Creato da Bridigala il 08/05/2008

E' un Bridimondo

Di tutto un po', ma soprattutto... mio

 

Messaggi di Marzo 2014

#non ditelo ai grandi

Post n°457 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Bridigala

Come bibliotecaria, per quanto volontaria, non potevo esimermi da questa iniziativa che ho visto qui e la nei blog che spulcio, e non so più da dove venga. Considerando che non mi collego ai social network ne mancherà una parte, ma va bene così, mi piace l'idea di raccontare le mie letture da bambina. Ho imparato a leggere a tre anni e mezzo, complice la curiosità ed una lavagna magnetica che mia madre mi aveva regalato. Non ero obbligata, i miei non volevano il genio, ma io rompevo sempre per farmi dire con che lettere si scrivono le varie parole, e alla fine ho imparato ben prima di andare a scuola. Ricordo che mi lasciavano girare le classi della scuola materna, perché non disturbavo, andavo allo scaffale dei libretti, leggevo le storie in silenzio e me ne andavo. La' ho letto Barbablù, q che mi fece un sacco di impressione. La mia mamma decise poi che anche se non facevo tutto tutto il libro delle vacanze tra prima e seconda elementare non sarebbe importato a nessuno, se in cambio avessi letto un libro intero, e mi mise in mano la sua copia quasi sfasciata di Cuore, che avrà mille difetti, ma per un bambino e' profondamente formativo, non ultimo per quell'amor di patria che oggi non va più di moda, e sarebbe indispensabile, visto che siamo sull'orlo di un precipizio. E poi... senza famiglia, Il mio piccolo Trott (se avete bambini, cercatelo, e' meraviglioso, lo ho amato alla follia), otto giorni in una soffitta (molte mie letture dell'infanzia le elenca Umberto Eco nella Misteriosa fiamma della regina Loana), e poi i classici, da Dickens a il principe e il povero, Piccole donne, i tre moschettieri e vent'anni dopo, e poi l'immenso Michael Ende con Momo e La storia infinita, qualcosa di Verne e il mio più grande rimpianto, il Corsaro Nero. si, perché dovete sapere che una settimana prima della fine della scuola elementare presi in prestito dalla bibliotechina di classe proprio il Corsaro, e dovetti riconsegnarlo senza poterlo finire, visto che poi avevo gli esami di quinta e li non sarei più ritornata, sigh. in effetti ora in biblioteca lo ho preso in mano già due volte, e quando avrò riconsegnato tutti i volumi sulla storia delle geishe, che ho preso per la serata del libro, sicuramente colmerò questa tragica lacuna. Ho cominciato, per inciso, a sfogliare anche Geronimo Stilton, per dovere di cronaca, si dice, ma aggiungerei perche' mi piace talmente tanto leggere che al pensiero di riuscire a trasmettere tanto amore ai miei nipoti... Rabbrividisco di gioia. Magari ci riuscissi....

 
 
 

Bada bambina

Post n°456 pubblicato il 25 Marzo 2014 da Bridigala

...che puoi farti il culo quanto ti pare, tanto stai sostituendo gratis una maternità. E il lavoro che hai accettato pur non volendolo prende un altro spessore. 

Dopo la serata di venerdì, con sala piena e conferenza sull'arte riuscitissima e seguitissima, e dopo la visita alla mostra di ieri, sono molto stanca, ma soddisfatta delle mie indubbie capacità. Certo, se prima sospettavo che prenderò un calcio nel di didietro non appena finirà la maternità della mia collega ora ne ho la quasi certezza, e mi fa rabbia. Però le cose stanno così, diciamo che l'idillio con gli utenti continua, quello col mio cavaliere nero pure, spero in una insurrezione pacifica quando mi metteranno da parte. Di sicuro non aiuterò la mia collega più di quanto abbia fatto lei con me, se dovesse tornare come mi è stato paventato. Considerando che ho smesso di chiamarla perché non mi aiuta abbiamo capito. E se vuole le riviste dovrà riprendere contatti lei con la ditta che se ne occupa, visto che a luglio ha lasciato scadere tutti gli abbonamenti. A me non interessano, ergo restano da rinnovare, faccia quel che le pare. Per i libri ancora sogno che mi offrano di comprare, me lo hanno suggerito, ma è tutto, aspetto inviti specifici anche se mi piacerebbe farlo.  Grazie al cielo quest'amarezza scomparirà presto dietro le cose da fare, ma oggi, per poche parole buttate lì ieri in attesa della guida, e' tutta qui, presente, e il mio lavoro perde di slancio. Passerà, come l'uva e la mucca, no? 

