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ROSSELLA PIROVANO

 

Questo blog non è una testata giornalistica, esso viene aggiornato senza alcuna periodicità stabilita. Ai sensi della legge n° 62 del 7 marzo 2001 e non è un prodotto editoriale.

 

 

IL MIO NUOVO BLOG

Post n°1068 pubblicato il 12 Febbraio 2023 da nonna.fra

https://blog.libero.it/wp/politicam5s/

 

 
 
 

Processo Angeli e Demoni, il pm chiede 23 rinvii a giudizio

Post n°1067 pubblicato il 29 Maggio 2021 da nonna.fra

 
 
 

Roberto Fico presidente della camera

Post n°1066 pubblicato il 24 Marzo 2018 da nonna.fra
 

Roberto lo votammo Presidente della Camera già 5 anni fa. Oggi ce l'abbiamo fatta. Sarà un grande Presidente perché è l'etica in persona. Che emozione. Sono orgoglioso di aver contribuito a tutto questo ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

P.S. Nei prossimi giorni vi darò una notizia che riguarda me, la mia famiglia e i nostri progetti futuri. Che felicità!



 
 
 

UN CARO SALUTO AL PORTALE DI LIBERO E HAI SUOI UTENTI

Post n°1065 pubblicato il 29 Luglio 2017 da nonna.fra
 

RINGRAZIO DI CUORE  CHI  MI HA SEGUITO IN TUTTI QUESTI ANNI , SPECIALMENTE I PRIMI 4 ANNI , MI AVETE DATO TANTO E NON MI DIMENTICO DI NESSUNO . QUALCHE AMICO/A PURTROPPO NON C'E PIU , CI HANNO LASCIATI , ALTRI HANNO CAMBIATO PIATTAFORMA .
LIBERO E CAMBIATO TANTISSINO , NON MI CI TROVO PIU , COME TANTI ALTRI , ADESSO SE NON LITIGANO STANNO RINCHIUSI NEL LORO GUSCIO E DI BLOG INTELLIGENTI O IMPEGNATI NON CI SONO PIU , NON INTERESSA A NESSUNO .
CON QUESTO VI SALUTO , I MIEI AMICI NON CI SONO PIU E NON HA SENSO RIMANERE . LASCIO IL BLOG ,GRAZIE ANCORA A TUTTI 

CIAOOOO

 
 
 

Con l’hawala gli immigrati spediscono milioni

Post n°1064 pubblicato il 10 Giugno 2017 da nonna.fra

E del 2015 e un po lungo ma vale la pena leggerlo tutto, il più grosso hawala italiano e a Carpi , nella mia città

Ecco come il denaro di immigrati e terroristi passa senza lasciare traccia
Con l’hawala basta un versetto del Corano per trasferire milioni

Chi indaga sulle stragi di Parigi del 7 gennaio ha un’ossessione: i soldi. Come hanno fatto i terroristi a comprare le armi, viaggiare e mantenersi con i loro miseri lavori part-time? Il denaro che fomenta l’internazionale del terrore non arriva con normali bonifici bancari. Al contrario, viaggia nelle valigie dei simpatizzanti jihadisti, oppure attraverso un sistema informale di trasferimento di capitali che sfugge interamente ai controlli delle Banche Centrali. E passa anche per l’Italia. Ecco come funziona questa rete informale e che cosa possiamo fare.

I fratelli Kouachi

Chérif Kouachi, responsabile insieme al fratello della strage a Charlie Hebdo, ha ammesso di aver ricevuto fondi dalla cellula yemenita di Al Qaeda. Uno dei leader del gruppo terrorista ha confermato di «aver finanziato l’operazione». Secondo fonti investigative americane e inglesi, i due fratelli hanno ricevuto almeno 20.000 dollari in tempi recenti. Nonostante gli sforzi benemeriti degli istituti centrali di controllare le transazioni sospette, una parte sostanziale del denaro che sovvenziona il terrorismo islamico non passa per il sistema bancario ufficiale.

 

Vi sono almeno due meccanismi di finanziamento: il primo e più rudimentale consiste nel mettersi in valigia il contante dopo un viaggio nei centri che finanziano il terrore, come l’Arabia Saudita e lo Yemen. Questo approccio è rischioso e dopo un po’ i soldi finiscono. Ben più efficiente è un metodo, ampiamente discusso nei testi sacri dell’Islam, che non richiede alcuno spostamento fisico di individui ed è in grado di mobilitare miliardi di euro al giorno: l’hawala, una parola araba che è entrata anche nella lingua italiana (avallo), e significa «trasferimento». Mentre il Corano condanna senza appello l’usura, incoraggia l’hawala. Diversi testi sacri dell’Islam (i cosiddetti ahadith) discutono nei dettagli questo sistema di trasferimento di capitali basato sulla fiducia. Per quanto meccanismi simili all’hawala siano diffusi ben oltre il mondo islamico, esso è particolarmente radicato nel sistema economico dell’Islam proprio a causa della condanna senza appello dell’usura. Come funziona?

L’avallo islamico

Per capire l’hawala non dobbiamo fare altro che trasferirci a Carpi, nella provincia di Modena, dove un’indagine di qualche anno fa rivela inquietanti legami tra un barbiere pakistano, trafficanti di droga, sospetti terroristi, e una struttura globale con base a Dubai e addentellati nelle maggiori capitali europee, negli Usa, in India, in Turchia e in Afghanistan. Il Pak Hair Fashion sembra un innocuo negozio di parrucchiere, situato in una silenziosa strada alberata non lontano dall’Ospedale di Carpi. Il gestore, Ahmed Pervaz, fa invece tutt’altro mestiere: insieme al padre e ai fratelli, è un banchiere hawala.

