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Un blog creato da Callyphora il 09/10/2013

Callyphora

Liquidi batuffoli di parole

 
 

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Post n°45 pubblicato il 31 Luglio 2015 da Callyphora

 

Ed è sudore che corre
mentre sbacello il buio
salivando oceani di nuvole.
Della quiescenza le viscere
sono covo di aspidi
che mordono ad ogni reflusso
incastrando giorni fra i denti
assurgendo le braccia empite di polveri
e di caos che liquefa fra i giacigli
mentre i polpastrelli s'informicolano
e apatici sanno di che chiodi spireranno
e la lingua si lappa di acido citrino e s'ustiona
e la tua schiena diviene la mia parete di pelle
in un'alba che si fa dorso e spina
che esegue intagli in furioso
sbocciarmi in vena.

 
 
 

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Post n°44 pubblicato il 23 Luglio 2015 da Callyphora

 

Flette la lingua
la parola non viene alla luce
s'ingolla a fluire, cedere
e adempiere scialorrea
curve di cumulonemi sui fianchi
nel pulsare in un tempo cardiopatico
pieghe della notte non miasmatiche
s'accovacciano nei palmi
spellandosi d'impermeabili silenzi
l'inedia è sangue in lacrime
di lagune zeppe di grida an~atomiche

 
 
 

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Post n°43 pubblicato il 18 Luglio 2015 da Callyphora

 

 

Non subodorare, mi è di tutta perspicuità.
Di un'ovvietà cristallina che la scelta è tua.
Nemmeno volendo potrei confondermi.
L'hai vergato in braille attorno ad ogni mia mucosa.
Chiunque vi avvicinasse i polpastrelli decifrerebbe:

"quelli che stai rasentando, sono i miei avanzi."

 

 
 
 

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Post n°42 pubblicato il 27 Giugno 2015 da Callyphora

 

Vorrei abradere ogni spazio nero
scarnificare l'alba e il tentennare delle ore
il difettare delle parole a scalfire i fianchi,
la remora sulle gambe appiccicosa d'inappetenza,
perché di slrambellarsi sbranandosi si è bravi tutti.
E' arrivare e sostare nel sangue che è maestrìa per pochi.
Ed è nelle rarità che mi gingillo e dis~perdo
è lì che tutto è scelleratamente bello,
 dove cova un sapore plumbeo quanto basta alla pancia
per deflettersi d'amore non cogitabondo
che avviluppa l'incertezza e la vezzeggia con la lingua
sino ad esser l'arma e la linfa che secerne perversa
sulle ciglia in allocuzione.

 
 
 

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Post n°41 pubblicato il 09 Giugno 2015 da Callyphora

 

Potresti trastullarti
col tremolio dei miei palmi
così fervido e gratuito.
Potresti lambirne il riflesso
efferato e intimo
e dare assetto alle mie emozioni
che mollo incustodite.
Al contrario mi trapassi
quando mi schiudo di pulsione e carne,
perhè sei incoercibile
e riversa croce
tra la prece e la supplica.

 
 
 

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Post n°40 pubblicato il 14 Maggio 2015 da Callyphora

 

Vorrei narrare i miei polsi quando si capovolgono
logorandosi sugli spasmi di una voragine sbieca
trafiggendo il vuoto delle cose.
Vorrei favoleggiarmi portandomi dentro
l'incompiuto olezzante e caustico
mentre pencola sulla pelle orfana
sui fianchi feriti che attendono
il grido viscerale e capillare dell'anima
rimescolata quando stilla colando dalla bocca
come poesia  che lacera questi vasi membranosi
ancora gonfi che sbucano vittoriosi
dal rogo della verecondia
senza far più rimpatrio, senza cessare
di mettere al muro il mio senno
facendo finanche abdicare gli angeli
con il loro biancicore.

 
 
 

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Post n°39 pubblicato il 20 Marzo 2015 da Callyphora



Subodoro un mutamento dell'aura
che mi sbatte sulle gote capelli e parole.
Ci avverto il pondo d'ombre nei graffi
mentre concimo nuvole di lessemi
ed esse inesorabilmente si disperdono
tra crocicchi e mani non destinate
rivelate dai polsi in un osculo di salive mancate.

 
 
 

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Post n°38 pubblicato il 09 Marzo 2015 da Callyphora


Pavento la pietà della voce
questo esorbitarmi dalla gola gemitìo
tremore protratto violento addosso
come un inverno accartocciato
mentre sulle labbra irrompe
questa apnea bianca
che attornia le dita e derapa
cade dagli scrimoli
frattanto siamese
mi liquefo dai seni
~sbietto~

 
 
 

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Post n°37 pubblicato il 02 Marzo 2015 da Callyphora

 


Asfissiata di parole mi aggiro di qua e là
senza meta precisa senza uno scopo definito
in oculati rilievi d'im~peccabile smania.
Nessuna naturale quintessenza sarchiella tale natura
di spasimo spolmonato sgolato d'amore.
Nessuna strizza di sopreccedere nei frammenti
di catastrofici epicentri da puntare.
E' così che nell'osculo di fine inverno
smorfia del discernimento
mi prendo gioco di me mi violento.

 
 
 

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Post n°36 pubblicato il 20 Febbraio 2015 da Callyphora

 


Favello di cose sospese
nella leggiadria di un riflesso così libero
d'esser àura inedita sugli occhi
quando un pianto è minuta d'aria gemmea
e l'arsura crisma del mai detto addosso
avverto una balzana mendicanza nelle parole
un balzo dentro le biforcazioni
dell'infecondo e torvo silenzio
il resto avanza nelle mani
un drappo da mondare
con l'acribia di un sorriso.

 
 
 
 

 

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