Desperate Mammy

una settimana insieme all AIC...

I mondiali di calcio con tutte le sue recriminazioni sono finiti, e con esso anche l’indigestione di partite, dopo partite  ed accesi dibattiti, con amici e conoscenti… Io poi, che seguo il calcio solo in questo frangente, sono sempre stata un po prevenuta sul suo mondo e tutto quello che ne ruota intorno  fintanto che, ieri mio figlio non ha iniziato un camp, a mio avviso degno di nota e particolare... Quando dalla scuola calcio che lui frequenta abbiamo ricevuto l’invito, ammetto che un po di sano scetticismo mi ha pervasa… Non sapevo che aspettarmi, e tra l'altro poche erano le notizie riguardanti l’iniziativa… Ieri però, quando mio marito è rientrato dopo averlo accompagnato, mi sono piacevolmente ricreduta… Innanzitutto, è sponsorizzata in toto da una Onlus che fa capo all’AIC (associazione nazionale calciatori) e che a seguito dell’alluvione che ha colpito in particolar modo Olbia, ha voluto donare una settimana di camp gratuito al Geovillage (grande struttura ricettiva polifunzionale) di una settimana,  destinato ai ragazzini di tutte le scuole calcio della città… Un iniziativa che a quanto ho saputo, ha già avuto modo di essere  in altre regioni colpite da calamità… La gestione e l’organizzazione è  strutturata in maniera eccellente,  ed  i ragazzi iniziano alle 9 del mattino e terminano alle 18 circa. Una full immersion di attività che non riguardano soltanto il calcio, ma soprattutto una scuola di vita… Per curiosità quindi, ho visitato il sito ufficiale e leggendone la storia (tra i primi calciatori aderenti  vi sono stati anche Mazzola e Rivera) e gli obbiettivi, non si può che provare ammirazione e plauso…  Un eccellente esempio, di come lo sport  si mette a disposizione della collettività… Sono consapevole di quanto il mondo corra, e quel che è accaduto il 18 novembre per molti è già storia… Eppure, per tanti non è ancora così… Giusto stamattina, sull’autobus ho incontrato una signora che ancor oggi, vive fuori da casa sua in un appartamento preso in  affitto, in attesa che le autorità le diano la possibilità di poter rientrare ma che comunque, necessita di circa 30mila euro per essere rimesso a norma. Ma ahimè non è l’unica… Per noi che viviamo la città, è normale vedere case a tutt’oggi ancora abbandonate, oppure completamente smantellate per essere rimesse in sesto… Qualcuno di voi in quei giorni avrà sentito la storia di Fabrizio, un ragazzo disabile che in quella circostanza ha perso tutto, compresi i presidi che gli permettevano di muoversi in autonimia…  La scorsa settimana, ho incontrato  pure lui insieme alla mamma che, mi ha detto che da qualche giorno e dopo innumerevoli spese, sono rientrati finalmente a casa… Storie di vita reale che sanno però, di rinascita e speranza… A tal proposito, il mio grazie (che credo sia  anche quello di tutta la città) all AIC, per la generosità e per bel regalo fatto non solo a mio figlio, ma anche a tutti ragazzi/e che si stanno godendo grazie alla loro generosità, queste meravigliose giornate…