 

Questa attività parallela, diffusissima nel suo paese di origine, inizialmente è rivolta ai numerosi connazionali residenti a Carpi.

Dapprincipio Pervaz offre un servizio bancario illegale, ma innocuo: un pakistano che vuole far arrivare soldi in patria li dà a Pervaz, questi consegna al cliente un codice segreto – tratto da un versetto del Corano oppure un numero – e telefona ad un socio in Pakistan. Il socio aspetta che un emissario del cliente si faccia vivo col codice e gli consegna il danaro in valuta pakistana. Nulla di più semplice. Pervaz e & Co. lucrano sul tasso di cambio, ma assicurano un servizio più a buon mercato di quello delle banche e di Western Union. Vi sono altri due vantaggi: il sistema è completamente anonimo e rapido. Nel giro di poche ore dalla consegna del denaro a Carpi, l’equivalente in rupie si materializza a Mandi, una città a Sud di Islamabad. L’hawala è spesso l’unico modo per far arrivare risorse in stati corrotti o falliti, come la Somalia e l’Afghanistan, o immersi in una guerra civile, come la Siria. Ad esempio, ci sono tredici banche ufficiali a Kabul e circa 2.000 banchieri hawala. Secondo una stima della Banca Mondiale, il 65% di tutte le rimesse verso l’Africa sub-sahariana avvengono tramite hawala. Inefficienza, corruzione e costi esorbitanti spingono milioni di persone ad usare questo sistema, ma l’assenza di ogni controllo permette di far girare anche denaro sporco.

Da barbiere a banchiere

Ben presto Pervaz decide di ampliare il suo business ed entra in contatto con Naresh Patel, un personaggio inquietante e potentissimo. Uomo d’affari indiano residente a Dubai, è definito dalla polizia del suo paese «il maggiore banchiere hawala del mondo». Patel sposta oltre due miliardi di dollari al giorno. Nel 2009 gli Stati Uniti gli confiscano sedici conti correnti e più di quattro milioni di dollari, con l’accusa di movimentare denaro per Al Qaeda. Per le autorità spagnole e inglesi ha legami con i cartelli della droga latino-americani. Quando il governo degli Emirati Arabi cerca di arrestarlo, lui scappa in India, dove è riuscito a evitare l’arresto e nega tutte le accuse.

Da Carpi a Mumbai

Di sicuro Patel mette il barbiere di Capri in contatto con grossi trafficanti di droga albanesi operanti nel Nord Italia. Questi comprano ingenti partite di eroina che provengono dall’Afghanistan, un paese dove trafficanti, funzionari statali, signori della guerra e terroristi sono spesso indistinguibili. Durante un’operazione, la Guardia di Finanza di Milano sequestra più di 200 chili di droga. Dalle intercettazioni telefoniche risulta che il carpigiano Pervaz è entrato a far parte di un’organizzazione internazionale potente. Adesso movimenta quattro milioni di euro al giorno. Con la criminalità internazionale, però, arrivano anche le minacce di morte. Pervaz spiega alla madre: «Tu non sai niente del [gruppo di Patel], è proprio una mafia, loro hanno tantissimi soldi, se io faccio qualcosa contro di loro mi uccidono subito, loro sono una mafia internazionale, capito?».

 

Il sistema gestito da Patel è complesso. Spesso un nodo della rete accumula troppo denaro in contante, e i membri dell’organizzazione devono viaggiare per tutta Europa per riequilibrare le casse dei vari banchieri. Un corriere di origine libanese fa la spola tra l’Italia e Parigi, dove incontra il rappresentante locale del gruppo, un tale Alì Waynak, che a sua volta viaggia tra Francia, Olanda e Regno Unito. Patel tira le fila da Dubai. In una conversazione, Patel dice al corriere libanese: «Ho già parlato con Alì, viene lui da te, quando arrivi a Parigi trova un hotel e domani mattina chiama Alì da una cabina». Il parigino Alì è ben inserito nel contesto francese e in grado di rifornire di contante chiunque sia interessato. La rete di Patel è stata accusata di aver facilitato il trasferimento del denaro utilizzato per gli attentati del 2008 a Mumbai, che causarono 164 morti. Il rapporto della Commissione del Congresso americano sui fatti dell’11 di Settembre ha concluso che Al Qaeda usa regolarmente l’hawala.

Trovare le alternative

Cosa possono fare i governi occidentali? Promuovere canali legali, flessibili e a basso costo per trasferire denaro all’estero ridurrebbe i clienti della hawala. La strategia del «segui il denaro» (follow the money) è, però, solo uno degli ingredienti della lotta al terrorismo: le autorità devono potenziare altri strumenti, le fonti informative, le intercettazioni e la lotta al mercato nero delle armi, così come riformare le carceri e dedicare più risorse all’integrazione e alla costruzione dello stato di diritto all’estero. Come in altri aspetti della vita, inseguire il denaro aiuta, ma non basta.

