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Messaggi del 21/07/2014

 

Hercules - La leggenda ha inizio

Post n°11633 pubblicato il 21 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

 

Locandina Hercules - La leggenda ha inizio

Con il lungimirante scopo di mettere fine al regime tirannico del re Anfitrione, la regina Alcmena dà alla luce Hercules, il cui vero padre è Zeus in persona. Cresciuto ignaro dei suoi natali semi-divini, il principe vive un'intensa storia d'amore con Ebe, principessa di Creta, che sarà presto promessa in sposa al fratellastro Ificle, apparentemente, per appianare divergenze politiche tra i due regni. Di conseguenza, l'eroe conoscerà la dannazione dell'esilio. Dopo essersi distinto nell'arte gladiatoria, Hercules farà ritorno a casa, ormai conscio della propria origine, per avere la vendetta che gli spetta.
Che sia per anglofilia o per distinguersi da quel cinema peplum che, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Sessanta, conquistò le nostre platee, il nome dell'eroe delle sette fatiche non è stato tradotto in italiano, come fu al tempo dell'omonimo cartone della Disney. Ma qui il tono non è felicemente bambinesco, né giocoso come allora, piuttosto piatto, monocorde, senza vibrazioni e scosse, anche quando entrano in scena i due antagonisti oppure si mostrano gli intrighi di palazzo. Patinato, tracimante di sequenze ad effetto, fasullo in molti momenti, Hercules: La leggenda ha inizio guarda direttamente a Il gladiatore, a partire dal meccanismo "esilio/riscatto nell'arena/vendetta" vissuto dal protagonista per finire, addirittura, con alcuni chiari elementi visivi (si pensi solo ai pulviscoli nell'aria, tipici di Ridley Scott). Al netto dei pochi riferimenti alla sua natura per metà divina, c'è soltanto qualche sequenza d'obbligo per ricordarci qual è l'eroe che abbiamo davanti, il personaggio di Hercules passa per una versione estremamente semplificata del Massimo Decimo Meridio di Russell Crowe: anche lui subisce le angherie di un principe tanto malvagio quanto vigliacco, così come conquista una nuova consapevolezza soltanto dopo essersi misurato con gli scontri nelle arene.
Regista di action, con qualche merito nella sua discontinua filmografia, Renny Harlin non dimentica inoltre il modello di 300, di Centurion e di altri neo-peplum successivi, sebbene finisca con il restituirne una versione sempre semplificata, zuccherosa nonostante la violenza, edulcorata. Non soltanto per la scelta, certamente infelice, di Kellan Lutz nel ruolo principale, ma soprattutto per un'inattendibilità palpabile che attraversa tutto questo lavoro diviso tra (fasulla) estetica della potenza e compromessi con l'orizzonte del teen movie, voglia di respiro epico e impossibilità di ricrearlo. Anche a livello esclusivamente tecnico non ci sono particolari note di merito.

 
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Leoni alla carriera a Thelma Schoonmaker e Frederick Wiseman da cinecittà news

Post n°11632 pubblicato il 21 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

ssr21/07/2014
La montatrice Thelma Schoonmaker e il regista e documentarista Frederick Wiseman sono i Leoni d’oro alla carriera di Venezia 71. L’americana Thelma Schoonmaker è riconosciuta come uno dei più straordinari montatori, come testimoniano tre Oscar (Toro scatenato, The Aviator, The Departed) e due BAFTA (Toro scatenato, Goodfellas), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di Chi sta bussando alla mia porta?. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente The Wolf of Wall Street (2013).
Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio.

L’americano Frederick Wiseman è un documentarista indipendente. Ha realizzato 39 documentari e 2 film di finzione: opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre l’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i suoi documentari si ricordano Titicut Follies (1967), Welfare(1975), Public Housing (1997), Near Death (1989), La Comédie Française ou L’amour joué (1996), La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris (2009) e At Berkeley (2013, presentato a Venezia).
Wiseman ha vinto numerosi premi tra i quali quattro Emmy, un MacArthur Prize Fellowship e un Guggenheim Fellowship. La sua opera più recente è National Gallery (2014), presentata all’ultimo Festival di Cannes.

