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The equalizer 2

Post n°15194 pubblicato il 25 Giugno 2019 da Ladridicinema
 

Robert McCall, in passato agente segreto, vive ora in un quartiere popolare a Boston, Massachusetts, e si guadagna da vivere facendo l'autista. La sua amica Susan viene incaricata delle indagini su un apparente omicidio-suicidio avvenuto a Bruxelles in coppia con Dave York, un tempo collega di McCall. L'investigatrice viene però attirata in un tranello e a quel punto Robert entra in azione.

Come è noto, la serie degli anni Ottanta Il giustiziere di New York stava alla base del film del 2014 che aveva ottenuto un interessante risultato al box office. Da ciò è nata probabilmente la tentazione in Fuqua e in Washington di tornare sul tema.

Probabilmente in anni di trumpismo l'immagine del bravo cittadino che vorrebbe solo poter continuare a vivere immerso in una usuale quotidianità e che invece viene 'costretto' dagli eventi ad esercitare violenza ha una sua valenza socio-simbolica. Se poi costui ha l'occhio comprensivo e partecipe (vedi i dettagli) di Denzel Washington che è anche afroamericano, come peraltro il regista, il gioco è fatto e l'integrazione magnificata. 

Quando si parla di 'tentazione' lo si fa a ragion veduta perché nella sua ormai quarantennale attività di attore Denzel Washington non aveva mai ceduto al richiamo del 'numero 2' anche se alcuni finali dei film a cui aveva partecipato lo avrebbero consentito. Lo fa in questa occasione offrendo la propria professionalità a un ruolo che si allontana di fatto da quelli che aveva incarnato nella sua carriera. Perché può essere comprensibile fare il 'giustiziere' una volta ma perseverare non è il massimo. 

Anche perché la sua non è una maschera di pietra alla Charles Bronson ma ha tratti di dolcezza che gli consentono di calarsi perfettamente nei panni dell'altruista sempre pronto ad aiutare chi si trova in difficoltà. Ne nasce quindi una morale ancora più ambigua che si sostanzia in un film a due velocità. Nel prologo Fuqua ci invita a non temere: l'azione non mancherà. Poi ci propone lunghe pause di ordinaria amministrazione che improvvisamente vengono accese da scene decisamente violente per poi tornare a conversazioni davanti ad un murales. Il rischio di scontentare più di un estimatore degli action o degli spy movies c'è anche se Denzel fa del suo meglio per tenere desta l'attenzione.

 
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