E' un Bridimondo

Il maglione che mi hai dato tu

Sai mia cara, possiede una virtù...

lo so, posso sembrare noiosa, perché finisco sempre a parlare del materiale umano che mi passa per le mani, però credetemi, pur avendo a che fare sempre con le stesse persone, le trovo ugualmente spassosissime, anche (o soprattutto ) i più rompiscatole. Ad esempio c'è una signora che non frequenta la biblioteca per i libri. Lei viene li per essere aiutata da me, perché sa che può chiedermi tante cose e io sono li più o meno apposta. Così le ho costruito l'account di posta elettronica, le ho messo in vendita la monta del barboncino su internet, le stampo le analisi del sangue, ascolto le sue confidenze, seguo nei compiti suo figlio...ed ora sono anche la sua guru della moda. (Sigh) si è innamorata di un maglione che mi sono fatta io (con l'aiuto di mia madre) e mi ha chiesto l'aiuto di mia madre per farsene uno uguale; ovviamente mia madre ha rifiutato, anche se lei era disposta a pagare persino, ha finalmente trovato qualcuno che la aiuti nelle parti più difficili, ed ora mi ha chiesto se le presto il maglione per mostrarlo a questa nuova santa del nostro tempo disposta a concludere il lavoro. Va bene, non c'è grosso problema, ma penso a quello che succederebbe se io non fossi più disponibile. Ieri è passata una ragazza che sta concludendo la tesi, e mi ha detto che mi ha inserita nei ringraziamenti per tutte le dritte che le ho dato e per l'impegno con cui le ho cercato e fatto arrivare il materiale. Mi ha fatto un piacere assurdo,è una cosa molto piccola, ma l'ho trovata molto bella.

Oggi la giornata è super grigia, spero di poter mettere le mani sui libri nuovi, con il loro profumo e la speranza di aver offerto nuovo materiale di valore all'utenza. Sono anche curiosa di capire se le proposte della collega (che ho accolto quasi totalmente) saranno valide. In questo non c'è, per una volta, un aspetto competitivo (o almeno non è primario), quanto piuttosto il pensiero che tu puoi essere disponibile a non scegliere quello che ti piace, e a cercare di assecondare (sempre in meglio, ossia sempre cercando di produrre un'evoluzione) i gusti dell'utenza, ma in realtà scegli con la tua testa,l'ultima parola è la tua. Avere un feedback in più può permettere di intercettare gusti ed interessi che magari sfuggirebbero ad una testa sola, insomma una ricchezza. Ma non nego che se le mie scelte battessero le sue saltellerei felice, e in caso contrario rosicherei un poco.

Oh, ho finito un altro libro di studio, ora devo restituire tutto e poi richiedere un paio di volumi che rendo senza averli aperti, e ricominciare, ma sto preparandomi all'esame (che sarebbe stato ieri, ma non ce l'ho fatta) con precisione, quindi va benissimo così.

O sole mio!

Si, oggi c'è il sole, non è poi freddissimo, per essere gennaio, peccato che mio fratello e famiglia siano tutti ammalati. Tutti e sei ovviamente, compreso il mini mini, che chissà se riesce a prendere giusti giorno e notte. Oggi ho portato a termine gli acquisti di libri, prendendo parte di quello che avevo deciso io e accontentando molte scelte della mia collega, che non rientrano nei miei gusti, ma del resto è giusto variare. Sto organizzando varie altre cose, soprattutto perché per l'appunto collega me le lascia senza preoccuparsene affatto, devo stabilire una serata per far parlare di Argentina una signora che di la proviene, e anzi, sarà bene che vada nel blog che ha parlato del libro Kamchatka per ringraziare, che è un ottimo titolo da consigliare sull'argomento, l'ho preso in prestito, credo che ci starò male, ma se vogliamo è necessario.  E poi...a voi che mi incoraggiate sempre dico grazie! perché ci sono in effetti notizie, diciamolo in maniera neutra, finché i miei colleghi ed amici carissimi non mi daranno un paio di indicazioni per valutare il peso della notizia e quale debba essere il mio modo di agire. Sono serena ed elettrizzata, pronta ad affrontare il seguito di questo strano 2015 piuttosto carica, magari domani avvio l'acquisto di alcuni film, che fino ad ora non ne avevo mai presi perché non ricordavo le regole per renderli fruibili (ci vogliono 18 mesi dall'uscita in DVD perché un film sia prestabile, ora me l'ha detto la collega)così ho fatto un breve elenco di una decina di titoli, metà per bambini e metà per adulti, quelli da adulti magari non troppo noti ma belli, spero. E sopratutto visibili da subito. Ed ho pure studiato, eh, che vi credete...? 