 
 
 

E intanto il tempo se ne va...

Post n°455 pubblicato il 19 Marzo 2014 da Bridigala

E il raffreddore no. Sono stanca di starnutire e soffiarmi il naso, ormai è un mese, alla faccia del' antibiotico che pure ho preso. Sono piuttosto sotto pressione con le attività della biblioteca, devo anche aggiungere qualcosina per i bambini della scuola elementare, per favorirne l'integrazione, visto che ci sono bimbi che a casa non parlano italiano devo trovare il modo di proporre un'attività in cui questi si mescolino con bimbi autoctoni e facciano esercizio con le parole. Pensavo di sederci in circolo a leggere Giulio coniglio passandoci l libretto ad ogni frase, di fare uomo,donna ,frutto fiore, di fare frasi usando le parole dei titoli dei libri della biblioteca, di usare i giornali per fare collage di parole (piccoli ricattatori crescono), mi hanno suggerito lavoretti con il cartoncino, ma per lavoretti fisici devo chiedere aiuto a qualcuno, io con le attività pratiche sono un cane, e' provato. Vuol dire tempo in più, questo e' chiaro, però quando chiedono aiuto, ed ora che è venuta pure la maestra e' una richiesta quasi ufficiale , non sono capace di ignorarli. Domani dovrò cominciare con una telefonata all'insegnante di italiano per stranieri, poi coordinarmi con la mamma tuttofare  e con le ragazze cui ho chiesto supporto. Il ragazzino che mi ha obbligata a bloccare i social network sui pc del pubblico non viene più al doposcuola, sta al pc con la mamma sulla coppa (poveretto, se l'e' cercata e io così sono libera da responsabilità, ma mi fa pena) dopo che i suoi compagni sono andati via.  

 
 
 

