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« una settimana insieme all AIC... | suoni del mare... » |
Post n°398 pubblicato il 27 Luglio 2014 da Butturfly66
Pomeriggio d’estate, con i suoi suoni ed i suoi silenzi… È bello perdersi con lo sguardo oltre la veranda, e pensare che oltre la siepe c’è chi come me vive, pensa, sorride, piange… Non volendo stare in mezzo alla folla della domenica sono rimasta a casa, e mentre mi rilassavo sul dondolo, mi sono venute in mente le varie tipologie di vacanzieri che affollano le spiagge. Sono certa che qualcuno di essi, anche a voi è capitato d’incontrarlo… C’è chi come me, ama arrivare presto e nella quiete del mattino passeggia sulla riva ascoltando la musica… Non sto mai sotto il sole, ma quando ancora cerca d’emergere dal mare, è bello sentirsi parte della natura ascoltandone lo sciabordio, e sentendo sui piedi scalzi la sabbia ancora fredda dalla notte… Mi perdo con i pensieri e spaziando con lo sguardo, vorrei tanto che la spiaggia fosse per sempre soltanto mia… Poi arriva colui che, trafelato carico e con il terrore di non trovare posto, piazza il suo ombrellone e la sdraio davanti alla battigia, di modo che la prima fila sia tutta sua… (Io sorrido perché, è come se trasferissero lo stress da parcheggio come quando si recano al lavoro) C’è chi arriva a metà mattina, con le borse sotto gli occhi ed appena trova un angolino, vi si fionda per riprendere a dormire...( solitamente sono i ragazzi) Ricordo bene che anche io più di una volta, ho fatto lo stesso dopo aver fatto le ore piccole in discoteca… Ci sono poi le coppie con bambini piccolissimi che, dopo aver sistemato tutto l’armamentario del piccolo, ed aver steso gli asciugamani, s’è già fatta ora di portarli via (i pediatri sono tassativi e guai a sgarrare) Possono poi mancare le famiglie con bimbi un po più grandicelli?...In quel caso, il caos è assicurato da giochi, racchette e piscinette gonfiabili… Un continuo correre ed urlare, ed il tutto mentre i papà cercano disperatamente di leggere la Gazzetta, e le mamme rincorrono i pargoli per mettergli la crema, o per richiamarli se si allontanano troppo… Non ci crederete, ma mi è capitato di sentire più di un genitore dire parlando al telefono “non vedo l’ora di tornare in ufficio”… E questo perché durante l’anno (forse complice la routine e gli impegni) di tempo di stare assieme ce n’è poco, per cui ritrovarsi tutti insieme per tanto tempo e dovendo investire in attenzioni, forse disorienta un po… In questa bailamme ci sono poi gli anziani, che paiono i più tranquilli, non hanno mai fretta, non arrivano trafilati, non hanno la sindrome da abbronzatura selvaggia, trovano il posto migliore e quando si fa ora, salgono nelle case per pranzare… Spesso e volentieri portano i nipotini, (in attesa che i genitori prendano le ferie) sono sempre rilassati e raramente con loro li vedo far capricci… Io che amo osservare, mi godo le scenette mentre c’è chi vorrebbe scappare… Sono quella categoria di persone che devono stare per forza connessi h24, per cui vengono in spiaggia, e poi stanno tutto il tempo con il cellulare, o peggio ancora col tablet… A quel punto mi verrebbe da chiedergli, perché spendere soldi in una vacanza che diventa pseudo, o meglio non lo è proprio… Le vacanze si dice che siano un momento di stacco, di svago, eppure se ci fate caso, spesso finiscono per essere l’occasione per litigare, e per alcuni anche per lasciarsi... Eppure, mia madre è solita ripetermi che le estati degli anni 60 erano veramente “favolose”, erano l’occasione per divertirsi, lo si faceva con poco, e soprattutto senza stress…
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Ciao!
Piesse: Ho riletto con piacere anche quello prima di questo. I suoi titoli mi riportano ad un Ristorante sulla camminata della Darsena della mia bella e amena Cattolica, dal nome:
Gente di Mare