Magazzino 18

Ieri sera sono stata a farmi una bella pulizia agli occh... Ehm... No. Ricomincio, ieri sera sono stata a teatro, a vedere lo spettacolo di Simone Cristicchi, magazzino 18. Questo e' il numero di un edificio del porto vecchio di Trieste, dove erano stati raccolti i beni degli esuli istriani, che sono scappati dalla terra in cui erano nati per salvarsi la vita. Due ore di orrori raccontati da un semplice ragioniere, che con la scusa di fare l'inventario di quei beni...finisce dritto in mezzo ai fantasmi, alle storie di chi quei beni non li ha reclamati da sessant'anni. Gente sospesa tra campi profughi da una parte e foibe dall'altra. 

Se quando parla ti vien da piangere, quando canta  porta l'emozione al massimo grado, niente di strano che alla fine dello spettacolo siamo scattati in piedi in tanti, (io ancora con le guanciotte rigate di lacrime, perché il finale...) ad omaggiarlo, davvero. So che Cristicchi si documenta con grande cura, so che ama cercare le storie dimenticate per dar voce a quelle persone che sono state dimenticate, che siano i "matti" o gli esuli istriani poco cambia. Non mi aspettavo, forse, che riuscisse con tanta intensità a mantenere due ore dense di spettacolo, tenendo legato lo spettatore con maestria alle vicende che si snodavano attraverso la sua voce. Bambini, come coristi e come comparse, poche sedie sul palco, quelle sedie dimenticate nel magazzino 18, ormai uniche testimoni di una tragedia che i libri di scuola riducono a poche righe, che la ragion di stato ha dimenticato. Italiani come noi, che sono stati trattati proprio da noi stessi come traditori, come criminali, per essere sfuggiti ad una persecuzione terrificante.

Stasera, invece, dopo un lungo pomeriggio in biblioteca, si va a mangiar la pizza con i soprani del mio coro, e per fortuna il mio ciglio rimarrà bene asciutto, visto che comunque al massimo mi faccio una sganasciata! E ci sentiamo, provo ad andare a studiare! 

Mazzetti

Titolo orribile, ma mi è venuta così, lo sapete che odio dover titolare i post ad ogni costo, andavo tanto bene quando bastava mettere il numero dei giorni che mancavano alla fine del progetto di una cosa bella al giorno. Progetto che mi è tornato utile r tenere dritta la schiena in un periodo infame, complicato, brutto, sul "lavoro". Perché, ricordiamocelo, io sono solo la volontaria. Ormai organizzo eventi con una facilità imbarazzante, ad esempio, mi intrattengo al telefono con sconosciuti senza il minimo imbarazzo (chi, io? Si, incredibile ma vero). Scegliere i libri da acquistare e' diventata una cosa banale, i tre quarti dei libri che scelgo sono molto prestati, gli altri... Fanno patrimonio, nel senso che accrescono la biblio diversità del nostro patrimonio, che è importantissima. (ecco un'altra lezione da insegnare alla mia augusta collega, la biblio diversità).

Ma torniamo ai mazzetti. A me le cose capitano almeno a coppie, che vi devo dire, due giorni di m@&, ad esempio, oppure, come in questo caso, due cene. Meglio essere precisi, due uscite, di cui è solo cena con i soprani, l'altra è soprattutto teatro (vado a vedere Cristicchi, con lo spettacolo sulle foibe, un 'allegria...) con cena successiva, spero che scelgano il giapponese, ma se toccasse il messicano andrebbe bene uguale. Sushi o chili, questo e' il dilemma. Del resto mio padre diceva, sul fatto che devo pensare positivo, "non sarà miga sempre sc-iopeta'!" Ossia "non possono sempre toccarti fucilate". Baci

Qualcuno mi spiega...

Come ho fatto a dare un delizioso (si fa per dire) gusto di liquirizia bruciata al risotto con le carote? Ok, già chiedermi come ho fatto a scegliere di fare un risotto con le carote dovrebbe bastare, ma sapeva più di liquirizia bruciata che di carota, e io liquirizia non ne ho proprio messa... :-? 

