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George, che combini? Q&A con l’Editor di Martin [parte 2] da isolaillyon.it

Post n°11625 pubblicato il 17 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

30
GIU

 

La settimana scorsa vi ho proposto la prima parte della traduzione della sessione di Domande & Risposte organizzata dal sito web Suvudu Universe insieme ad Anne Groell, la responsabile dell’editing dei libri della saga de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco del nostro amato George Martin. Vista la grande quantità di quesiti proposti, ho deciso di dividere l’intervista in due parti, e la seconda la trovate proprio qua sotto. E stavolta neanche l’ombra del minimo spoiler (a patto, ovviamente, che abbiate visto la quarta stagione de Il Trono di Spade almeno fino all’episodio 7), perciò proseguite tranquilli.

Qual è stata la morte di uno dei personaggi della saga che più ti è dispiaciuta?
Premetto che sono una di quelle persone strane che amano il fatto che George uccida i personaggi principali: sapere che nessuno di loro è mai davvero al sicuro rende la storia molto più intrigante. Il primo segnale che mi fece capire che quella sarebbe stata solo una delle tante morti a cui avrei assistito è stata l’uccisione di Lady (il Metalupo di Sansa, ndr). All’improvviso mi sono accorta di trovarmi in un universo ingiusto, proprio come il nostro mondo, ma così diverso da quello di tanti altri racconti fantasy, dove il bene quasi sempre trionfa sul male. Ho apprezzato la scelta di uccidere Ned Stark, anche se è stato un passaggio difficile da leggere. E ho amato anche le vicende delle Nozze Rosse, per quanto anch’esse non siano state facili da digerire. Sono contenta anche di come abbia portato avanti la storia di Sansa, ingannandoci completamente su di lei e sul fatto che sembrava stesse per morire proprio nel momento in cui ho iniziato ad apprezzarla. Un’altra cosa che amo è come l’autore riesca a farmi piacere personaggi che inizialmente odio, come Sansa, appunto. Jaime Lannister attualmente è il mio secondo personaggio preferito. Come è possibile amare un personaggio che ha spinto un bambino giù da una torre? È questa la genialità di George.

© 2012, George R.R. Martin, Jon Roberts

Hai mai provato a convincere Martin ad acquistare un portatile per scrivere anche in viaggio, piuttosto che farlo soltanto dal computer di casa?
Buon Dio, sì! Più di una volta! Ma purtroppo ha la testa dura, e non cambia idea facilmente.

Quali altri libri di Martin consiglieresti a chi ha letto soltanto Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco?
Adoro Armageddon Rag. È un’opera fantastica, nonostante abbia rischiato di stroncare la sua carriera di scrittore quando uscì. Anche Fevre Dream è piuttosto interessante. Se siete alla ricerca di altre serie fantasy, vi consiglio di rivolgervi a Scott Lynch e Robin Hobb. Robin ha la particolarità di essere l’unico altro autore in grado di farmi innamorare di un personaggio per il quale inizialmente provo odio. Ah, e anche Pat Rothfuss.

Qual è stata la cosa più complicata da gestire nel lavoro di editing de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco?
George consegna dei manoscritti molto “puliti”. Probabilmente perché è stato tanti anni ad Hollywood, e ha accumulato sufficiente esperienza per sapere come scrivere correttamente una trama. Non taglio mai nulla del suo lavoro, salvo qualche paragrafo qua e là che mi sembra fuori posto. Questi sono libri grandi, e sono fatti per esserlo. Secondo me le descrizioni accurate di tutte le cose non fanno altro che aumentare il fascino di questo mondo. Quindi, alla fine, quello che io faccio è suddividere e riordinare alcuni punti dei capitoli, in modo da fargli raggiungere un bilanciamento perfetto.