FEDERICO VARESE
http://www.lastampa.it/2015/02/05/speciali/ecco-come-il-denaro-di-immigrati-e-terroristi-passa-senza-lasciare-traccia-W0uduVCwftLOPe3TtPRi4O/premium.html
 
 
 

Calunniato su facebook, adesso vive con la paura di essere ammazzato

Post n°1063 pubblicato il 23 Maggio 2017 da nonna.fra

La cattiveria umana non ha limiti, questa e la prova. Quando la calunnia on line ti rovina la vita. La storia di Alfredo, diffamato sul web dalla falsa accusa di essere un pedofilo: “Ora temo per la mia incolumità”

 
 
 

Palermo ; La mafia uccide ancora

Post n°1062 pubblicato il 23 Maggio 2017 da nonna.fra

 

Palermo: la Mafia torna ad uccidere  

Alla vigilia del 25° anniversario della strage di Capaci la Mafia torna ad uccidere.palermo-la-mafia-3Questo 22 maggio, il boss Dainotti è stato ucciso da due sicari, con due colpi di pistola alla testa mentre era in bicicletta a Palermo nel popolare e centrale quartiere della “Zisa”.La scena sembra esattamente quella delle guerre di #Mafia degli anni ’80 e ’90. Quegli spari non erano “fuochi d’artificio” , come qualche testimone ha raccontato a caldo, ma una vera e propria esecuzione. Un regolamento di conti di primo mattino, a pochi metri da una scuola nei minuti in cui i ragazzini entrano in classe, li a pochi passi e non lontano dal Tribunale. Un prova di forza che rompe la “pax mafiosa” dopo anni di tregua e soprattutto alla vigila della manifestazione in cui lo Stato si prepara a ricordare, 25 anni dopo, il Giudice Falcone e le vittime della #strage di Capaci, dove in seguito a un ordigno di potenza inaudita, morirono oltre a Giovanni Falcone, la moglie e tre uomini della scorta.La mafia torna a uccidere a PalermoGiuseppe Dainotti, 67 anni storico capomafia di Cosa Nostra, era tornato in libertà da 3 anni non senza polemiche. La sua condanna all’ergastolo era sta trasformata nel 2014 in una pena di fatto interrotta dopo 25 anni di carcere, grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione e i benefici della legge Carotti, che ha consentito a molti ergastolani di lasciare la prigione. Per la giustizia a suo carico c’era l’uccisione di Emanuele, capitano dei Carabinieri ucciso a Monreale il 3 maggio del 1980, trucidato insieme ad altri due colleghi dell’arma. Dainotti aveva scontato anche la pena per un’importante rapina al caveau del Banco dei Pegni di Palermo.Era considerato tra i fedelissimi di Salvatore Cangemi, il super boss poi passato tra i ranghi dei collaboratori di giustizia. Secondo gli inquirenti era da tempo finito nel mirino di altri mafiosi legati o appartenenti al “Mandamento di Porta Nuova”, in lotta per il controllo di traffici di droga, pronti a uccidere per riaffermare nuovi equilibri all’interno all’interno dell’organizzazione che oggi appare in fibrillazione alla ricerca di nuovi “capi”. L’allarme degli investigatori, rilanciato pochi giorni fa dal Questore di Palermo, Renato Cortese, sui boss scarcerati che tornano in campo, non è bastato ad impedire l’esito sanguinoso della faida “uccidere nel centro di Palermo in pieno giorno può avere diversi significati” ha detto il Procuratore LoVoi “quando lo ritiene necessario la Mafia torna a farlo in modo evidente e simbolico”. #Falcone e Borsellinofonte

 
 
 

Anche oggi Mentana ha detto la sua sui vaccini

Post n°1061 pubblicato il 22 Maggio 2017 da nonna.fra
 

 

 

Sul decreto vaccinazioni dico una sola cosa: era indispensabile e urgente. Non esiste alternativa ai vaccini, e la situazione si stava facendo sempre più problematica. Rialzare al massimo livello la copertura diretta e indiretta dei vaccini vuol dire salvaguardare i nostri bambini. La scienza su questo parla una sola lingua. Internet no, certo. Ma uno stato serio si appoggia alle evidenze scientifiche e ai suoi esperti, non ai risultati residuali dei motori di ricerca e agli apprendisti stregoni del web. I movimenti "no vax" vorrebbero riportare indietro la storia medica, e magari farci credere che la "furia vaccinatrice" sia un regalo ai giganti farmaceutici. Sarebbe come pretendere di avere auto senza freni, operazioni senza anestetici, strade senza lampioni per non favorire chi li produce. Poi c'è anche chi è contro il decreto perché è un atto di questo governo. Nessuno rinuncia a un farmaco salvavita perché gli sta antipatico il medico. Chi proprio ce l'ha con questi ministri consideri che anche l'orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno. È questa dei vaccini obbligatori è l'ora giusta, senza dubbio

 

 

Il mio commento e sono convintissima

Vorrei la Lorenzin e i pro vaccini parlassero con chi ha bambini rovinati con i vaccini e dimenticati dallo stato , io lo fatto , fatelo anche voi , poi ditemi come vi sentite

 
 
 

OBBLIGO VACCINALE , ORRORE

Post n°1060 pubblicato il 20 Maggio 2017 da nonna.fra
 


Il governo italiano ha dichiarato GUERRA agli italiani. OBBLIGO VACCINALE che passa da 4 a 12 e fino a 16 anni!! SVEGLIAAAAA!!

bimbo piange

Lo Stato Italiano dichiara guerra al proprio popolo!

Tutta la nazione deve unirsi contro questi CRIMINALI SPIETATI,

perché non è accettabile una tale violenza e speculazione sulla

vita di bambini e non!

