Creato da chattyfree il 12/04/2008
Blog di una chatter
 

 

MAI, MAI MAI BACI AL PRIMO INCONTRO (III e ultima parte)

Post n°12 pubblicato il 18 Maggio 2008 da chattyfree
 

Riflessioni conclusive

Marco è sparito, dopo la mia sparata di accalappiarlo con un altro nick.
Normale. A quale uomo piacerebbe avere la sensazione di essere marchiato a vista da una sconosciuta? Sarà. A me essere presa in giro, proprio non va. Non va a nessuno, credo.
Ma allora perché quei baci? E quelle carezze? E quella disponibilità?
Forse ci sono uomini a cui il fatto solo di sapere che una donna è a loro disposizione, basta e avanza per soddisfare il proprio ego.
Anche se non, diciamo, concludono. Il mio migliore amico sostiene che Marco è pazzo. Insomma, aveva l’avventura assicurata (perché era lampante che ci sarei stata) e l’ha rifiutata.
Ha avuto paura di farsi coinvolgere troppo? Oppure ha temuto di non essere all’altezza della situazione? Come dire “Sono bravo a parlare, ma una schiappa quando passo ai fatti”. Che sia “ansia da prestazione”? O fobia da pene piccolo? Boh …
Ho lasciato passare quasi un mese dall’ultima volta che ci siamo sentiti. Poi, decido di scrivergli una mail. Così, tanto per avere io l’ultima parola. Mi piace avere l’ultima parola ma soprattutto mi piace mettere le cose in chiaro.
Così gli scrivo:

Ti volevo ringraziare.
Mi hai dato il coraggio di liberarmi di un’àncora che mi trascinavo dietro da anni facendomi capire che posso ancora provare delle emozioni. Ma soprattutto facendomi capire che ci sono ancora uomini in grado di suscitarmi suddette emozioni.
Ti ringrazio anche perché ho avuto la conferma che il mio sesto senso ha sempre ragione: avevo subodorato che fossi un bastardo ma ho voluto vedere fino a che punto ti saresti spinto e quanto convinte fossero le tue bugie (ti ricordi quando mi hai detto che non avresti mai voluto farmi del male? Bè, l’hai fatto).
E poi ti ringrazio per il fatto che sei sparito nel nulla, dopo aver soddisfatto il tuo orgoglio maschile: se tu fossi rimasto, non credo sarei stata mai in grado di sopportare il peso di un rapporto o di una relazione o chiamala come vuoi. Perché in questo periodo sono molto vulnerabile e mi sarei attaccata a te come una piovra, togliendoti il fiato e lo spazio per muoverti.
Hai fatto bene a non volermi più né vedere né sentire: non ho più consigli saggi da darti.

Buona caccia

E’ ovvio che non è assolutamente vero il punto in cui affermo che sono vulnerabile e chi mi sarei attaccata a lui come una piovra. L’ho scritto così, solo per rendere più “tragica” la mail. Come per volergli dare conferma di quanto intelligente, ineccepibile e lungimirante sia stato a non volermi più rivedere. Questa mia mail, naturalmente, non ha ricevuto alcuna risposta (e cosa avrebbe potuto rispondere?).
Fino a pochi giorni fa meditavo vendetta.
Poi, ho deciso di lasciar perdere. Non merita nemmeno che perda tempo a pensare a come vendicarmi (però, avevo ideato una cosa da favola!!!).
Mi dispiace per le “altre” (solidarietà femminile?) perché sono sicura che così come si è comportato da stronzo con me, lo avrà sicuramente fatto anche altre volte.
That’s life!!!!

