile, a riempirci la testa di ideali che avevano e hanno il solo scopo di legittimare un potere enorme che, a turno, detengono.  Schemi mentali semplici da assimilare e da seguire(destra= polizia, dispotismo,conservatorismo e potere della borghesia; sinistra= giustizia, libertà, progressismo e potere al proletariato).

La completa relatività di questi “valori” attribuiti alle estreme frange politiche, tuttavia, la si coglie se si conosce un po’ di storia o, semplicemente, se ci si sforza di andare oltre quella che è l’ipocrita ed inefficiente politica Italiana. Il comunismo, che con tanto orgoglio viene propinato qui in Italia, non potrebbe assolutamente essere proposto, ad esempio, nei paese dell’ex Unione sovietica. Oggi va di moda l’intellettuale sinistroide(vedi, a proposito dei no-global, l’agitatore di folle Agnoletto) anche e soprattutto a causa degli orrori del fascismo e della sua completa demonizzazione. Ma, a mio modesto avviso, abbandonare un estremismo(di sicuro sbagliato su molti punti), per abbracciarne un altro che, in maniera semplicemente più furba, si sforza di farsi portatore di ideali di uguaglianza, libertà e fraternità, è una grossa dimotrazione di ingenuità. Se l’Italia, durante la seconda guerra mondiale, fosse stata portata allo sfacelo da un leader comunista, in pochi, oggi, avrebbero avuto la stessa fierezza nel proclamarsi di estrema sinistra.

Tornando al 20 luglio 2001, dunque, cosa dire? Chi ha ragione? I comunisti vorrebbero fare santo Giuliani e proporlo come eroe dei no-global mentre, i fascisti,  tendono non solo a vedere in Giuliani un facinoroso che doveva essere barbaramente ucciso ma, addirittura, tenderebbero anche a giustificare gli episodi della scuola Diaz. Chi dice la verità? Dal mio punto di vista, nessuna delle due indottrinate ed annichilite frange e, sapete perché? Semplicemente perché, la realtà mostrata e i fatti riportati dalle parti in conflitto sono, nella loro errata convinzione di oggettività, solo un lato della realtà che, oltre ad essere oggettiva, dovrebbere essere completa. Da questo punto di vista noto, con grande sconforto, che, i media, ci hanno insegnato per bene come fare "informazione" e come portare avanti le nostre convinzioni; nascondendo,cioè, tutto ciò che può darci torto e mostrare solo gli elementi che possono avvalorare le nostre tesi.

Ecco, a questo punto, spuntare l’annoso e pare irrisolvibile problema di confronto tra gli estremi politici: ognuno convinto dell’assoluta giustezza delle proprie dottrine e NESSUNO disposto a mettersi in discussione e a riconoscere le falle(profondissime in tutti i casi di estremismo dottrinale) presenti nel proprio pensiero.Questo post è già abbastanza lungo e, per tale motivo, ho deciso di pubblicare la mia opinione sul caso Giuliani e sull'episodio Diaz, in un altro articolo che spero di riuscire ad inserire in questi giorni^^

 
 
 

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