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Messaggi del 08/01/2015

 

Film nelle sale da oggi

 

Strage Charlie Hebdo: Siddi (Fnsi), “orrore e profonda indignazione” da articolo21

Post n°12047 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

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“Orrore e profonda indignazione per il vile e feroce assalto a colpi di kalashnikov alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi ad opera di terroristi”. Lo afferma in una nota il segretario Fnsi Franco Siddi. “Un attentato alla libertà di informazione che, ad ora, è costato la vita a dodici persone e a non meno di venti feriti. Un vero abominio che la Fnsi condanna durissimamente e che, assieme alla Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj) saprà essere vicina ai colleghi del settimanale così orrendamente colpiti e a tutti i giornalisti di Francia”.

7 gennaio 2015

 
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Attentato Charlie Hebdo: ai miei amici giornalisti, massacrati da huffingtonpost.it

Post n°12046 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

Pubblicato: 07/01/2015 22:36 CET Aggiornato: 07/01/2015 23:05 CET
CHARLIE

Sono morti degli amici. Firme che conoscevamo non esistono più, vittime di una barbarie indicibile. Degli uomini sono stati liquidati. Abbattuti come cani, anzi, come mai ci permetteremmo di ammazzare dei cani.

Un giornale decapitato. Non importa quando: nel giorno della riunione di redazione, della quale gli assassini erano stati evidentemente informati.

E non importa quale giornale: è quello che aveva spinto più lontano la voglia di trasgressione della schiera dei benpensanti. Il giornale che lottava affinché la caricatura e la blasfemia nei confronti di tutti i dogmi potessero rimanere sacri nel Paese della laicità e della libertà.

Erano nostri compagni. Erano miei amici. Cabu, il tenero Jean Cabu che ha accompagnato i miei primi passi nella televisione, saluto con dolore il tuo ricordo, tu che eri il timido, l'idignato, l'inquieto, l'eterno studente con lo strano taglio di capelli, dal disegno allo stesso tempo gentile e salace. Mai crudele, eppure sempre mordace per arrivare là dove bisognava fare il solletico ai potenti, l'esercito, i preti di tutte le religioni.

Penso alla sua famiglia, alla sua compagna che abbraccio con immensa tristezza, ai suoi amici tra i quali c'ero anch'io.

Perseverare, resistere, disegnare, ridere di tutto: è quello che hanno fatto nonostante le avversità i giornalisti del "Charlie Hebdo" ed è quello che ci resta da fare per dire a coloro che sono morti quanto li ammiravamo per il loro talento e per il loro desiderio di libertà.

Questa libertà ha un prezzo, dimentichiamo a volte che può essere molto alto e non si riassume con uno slogan desueto.

Questa libertà ha una necessità: proteggere la pace civile, a qualunque costo, non accettare che la nostra volontà di vivere tutti insieme dentro questa Francia privilegiata sia sporcata dal sospetto, dall'odio, dalla confusione. Il resto ormai è marginale.

 
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L'uccisione della satira sacrificale da megachip

Post n°12045 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

#JeSuisCharlie - La situazione è certamente allarmante, molto allarmante. Ma per che cosa dobbiamo lanciare l'allarme? [Piotr]

mercoledì 7 gennaio 2015 22:38
Una vignetta del grande disegnatore Wolinski (1934-2015), ucciso nella strage del Charlie Hebdo

Una vignetta del grande disegnatore Wolinski (1934-2015), ucciso nella strage del Charlie Hebdo

 

 