E quella canzone di Fiordaliso che canta:

Non voglio mica la luna
Chiedo soltanto di andare
Di andare a fare l’amore
Ma senza aspettarlo da te
Naahahaha

 
 
 

MAI, MAI BACI AL PRIMO INCONTRO (II parte)

Post n°11 pubblicato il 08 Maggio 2008 da chattyfree

Solo sberle e calci nel sedere
 
Torno a casa e mentre guido un miscuglio di sensazioni contrastanti invade il mio corpo e la mia mente. Mi sento dentro una lavatrice nel bel mezzo di una centrifuga a 1600 giri.
Vedo il mio corpo dal di fuori: la testa appiccicata al sedile anteriore, il cervello spappolato sul quello posteriore, lo stomaco spiaccicato contro il cristallo … Devo ricompormi.
Riordinare le idee. In fondo, non è successo nulla di grave, no? E’ che non pensavo, davvero, di poterci riuscire ancora. A sentirmi viva, intendo. Viva dentro e fuori. Di riuscire a vedere le cose in rosa. La altre automobili rosa, la pioggia rosa, gli edifici rosa, l’asfalto rosa …  perfino il mio cane mi sembra rosa quando entro in casa e mi corre incontro per salutarmi. Uno splendido Shit-zu femmina tutto rosa.
E poi, come ti rito, mi attacco al telefono con una paio di amiche con cui desidero condividere questa meravigliosa scoperta. Ma a mano a mano che passano le ore, un leggero sospetto si insidia nuovamente nei miei pensieri. Ecco, Sinistrino che scalpita perché vuole dire la sua “Non ti chiamerà mai più. Non si farà più vivo. Sparirà nel nulla. Pluff ..” Ma no, controbatto. Perché dovrebbe sparire???
Passano le ore, cala la notte, passa anche quella e arriva the day after. Senza nessun sms, senza nessun contatto via messenger. Nessun segno. Solo il nulla.
Colpa mia, ovviamente, sono io che mi ero creata delle aspettative nei suoi confronti. Anche un semplice sms subito dopo esserci salutati, rientra nella categoria delle “aspettative disattese”. Verso mezzogiorno non resisto. Lo vedo collegato a messenger dalle nove della mattina ma lui nulla. Entro nel sito in cui ci siamo conosciuti e scopro che è in chat. Strabuzzo gli occhi, costruisco una serie di possibili motivi che lo impossibilitano a contattare ME in messenger ma lo possibilitano a chattare con altre. Non mi avrà vista in messenger, penso. Allora, lo chiamo io.
 
IO: CIAO!!!
LUI: un attimo
LUI: CIAO COME STAI?
IO: BENE E TU?
LUI: incasinato ma bene
IO: nulla di nuovo, qdi!
IO: o di nuovo c'è che stai bene?
LUI: tutto come sempre direi.  e te?
IO: Bene. Devo uscire tra mezz'ora
IO: sei arrivato in tempo al tuo appuntam ieri?
LUI: si tranquilla
LUI: quasi giusto
IO: bene
IO: ora sei dove?
LUI: in ufficio
LUI: vediamo se indovini dove
IO: a mi?
LUI: noo
IO: ummm... a pd?
LUI: yes
LUI: era facile ora
LUI: heheheheh
IO:  bè...potevi essere anche a qui, no?
IO: il tuo oroscopo dice "Eros da urlo"
LUI: hehe come sempre allora
LUI: hahahahha
IO: nn dice che farai sesso da urlo
IO: :)
LUI: infatti
IO: il mio dice "Plutone offre a tutti i nativi una bella carica erotica."
LUI: non male dai
LUI: stasera scopi quindi!!
LUI: hehe
IO: bah...
IO: chissà
IO: ci sei?
LUI: si eccomi
LUI: tutto può succedere
LUI: vado a milano dopo nel pomeriggio
IO: sei taciturno oggi.  Impegnato?
LUI: si un po'
LUI: hehe
LUI: scusa
IO: se vuoi ti lascio
LUI: ma dai cattivella
LUI: hehehehehee
IO: perchè cattivella? l'ho detto per nn disturbarti
LUI: si dai scherzavo
IO: ok
IO: vado
IO: tanto oggi nn mi badi
IO: :(
LUI: scusa ma sono davvero preso
LUI: ciao
LUI: a presto
IO: ok
 
Che dire? Forse io sono una esagerata. Ma qualcosina di più speravo di scucirgliela. Tipo “Sono stato bene con te ieri” (“anche la mia lingua ringrazia per l’asilo che ha trovato nella tua bocca”).
Poi, verso sera una malsana idea mi frulla per la testa. So che sa la metto in pratica mi gioco definitivamente qualsiasi possibilità di risentirlo. Ma, alla luce dei fatti, temo davvero che Sinistrino avesse ragione. Ha messo nell’angolo Sesto Senso, che da ieri si ammutolito.
Entro nel sito dove ci siamo conosciuti ma con un altro nick che lui, ovviamente non conosce. I dati di questo profilo sono sballati: l’età, la città di provenienza, il segno zodiacale, nulla corrisponde alla realtà. Cerco la sua scheda e vedo che è online. Entro nel suo profilo e, a quel punto, so che a lui arriva una notifica che sto visitando il suo profilo. Cinque secondi dopo mi chiama in chat.