Dopo anni di battaglie per ottenere la libertà di scelta e l’ultima

caccia alle streghe, si ritorna ai tempi bui dell’obbligo

vaccinale. Pena pesantissime sanzioni e chissà forse pure togliere i figli alle famiglie!

IOSTOCONGAVA!!!! Radiato perché diventato un pericolo per la lobby vaccinale!

MORBILLO: il Dr. Eugenio Serravalle UMILIA saviano!!!

Non solo hanno re-instaurato l’obbligo, ma i vaccini obbligatori

passano da 4 a ben 12.

 

Vaccini, approvato il decreto sull’obbligo fin da nidi e materne

Il problema è che oggi, rispetto 10/20 anni fa, i vaccini, come ci ha dimostrato il dott. Montanari, sono inquinati di metali pesanti e altre merdate che non fanno certo bene.

Difatti vediamo sempre più bambini con problemi e sempre più malattie autoimmuni.

Eppure nel resto dell’Europa l’obbligo è decisamente diverso

zero

Ben due anni fa abbiamo dedicato un post sull’obbligatorietà vaccinale in Europa

Paesi europei senza alcun obbligo vaccinale nel 2010

Austria – Cipro – Danimarca – Estonia – Finlandia – Germania – Islanda – Irlanda – Lituania – Lussemburgo – Olanda – Norvegia – Portogallo – Spagna – Svezia – Regno Unito

Programma vaccinale in Europa: tra i paesi più ricchi solo Italia, Francia e Belgio hanno obblighi!

Se non sono dichiarazioni di GUERRA quelle che seguono…

Inoltre si allarga di molto il numero di vaccini obbligatori, che passano da 4 a 12. Quindi vengono ricompresi in questa categoria quelli un tempo considerati facoltativi, tra i quali anche l’mprv (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e i due contro la meningite, di ceppo B e C. I bambini dovranno averli fatti per poter essere iscritti all’asilo nido e alla scuola materna. “Di fronte a questa obbligatorietà abbiamo deciso alcune misure – ha detto il premier Gentiloni – L’obiettivo è ridurre al minimo nei prossimi mesi e anni la fascia di popolazione non protetta”. Ha così spiegato che per i genitori di chi non è coperto e frequenta la scuola dell’obbligo si è pensato a sanzioni, “anche 30 volte più alte di quelle esistenti”. Per avere un’idea del valore delle sanzioni, quelle vecchie, che non venivano praticamente applicate, erano di 150 euro per la polio e di 250 per l’epatite. Con la nuova norma si sale a diverse migliaia di euro.

“Si tratta di un decreto – ha detto Gentiloni – perché si è constatato che la mancanza di misure appropriate nel corso degli anni e il diffondersi negli ultimi mesi di teorie anti scientiche che ha portato abbassamento protezione. No siamo in uno stato di emergenza ma preoccupazione alla quale vogliamo rispondere. Decreto anche perché negli ultimi mesi diverse prese di posizione di diverse regioni su questo punto, sentiamo dovere e esigenza di dare indirizzi generali”.

La ministra alla Salute Beatrice Lorenzin ha aggiunto che “le vaccinazioni sono uno strumento fondamentale di salute pubblica” e ha elencato i problemi legati al calo delle coperture che si sta registrando in questi anni. “Vogliamo aumentare le coperture vaccinali. L’azione più forte si fa sui bambini piccoli e poi più avanti nel percorso scolastico andiamo a controllare le coperture, e pensiamo a misure stringenti nei confronti della famiglia”. Lorenzin ha così spiegato come funzioneranno le sanzioni. “All’iscrizione presso qualunque istituto, cioè da 0 a 16 anni, bisognerà presentare il libretto vaccinale. Se non è in regola con le vaccinazioni o si è in lista di attesa, la scuola deve riferire all’Asl, questa chiama la famiglia, gli dà un tot di giorni per vaccinare. Se questo non avviene, scatterà una sanzione molto elevata. Che per chi non è in regola si ripeterà ogni anno”. Lorenzin ha spiegato di essere soddisfatta

Vaccini, approvato il decreto sull’obbligo fin da nidi e materne

Oltretutto, notizia di pochi giorni fa, il vaccino esavalente è sotto indagine dalla procura di Torino in merito proprio alle sostanze non segnalate

 
 
 

CINA, INFANTICIDI DI STATO

Post n°1059 pubblicato il 18 Aprile 2017 da nonna.fra
 

CINA, INFANTICIDI DI STATO

CINA, INFANTICIDI DI STATO

Bambini uccisi ancora nel grembo materno, bambini gettati per strada morti, bambini preda dei pedofili, bambini usati nel commercio degli organi, bambini mangiati (Cina), Bambini usati nel turismo sessuale, bambini sfruttati come braccia di lavoro a buon mercato, bambini che muoiono di fame e di malattie anche banali, bambini usati come soldati nelle misere guerre dimenticate, bambini uccisi e sacrificati nei riti satanici (nei soli Stati Uniti d'America si calcola che siano cinquantamila-sessantamila casi all'anno di sacrifici umani, soprattutto di bambini).
Non esiste un paese al mondo, uno solo, dove i bambini, in un modo o nell'altro, non siano fatti oggetto di violenza e di morte! 