La Mostra di Venezia avrà una preapertura con una serata speciale (ore 20.15) martedì 26 agostodedicata alla città e ai veneziani. Al Lido, nella Sala Darsena (Palazzo del Cinema) completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti, si terrà l’anteprima di Maciste alpino (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano (Maciste), in nuova copia restaurata in occasione del Centenario della Grande Guerra.
Supervisione alla regia di Giovanni Pastrone (Cabiria). Si tratterà della prima proiezione pubblica alla Sala Darsena dopo il restauro di questi ultimi mesi. La ricostruzione e il restauro digitale della versione originale sono stati realizzati dalla Biennale di Venezia in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, presso il Laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.

L’accompagnamento musicale dal vivo sarà del jazzista Raffaele Casarano con il suo quartetto 'Locomotive', come da scelta del direttore del Settore Musica, Ivan Fedele. “Sarà una sorta di 'Jazz Suite' tra musica scritta e musica improvvisata - ha dichiarato Casarano - lasciando ai musicisti la libera interpretazione di quel momento. Un viaggio dove la musica non farà altro che 'raccontare' emotivamente le immagini e gli stati d'animo”.
Maciste alpino è un film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della Prima guerra mondiale e dal punto di vista narrativo l’abilità del racconto è nel trattare con efficacia in tono leggero i temi più drammatici.

Maciste, il mitico personaggio interpretato da Bartolomeo Pagano, aveva fino ad allora interpretato solo due film ma questi erano stati più che sufficienti a conquistare il cuore del pubblico. Se in Cabiria (G. Pastrone, 1914) era uno schiavo africano vissuto all’epoca delle guerra puniche, nel suo primo film da protagonista,Maciste (1915) aveva cambiato epoca, mestiere e colore della pelle per mettere in scena se stesso come attore cinematografico. Tutto poteva cambiare, tranne la sostanza del personaggio: un eroe popolare che mette la sua forza incredibile a servizio dei deboli, degli oppressi, risolvendo le ingiustizie con il sorriso sulle labbra.
Sorridere tuttavia, all’epoca dell’uscita del film non era così facile. Dopo un anno di conflitto, per il paese era ormai chiaro che la speranza di una conclusione rapida e vantaggiosa fosse un’illusione. Sul finire del 1916 l’Italia in guerra mobilita il gigante buono più amato dello schermo. Maciste dunque va alla guerra e ha la meglio sugli austriaci che l'hanno fatto prigioniero.

 
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Bomba Transformers anche in Italia

Post n°11631 pubblicato il 21 Luglio 2014 da Ladridicinema
 

Ang21/07/2014
Transformers 4: L’Era dell’Estinzione ha incassato 2.85 milioni di euro nel weekend da quattro giorni, con una media per copia di circa 3mila euro nelle oltre 900 sale monitorate
Nel mondo ha ieri raggiunto quota 886 milioni di dollari (in un mese) ed è il film più visto dell’anno, e finalmente anche l’Italia ha potuto aggiungere i propri incassi al bottino di Transformers 4: L’Era dell’Estinzione, il nuovo capitolo della saga targata Paramount e Hasbro e con protagonisti i celebri robot.Dopo 6 settimane di “penuria” cinematografica e totale assenza di blockbuster estivi, il pubblico italiano nonostante il caldo e l’estate è corso in sala per guardare il kolossal in 3D con Mark Walhberg e Stanley Tucci. Il film ha incassato 2.85 milioni di euro nel weekend da quattro giorni, con una media per copia di circa 3mila euro nelle oltre 900 sale monitorate. Il dato sale a 3.87 milioni di euro nei suoi primi cinque giorni, considerando anche l’esordio di mercoledì: uno dei migliori dell’anno, ed era daMaleficent che non assistevano a cifre del genere.

Lontanissimo in seconda posizione, e con soli 166mila euro raccolti in 4 giorni, troviamo Mai così vicini, la nuova commedia diretta da da Rob Reiner, regista di Harry ti presento Sally, e con protagonisti i premi Oscar Michael Douglas e Diane Keaton. Il totale aggiornato è di 569mila euro dopo 12 giorni nelle sale. Non scende, nemmeno alla sua ottava settimana di programmazione, Maleficent, il fantasy con Angelina Jolie: altri 111mila euro nel weekend per il film Disney, che ha superato ieri i 13 milioni e mezzo di euro. Sotto i 100mila euro (in 4 giorni!) tutte le altre pellicole. Da segnalare in ottava posizione la riedizione del capolavoro di Sergio Leone Il Buono, Il Brutto e il cattivo: 39mila euro incassati e media di 650 euro circa registrata nelle sale del circuito The Space che l’hanno proiettato.

 
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