LUI: ma ciaoooo!!!
IO: ciao
LUI: ben trovata
IO: altrettanto [ben RI-trovata!]
IO: allora. Dimmi, sei sposato?
LUI: NOOOOO!!!! Tu?
IO: no. Convivo. Però sono un po' annoiata dalla vita di coppia ultimamente
IO: e tu sei single?
LUI: ovvio che no! [bugiardo!]
IO: Convivi?
LUI: No!!! [bugiardo! E lei se ne è andata stanotte?]
LUI: insomma sei qui per divertirti. Ehehehehehe
IO: Esatto! E tu?
LUI: mi diverto! Un sacco!!! [Ehehheheheh un sacco, anche!!! Ma non sa dire altro che “ehehehehhehehhe”?]
IO: e finora com'è andata?
LUI: bene! [ehehhehehe ma quante donne hai circumnavigato come me?hehehhehehehe?]
IO: hai conosciuto qualcuna?
LUI: si un sacco di donne [ecco, appunto]
IO: e????
LUI: con alcune bene, con altre meno bene [cioè: con alcune hai avuto la pazienza di scopartele allo scadere della 2a ora di conversaizone?]
IO: mah ..  Cosa intendi con "bene"?
LUI: bene. me le sono scopate. [ecco, appunto, dicevo…]
IO: aha…quindi questo sito funziona davvero. Bene!
LUI: certo che funziona! Basta dedicarci un po' di tempo. [e abbandonare messenger. Mai sentito parlare di multitasking? Quella funzione che ti permette di fare due cose contemporaneamente. Aha, giusto: gli uomini ne sono sprovvisti…o chattano…o chattano…non riescono a chattare e chattare]
LUI: e quando è stata l'ultima volta che sei uscito con una che hai conosciuto qui?
LUI: 20 gg fa. [BRUTTO S....O……!!!! 20 GG FA???? E IERI? E IO CHI SONO????NESSUNO???]
IO: ok
LUI: senti ma se dovessi uscire con me cosa indosseresti? [scontato, prevedibile, anticipabile]
IO: mah…calze autoreggenti qui cado sul sicuro [(io ODIO le calze autoreggenti!!! Fanno trasbordare tutta la ciccia)]
IO: scarpe col tacco [feticista!]
IO: credo. Agli uomini piacciono queste cose [ehe come no! E tu SEI un uomo vero???]
LUI: a me fanno impazzire!!!!ehhehehehe [Ma va???????????????????????ecco, visto? Ho indovinato? Sono un'indovina! Sono laureata in INDOVINOLOGIA]
LUI: e qual è la cosa che ti fa impazzire di più? [Sapevo me lo avresti chiesto. Uè… ma una variazione sulle domande. No? No. Lui varia donna. E' più semplice]
IO: mi piace tutto [Mi ha fatto troppo incazzare. 20 gg fa???????]
LUI: ok. Ma dovendo scegliere?
IO: sesso orale [Sparo. La prima che mi viene in mente, tanto lo scopo e che lui mi chieda il num di cell.]
LUI: mi dai il tuo num che ti chiamo???? [Eccolo!!!! Pesciolino nella rete!!! Dell'orca cattiva, però. Adesso ti fagocito come la Balena fece con Geppetto e Pinocchio. Anzi, no. Ti fagocito come se IO fossi una SQUALO e tu una misera e puzzolente alice]
IO: certo
IO: 348XXXXXXXX [Ovviamente gli do un num che lui non può avere. Ammesso che ce lo abbia ancora il MIO numero]
 
