Creato da carmen46c il 27/06/2007

CARMEN AULETTA

I ricordi, certi ricordi, sono come tatuaggi, non vanno più via, sono parte della tua anima, della tua vita.

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Racconto autobiografico n. 3

Post n°15 pubblicato il 04 Luglio 2007 da carmen46c
 

      

Vi presento mia figlia

      A dire il vero non ricordo assolutamente nulla del primo impatto che ebbi con la nuova moglie di mio padre, a giudicare da quello che accadde dopo non deve essere stato buono e forse la mia mente di bambina ha cercato di cancellare quei momenti..

      Purtroppo quei pochi  ricordi rimasti non sono piacevoli ed avrei preferito lasciare nell’oblio anche questi, ma se li  serbo nella memoria evidentemente sono quelli meno dolorosi. 

     E’ inutile dirti che la compagna di mio padre era gelosa di me, oramai lo avrai già capito. Mi domando come può una donna essere gelosa dell’affetto che un padre può provare per una figlia. 

     A proposito di affetto paterno devo dire che mio padre non era incline a manifestarlo, ma sapevo che in fondo mi voleva bene….uno dei ricordi piacevoli del suo affetto risale proprio a quel periodo. 

       Un giorno, non so perché, mi trovavo con lui in ufficio dove lavorava. Mi ricordo che mi teneva per mano mentre attraversavamo i pavimenti lucidissimi di quei corridoi interminabili, ogni tre o quattro metri c’erano porte a destra e a sinistra,  ad un certo punto mio padre  prese la direzione verso una delle tante porte chiuse del corridoio, l’ aprì  senza bussare, come se fosse il padrone di casa, e mi annunciò  agli impiegati nella stanza dicendo:  – Vi presento mia figlia! -

      I colleghi di mio padre mi salutavano con meraviglia, io mi sentivo confusa in mezzo a quel chiacchierio, qualcuno mi prese in braccio e mi accomodò sulla scrivania, ad un certo punto le donne si accalcavano intorno a me, tutte sorridevano e mi facevano i complimenti: - Ma come è bella - è tutta suo padre! – ed io, fiera di questo,  cercavo con lo sguardo la  sua figura ,  era lì, dietro a tutti che sorrideva e si godeva lo spettacolo!

       Spesso ripenso a quelle donne, al loro modo di acconciarsi, con vestiti  eleganti, ben curate, sembravano appena uscite dal parrucchiere, e spesso penso anche  a quello che mia nonna diceva di loro, o meglio, a quello che diceva di mio padre, che sul lavoro,  era troppo abituato all’attenzione di donne di questo tipo…e  che la moglie, cioè mia madre, doveva capirlo e doveva mettersi al loro livello se non voleva perderlo. 



 
 
 
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