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obiettori e dolce morte

Post n°232 pubblicato il 23 Febbraio 2017 da elena35

Mi capita spesso di pensare alla morte .
Non perche' la tema ne perche' la brami ma perche' mi e' passata addosso come uno schiacciasassi che non avevo neppure 23 anni la prima volta e neppure 30 la seconda .
Mio padre e' morto di adenocarcinoma allo stomaco, lo abbiamo messo nella bara che era lungo 180 e pesava trentacinque chili , mia madre di carcinoma mammario in metastasti ossee ed epiteliali , neppue la morfina in pompa bastava a non fargli sentire dolore .  Ogni mattina mi alzavo e pregavo che morisse , che le fosse risparmiato tutto quel dolore inutile perche' se morire dobbiamo morire che ci lascino almeno la dignita' di arrivarci composti e non con la bocca distorta dal dolore .
Penso spesso cosa farei se toccasse a me , lo penso con la serenita' di chi comprende che non a tutti e' dato di poter morire con dignita' .
Penso che se mi accadra' , chiudero casa , lascero' un testamento , e me ne andro' in svizzera dove la dolce morte e' concessa .
Da anni in questo paese si chiede una legge perche' il fine vita possa  essere dignitoso, un passo come un altro della vita .
Esiste un diritto a morire bene che e' lo stesso  diritto che dovrebbe garantire una vita decente a tutti .
Ventincinque anni fa , in una notte da delirio , mentre mio padre mi guardava tra atroce dolore , mi disse fammi morire .
Io non lo capii allora , ancora non sapevo che ci volesse piu' amore a far morire qualcuno che a farlo vivere in quel modo , andai dal medico di turno e chiesi la morfina per mio padre , mi fu rusposto che se volevo ammazzarlo prima avrei dovuto mettergli un cuscino in faccia .   Mio padre mori 24 ore dopo tra atroci dolori .
Seppi solo in seguito di aver incontrato un obiettore di coscienza . Non sapevo che esistessero obiettori di coscienza sulla morfina .
Certo mi servi di lezione sei anni dopo quando tocco a mia madre e richiesi alle associazioni di essere seguita a domicilio , la prima domanda che feci fu proprio quella , ditemi che non lesinerete a questa donna nulla che possa impedirgli di soffrire.  Mi garantirono che loro non avevano tra di loro nessun obiettore di coscienza e che tutto quello che avrebbe potuto essere fatto sarebbe stato fatto .
E cosi fu.    ma mia madre soffri nonostante la morfina giorno e notte in pompa a cui dovettero aggiungere ulteriori antidolorifici che sembravano non bastare mai .
Mia madre era una donna ancora giovane aveva il cuore forte e nessun organo vitale intaccato .   Mori dopo giorni e giorni di agonia nonostante la morfina , mori piangendo senza neppure la forza di poter parlare .
Il dolore oncologico e' un dolore totale non solo fisico ma mentale .
Oggi penso che ci voglia molto piu amore a far morire chi soffre in quel modo che a tenerlo qui per unnostro egoismo personale .
Mi fa sorridere pensare che la dolce morte possa essere data ai nostri amici animali e nn ai nostri simili .
Ci sono state battaglie importanti in questi anni da parte di persone ridotte quasi a vegetali , sono morte diventando personaggi pubblici , penso a Welby a Coscioni .
E penso ad un paese che ancora nega diritti a chi li chiede.
Il diritto ad una morte serena e l'altra faccia del diritto ad una vita serena .
Eppure di testamento biologico di fine vita e di obiezione di coscienza nessuno parla mai , fino a che in questo paese appunto uncerto cattolicesimo oscurantisca non la smettera' di mettere naso nella nostra vita e finche ovviamente noi glielo permetteremo


 
 
 
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