Tre minuti e una manciata di secondi dopo squilla il mio cellulare. Rispondo cercando di camuffare la voce ma non sono brava in queste cose. E poi, consentitemelo, ero piuttosto incazzata.
Scambiamo due parole e poi io gli dico che non ci siamo nemmeno presentati in chat.
Lui, ignaro e imbecille, dice “Piacere, Marco”.
Io rispondo “Piacere Xxxxxxxxa!”.
Insomma, gli dico il mio nome, quello vero. Ora, voi non lo potete sapere ma io non ho un nome propriamente comune. Non mi chiamo Maria, Michela, Claudia o cose simili. Ho un nome poco diffuso. Nel mio paese di nascita su 3000 abitanti, eravamo in due a chiamarci così. Io e una di 5 anni più giovane di me. Quindi, per 5 anni ho detenuto il primato. Non poteva confondermi, in altre parole!
Quando sente il mio nome ha anche il coraggio di ripeterlo. Blasfemo! Eretico!!! E subito dopo, evidentemente non appena si RENDE CONTO della gaffe, tace.
Cala il silenzio.
Io dico “Senti, MARCO, ma quante Xxxxxxxxa conosci?”.
“Solo una, in effetti”.
“Già – dico – e magari è proprio quella con cui ti sei visto ieri”.
“Sì. Ma lo avevo capito prima in chat che eri tu”.
Oho dio, a momenti me la faccio addosso dal ridere! Avevi capito che ero io????? E, allora, idiota invertebrato, perché non mi hai detto “L’ultima volta che sono uscito con una conosciuta in chat è stato IERI?”. E magari aggiungere, così, per onore della cronaca “Ed è stato BELLISSIMO. Perché lei è una ragazza DOLCISSIMA, BELLISSIMA, SIMPATICISSIMA, INTELLIGENTISSIMA …. E SOPRATUTTISSIMO BACIA BENISSIMO”?????
Non lo so, ma vorrei … vorrei infilare il braccio nel cellulare, arrivare dall’altra parte, strappargli l’orecchio con cui sta ascoltando, ficcarglielo in bocca, chiudergli la bocca, tappargli il naso … In una parola: vorrei soffocarlo!!!!
Invece, non posso.
Sono bloccata dai limiti fisici della comunicazione via cellula. Mi rimane solo buttare giù. Saliva, intendo, non la telefonata.
E chiedergli senti come mai nemmeno un ciao in messenger? E sopportare la sua risposta di merda “non avevo visto che eri collegata”.  
MA DAI!!!! Pulisciti gli occhiali, togliti il cerume dall’orecchio (così, se davvero riesco ad abbattere il limiti fisici della comunicazione telefonica, almeno non mi sporco le mani).
“E come mai hai detto che convivi?”. “Perché lei non se ne è ancora andata”.
“E come mai hai detto che l’ultima volta che sei uscito con una è stato 20 gg fa?” (questa, davvero, più delle altre, mi è rimasta sul gozzo: si è incastrata proprio qui, tipo pollo alla griglia).
“Ma secondo te racconto i fatti miei ad una sconosciuta?”.
No.
Ovvio.
Però, una sconosciuta te la tromberesti.
Eccome, se te la tromberesti. Oppure no??? No? Ahaha …  ehehehhhe… adesso ho capito…ho afferrato… ehhehehe …..
 
TO BE CONTNUED

 
 
 

MAI BACI AL PRIMO INCONTRO (parte I)