Temo sia colpa del timo, ne ho messo pochissimo, ma si vede che impresta da matti!

in compenso ho fatto dei croissant salmone/formaggio alle erbe da urlo. 

Weekend

E intanto ricomincia una nuova settimana, la collega e' sempre in modalità sorella, gli utenti comunque cercano sopratutto me. Il week end è stato all'insegna della famiglia, tranquillo, con i due bimbi più grandi che han frequentato parecchio casa mia. Il nipote adora guardare i cartoni di Geronimo accomodato al mio fianco, mi fa piegare (dal male e dal ridere) quando mi colpisce (in segno di intesa) in pieno sterno con il suo gomitino iper appuntito per segnalare tutti gli indizi e i momenti sospetti, aggiungendo ovviamente i commenti. Abbiamo giocato a scrabble, per la prima volta seguendo le regole, cercando di comporre parole (e gli ho spiegato l'uso della Q, o meglio, gli ho detto che la sua migliore amica è la u e non si separano mai. La sua gioia quando ha potuto comporre una parola da solo è stata assolutamente enorme. Ieri era salito, ma quando il suo papà lo ha beccato col pad (il bimbo mi aveva giurato di non aver giocato, gli ho creduto) dopo che aveva giocato tutta la mattina ovviamente è stato spedito in castigo, e poco dopo è salita la sorellina, che ha, addirittura, cenato con noi, scofanandosi un piatto di spaghetti al ragù. Lei ad un serto punto ha voluto addirittura guardarmi bene negli occhi, ed ha esclamato:" zia tu hai gli occhi arcobaleno: blu fuori, poi verdi, con i segnetti marroni." Zia gongola, ed è esterrefatta da tanta precisione. Stamattina, poi, son passata in ufficio, ad avvisare che venerdì tengo aperto io, visto che la sorella di cui sopra è (già) in ferie. Oltre allo sguardo stupito della mia interlocutrice, si è aggiunto un "ma tanto tu non hai paura". Al che ho detto che dalla collega ho imparato anche cose nuove, per cui non sarà mai più come la prima settimana in cui ho riaperto la biblioteca. "Bene,  impara, che ti serve" poi corretto con un più prosaico "non si Sa mai", ma non sono sorda o tonta, e gongolo (piano piano, che non si sa mai sul serio). Baci 

Wind of change?

Non esageriamo. Avevo voglia di un bel titolo propositivo, quasi allegro, e la canzone mi piace, così mi è venuta in mente. Comunque. Fino ad ora  è stata una settimana da incorniciare perché è andato tutto benone: nato il nipote, sono andata avanti con lo studio, la collega mi è diventata improvvisamente amica, ho ricevuto una bella "recensione" davanti alle autorità, con tanto di pacche sulle spalle da parte dei colleghi, come dire "è qui". Abbiamo cominciato a comprare,anche attraverso me la collega sta scoprendo come si debba fare Acquisti senza cedere in maniera assolutamente pedissequa alle richieste dell'utenza. (Va bene comprare quello che chiedono, ma se invece del romanzetto becero ne trovi uno che sia di livello superiore meglio, insomma, cercare di guidare ed educare un poco il gusto dell'utenza in modo che leggano cose scritte bene sugli argomenti che desiderano leggere), e il fatto che andando a trovare altri colleghi e spiegando il dilemma acquisti, si è sentita rispondere paro paro quello che le dico io, l'ha costretta ad arrendersi alla mia logica. Il fatto che, tutto sommato, puoi pensare all'utenza, quando compri, anzi, ci pensi, e magari dici "si, stavolta posso prendere la Steel" (che va come il pane), però se nella stessa bolla vedi un libro d'amore scritto da un'autrice che sai che inserisce anche qualche problematica più complessa accanto all'amore tout court, rinunci alla regina del rosa e ti butti sulla nuova leva, sperando che lasci al lettore qualcosa in più. Ho risposte precise dal lavoro, nel senso che ho continue dimostrazioni del fatto che lavoro bene. Sulle cose a cui non arrivo sta provvedendo lei, e va bene così. Va bene che mi lasci una settimana di nuovo padrona di casa, ora scopriamo oggi come si è alzata, al solito, se si è alzata male, qualcuno nei cieli provvederà. E io giocherò a nascondino.

baci

Sono il numero quattro

E' nato il mio quarti nipote. Diego, questo il nome, e la sua mamma, stanno benone.

evviva! 

