Creato da webbolo0 il 09/11/2009

Oleeeee'

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deresponzabilizzazione

Post n°288 pubblicato il 10 Agosto 2017 da elena35

E' questo senso generale e generato di deresponsabilizzazione a tutti i livelli che mi lascia sempre perplessa , e' questo girarsi dall'altra parte davanti a tutto cio' che e' qualcos'altro da se' che diventa offensivo verso un minimo , e dico un mimino di umanita' .
Questo deresponsabilizzarsi di tutto e tutti in ogni tipo di rapporto umano da quelli personali amicali e sentimentali , al rapporto della politca con i propri elettori ,  dei privilegiati rispetto a chi e' spesso reietto per nascita o per sorte, a chi e' "diverso " per nascita o condizione .
E' offensivo per il senso di umanita' che dovrebbe abitare in ogni uomo ed in ogni donna degni di questo nome.
E' questo senso di estraniazione profondo da tutto cio' che e' altro da se , se non  dal proprio piccolo orticello squallido , al proprio nucleo familiare ed alla propria rendita mensile che allontana ogni senso di umanita' condivisa .
Questo tirare avanti per non vedere perche' tanto ognuno pensa per se , e' l'aiutiamoli a casa loro , e' il prima gli italiani , e' la vita deve andare avanti costi quel che costi  .
E' questo senso di tolale deresponsabilizzazione che fa male , la deresponsabilizzazione di chi cancella , di chi fa finta di  non vedere e non sentire perche' tanto ognuno ha i propri problemi e quelli seri sono sempre i propri .
E' tutto questo che a volte mi addolora , profondamente , tanto profondamente e che non riesco ad accettare e che non accettero' mai , la deresponsabilizzazione personale , in ogni frangente .

 
 
 

Giù le mani da Labàs

Post n°287 pubblicato il 10 Agosto 2017 da simona80psssss

Anche Bologna è stata schiacciata dal peso di una società sempre più impaurita ed intollerante, alle 8 del mattino dell'8 agosto 2017 il centro sociale Labàs è stato sgomberato dopo che dalla fine del 2012 un gruppo di attivisti lo aveva occupato. Ma cos è un centro sociale? Qualcuno parla di spinellati fancazzisti, altri parlano di rifugi per terroristi, altri ancora parlano di anti italiani che occupano abusivamente un edificio comunale per un trastullo personale gravando economicamente sulle spalle del povero italiano onesto e lavoratore. Per spiegare chi sono e cosa fanno affettivamente i membri di un centro sociale preferisco citare le parole del collettivo Labàs così come riportate nel link che vi lascio in lettura integrale alla fine del post: “Siamo studenti, lavoratori, precari, disoccupati e pensionati che vogliono scommettere su progetti politici e sociali che mirino a trasformare un presente fatto di miseria, esclusione, razzismo, precarietà, devastazione ambientale e culturale”. Un centro sociale nasce dall’occupazione di edifici comunali dismessi anche da 50 anni che vengono lasciati decadere e marcire senza alcun tipo di manutenzione dalle autorità fino a poi destare nuovo improvviso interesse quando una parte del popolo decide di ridargli nuova funzione per la comunità senza pagare dazio al palazzo (nel caso di Labàs infatti si parla di una vecchia caserma dismessa di 9000 mq). Eh si perché sapete un centro sociale oltre ad essere autogestito è anche autofinanziato e vive grazie a donazioni e raccolte fondi (non solo con i presidi ma soprattutto con le serate di musica dal vivo) che consentono di realizzare diversi progetti fra cui asili dopo scuola, spazi ricreativi dove viene insegnata la pittura, la musica, dove si fanno addirittura corsi come nelle palestre; il tutto però gratuitamente grazie al lavoro di volontari che si adoperano per la causa usando il loro tempo, i loro soldi e non in ultimo il loro culo. Il progetto che ha avuto maggior risalto mediatico per quanto riguarda il centro sociale Labàs è stato quello chiamato “Accoglienza degna” nato per affrontare l’emergenza abitativa a Bologna realizzando un dormitorio autogestito e presieduto dai volontari 24 ore su 24, raccogliendo, fra le altre cose, i consensi e l’appoggio dei residenti. La volontà di ridare dignità e possibilità sociali all’essere umano, la volontà di essere utili e non stare solo a guardare e a lamentarsi, un centro sociale è libero e aperto a chiunque voglia dare il suo contributo! Purtroppo lo stato denigra affonda e sputtana tutto quello su cui non può speculare: “La paura a Bologna sta vincendo e l’amministrazione comunale ha fallito nonostante continui a dire che è aperta al dialogo”

http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/496335/A-Bologna-nasce-un-dormitorio-autogestito-in-un-centro-sociale-occupato 

 
 
 

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Post n°286 pubblicato il 07 Agosto 2017 da elena35

Sembra melenso lo so , eppure e' scritta da uno scienziato ,
COsi posso finalmente celebrare  il mio buonismo .
Bombe d'amore ? sarebbe un ideona in questi tempi di odi troppo facili

NB Potrebbe essere anche una bufala lo so , la paternita' di questa lettera e' dubbia ,  ma rimane un gran testamento chiunque l'abbia scritta )

 

 
 
 

Ah, la politica!

Post n°285 pubblicato il 01 Agosto 2017 da kkrok

"Personaggio" più pubblico che no Mauro Corona, mestierante "rozzo" montanaro eppur sensibile al richiamo della tv. Qualche giorno fa alcuni vandali cercano di entrare in casa sua ed ecco le sue parole in un'intervista prontamente rilasciata:

"A casa mia non entri, altrimenti ti faccio fuori. Io sono sempre stato, e lo sarò ancora, uomo di sinistra, ma in questo caso ragiono da uomo di destra, perché se vieni a casa mia ad affrontarmi, ti sparo."

A ciascuno le proprie opinioni.

 
 
 

Cose di questi giorni

Post n°284 pubblicato il 04 Luglio 2017 da kkrok

In questi giorni ho visto un uomo venir celebrato per i suoi 90 anni. Non festeggiato, proprio celebrato. Celebrata la sua età, celebrata la sua lucidità, celebrata la sua salute. In fondo nulla di che, solo fortuna, ed autoreferenzialità, come solo gli uomini sanno avere.

Ho parlato poi a lungo con una donna di 57 anni. La vita dedicata agli altri, famiglia, figli, amici e tutto il resto mondo. Di certo lei non verrà mai celebrata, di certo alle donne che superano i 50 anni si dipingono i segni del guerriero sul volto. Di certo sono grato per il tempo che questa donna mi ha dedicato parlando con me. Tempo prezioso, come solo le donne sanno avere.

Poi ancora ho visto uomini e donne vantarsi di essere, essere stati, se non loro almeno i loro nonni... comunisti, antifascisti, vicini e con il "popolo". Il tutto nel più avvilente viver borghese che si possa immaginare... e nel terrore, nel terrore di perdere anche solo uno dei propri "privilegi" avuti non per merito ma, anche in questo caso, solo per fortuna.

Riprendo una frase di sagredo scritta nel post precedente. Non credere forse aiuta a rimanere vigili.

 
 
 

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