Post n°6 pubblicato il 02 Maggio 2008 da chattyfree
 

Regola num. 7

Sto andando al mio 1543mo (troppo complicato scriverlo in lettere) blind date, ossia, maccheronicamente parlando, appuntamento al buio. Ma siccome a noi ci piace essere american style, lo diciamo in amercian english. Ok. Sono ubriaca. Mi sono appena scolata una birra nipponica tutta d’un fiato. E’ che avevo bisogno di incoraggiamenti esterni per scrivere ciò che sto per scrivere.
Dicevo: sto andando al mio 1543mo appuntamento al buio. E sono emozionata, davvero, ho svuotato tutto l’armadio prima di decidere cosa indossare. Evitando accuratamente l’abbigliamento che LUI aveva esplicitamente richiesto: gonna, calze autoreggenti e scarpe tacco 12 (o era 10?). Nere, sia le calze che le scarpe; la gonna, invece, andava bene di qualsiasi colore anche color caco maturo. Sopra la gonna qualsiasi cosa che enfatizzasse la mia scollatura. Enfattizzare che? Senza push up sono come un campo da tennis senza rete. No, non è vero, scherzo. Ho una seconda (col push up).
Quindi, mi metto un paio di pantaloni neri, un dolce vita beige un po’ trasparente, GAMBALETTI ANTICOCEZIONALI (che, in condizioni normali detesto profondamente ma quel giorno dovevano proteggermi da rapporti sessuali troppo azzardati) e un paio di ballerine. Ho reso l’idea? Sono esattamente come “tu non mi vuoi”. Il mio amor proprio scalpita nel voler ammettere a tutti i costi che sono d-a-v-v-e-r-o mooooltooo carina. In più, nessun brufolo è spuntato durante il tempo della doccia e i miei capelli stanno da dio … cioè, stanno bene anche se fuori piove a dirotto. Trucco leggero leggero, profumo discreto discreto.
Eccomi qui, cioè lì. Emozionata come un’adolescente il primo giorno che va in discoteca con le amiche e spera di pomiciare sui divanetti con quel tipo che le piace da 2 mesi, 3 settimane, 5 giorni e 3 ore (i secondi non contano).
Emozionata perché? Perché, anch’io come tutte le donne che si rispettino, ho un certo Sesto Senso che mi sussurra all’orecchio destro “Ti piacerà!”. Il fratellino discolo di Sesto Senso, Sinistrino, invece, all’orecchio sinistro grida “Vedrai che i…….a, ti becchi stavolta!”. In senso metaforico, of course. Come se non bastasse, un’eco strana continua ritmicamente a ribadire “C’è qualcosa di inafferrabile in lui, qualcosa che non quadra …. qualcosa di inafferrabile in lui, qualcosa che non quadra …. qualcosa di inafferrabile in lui, qualcosa che non quadra”. Insomma, emozionata e anche un po’ confusa a causa ti tutte queste vocine che mi ronzano nella testa tipo Giovanna D’Arco (e infatti è finita bruciata sul rogo. Ci assomigliamo un po’, io e Giovanna) arrivo al luogo dell’appuntamento che io avevo scelto e che LUI non conosceva.
Parcheggio.
Parcheggia una BMW station nera vicino a me.
Scendo.
Scende un tipo dalla BMW.
Guardo.
Guarda un uomo carino con gli occhiali, piccolino di statura per i miei gusti ma al primo appuntamento non posso certo avanzare pretese di questo tipo.
Lo chiamo.
Mi chiama.
Pata-pun-fete-te.
Splash.
I miei resti devono essere ancora lì da qualche parte, dispersi e solitari in un parcheggio di una città italiana del Nord-Est.
Fratello Sesto Senso ci aveva azzeccato: visto così, Marco …. opsssssssssssssssss …… mi sono scivolate le lettere del suo nome sulla tastiera. Ma dov’è il tasto “CANC”: chi me l’ha rubato? Eppure stamattina c’era!!! Che sbadata!!!
Sono un po’ emozionata mentre entriamo. Sì. Anche mentre entriamo nel locale sono emozionata. MA CHE BELLA SENSAZIONE! Nell’attimo in cui Marco apre la porta per farmi entrare nel bar, mi viene in mente, chissà per quale strana associazione di idee, la canzone di qualche decennio fa’ di Raffaella Carrà, quella che dice “Tanti auguri, a chi tanti amanti ha…. Com’è bello far l’amore da Triste in giù. Com’è bello far l’amore, io son pronta e tu?...”. E mi scappa da ridere. Ci mancava pure il coro dell’Antoniano Non bastava il trio dei litigiosi. Ovviamente, Marco si accorge che rido e mi chiede che c’hai. Nulllllla. Proprio nulllllaaaa.