song-of-ice-and-fireHo letto che Elio M. García e Linda Antonsson aiutano molto Martin nel verificare che non ci siano incongruenze nella serie. Tu hai un team che si occupa di questo, o ti affidi sempre a loro due?
Ebbene sì, le incongruenze sono sempre dietro l’angolo, ci troviamo di fronte ad un mondo gigantesco! All’inizio del successo della saga, quando A Storm of Swords apparì sulle classifiche del New York Times senza che lo show HBO fosse stato ancora trasmesso, il quotidiano realizzò un grande speciale sui libri. George si lamentò della pignoleria di alcuni appassionati, che si erano accorti che un cavallo aveva cambiato sesso da un libro all’altro. Mia madre, lettrice accanita del NYT, mi chiamò appena lesse questa cosa, e mi chiese come avessi fatto a non accorgermi dell’errore (lei ovviamente non ha letto nessun libro della serie, né sa di cosa tratta). Ma sì, adesso posso contare su Elio e Linda, e sull’incredibile app che abbiamo creato insieme. L’abbiamo sviluppata sia per noi che per voi, e io la consulto di continuo, è una grande risorsa!

Hai mai provato a convincere Martin a cambiare un nome di un personaggio?
Con George non ce n’è mai stato bisogno. Riesce sempre a trovare ottimi nomi per i suoi personaggi (anche se non ho voluto che scegliesse il nome di mio figlio!). Ma con altri autori ho dovuto farlo molte volte, e nella maggior parte dei casi li ho convinti!

Non hai mai sognato di poter non essere tu l’editor di Martin, e poterti così gustare Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco senza beccarti anticipazioni?
Come ho già detto, George mi svela molto poco. Crede che io possa fare il mio lavoro in maniera più efficace se resto sorpresa esattamente come fanno le persone che comprano i suoi libri. E il non sapere cosa accadrà nella storia rende più facile per me potergli dire quando stia calcando troppo la mano o stia per svelare delle cose troppo presto. Detto questo, ora che ho capito la sua triplice strategia di rivelazione, mi accorgo che la utilizza quasi sempre: prima c’è l’indizio sottile che colgono soltanto i lettori molto astuti, seguito successivamente dall’indizio più evidente per i lettori meno attenti, e per concludere con la rivelazione vera e propria per tutti gli altri. È una strategia brillante, e di grande impatto.

Benioff e Weiss, gli sceneggiatori della serie tv

Benioff e Weiss, gli sceneggiatori della serie tv

Se i libri di Martin dovessero essere pubblicati senza il tuo lavoro di editing, piacerebbero lo stesso ai lettori?
Li amereste. Almeno io lo faccio. Come ho già detto, George consegna dei manoscritti molto “puliti”, e ciò che leggo io non è tanto diverso da quello che, alla fine, leggete voi. Se devo essere sincera, ho provato più volte a fargli eliminare qualche ripetizione di troppo in A Dance With Dragons, come la frase “Le parole sono vento” (l’ha ripetuta 14 volte), ma senza successo.

Cosa ne pensi della trasposizione televisiva di HBO?
La adoro. È l’unica serie televisiva che considero alla pari di un film. Io e mio marito la guardiamo sempre insieme ad un’altra amica, e se lei non riesce ad essere con noi la domenica (il giorno in cui vanno in onda le puntate de Il Trono di Spade in America, ndr), rimandiamo la visione alla prima sera in cui lei è disponibile. Solitamente guardiamo la televisione con le luci accese, ma quando inizia Il Trono di Spade spegniamo tutto facendo finta di essere in una sala cinematografica, e non esiste nient’altro in quel momento. Penso che gli sceneggiatori David e Daniel stiano facendo un lavoro straordinario nel cercare di rendere la serie tv quanto più fedele ai libri, nonostante i tagli necessari per il tempo limitato a disposizione. È stato affascinante fare un mio adattamento della graphic novel insieme a Daniel e confrontare le nostre scelte (noi abbiamo un po’ di spazio in più in 24 albi da 29 pagine ciascuno, mentre loro hanno circa dieci ore per libro). In ogni adattamento devi per forza di cose prenderti alcune libertà.