Le rimembranze

Post n°454 pubblicato il 13 Marzo 2014 da Bridigala

Che strano, non pensavo più da anni a Luca Barbarossa, che mi ha accompagnato nei compiti all'inizio del liceo. No, non mi faceva ripetizioni, anche se da come l'ho detto sembra di si, semplicemente avevo un mangiacassette con la doppia cassetta e una buona radio, e c'era una radio che faceva le puntate speciali sui vari cantanti, e così mi sono registrata Baglioni e Barbarossa, poi ho perso la sintonizzazione e non so più con quali lettere dell'alfabeto la cosa sia proseguita. Era la fine degli anni ottanta, inizi anni novanta, e la porta chiusa e la radio accesa mi isolavano dal fratello preadolescente e dalla mamma, sancendo la mia autonomia e la mia capacità di fare i compiti in solitudine. Mi è tornato tutto in mente perché una blogger ha nominato Barbarossa e la sua ""Scusa se ti scrivo", che ho tanto cantato nelle pause tra un esercizio e l'altro. Era l'epoca in cui nello stesso pomeriggio avevo da fare magari sia inglese che francese, e ogni tanto, anche nelle verifiche scritte, scambiavo allegramente la grafia delle due lingue, ricordo quella volta che c'era compito sull'unita' di frutta e verdura, nella stessa settimana, e alla fine neanche più le. Insegnanti capivano in che lingua avessimo scritto, a riprova che era un problema condiviso. L'epoca in cui ancora non mi ero staccata dalle amiche della mia strada, le ragazzine che mi abitavano di fronte, l' epoca di P.  Per una volta e ' l'iniziale vera, e quasi vorrei che si riconoscesse, vorrebbe dire che sta bene, che sono fa,se le voci secondo cui era diventato un tossico. P. Era un ragazzo di 17/18 anni, primo di quattro fratelli, biondo, con il nasone, ma lo trovavo irresistibile,  lui, ovviamente era tutto preso dalle promesse e le speranze che gli lasciavano quelle allegre donnine delle mie vicine, e io ero solo il ripiego, dato che non ero così disponibile (e avevo un apparecchio ai denti che poteva provocare danni consistenti in chi si fosse avvicinato troppo). Io, come sempre, ero l'amica. La confidente, quella a cui raccontare le più grandi porzioni di verità (non tutta la verità, lui era un bugiardo patologico, tra le altre cose), quella con cui macinare km in bicicletta nei dintorni, parlando di tutto e di niente, progettando la conquista della sorella x o dell'amica y. E io ad ascoltare e struggermi un poco, perché io mi sarei lasciata conquistare volentieri, ma lui non mi vedeva. E poi quel giorno in cui ho litigato con i miei e sono uscita senza giaccone, a novembre, sbattendo la porta di casa, senza voler rientrare almeno a vestirmi, visto che alle cinque del pomeriggio e'freschetto. Lui era li, sorridente, a consolarmi, ad assicurami che se non fossi rientrata prima di sera avrebbe rubato una coperta a casa sua per me. E mi bastava. E' stato lui a presentarmi quel losco figuro del mio primo bacio, il suo rappresentante di istituto ( mi immagino come aveva fatto a portarsi dietro quel bastardello, " vieni, ti assicuro, c'è un sacco di f...a, vedrai che combini") salvo dopo voler tenere per se la ragazzina che si stava coltivando e mollare me al suo idolo. Sempre lui a riportarlo in zona qualche giorno dopo, a costringerlo a dirmi che non mi facessi film, che lui era fidanzato e voleva solo divertirsi. Poi ci siamo persi, lui nel gorgo da cui proveniva, ad essere responsabili dei fratelli (piccoli spacciatori), in un sottobosco irraggiungibile. Un sorriso svogliato se ci si incrociava, il mio cuore che perdeva un colpo, ma niente più. Io che con fatica superavo il primo anno, il secondo, e via, nuove amicizie, nuove esperienze. Il solo sentir nominare Barbarossa e quella vecchia canzone mi ha rimesso in testa tutta questa parte della mia storia.

 
 
 

Giochi scatenati

Post n°453 pubblicato il 09 Marzo 2014 da Bridigala

Tendo ad essere una compagna di giochi molto ambita per i miei nipoti. Sia perché presto iPad e assistenza tecnica ad ognuno di loro, (mi superi i punti difficili, zia?) sia perché non mi stanco mai di sedermi per terra (rialzati poi, visto che ho delle difficoltà, ma per loro...) a giocare con loro a domino, a indovina chi, a fare i puzzle, tutte cose che io ho comprato e quindi sono "condannata". Credete,è una dolce condanna, non un problema. E poi, come ieri, al mio supporto si aggiunge la voglia dei pargoli di impostarsi i loro giochi per conto loro. Ecco quindi che partendo da un villain che il nipoto conosce, Venom, e di cui possiede un modellino, hanno creato da soli, con me come spettatrice casuale (erano in giardino, e preferisco tenerli d'occhio perché è accidentato) , una storia complessa, con Venom ed altri mostriciattolo vari che rapivano le femmine dei modellini di Asterix, e Giulio Cesare, nelle vesti di Spider man, doveva salvarle. Che fantasia, caspita!

Aggiungiamo poi la fase successiva, dopo una pausetta pad (c'era il sole, quindi ho cedutoj l videogioco soltanto al tramonto) si sono fatti tirar giù scrabble, e con quello, con le tesserino con tutte le lettere, hanno cominciato a giocare agli spettatori del circo, inventando tutta una serie di situazioni in cui si alternavano a spaventarsi e poi a rassicurarsi a vicenda.

infine..."zia, ci aiuti a fare il puzzle di cars?"

Benedetta me, che già tre anni fa. Avevo comprato un maxi puzzle da 36 pezzi con quelle macchinette tanto carine! Tutti per terra a montare il quadro da 1m x 70cm circa.