Ci sediamo su un divanetto in una veranda (chiusa e riscaldata) (ma perché non mi sono seduta ad un tavolo? Era pieno di tavoli. Ma, io, no. Devo stare sempre comoda io, cribbio) e iniziamo a parlare. In realtà, ci conosciamo virtualmente da almeno un anno ma per motivi più o meno contingenti non c’eravamo mai visti prima di quel fatidico giorno. So diverse cose di lui come, ad esempio, che è della mia città ma lavora a Milano e che torna a casa nei week end. Che ha una ragazza che a settembre si è trasferita da lui ma che le cose tra di loro non vanno e lui le ha chiesto di andarsene. Ma lei non si schioda. Che ha una bella voce e che il suo argomento preferito, dopo l’abbigliamento che vorrebbe che io indossassi, è il sesso. Che chiacchierate sessuali che ci siamo fatti, io e lui! In messenger, via sms, al telefono. Le abbiamo fatte dappertutto. Lunghissime, soddisfacenti chiacchierate sessuali. Sex talking. No, ehe? Non è la stessa cosa, dite. Vabbè … Ho reso l’idea. Addirittura, quando progettavamo il nostro primo incontro, mi proponeva, nel caso in cui ci fossimo piaciuti (ero io che mettevo questo paletto), di prendere una camera in un albergo e trascorrere un bellissimo, romanticissimo pomeriggio sessuale. Sapete, dopo tante parole, passare ai fatti sarebbe stato naturale come bere un bicchiere d’acqua (secondo lui) [ma non quel pomeriggio, ovviamente. Sarei dovuta correre in bagno a togliermi i gambaletti prima che se ne accorgesse. In caso contrario, io sarei morta di vergogna e lui avrebbe subito un drastico calo del desiderio. E così ci saremmo suicidati. Titoli sui giornali “Coppia di amanti clandestina, trovata morta nella camera di un hotel. Probabile movente del suicidio: gambaletti troppo vergognosi per lei, cazzo troppo moscio per lui. L’autopsia conferma le armi del suicidio: lei si è strozzata coi gambaletti, lui soffocato con l’organo pendulo”].
Dove ero rimasta? Sta birra nipponica avrà 80 gradi, cavoli. Insomma, siamo lì, a questo primo nostro appuntamento pomeridiano, in un bar, seduti su un divanetto, e io mi domando “Chissà se gli piaccio” e lui, che è dotato di poteri PARA-normali, mi prende la mano. E io sto per strozzarmi sul serio. Con il mio respiro però. MI PRENDI LA MANO? Ma allora ti piaccio almeno un pochino, penso. E io cosa FACCIO? Che cavolo ci faccio con la mia mano nella sua? Con la sua mano sulla mia? Sto ferma? La muovo? Accarezzo a mia volta la sua mano che sta tenendo la mia? Faccio l’unica cosa che non avrei mai voluto fare: arrossisco. Sì, come una tredicenne (anzi, oggigiorno nemmeno loro arrossiscono più). Divento rossa come se fossi stata 24 ore di fila sotto il solleone.
ROSSA FERRARI.
ROSSA CILIEGA.
ROSSA FRAGOLA.
Be’, avete capito, di che colore ero: ROSSA POMODORO MATURO.
Il tutto messo artisticamente in risalto dal mio dolce vita beige.
Che se ne sia accorto? Speriamo di no. Ma forse sì perché dopo qualche secondo, mentre mi tiene la mano e io cerco di tornare del mio colore naturale e chiamo in causa Grisù e tutti i pompieri del mondo, lui che fa?
Mi uccide.
MI BACIA.
Zacchette.
Ora, immaginate la mia faccia (ROSSA) quando mi ha preso la mano. E immaginate la mia faccia quando mi ha dato un bacio sulle labbra (ROSSE, pure quelle) (senza lingua, ehe!). Cavolo, penso, esistono ancora queste cose? Uhmmm … peròòòòò … E immaginate la mia faccia quando oltre alle labbra ci aggiunge pure la lingua. No, immaginate la mia faccia quando oltre alle labbra ci aggiunge pure BENE la lingua, nel senso che bacia da urlo…
Ecco. Il pomeriggio (due ore circa, anzi un ora e trentanove minuti, per essere esatti) prosegue così: qualche parola tra un bacio e l’altro (prende sempre lui l’iniziativa). Io gli dico che bè, sono contenta di averti conosciuto (forse qui mi scavo la fossa, ma cavoli, una non può esprimere quello che pensa senza credere che, DOPO, questo pensiero magari ha condizionato tutto il resto?). Ma lui mi risponde che concorda. Ci salutiamo e io penso UHAOOO!!! Dopo mille appuntamenti al buio, ore e ore perse a vuoto a chattare, incontri più o meno deludenti, uomini più o meno depressi, egocentrici, festaioli o quant’altro … finalmente una persona normale e che, plaudite, mi piace pure. Mi sento come se avessi azzeccato 6 al superenalotto.
No, perché, dovete sapere che pensavo di essere diventata frigida, sentimentalmente parlando, visto che in qualcosa tipo due anni, nessun uomo era più riuscito a farmi emozionare. Incazzare, sì e tanto anche, ma emozionare, no.
Ma lui, ecco, lui c ‘è riuscito. Un’ora e trentanove minuti di adrenalina. Un viaggio nei meandri più reconditi dei sentimenti (miei, lui, avrei appurato dopo, non ne era provvisto. Non quel giorno, almeno. O, comunque, non per me. O forse, chissà, li aveva dimenticati a Milano).