Figlio unico,meglio se maschio.Gli altri massacrati e gettati per strada.E questa la politica demografica del "miracolo " cinese
Nel nuovo globalismo capitalista non c'è alcun rispetto per la vita , ma ciò che conta e solo produrre e guadagnare...E in quest'ottica va letto il dato che una delle prime cose che il presidente cinese ,hu jintao, nel suo recente viaggio in America ha fatto ,sia stato quello dI andare a cena nella villa di Bill Gates, il magnate della Microsoft. (leggi servizio)


fonte web
Le immagini che seguono sono estremamente dure, però riteniamo doveroso mostrarle, perché fatti così gravi non devono passare inosservati. Il mondo deve sapere, la gente deve essere informata di quanto accade in Cina, di come possa disumanamente divenire normalità il disprezzo per la vita. 
Una bimba appena nata giace morta sotto il bordo del marciapiedi, nella totale indifferenza di coloro che passano. La piccina è solo un'altra vittima della politica crudele del governo cinese che pone il limite massimo di un solo figlio nelle città (due nelle zone rurali), con aborto obbligatorio. Nel corso della giornata, la gente passa ignorando il bebè.


CINA, INFANTICIDI DI STATO



Automobili e biciclette passano schizzando fango sul cadaverino. Di quelli che passano, solo pochi prestano attenzione.

CINA, INFANTICIDI DI STATO



La neonata fa parte delle oltre 1000 bambine abbandonate appena nate ogni anno, in conseguenza della politica del governo cinese. L'unica persona che ha cercato di aiutare questa bambina ha dichiarato: “Credo che stesse già per morire, tuttavia era ancora calda e perdeva sangue dalle narici”. Questa signora ha chiamato l'Emergenza però non è arrivato nessuno.


CINA, INFANTICIDI DI STATO


“Il bebè stava vicino agli uffici fiscali del governo e molte persone passavano ma nessuno faceva nulla... Ho scattato queste foto perché era una cosa terribile... I poliziotti, quando sono arrivati, sembravano preoccuparsi più per le mie foto che non per la piccina...”.

CINA, INFANTICIDI DI STATO



In Cina, molti ritengono che le bambine siano spazzatura. Il governo della Cina, il paese più popoloso del mondo con 1,3 miliardi di persone, ha imposto la sua politica di restrizione della natalità nel 1979. I metodi usati però causano orrore e sofferenza: i cittadini, per il terrore di essere scoperti dal governo, uccidono o abbandonano i propri neonati. 

Ufficialmente, il governo condanna l'uso della forza e della crudeltà per controllare le nascite; però, nella pratica quotidiana, gli incaricati del controllo subiscono tali pressioni allo scopo di limitare la natalità, che formano dei veri e propri “squadroni dell'aborto”. Questi squadroni catturano le donne “illegalmente incinte” e le tengono in carcere finché non si rassegnano a sottoporsi all'aborto. In caso contrario, i figli “nati illegalmente” non hanno diritto alle cure mediche, all'istruzione, né ad alcuna altra assistenza sociale. 

Molti padri vendono i propri “figli illegali” ad altre coppie, per evitare il castigo del governo cinese. Essendo di gran lunga preferito il figlio maschio, le bambine rappresentano le principali vittime della limitazione delle nascite. Normalmente le ragazze continuano a vivere con la famiglia dopo del matrimonio e ciò le rende un vero e proprio peso. Nelle regioni rurali si permette un secondo figlio, ma se anche il secondo è una femmina, la cosa rappresenta un disastro per la famiglia. 

Secondo i dati delle statistiche ufficiali, il 97,5% degli aborti è rappresentato da feti femminili. Il risultato è un forte squilibrio di proporzioni fra popolazione maschile e femminile. Milioni di uomini non possono sposarsi, da ciò consegue il traffico di donne. L'aborto selezionato per sesso sarebbe proibito dalla legge, però è prassi comune corrompere gli addetti per ottenere un'ecografia dalla quale conoscere il sesso del nascituro. Le bambine che sopravvivono finiscono in precari orfanotrofi. Il governo cinese insiste con la sua politica di limitare le nascite e ignora il problema della discriminazione contro le bambine.

CINA, INFANTICIDI DI STATO



Alla fine, un uomo raccolse il corpo della bambina, lo mise in una scatola e lo gettò nel bidone della spazzatura.

CINA, INFANTICIDI DI STATO



Non è possibile continuare a ignorare una simile tragedia!! 
Che cosa possiamo fare? 
- Inviare una protesta per e-mail all'ambasciata cinese del nostro paese 
- inviare una protesta al Presidente della Cina: 

Excellency President Jiang Zemin of de People's Republic of China 
9 Xihuang - Chenggen Beigie 
Beijing 100032 
PCR - China
Ambasciata della Cina in Italia 
chinaemb_it@mfa.gov.cn

- Infine, ciò che tocca a me, a te, a tutti, è divulgare queste foto. E pensare ogni giorno, ogni minuto, che tutti noi siamo responsabili di ciò che accade in questo benedetto mondo. Per omissione, per complicità, per negligenza, per indifferenza, molte cose cominciano a succedere o continuano a succedere, sotto gli sguardi indifferenti di tutti noi.