Per ciò che hai già letto di The Winds of Winter, e senza anticiparci nulla, quanto credi che sia buono questo libro rispetto agli altri della saga?
È grandioso. Infatti quando l’anno scorso ho letto la parte del libro che mi era stata mandata, ho scritto immediatamente a George pregandolo caldamente di darsi una mossa e di non lasciare che la serie tv superasse l’uscita dei libri. Non posso predire cosa accadrà, ma sicuramente voglio leggere prima la sua versione e poi guardare la trasposizione televisiva. E credo che siate tutti d’accordo con me. La sua visione delle cose ha iniziato tutto questo, e dev’essere la sua visione delle cose a concluderlo.

danzadraghiLe persone che non hanno gradito A Dance With Dragons si convinceranno mai che questo è senza dubbio il miglior libro della saga scritto fin ora?
Sono assolutamente d’accordo. Il libro migliora man mano che si prosegue con la lettura.

Qual è il tuo personaggio preferito de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco?
Come lo stesso George, sono una fan di Tyrion. E proprio perché i miei due personaggi preferiti sono lui e Jaime, indossai una maglietta dei Lannister durante la primissima conferenza su Il Trono di Spade e al Comic Con di San Diego. E grazie ad essa ho rimediato una bella chiacchierata con Nikolaj Coster-Waldau (l’attore che interpreta Jaime, ndr)!

Quanto impieghi per revisionare completamente un manoscritto di Martin?
Quando mi arriva un manoscritto di George praticamente lascio stare tutto il resto e mi metto in “isolamento” fino a che non ho completato il lavoro. Con A Dance With Dragons, visto che erano trascorsi sei anni dal volume precedente, mi ci sono volute circa 10 ore al giorno di lavoro per due settimane. Questo perché ho letto prima tutto il libro fino alla fine (o meglio, le 1400 pagine che avevo a disposizione in quel momento, mentre non avevamo ancora fissato bene la parte finale), controllando quanto io abbia dimenticato rispetto al libro precedente – e che quindi anche i lettori potrebbero aver bisogno di ricordare – per poi tornare a leggere tutti i quattro libri precedenti, e poi di nuovo il quinto. Per fortuna ora che ho l’app non ho più bisogno di rileggere tutta la saga, quindi diciamo che in una settimana dovrei riuscire a finire il lavoro.

Tu lavori con autori celebri e affermati come Martin, Terry Brooks e Robin Hobb. Questa cosa ti fa approcciare al loro lavoro in maniera diversa rispetto a quanto fai con un autore emergente?
No. Tutti gli autori dovrebbero avere la possibilità di ricevere consigli da un editor, e io presto la stessa cura e la stessa attenzione sia ai nuovi arrivati che ai veterani. Semplicemente va a finire che, col tempo, gli autori affermati hanno bisogno sempre meno del mio aiuto, e migliorano da soli. Ma non è detto che non possa capitare di “smarrirsi” in questo lavoro. Ed è in quei momenti che scendo in campo io!

worldoficeandfireQuali sono i nuovi scrittori che ti stanno entusiasmando di più?
Fatevi un favore e leggete la serie Baskerville Affair di Emma Jane Holloway, A STUDY IN SILKS, A STUDY IN DARKNESS, e A STUDY IN ASHES. Questo è il mio lavoro più recente, e che mi sta davvero molto a cuore. La trama ha come protagonista la nipote di Sherlock Holmes, in una Londra vittoriana. Ambientazione fantastica, grande storia e un emozionante triangolo sentimentale, senza tralasciare momenti comici. Lo adoro!

Com’è Martin nella vita reale? Simpatico come è dipinto in rete?
Assolutamente. È una gran brava persona con cui lavorare e trascorre del tempo insieme.

Bene, mi auguro che abbiate gradito questa interessante chiacchierata con la Groell. Come lei, credo che un po’ tutti gli appassionati della saga letteraria stiano pregando affinché lo zio George si dia una mossa e completi i due (o tre?) volumi rimanenti prima che rischino di accavallarsi alla serie tv, che sicuramente per evitare un calo di interesse da parte del pubblico dovrà forzatamente essere trasmessa con cadenza annuale. Ovviamente vi terremo aggiornati sull’uscita di The Winds of Winter, oltre che su tutto ciò che riguarda la quinta stagione de Il Trono di Spade.

Mario Ferrentino -

 
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