TO BE CONTINUED

 
 
 

John Gray a Roma!!!!

Post n°5 pubblicato il 02 Maggio 2008 da chattyfree
 
Foto di chattyfree

Come chi è John Gray??? Ma è il mio mito: l’autore de “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”. Il libro che ho letto ad ogni mia nuova relazione sentimentale e facevo leggere ad ogni mio nuovo partner sentimentale. Che poi, puntualmente mi piantava per tornare su Marte, lasciandomi con il libro ancora da terminare. Ma tanto sapevo già come andava finire. La mia relazione, intendo, non il libro.

Forse è il caso che vada anch’io al convegno di Roma. Due chiacchiere a tu per tu con questo famosissimo psicologo, terapeuta e consulente matrimoniale non possono che farmi bene. Che dite?

 
 
 

Di che clitoride sei?

Post n°4 pubblicato il 17 Aprile 2008 da chattyfree
 

lui: posso farti una domanda?
io: ciao! Sentiamo?
lui: guardavo la tua foto
lui: io studio fisiognomica
lui: sai cos’ è?
io: certo
lui: solo che io studio il tratti fisiognomici del viso delle persone e li associo alla loro vita sessuale
io: non capisco
lui: ti faccio un esempio
io: meglio
lui: prendiamo la tua foto per esempio
lui: hai un naso importante però ben proporzionato al tuo viso
io: pensavo di farmi operare, infatti
lui: no, non farlo. Rovineresti il tuo equilibrio sessuale
io: ?
io: mica opero il mio equilibrio sessuale!!! Solo il mio naso
lui: no. Non capisci
lui: il tuo naso deve rimanere così com’è
io: ok. Allora facciamo così: finisci di fisiognomizzarmi e poi decido
lui: guarda che il mio è un lavoro serio. Le persone che si rivolgono a me per risolvere i loro problemi sessuali, pagano un sacco di soldi. E per te lo faccio gratis!
Io: scusa. Ma nn te l’ho chiesto io. Sei tu che sei entrato nel mio profilo e hai voluto analizzarmi!
Lui: sì, perché hai davvero un volto interessante. Vuoi sapere la mia diagnosi?
Io: ormai che ci siamo, sentiamola
Lui: ma mi dovrai rispondere a delle domande senza imbarazzi e con sincerità
Io: ci proverò.
Lui: dicevo, il tuo naso, importante ma ben equilibrato al resto del volto. E poi hai labbra carnose. Giusto?
Io: sì ma detta così mi sembra un po’ esagerata. Sono normali, le mie labbra!
Lui: naso importante e labbra carnose denotano due caratteristiche sessuali particolari. Però mi devi dire se sbaglio.
Io: vabbè, sentiamo un po’ queste caratteristiche quali sarebbero
Lui: sei iperclitoridea?
Io: ?
Lui: non sai cosa significhi?
Io: so cosa significa “iper” e cosa “clitoride” però mi sfugge la somma di queste due parole
Lui: hai un clitoride e labbra vaginali grandi. Vero?
Io: cosa intendi per grandi?
Lui: il clitoride circa 5 cm
Pausa
Lui: ci sei?
Pausa
Lui: sei sparita?
Io: scusa. Sono andata in cerca di un metro per misurarmi il clitoride
Lui: sinceramente ho l’impressione che tu mi stia prendendo in giro
Io: tu? Tu vuoi le dimensioni del mio clitoride e ti senti pure preso in giro?
Lui: tu non capisci niente, è una cosa davvero importante quella che ti sto dicendo
Io: sei sicuro che io la voglia veramente sentire?