 
 
 

Giugliano, 13enne stuprato dal branco di 11 ragazzi

Post n°1058 pubblicato il 25 Marzo 2017 da nonna.fra
 

Giugliano, 13enne stuprato dal branco. Gli appuntamenti su WhatsApp: “Vostro figlio è gay”

Sono undici ragazzini tutti minorenni tra i 10 e i 14 anni i componenti del "branco" che per quattro hanno ha ripetutamente violentato un coetaneo a Giugliano in Campania in provincia di Napoli. Gli episodi sono avvenuti anche negli spogliatoi del campetto di calcio adiacente la parrocchia di "Campiscino" nel centro di Giugliano. Il reportage di Fanpage.it ci porta nei luoghi delle violenze e raccoglie le testimonianze di chi è stato a contatto con un fenomeno orribile che è andato avanti negli anni fino all'indagine dei Carabinieri e della Procura Minorile che lo ha portato alla luce

Quattro anni da incubo. Anni di vessazioni, minacce e stupri di gruppo. Questi i dettagli inquietanti che emergono dalla vicenda del 13enne disabile violentato ad opera di un branco di 11 bulli a Giugliano. Molteplici gli episodi di violenza accertati dai Carabinieri della Compagnia della terza città della Campania. Dal 2013 (all’epoca dei fatti aveva appena 10 anni), il ragazzino è stato sottoposto sistematicamente a stupri di gruppo e aggressioni fisiche a cui non poteva sottrarsi.

Gli episodi. Le violenze si sono consumate negli spogliatoi del campetto di calcio della Parrocchia di San Marco, in via Camposcino, nei vicoli di via Cumana (Vico Cargetti), nell’appartamento di uno degli aggressori. Il capobranco è un 17enne che a breve compirà 18 anni.

La scoperta della mamma. Scene orribili che soltanto l’intervento della madre, insospettita dal vedere il figlio in strada circondato da un branco di bulli, è riuscita a interrompere. Messo alle strette, la giovane vittima non ce l’ha fatta più e ha raccontato tutto. La donna allora si è armata di coraggio e ha iniziato a fare domande. Li ha sentiti tutti, uno per uno. Ha bussato alle loro porte, parlato con i genitori e con gli aguzzini del figlio.

Appuntamenti su WhatsApp. “Vostro figlio è gay perciò fa queste cose”, hanno detto i componenti del branco, che si davano appuntamento attraverso un gruppo WhatsApp. In occasione di una violenza, avrebbero anche scattato una foto. Uno scatto atroce che però non è mai stato trovato. Da lì la denuncia ai Carabinieri di Giugliano che hanno scoperchiato il vaso di Pandora ricostruendo i quattro anni da incubo vissuti dal ragazzino.

Le reazioni dei parenti. Appresa la notizia dell’arresto, i genitori degli 11 aggressori sono stati convocati presso la Caserma dei Carabinieri di Giugliano e hanno dato in escandescenze all’esterno della struttura. Alcuni hanno sferrato calci e pugni fuori al cancello d’ingresso, altri hanno lanciato oggetti in strada. Sotto choc la comunità giuglianese.

http://www.teleclubitalia.it/giugliano-13enne-costretto-a-subire-rapporti-orali-e-anali-dal-branco/1279568/

 
 
 

L’Unità sullo scoop di papà Renzi

Post n°1057 pubblicato il 19 Febbraio 2017 da nonna.fra

Stanno a zero solo se si tratta del partito detenuti , le chiacchiere sul M5S sono verità sacrosante , partono da zero e arrivano a mille per tornare a zero dopo gli accertamenti .
Evvaiiii coerenza

 
L'immagine può contenere: 3 persone, sMS
Fabio Martina

 

Le chiacchiere stanno a zero, le tangenti a 30mila….

 
 
 

Il motorino del “Costituzione Coast to Coast” e stato venduto

Post n°1056 pubblicato il 01 Febbraio 2017 da nonna.fra
 

 

Lo scorso giugno, indignato dall'occupazione renziana delle TV e preoccupato per quel che avrebbero potuto fare alla Costituzione, decisi di realizzare un'idea che avevo da mesi: girare ad agosto tutta l'Italia in motorino e fare comizi nelle località di villeggiatura. Selena, la mia fantastica collaboratrice, iniziò a contattare i gruppi locali del M5S. Sono stati loro, autofinanziandosi, ad organizzare le piazze, i palchi, le amplificazioni. Insieme a Stefano, che mi ha accompagnato e mi ha aiutato con le dirette FB, sono partito il 7 agosto e, puntualissimi, sono arrivati gli attacchi dei parlamentari del PD: «quanto spenderà di benzina?»; «chissà quanti sprechi sui caselli»; «e la moto la pagheranno i contribuenti?». Io mi sono messo a ridere ma non ho dimenticato.

Il “Costituzione Coast to Coast” è andato alla grande. Le piazze erano stracolme, centinaia di centauri mi hanno accompagnato sulle strade d'Italia e in rete i comizi sono stati seguiti da centinaia di migliaia di persone. Ho visitato posti splendidi che non conoscevo: il Cilento, Crotone, Le Castella, il lago di Garda, l'entroterra ligure, il Gargano etc etc. Abbiamo iniziato a portare avanti le ragioni del NO al referendum, mentre chi si domandava quanto avrei pagato di benzina si godeva 42 giorni di ferie. Io, tecnicamente, non ho fatto ferie, ma è stata lo stesso la più bella estate della mia vita!

