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RATEAZIONE CARTELLA ESATTORIALE

In periodi di crisi come queste puo capitare di non riuscire a pagare le imposte e di ritrovarsi con una cartella esattoriale con importi anche elevati, come fare quindi per pagare il debito senza dover rischiare un fermo amministrativo o un pignoramento?

Si può rateizzare la cartella e diluirla in vari mesi cosi da non essere un peso per il bilancio familiare.

Proprio per questo Equitalia SPA la società che si occupa della riscossione ha predisposto una nuova guida pratica per la rateizzazione dei debiti fiscali fino ad un massimo di 72 rate mensili, cioe’ a sei anni, a seconda del valore della cartella.

Sulla guida, scaricabile qui, vengo poste 5 domande:

• Ma quali sono i requisiti per accedere alla rateazione?
• Dove e quando presentare la domanda?
• Quante rate per quali importi?
• La composizione della rata
• Cosa succede se non si paga una rata?

A titolo esemplificativo delle risposte, consigliamo di scaricare e leggere il pieghevole predisposto, le rate massime per ogni importo sono:

1. Fino a € 2.000 n. rate 18
2. Da € 2.001 a € 3.500 n. rate 24
3. Da € 3.501 a € 5.000 n. rate 36
4. Per importi maggiori di € 5.000 n. rate 72

Mentre per la presentazione della domanda basta rivolgersi presso uno qualsiasi degli sportelli Equitalia SPA che ha emesso il ruolo  e presentare l’apposito modulo prdisposto dalla società di riscossione in base alla tipologia del debito e all’importo rateizzabile.

Sul sito di equitalia è possibile usare un simulatore per calcolare le rate possibili per il debito.

Fonte Equitalia SPA

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Rateizzo dell'iva di adeguamento agli studi di settore

Come si effettua il rateizzo dell'iva di adeguamento agli studi di settore.


Vediamo preliminarmente come si rateizza al nuovo tasso del 4% annuo. Si procede così:

Punto 1) si ottiene il tasso mensile dividendo per 12 mensilità.  Tasso mensile 4/12= 0,33

Punto 2) si calcola il tasso giornaliero dividendo il tasso mensile per 30. Tasso giornaliero 0,33/30=0,011

Punto 3) si moltiplica il tasso giornaliero di 0,011 per il numero di giorni tra una rata e l'altra.


Ora riporto i prospetti di rateizzazione dell'imposta con le due diverse opzioni:

1) Ipotesi in cui si rateizzi con sei rate di uguale importo e si versi la prima rata entro il 6 luglio, senza maggiorazione del 0.40% a titolo di sanzione.

1 rata - 06 luglio    interessi 0
2 rata - 16 luglio    interessi 0,11 (ovvero 0,011 * 10 giorni)
3 rata - 17 agosto    interessi 0,44 (questo perchè dalla terza rata in poi sommiamo sempre lo 0,33% mensile agli interessi precedenti; 0,11+0,33= 0,44)
4 rata - 16 sett      interessi 0,77 (ovvero 0,44+0,33)
5 rata - 16 ott       interessi 1,10 (ovvero 0,77+0,33)
6 rata - 16 nov       interessi 1,43 (ovvero 1,10+0,33)


2) Ipotesi in cui si rateizzi con cinque rate a partire dal 5 agosto 2009 con la maggiorazione dello 0,40%

1 rata - 5 agosto     interessi 0
2 rata - 17 agosto    interessi 0,12
3 rata - 16 sett      interessi 0,45
4 rata - 16 ottobre   interessi 0,78
5 rata - 16 novembre  interessi 1,11

!!!Attenzione!!!  in questo caso l'importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato del 0,40%

Per quanto riguarda il codice tributo per l'iva di adeguamento agli studi di settore è il 6494. Che io sappia non c'è un apposito codice tributo per i relativi interessi in caso di pagamento rateale, ne per la sanzione del 0,40% in caso di versamento della prima rata entro il 5 agosto.

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Definizione di impresa

Da un punto di vista civilistico definire il confine tra attività d’impresa e le altre
attività non è cosa sempre facile, in particolare nell’applicazione pratica.
Non risolve tutti i dubbi la definizione di imprenditore contenuta nell’art. 2082
codice civile che recita: “… è imprenditore colui che esercita professionalmente
un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni
o di servizi”.
Mentre l’articolo citato parla dell’imprenditore in generale, l’art. 2135 del codice
civile definisce poi l’imprenditore agricolo come colui “…che esercita un’attività
diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame e
attività connesse….”
L’individuazione della tipologia delle attività che possono definirsi d’impresa è
invece esposta nell’art. 2195 del codice civile, che elenca semplicemente le
seguenti categorie di attività soggette all’obbligo di iscrizione nel registro delle
imprese:
• quella industriale diretta alla produzione di beni e servizi
• intermediaria alla circolazione dei beni
• quella di trasporto per terra, acqua e aria
• quella bancaria ed assicurativa
• quelle ausiliarie alle precedenti.
In linea generale possiamo dire di essere in presenza di un’impresa quando questa
rispecchia alcuni requisiti:
• professionalità: l’attività è svolta in modo stabile e non occasionale
• economicità: l’attività è produttiva di ricchezza (o quanto meno volta ad essere
economicamente autosufficiente)
• organizzazione: l’attività richiede il coordinamento dei fattori produttivi, capitale
e lavoro, proprio ed altrui
• scopo: l’attività ha quale fine quello della produzione e scambio di beni e servizi,
ossia è destinata al mercato, con il fine del conseguimento di un profitto.

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