Pontedecimo

Voci di donne dal carcere

Creato da elledizeta il 15/01/2011

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CARCERE DI MARASSI

Post n°52 pubblicato il 01 Aprile 2011 da elledizeta

CARCERE DI MARASSI INTERVENTI SUBITO
GOVERNO INTERVENGA PER RISTABILIRE SICUREZZA E TOLLERABILITA'
Il parlamentare del Pdl, in seguito alle due risse avvenute nel carcere di Marassi, ha presentato un'interrogazione nella quale chiede al Governo "iniziative per far si che la situazione del penitenziario, da tempo palesemente critica, venga ripristinata ai livelli di tollerabilità e sicurezza.
In seguito alle due risse che hanno avuto luogo nel carcere di Marassi, sedate solo grazie al tempestivo intervento degli agenti di Polizia penitenziaria, in cui sono rimasti coinvolti una decina di detenuti, il deputato Roberto Cassinelli (Pdl) dichiara di aver presentato una interrogazione al Ministro della Giustizia in cui chiede "iniziative per far si che la situazione del penitenziario venga ripristinata ai livelli di tollerabilità e sicurezza". "Le risse di ieri sono solo l'ultimo caso di una situazione ormai critica da parecchio tempo", commenta il parlamentare, che poi aggiunge: "è palese che i provvedimenti presi fino ad oggi non sono serviti e non sono adeguati". "Non è la prima volta – continua Cassinelli – che chiedo al Governo di intervenire sulla situazione delle carceri liguri. La situazione ormai è insostenibile: il numero dei detenuti è aumentato del 50% rispetto al 2006, sono 1782 quelli rinchiusi oggi nelle sette carceri della nostra regione e solo il penitenziario di Marassi conta 780 detenuti, a fronte dei 450 che sarebbe possibile ospitare in condizioni di normalità"."Nel carcere di Marassi – sottolinea il parlamentare del Pdl – vi è una grave carenza di organico, ma la situazione fino ad ora non è degenerata solo grazie alla grande professionalità dimostrata dagli agenti di Polizia penitenziaria che riescono a gestire situazioni spesso pericolose per l'incolumità loro ed anche dei detenuti".
Da : QUI GENOVA.COM

 
 
 

GRAZIE ONDA ROSSA

Post n°51 pubblicato il 01 Aprile 2011 da elledizeta

Grazie Scarceranda!

Scarceranda 2011


Scarceranda

Scarceranda viene donata alle persone prigioniere che ne facciano richiesta o segnalate 
a Radio Onda Rossa che provvede alla spedizione postale in carcere. 
Se volete far giungere la Scarceranda in carcere potete
 comunicare a Radio Onda Rossa il nominativo del prigioniero/a e il carcere in cui si trova (città).





 Il giorno 8 marzo ho inviato una email a ondarossa affinché inviassero una copia ad una ragazza detenuta nel carcere di Genova-Pontedecimo.
 "Scarceranda" è arrivata (più veloce del decreto svuotacarceri) ed ecco cosa mi scrivono le ragazze:


 27 marzo 2011


Con scarceranda, dopo 4 mesi di cella, riesco a comprendere che noi non siamo inutili oggetti, dimenticati da tutti e da tutto!
 Qualcuno, là fuori, comprende e ci lascia la libertà di affermare che non ci siamo adattati a questa società fatta di brutale violenza incontrollata.
 Possiamo ancora trovare un input che spinga tutti i giovani a non rifugiarsi nella panacea della droga che lo Stato ci offre subdolamente affinchè nessuno possa più ribellarsi.


                                               Grazie Ondarossa, grazie ragazzi! Una detenuta X

 
 
 

PEGGIO DELLE LUMACHE

Post n°50 pubblicato il 01 Aprile 2011 da elledizeta
Foto di elledizeta

Svuotacarceri più lento delle lumache


Svuota Carceri?SONO USCITI SOLO 1.368 DETENUTI.
 http://www.radiocarcere.com/images/alfano%20abbronzato.jpg
Una goccia nel mare.
Roma, 4 marzo. Alla data del 28 febbraio solo 1.368 persone detenute hanno beneficiato della legge n. 199/2010 che prevede di scontare l'ultimo anni di pena ai domiciliari ( la c.d. legge Svuota carceri). Lo rende noto il sito di Ristretti Orizzonti.
Un dato questo assai deludente, anche rispetto a quanto previsto dal Governo che contava su circa 8 mila scarcerazioni in un anno.Un dato che appare ancora più preoccupante se si considera che le persone oggi detenute a cui manca solo un anno di pena da scontare sono più di 11 mila.Insomma, una legge inutile e che di certo non riuscirà ad alleggerire il sovraffollamento carcerario. Sovraffollamento che è arrivato alla soglia di 67.615 presenze, a fronte di soli 43 mila posti.
Da "Radiocarcere.it"
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 Un caso .... a caso

X , tossicodipendente

condannata per detenzione di sostanze stupefacenti
(6grammi)

sentenza : 10 mesi di carcere



inizio pena: 23 novembre 2010

richiesti i domiciliari


accettata l'istanza
................................... il Magistrato attende la relazione 

dell'UEPE da circa un mese!