Oggi che ho venduto lo scooter posso darvi alcuni numeri. Dal 7 agosto al 7 settembre ho speso in totale 802,36 euro! Circa 480 euro di benzina e meno di 50 di caselli (non ho quasi mai preso l'autostrada). Mi hanno ospitato praticamente dovunque, mi hanno invitato a pranzo, a cena, mi hanno regalato formaggi, frutta, olio d'oliva. La spesa più grande l'ho sostenuta per comprare il motorino: circa 7400 euro. Li ho spesi io questi soldi, non il contribuente come accusarono certi calunniatori professionisti. Ebbene quel motorino, l'altro ieri, è stato venduto a 10.150 euro. Questo denaro (tutto quanto) è già arrivato - senza passare sul mio conto - ad un'associazione di Accumoli che lo utilizzerà per dare una mano alle vittime del terremoto. Nelle prossime settimane vi comunicherò come sarà speso.

Pensate, l'asta dello scooter se l'è aggiudicata un ex-editore dell'Unità! Fantastico, l'ex-editore dell'Unità che compra il motorino del “Coast to Coast”. Io sono stato benissimo, ce l'ho messa tutta, mi sono impegnato, mi sono anche divertito, ho mangiato bene, ho dormito benissimo, ho visto, come mai avevo fatto prima, il Paese più bello del mondo e ho dato (insieme a tanti altri) un contributo per la vittoria del referendum. Salutateci gli elicotteri blu, gli arerei blu, gli esperti di comunicazione made in USA. Salutateci il finanziamento pubblico ai partiti, i rimborsi elettorali, le scorte. Noi ci teniamo questa comunità. Grazie a tutti!

 

 

 
 
 

Gli italiani vogliono andare subito al voto

Post n°1055 pubblicato il 21 Gennaio 2017 da nonna.fra
 

 

 
 
 

Bel lavoro hai fatto onorevole Madia

Post n°1054 pubblicato il 20 Gennaio 2017 da nonna.fra































Hotel Rigopiano 

In Italia ormai e solamente dolore su dolore
per la 
gente normale , invece per i
delinquenti al governo
soldi gioie e vacanze ,
mi ricordo il presidente 
Pertini ha passato la
notte vicino
al pozzo di
Vermicino fino a quando non hanno
 tirato fuori il povero 
Alfredino morto , questi
con tutto quello che 
e successo e succede se
ne stanno in vacanza 
e hanno tante colpe che
un quarto basterebbe per metterli in galera a
vita .
La forestale l’hanno smartellata in inverno ,
quando ci
 sarebbe stato più bisogno con la neve e valanghe ,ma già loro vanno in posti sicuri e
non sanno che in Italia ormai di sicuro ci sono
pochi posti tra
inondazioni , valanghe e terremoti
per l’incuria e ladrocinei dei politici, gli elicotteri
della forestale
erano negli hangar fermi e nessuno li poteva toccare ela gente muore  sotto la valanga ,
 grazie onorevole Madia , gran bel lavoro hai fatto ,
se tratti tuo figlio come tratti gli
italiani
 povero bimbo, ma già lui e un privilegiato 
come
te e i tuoi compari.
Povera Italia , poveri noi.

 
 
 

IL DRAMMA DI AMATRICE

Post n°1053 pubblicato il 19 Gennaio 2017 da nonna.fra
 


Terremoto: neve, scosse e solitudine ad Amatrice. "Sapevano della bufera e non hanno fatto nulla"




“Di là, di là, a Casale ci sono quattro persone isolate da tre giorni”, urla una donna sul ciglio della strada di una frazione di Amatrice. Un fuoristrada dell’associazione ‘Arrampicars 4X4 Rieti club’ prova ad arrivarci. La turbina manda via la neve e apre la via. Poi bisogna spalare, spalare e ancora spalare per aprire un varco e le porte del camper. Pianti di dolore e di liberazione: “È un miracolo, non ce la facciamo più”. I volontari per raggiungerli hanno impiegano quattro ore di cammino tra metri di neve e bufera.

A tarda sera, nelle frazioni di Amatrice, si contano le famiglie rimaste intrappolate nelle loro roulotte. Tra queste la famiglia Pica. Per scaldarsi gli è rimasta mezza bombola di gas. Il cibo sta finendo e il latte che producono è ormai da buttare perché nessuno può andare a ritirarlo. L’elettricità nella loro piccola roulotte da due posti era legata alla casa a fianco, ma le forti scosse di oggi hanno distrutto ciò che rimaneva di un’abitazione totalmente crepata. Ora il quadro elettrico è sepolto e irraggiungibile. Così come è irraggiungibile il loro rifugio, separato dalla stradina principale da tre metri di neve. La famiglia Pica è isolata, moglie e marito sono rimasti imprigionati nel camper. Sperano nel domani. Fuori la bufera di neve, dentro le scosse a ripetizione, senza tregua.

I mezzi di soccorso sono pochissimi, le strade inagibili, solo i mezzi speciali riescono a farsi largo tra la neve, che da giorni non dà tregua ai comuni del centro Italia, tormentati da più di quattro mesi di scosse. Le strade attorno ad Amatrice sono impervie. Attorno è tutto bianco, a stento si vedono i cartelli stradali, i mezzi slittano e si schiantino su muri di neve. “È l’apocalisse”, dicono gli uomini della protezione civile, mentre i sindaci dei comuni distrutti ricordano che da trent’anni non si vedeva così tanta neve. Tutto scorre piano in queste strade, dove soccorsi, cibo, medicine e acqua arrivano a rilento casa per casa, roulotte per roulotte. Un ragazzo con gli occhi lucidi, con il nonno accanto, non vuole lasciare il suo garage, prende due bottigliette d’acqua, un po’ di cibo e torna dentro. Da lontano si vede un’altra luce di un camper. I soccorsi si avvicinano. La paura è negli occhi delle persone, hanno paura quasi anche di soccorsi: “Non siamo sciacalli, siamo venuti per portare il cibo”.