Insomma, questo e' uno dei miei pomeriggi con nipoti. (Solo i due grandi, comunque c'è sempre da fare... Compresa la lettura delle storie dalla Bibbia, per rispondere alle curiosità del grande sulla Pasqua. )

poco fa il nipoto cinquenne e' venuto a dirci che con il suo papà, al parco giochi, e' riuscito ad andare in bicicletta senza rotelle, non potete capire come gli splendevano gli occhi di orgoglio, con le guance rosse di soddisfazione... Wow! Gli è perfino scappato, per spiegarsi:" adesso ho sei anni!" 

Si, amore mio, sei cresciuto.

 
 
 

Gioie e dolori

Post n°452 pubblicato il 07 Marzo 2014 da Bridigala

Niente donne e motori, per questa volta. I miei sono lontani, dalla cugina di mia madre che non vediamo da quasi due mesi, poverina, ma del resto ormai è' così lontana che forse non si rende neanche più conto del tempo che passa. Io sono qui sola, ho appuntamento col dottore dopo mezzogiorno nella speranza che mi dia qualcosa per risolvere l'incubo di questa tosse fetente, che non si capisce se sono un cane o una vecchia a112 ingolfata. Qualcuno mi ha detto che sono matta ad andare al lavoro con questa tosse, io ho risposto che se sto a casa poi il casino che mi trovo e' peggio della mia tosse, ed è vero. Se perdo il filo sono guai, non sono una professionista. E qui si apre un nuovo capitolo, un nuovo motivo per cui dovevo essere al top e al lavoro adogni costo. Tutto il casino legato alla mostra. Al fatto che vogliono tutto pagato per intero venti giorni prima. Io venti giorni prima non avevo tutti i soldi neanche del numero minimo, li ha dovuti mettere l'ente per cui lavoro (e la ragioniera si inca...a). Poi salta fuori che dovevo dividere il prezzo della guida per il numero minimo, e quindi i primi dovevano pagare più degli ultimi. La bibliotecaria precedente era più scafata e queste rogne se le gestiva da sola, io, che non sono una professionista (lo sapevate?) e sono negata per questo tipo di situazioni mi sono appoggiata sulle impiegate, che comunque avrebbero già abbastanza da fare anche senza le rogne che passo loro. Ma tant'è. C'è stato un rabbocco da fare, io ho comunque raccolto già quasi tutti i soldi, mi mancano solo le quote del boss e della first lady, ma devo trovare il momento più corretto per chiederglieli, sembra che sia sempre preso in riunioni ad alto tasso di adrenalina... Alla peggio me li faccio dare fuori dalla mostra, tanto ci sono anch'io! Tanto per non farsi mancare niente sono riuscita già ad organizzare la serata divulgativa, la presentazione della mostra fatta da un' insegnante della zona, perché comunque la guida spiega metà dei quadri, o meno, visto il poco tempo assegnatole, e. Quindi ho proposto un incontro rivolto anche a chi va in maniera autonoma per dare a tutti gli strumenti di analisi di un quadro. Non serve che dica che sto facendo la mia parte per la serata del libro, sto leggendo tutto ciò che mi capita per le mani sull'argomento (e posso ordinarmi quello che voglio, fate voi)! Se ci aggiungiamo il lavoro normale e l'ora secca di educazione sessuale che ho fatto ieri con il mio protetto... Ah, e mi è stato chiesto di far partire altri due progetti indispensabili, mi sembra ovvio: corso di italiano per stranieri ( e l'insegnante assomiglia a Rachida di Masterchef, per capirsi, rabbrividiamo) e laboratori di integrazione per i bimbi di prima/seconda elementare. E dovrò fare ore extra (ma no...) . Vediamo 

 
 
 

Traduzioni

Post n°451 pubblicato il 01 Marzo 2014 da Bridigala

Annuska, diverso tempo fa, aveva pubblicato un suo dizionario del veneto, e mi aveva invitata a fare altrettanto, se possibile. Oggi, sotto l'acqua, mi è venuta voglia di condividere alcune espressioni gergali che fanno parte del mio lessico familiare o del lessico comune tra amici/conoscenti. 