 
 
 

PETIZIONE

Post n°49 pubblicato il 01 Aprile 2011 da elledizeta

Petizione al Parlamento Europeo: tutta l'Europa abolisca l'ergastolo


Questa petizione vuol coinvolgere tutti i cittadini dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea, essi chiedono che nel Parlamento Europeo venga discusso il tema dell’ergastolo e venga presa una posizione favorevole per l’abrogazione di questa pena disumana e incivile. Già in alcune nazioni europee l’ergastolo non esiste più, quello che chiediamo è che scompaia questa pena eterna in tutta Europa, come è stata, giustamente, abolita la pena di morte, mostrando a tutto il mondo il nostro grado di civiltà e di umanità. L’ergastolo per molti aspetti è una pena ancor più dura e incivile della pena di morte.
I condannati all’ergastolo sono spesso come schiavi in attesa di essere liberati da un provvedimento legislativo (che può esserci e che può anche non esserci), hanno una pena senza fine, non possono fare progetti, non hanno un futuro. In Italia, nazione da cui parte questo appello, la situazione è ancora più drammatica, circa mille dei condannati all’ergastolo, hanno un ergastolo che impedisce per legge ogni tipo di accesso ad una forma alternativa alla detenzione e quindi sono condannati a morire in carcere, a meno che non inizino a collaborare con la giustizia.
Noi, cittadini europei, che firmiamo questa petizione ci dichiariamo contrari all’ergastolo e chiediamo a coloro che abbiamo eletto al Parlamento Europeo una presa di posizione chiara a favore dell’abrogazione di questa pena così violenta. 

Nome  .......................................………..Cognome …………………………………………………... 
Data di nascita ……………………………….Luogo di nascita ……………………………………...
Nazionalità ………………………………………….........................................................……………
Indirizzo postale ………………………………………………………………………………………
e-mail………………………………………………………………………………………….
Data ……………………………………………… 

Firma……………………………………………………………………………………………

Invia questo appello firmato a : Associazione Liberarsi, casella postale 30 – 50012 Grassina (Firenze) - Italia o alla mail: assliberarsi@tiscali.it 

L’Associazione Liberarsi raccoglierà tutte le firme di questa petizione e le presenterà al Parlamento Europeo.
Puoi chiedere a questi indirizzi ulteriori informazioni e materiale di documentazione. Può essere utile visitare il sito: www.informacarcere.it.
Aiutaci a raccogliere firme tra amici, conoscenti, facendoci avere nomi ed indirizzi di persone che pensi potrebbero essere interessate.
Se vuoi essere informato su come procede la raccolta delle firme faccelo sapere.

 
 
 

UN GIARDINO NEL CARCERE DI PONTEDECIMO

Post n°48 pubblicato il 01 Aprile 2011 da elledizeta

Colloqui in giardino nel carcere di Pontedecimo


Carcere Pontedecimo: una nuova area verde per i colloqui dei detenuti
carcere
FLASH24news
Pontedecimo. Siepi che fioriranno di ciclamini, oleandri e ginestre, attorno a centocinquanta metri di terreno seminato a prato inglese. E’ la nuova area verde della Casa Circondariale di Pontedecimo per coltivare i propri affetti familiari anche in carcere, incontrando figli e coniugi in uno spazio protetto, ma aperto e piacevole anche per i bambini, realizzato con il sostegno dell’assessorato alle Carceri della Provincia che ha finanziato anche cinque borse lavoro per i detenuti che hanno partecipato al progetto, ideato dalla direzione del carcere e gestito dalla cooperativa Il Rastrello.
“Sotto la guida dei nostri tutor – dice Lorenzo Monteverde del Rastrello – le persone detenute con le borse lavoro finanziate dalla Provincia hanno ripulito e spianato gli spazi, realizzato opere di sostegno e recinzione di ingegneria naturalistica, piantato le siepi di essenze floreali e seminato l’erba per il prato all’inglese”. Un progetto “che la Provincia ha sostenuto con molta convinzione – dice l’assessora Milò Bertolotto – perché siamo consapevoli della situazione delle persone detenute, per le quali siamo da tempo impegnati e questa nuova area verde potrà migliorare la qualità della loro vita e delle relazioni affettive con i loro figli e le famiglie, e un clima più disteso e sereno all’interno del carcere agevolerà e migliorerà anche le difficili condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria, fortemente impegnata nella realizzazione del progetto”.
La Provincia aveva già finanziato anche la prima area verde in Liguria dentro un carcere, quello di Chiavari e a Pontedecimo, dove da poco esiste già una bella e coloratissima sala colloqui interna per gli incontri tra genitori e figli e anche fra coppie di coniugi o conviventi che possono pranzare insieme in alcune occasioni organizzate dalla direzione, con la nuova area verde gli incontri potranno svolgersi anche all’aperto. “Questi spazi verdi permetteranno – dice il direttore Maria Milano – di far incontrare detenuti e detenute con i loro figli e familiari anche all’aperto, lo prevede il regolamento e consente alle famiglie di svolgere un ruolo importante e prezioso nella risocializzazione delle persone ristrette e di rendere, nei limiti del possibile, più sereno e positivo il loro adattamento alla reclusione, anche in vista del loro futuro reinserimento”. L’area verde non è nata per abbellire il carcere, ma per offrire maggiori possibilità di reggerne l’impatto per i detenuti, i figli, i familiari e la Polizia Penitenziaria, pesantemente sotto organico, ma determinante e molto partecipe nella realizzazione del progetto.
“Crediamo – dice il comandante Stefano Bruzzone – nel dettato costituzionale e lo attuiamo con grande convinzione per la rieducazione delle persone detenute e l’area verde, attraverso gli incontri con i loro bambini e familiari, ne aumenterà i
tempi al di fuori delle celle e sarà importante anche per far crescere la serenità e ridurre le tensioni del nostro lavoro che svolgiamo sotto organico e con un sovraffollamento, nazionale e in Liguria, di persone detenute. Questa iniziativa è anche un segnale del forte sostegno che gli enti locali, e la Provincia con l’assessora Bertolotto in particolare, ci stanno dimostrando”.
» Redazione
Da : Genova24.it

 
 
 
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