Amatrice è ripiombata nella disperazione. Lo dice chiaramente il farmacista, Mauro Massimiliano, che aspettava l’arrivo delle bombole del gas per accendere la stufa. Il bagno è rotto: le scosse hanno spostato i tubi. Molti medicinali dagli scaffali sono venuti giù. “Dopo le prime scosse li avevo messi in ordine, ma è inutile. Continuano a cascare, come le nostre case”, dice Mauro. Amatrice è così, in preda a una bufera di neve, distrutta e isolata. “Siamo soli, ci hanno abbandonato. Lo sapevano che sarebbe arrivata la bufera di neve e non hanno fatto nulla. Non c’era neanche una turbina che aprisse le strade. Questa mattina l’esercito ha messo in salvo una donna incinta che partorirà tra due giorni. Amatrice? Neve, scosse e solitudine”.

Anche il campanile di Sant’Agostino, che aveva resistito al terremoto del 24 agosto, è crollato dopo il tormento sismico di oggi. Era il simbolo di un borgo che voleva ripartire: “Neanche tra dieci o vent’anni ce la faremo. Ci dobbiamo rassegnare e andare via per sempre”. La scuola resterà chiusa fino a non si sa quando. I camper, quelli raggiungibili, sono stati evacuati. Ma nelle frazioni è un inferno. “Molti si lamentano, ma non c’è un modo per raggiungerli”, Genni Di Giuseppe non ha dubbi.

Le macerie non si vedono più perché sono sepolte dalla neve. A pochi metri dal borgo è rimasto un tendone, dove dormono i volontari che distribuiscono vestiti alle persone. Ma le persone, quelle che sono riuscite a mettersi in salvo, non ci sono più, sono andate vie. Le altre sono ancora intrappolate.


http://www.huffingtonpost.it/2017/01/18/amatrice-terremoto-gente_n_14252248.html?ncid=engmodushpmg00000003


 
 
 

IL TERREMOTO NON DA PACE AL CENTRO ITALIA

Post n°1052 pubblicato il 18 Gennaio 2017 da nonna.fra
 

Terremoto in Centro Italia: la diretta. Tre forti scosse, l’ultima di magnitudo 5.3. Chiusa metropolitana a Roma




CRONACA ORA PER ORA - L'epicentro è vicino a Montereale, tra L'Aquila e Rieti. Crolla definitivamente il campanile di Amatrice, dove ci sono due metri di neve. Il sindaco Sergio Pirozzi: "Mi chiedo cosa abbiamo fatto di male". La gente, riferiscono i forestali, scava nella neve per scappare a causa della paura per le scosse. Rischio valanghe nelle Marche, dove le scuole sono state evacuate come in Lazio e in Umbria. Curcio (Protezione civile): "Situazione complicata".

clicca x continuare a leggere 

 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/18/
terremoto-centro-italia-la-diretta-forti-scosse-avvertite-anche-roma-lultima-di-magnitudo-5-7/3323504/
 
 

 
 
 

La moto all'asta per aiutare i terremotati

Post n°1051 pubblicato il 16 Gennaio 2017 da nonna.fra
 

  E APERTA L'ASTA PER IL MOTORINO DI DIBBA ADOPERATO PER INFORMARE L'ITALIA PERCHE' VOTARE NO AL REFERENDUM SULLA COSTITUZIONE , ANDRA' TUTTO AI TERREMOTATI 


 

 

 Quest’estate vaste zone dell'Italia centrale sono state colpite da un devastante terremoto. Io ero in tour con il “Costituzione coast to coast” e decisi di mettere all'asta il motorino e devolvere l'intero ricavato per sostenere le persone colpite.

Ho scelto di sostenere una piccola associazione di Accumoli (che opera in tutta la zona di Amatrice) nata nel 2007 che si è sempre impegnata in progetti solidali, di tutela e protezione dell’ambiente e che dal giorno del terremoto sta dedicando tutte le sue energie per sostenere chi è rimasto sul territorio e per cercare di mantenere alta la visibilità sul tema.

Ekoclub, questo il nome dell'associazione, mi ha proposto di acquistare da un’azienda di Spoleto alcuni generatori da 4-5 kw diesel da destinare agli allevatori della zona che hanno deciso di restare e continuare a combattere per rialzarsi.

Vorrei inoltre acquistare del fieno per gli stessi allevatori. Sostenere le imprese locali, chi vuole lavorare per ripartire mi sembra la cosa migliore che si possa fare.

Il motorino è un Piaggio MP3 Sport Lt. E' praticamente nuovo, ha fatto soltanto 6000 km ma tutti a difesa della Costituzione. L'ho pagato 7400 euro (soldi miei, non pubblici), speriamo di raccogliere il più possibile per dare una mano a chi ne ha bisogno.

Questo è il link dell'annuncio dell'asta su e-bay. L'asta durerà 14 giorni da oggi: http://www.ebay.it/itm/-/162360317621?#payCntId

 
 
 

BUON ANNO

Post n°1050 pubblicato il 31 Dicembre 2016 da nonna.fra
 

AUGURI PER UN ANNO MIGLIORE 

 

 
 
 

AUGURI PER UN BUON NATALE

Post n°1049 pubblicato il 21 Dicembre 2016 da nonna.fra
 


 
 
 
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