Che ora è?

Ok, usare la canzoncina dei Bubble guppies come titolo non è il massimo della vita, ma quella mi è venuta, e quella vi beccate. Dopo il post di ieri volevo cambiare un po'argomento, altrimenti sono davvero noiosa, e non mi sta affatto bene parlare sempre e solo della collega, che sarà anche una spina nel culo, ma lei fa i suoi interessi così come io faccio i miei. Oggi mi è venuto in mente di parlare, ad esempio, di un romanzo per ragazzi, che da bambina ho amato alla follia, L'isola del tesoro, di RL Stevenson. E' una storia di pirati, un ragazzino, figlio di una locandiera, viene coinvolto in una spedizione alla ricerca di un tesoro pirata, e scopre che nella ciurma messa insieme da un uomo onesto, in realtà sono presenti pirati, che vogliono recuperare il tesoro sepolto dal loro antico capitano. Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto... La versione in bianco e nero girata dalla Rai negli anni sessanta (credo) è curatissima, e se non fosse a causa dei combattimenti, le cui coreografie fanno oggettivamente sorridere, sarebbe perfetta. La musica su cui i pirati cantano la famosa canzone dei quindici uomini... Beh, è costruita splendidamente. Ieri sera, poi, mi sono guardata C'era una volta (once upon a time). In questa serie ai personaggi delle favole viene data una veste adulta, sembrerà strano, ma personalmente lo guardo alla ricerca di spunti filosofici. Uncino, ad esempio, il capitano di Peter Pan, che da egoista e malvagio è divenuto gentile e puro di cuore, e Tremotino, personaggio poco noto delle fiabe, che rappresenta il male assoluto, pur tentando disperatamente di superarsi per amore. Perché Tremotino è, insieme, la Bestia di cui si innamora Belle, ed il Coccodrillo (simbolo cristiano del diavolo) che rubo la mano al Capitano Uncino. Wow, devo essere proprio messa male a fare filosofia davanti ad una (mediocre) attualizzazione delle fiabe... Buon week end

Su e giù

Montagne russe, anche questo potrebbe essere un bel titolo.

le stesse che sto vivendo in questo periodo. La settimana di "ferie" che mi sono presa durante le feste è stata terapeutica, perché il mio atteggiamento nei confronti della mia collega (oppure titolare, o ancora usurpatrice) è un tantinello più distaccato. Ieri, mentre faceva una delle sue tirate (e un po' si è calmata) invece di star li a sentirmi in colpa o a preoccuparmi per il povero utente mi sono messa a giocare a nascondino con un ragazzetto, tornato insieme ad un amico in biblioteca dopo che l'avevo seguito nel doposcuola. Li ho visti che sgusciavano tra gli scaffali e... Mi sono appostata, facendo prendere un accidente al mio assistito. Così più di metà della tirata l'ho persa. Aggiungiamo che hanno già discreti problemi causati dall'abuso dei permessi per la legge 104 da parte di un'impiegata, e la titolare intende avvalersi della stessa legge nello stesso modo poco corretto, e io taccio, non è affar mio. Aspetto. Ho recuperato un libro e l'ho restituito alla biblioteca di origine senza che la mia collega se ne accorgesse, ed ho accennato alla segretaria che è un po'il boss della situazione il fatto che se posso risolvo i prestiti ritardatari "di nascosto", proteggendo gli utenti. "Ti appoggio incondizionatamente", e son soddisfazioni. Aspetto con un po'di trepidazione la serata a teatro con un bel gruppo di donne, tra cui un'altra collega, che è colei che mi ha invitato. Ho risolto gli aspetti burocratici del mio grande ritorno agli studi, spendendo più di quel che avrei voluto, ma, comunque, pur sempre il giusto, devo solo studiare, che è meglio. Domani sera ho, tanto per cambiare, una cena, e nessuna voglia di preparare un dolce. Mi sa che stavolta faccio il morto. Insomma, a parte qualche scazzi casalingo, che se non ci fossero sarebbe strano, tutto bene. Quindi, compagnia, testa bassa e pedalare. A presto