Comincio con due modi di dire di mia madre: 

l'amor no xe' polenta e gnanca brodo de fasoi. (L'amore non è polenta e neanche brodo di fagioli, per intendere che è una cosa seria e complicata, che non si ingoia solo per forza di volontà)

 insulso come ciuciare una mussa pa i feri. ( insulso come succhiare i ferri di una mula, ossia qualcosa/qualcuno che non sa proprio di niente)

Mia zia, ormai morta da tempo, giovane, purtroppo, aveva una profonda passione per il dialetto, tanto da scrivere anche poesie vernacolari, non particolarmente belle, ma almeno sentite. Proprio poco fa a mio padre e' venuta in mente una parola che lei utilizzava.

Mutrion, ossia muso.

Mio padre, da bimbo, faceva la guardia alle sue zie quando i loro fidanzati andavano a trovarle, ricevendo caramelle dalla nonna per guardarle e dai giovanotti per girarsi dall'altra parte. Lui prendeva le caramelle ed eseguiva il compito assegnatogli, ricevendo k'ambito soprannome di sgresenda. Le sgresende sono le schegge di legno che si infilano sotto pelle.

Toni, el tempo tambura, para rento le vache ( Antonio, ci sono i tuoni ritira le mucche dal pascolo)

e' diventato un esempio del dialetto dei nostri contadini passati, come certi altri termini più specialistici: 

versuro ossia aratro

bigolo, con l'accento sulla prima o, sarebbe quell'attrezzo con cui si portano i secchi d'acqua, mentre con l'accento sulla i, bigoli col torcio sono gli spaghetti all'uovo, fatti, appuntocon un torcho apposito, perfetti con l'arna, l'anatra, il cui ragù in veneto e' oggetto di culto. 

L'orbo da monte sarebbe il cieco che chiede l'elemosina fuori dalla basilica di Monte berico, se te te insusti ti arrabbi, metti il muso, se te ghe spissa hai prurito, e ti gratti, ma se ti chiedono ghetto spissa? Vogliono sapere se hai fretta, che si dice anche pressa. Se sei un Pisa in pressa sei sempre di corsa (letteralmente sarebbe piscia in fretta). Il barbastreio o barbastrio e' il pipistrello, e non ti si attacca ai capelli, anche se da bambine correvano per la strada urlando quando ne venivano avvistati. El masc-eto risso (ossia il porcellino riccio) e' il riccio, il topo ha diversi nomi: sorze, sorde, pantegan, moreja, se i primi due vogliono dire sorcio e sono generici, gli altri due indicano il topone di fogna, grosso e brutto, e il topolino di campagna, minuscolo e grazioso, anche se poco indicato come bestiole da compagnia. Ecco allora che, in caso vengano avvistati, ci vuole un animale sgnaolante, ossia miagolante, che faccia buona guardia. Invece, se in casa c'è qualcuno che va gato gnao, vuol dire che c'è un bimbo che gattona. Se brosema (--accento sulla o) allora brina, se ha fato on scravasso ha piovuto con grande violenza.

mi è venuto di getto e spero che vi possa divertire, a presto!

 
 
 

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VENTUNO LUGLIO


È per te che sono verdi gli alberi
e rosa i fiocchi in maternità
è per te che il sole brucia a luglio
è per te tutta questa città
è per te che sono bianchi i muri
e la colomba vola
è per te il 13 dicembre
è per te la campanella a scuola
è per te ogni cosa che c'è ninna na ninna e...
è per te che a volte piove a giugno
è per te il sorriso degli umani
è per te un'aranciata fresca
è per te lo scodinzolo dei cani
è per te il colore delle foglie
la forma strana della nuvole
è per te il succo delle mele
è per te il rosso delle fragole
è per te ogni cosa che c'è ninna na ninna e...
è per te il profumo delle stelle
è per te il miele e la farina
è per te il sabato nel centro
le otto di mattina
è per te la voce dei cantanti
la penna dei poeti
è per te una maglietta a righe
è per te la chiave dei segreti
è per te ogni cosa che c'è ninna na ninna e...
è per te il dubbio e la certezza
la forza e la dolcezza
è per te che il mare sa di sale
è per te la notte di natale
è per te ogni cosa che c'è
ninna na ninna e...
(Jovanotti)

 

IL MIO NICK ANCESTRALE



 

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