Il Cedro del Libano

Taviano fa rima con floricoltura, e con Ottaviano

Taviano è la Sanremo del Sud. La città dei fiori salentina si puòritenere un'appendice di quella ligure. Vi spiego il perchè. Intorno al 1950-60, alcuni tavianesi che erano partiti per cercar fortuna in Liguria, tornarono nel loro paese natìo portando con sè le conoscenze acquisite nel campo della floricoltura.

Il fiore tavianese oggi è un prodotto competitivo a livello europeo, e la città stessa vanta il marchio CEE Taviano Città dei Fiori: un importante riconocimento va dunque agli imprenditori del settore che hanno creduto in questa attività ed hanno contribuito alla crescita economica del Salento.

Cosa c'entra l'imperatore Ottaviano Augusto in tutto ciò? Sveliamo subito l'arcano. Si tramanda che Ottaviano visitò la cittadina, i cui abitanti lo accolsero così calorosamente che l'imperatore ne fu commosso e chiese che quel villaggio prendesse il suo nome. Fu fatta, pare, la sua volontà.

Oggi parliamo di... FESTE PATRONALI

Il Salento è pieno di paesini, ben 97 comuni sono compresi nella Provincia di Lecce, ed ognuno ha le sue peculiarità, che lo rendono unico, ed interessante. Ognuno ha il proprio Santo Patrono, a volte anche più di uno, in realtà, e gli si dedicano festeggiamenti in pompa magna, con le stradine illuminate da coloratissime luminarie che accendono le strade lungo le quali si snoda la tradizionale processione. Si fa a gara per avere l'onore di portare in spalla il busto o la statua del Santo, solitamente in cartapesta. La banda accompagna il tutto, con un allegro sottofondo musicale, e tace di tanto in tanto per permettere ai fedeli di recitare, guidati dalla squillante voce del parroco, litanie, canti e preghiere.

Ai lati delle strade le bancarelle dei venditori ambulanti, che offrono di tutto. Tanta gente si accalca per comprare noccioline, appena tostate e ancora calde, da gustare seduti comodamente mentre si ascolta la banda che suona nella piazza centrale. E' questa la cena che ci si concede dopo aver partecipato alle celebrazioni sacre.

I più golosi, amanti del pesce fresco e dell'aceto, sgomitano per portare a casa un po' di scapece, reso giallo dallo zafferano che ha colorato la mollica di pane che accompagna il gustoso merluzzo. Una pietanza tipica assolutamente da provare.

Al termine della serata si sente un botto, poco dopo un altro, e poi un altro ancora: tre colpi secchi per richiamare l'attenzione. Sta per avere avvio lo spettacolo pitotecnico: le ditte partecipanti si sfidano a colpi di fuochi d'artificio. Il pubblico, con gli applausi, acclamerà il vincitore.

Con i colori negli occhi, le noccioline ed il pesce nella pancia, si torna a casa, soddisfatti e stanchi quanto basta per addormentarsi con la gioia nel cuore.

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Nella patria del Barocco

Voi che per li occhi mi passaste 'l core...

Non è stato l'incanto del Barocco Leccese ad ispirare l'illustre poeta, ma le sue parole ben si adattano a spiegare quali sensazioni possono derivare dal solo guardare un prospetto barocco...

In una tale abbondanza di elementi decorativi, lo sguardo si perde, e, curioso, cerca di comprendere il messaggio portato da ogni grappolo d'uva, ogni melograno, ogni spiga di grano che adornano chiese e palazzi...

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