Lui: devi essere aperta mentalmente
Io: perché secondo te comunicarti le dimensioni delle mie parti intime mi fa aprire mentalmente?
Lui: certo. Devi conoscere il tuo corpo. La maggior parte delle donne nemmeno sa dove stia e a cosa serva il clitoride.
Io: finchè ci sono uomini come te che ce lo insegnano, saremo salve
Lui: sei ironica. E anche cinica
Io: tu conosci le dimensioni del tuo pene?
Lui: ovvio. Vuoi che te le dica
Io: no, grazie. Credo e spero che negli uomini ci siano anche altre qualità da considerare
Lui: ma che c’entra? Comunque, a te durante i rapporti sessuali piace stare sopra, vero?
Io: NO! Non solo, intendo…
Lui: come nn ti piace stare sopra? Tu sei una dominatrice!
Io: oho madonna santissima. Il sesso mi piace, se fatto bene. Sopra, sotto o di lato che differenza fa? L’importante è la sintonia che si crea con la persona con cui sei in quel momento
Lui: sì ma tu sei anorgasmica
Io: scusa?
Lui: non raggiungi l’orgasmo facilmente
Io: dipende dalle dimensioni del pene di lui
Io: e da come si muove
Io: e da quanto mi prende … in senso, da quanto mi piace
Lui: non ci credo!
Io: credici, invece, visto che stiamo parlando della MIA vita sessuale
Lui: tu hai bisogno di uomini preda, altrimenti ti inibisci. Lo dice la dimensione delle tue labbra vaginali
Io: aspetta.
Lui: cosa?
Io: vado a prendere uno specchio e un microfono così sento anch’io cosa dicono le mie labbra vaginali
Lui: no, così non ci siamo proprio.
Lui: mi sento deriso e umiliato
Io: stiamo scherzando??????
Io: entri nella mia scheda, mi chiami in chat, non mi saluti nemmeno, pretendi di farmi la diagnosi della mia vita sessuale guardando una foto, vuoi sapere le dimensioni del mio clitoride e delle mie grandi labbra, ti incazzi se non confermo le tue teorie sul mio comportamento sessuale e ti incazzi pure perché ti senti deriso????
Io: scusa, ma tu sei fuori di testa. Un bravo psicoterapeuta ce l’hai?
Lui: piano con le offese!
Io: guarda che io non ti sto offendendo. Se uno se ne va in internet per capire dal naso di una donna quanto grande possa essere il suo clitoride, secondo me ha bisogno di un aiutino
Lui: tu hai bisogno di un aiutino!
Io: facciamo così. Ti do il mio indirizzo di casa, vieni qui e ti dimostro che non sono una dominatrice, che non mi piace solo stare sopra, che ho una reazione orgasmica normale
Lui: ?
Io: aha … e portati un metro così le misure le prendi tu
Lui: io non faccio sesso con le mie pazienti
Io: io non sono una tua paziente. Dai, coraggio… ti aspetto
Lui: tu sei pazza!
Io: davvero?
Lui: e poi io sono di Milano, abitiamo lontani
Io: paura, ehe?
Lui: no ma non mi sembra il caso
Io: nemmeno a me sembrava il caso di sentirmi dire quelle cose
Lui: sei un bigotta!
Io: vabbè… la bigotta si è rotta le palle … anzi, scusa, il clitoride: ciao!
Lui: ciao

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 16 Aprile 2008 da chattyfree

GRAZIE MILLE A CHI HA INSERITO IL PROPRIO COMMENTO!!!

Adesso sono più spronata a continuare!!!

 
 
 

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