di Piotr.
Abbiamo appena fatto in tempo a scrivere il 14 dicembre scorso:
«Se i segni di nervosismo e di insubordinazione in Europa dovessero aumentare, non escludo la possibilità di clamorosi e sanguinosi attacchi terroristici sul nostro continente, fatti per dimostrare che il "pericolo fondamentalista" è reale (e per dimostrare a chi è in grado di udire, che il caos può essere usato ovunque, che non ci sono zone franche: tutto sommato, l'Italia non è stata bombardata terroristicamente per dieci anni di fila, negli anni Settanta?)».
Non lo avessimo mai fatto! Appena il giorno dopo, il misterioso sequestro di ostaggi al caffè Lindt di Sidney ha lanciato l'allarme sui "lupi solitari fondamentalisti" in Occidente. O meglio, lo ha rilanciato dopo l'ancor più strana azione di ottobre in Canada.
Oggi l'esecrabile strage alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi ha aumentato il livello di allarme.
Ma prima di parlarne, il nostro pensiero va alle vittime dell'attentato di Parigi e ai loro cari.
La situazione è certamente allarmante, molto allarmante. Ma per che cosa dobbiamo lanciare l'allarme?
Per lupi così poco solitari che si uniscono in un branco ben addestrato (da chi?) ad azioni di commando?
Per singoli "lupi solitari", come quello di Sidney, che poi salta fuori che era controllato 24 ore su 24 dai servizi e dalla polizia australiana? Ci dobbiamo allarmare perché questo controllo non è servito o perché è servito? La domanda è ancora più lecita da quando oltreoceano è pienamente emerso l'insano intreccio fra FBI e terroristi.
O forse ci dobbiamo preoccupare perché non siamo stati a sentire l'allarme vero e fondato di ormai moltissimi anni fa, quando studiosi di rango ci avvisavano che nei paesi musulmani il "faro Occidente" si era già perso nella nebbia, che non guidava più nessuno? E non siamo stati a sentirlo perché non potevamo farci nulla, perché, per dirla con Immanuel Wallerstein, il sistema capitalistico occidentale potevaaccomodare gli interessi di alcuni milioni di operai occidentali ma non di centinaia e centinaia di milioni di abitanti di nazioni che uscivano dal colonialismo e cercavano il proprio posto nel mondo. E figuriamoci se è possibile farlo oggi che il sistema occidentale non riesce più ad accomodare nemmeno gli interessi dei propri operai e, anzi, tenta di scannarli assieme alla classe media.
Crisi sistemica significa crisi di un ordine mondiale. Alcuni, molto immaginifici, pensano invece che i nostri guai siano dovuti a un nucleo ristretto e coeso di potenti (framassoni, giudei, rettiliani, illuminati o altro) che stanno tramando un superordine mondiale già scritto nei suoi destini. Il famoso "complotto mondialista".
Ma la realtà è ben diversa. La crisi sistemica crea il caos sistemico. Punto e basta. E nel caos sistemico i potenti, a seconda di come sono posizionati, possono fare solo due cose: cercare di sfruttare il caos e/o cercare di resistere al caos.
In realtà spesso le due opzioni si complementano, perché è difficile resistere al caos sistemico se non si cerca di sfruttarlo. In quale altro modo si riesce a spiegare, ad esempio, un sistema finanziario che più è sull'orlo del baratro più verso l'orlo si spinge sapendo perfettamente di farlo, moltiplicando ad ogni passo l'essenza di merda (e non già la famosa "essenza di valore") dei propri titoli di "ricchezza"?
Di fronte a un'Europa in sfacelo, con disoccupazione giovanile a due cifre, come meravigliarsi se alcuni invece di sfogarsi andando a far casino in curva Sud, lo vanno a fare in Medioriente dove saranno sfruttati da ben addestrati "organizzatori del caos" (che sembra un ossimoro, ma non lo è per nulla)?
E perché lo stesso non dovrebbe succedere in Europa occidentale?

Sicuramente la strage di Parigi è stata organizzata in modo puntiglioso. Ciò che ancora non sappiamo, se mai lo sapremo, è il livello dei collegamenti degli organizzatori. È un livello ristretto a una banda? A un quartiere? O è più vasto?
Di sicuro sappiamo che la Superpotenza si è mossa subito. Barack Obama ha convocato il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Ammesso quindi che non si tratti di un gruppo di killer professionisti, come invece tutti gli esperti francesi hanno commentato, ma che si sia trattata di una addestratissima banda di quartiere, i collegamentiche ha messo in moto sono mondiali.
Quello che ci verranno a dire già lo sappiamo e infatti lo avevamo detto e scritto meno di un mese fa a commento del simposio Global WARning e senza bisogno di sfere di cristallo. In realtà era una profezia tanto tragica quanto banale.
I potenti si muoveranno. Ahimè ne possiamo stare più che certi. E di sicuro Washington offrirà "protezione" a un'Europa che inizia a non voler più credere nella "minaccia russa".
I potenti, sghignazzando o piangendo lacrime da coccodrillo, si muovono sempre sopra le vittime innocenti, perché le vittime innocenti sono il complemento alla loro potenza. Hanno creato un mondo dove un giornale satirico è un bersaglio migliore di un vulture fund. E non per sbaglio. Sia chi ha preparato il terreno, sia chi ha eseguito ha fatto bene i propri calcoli. Se l'essere umano non è più in grado di prendere in giro se stesso si trasforma in un simulacro inerte, come una statua. E una statua non può pregare. Però può essere adorata.
In definitiva chi uccide la satira restaura il paganesimo. Chi uccide la satira vuole né più né meno che il culto del dio-imperatore.

 
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Un colpo alla Francia e all'Europa

Post n°12044 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema

Operazione in grande stile: per colpire la Francia. Per colpire l'Europa. Guardarsi dalla spiegazione più semplice, il far odiare l'Islam. [Giulietto Chiesa]
mercoledì 7 gennaio 2015 22:40

 

di Giulietto Chiesa

Attentato a Parigi contro il settimanale satirico Charlie Hebdo: 12 morti, dieci giornalisti, due poliziotti, quattro feriti gravissimi.
Operazione in grande stile: per colpire la Francia. Per colpire l'Europa. 
Guardarsi dalla spiegazione più semplice, che è quella di scatenare l'odio contro "i musulmani". Chi organizza queste operazioni lo fa a ragion veduta e, appunto, per suggerire l'interpretazione che sia comprensibile "all'uomo della strada". Non è quasi mai così. Certo, la strage è l'ultimo anello di una catena insanguinata che accompagna da dieci anni una storia di vignette anti-islamiche. Chi alimentava lo "Scontro di Civiltà" ogni volta poteva gioire: aumentavano le divisioni, si rompeva ogni equilibrio delicato e provvisorio fra libertà di espressione e sentimenti religiosi. Aumentava l'odio, cioè la benzina della guerra.

Sopra questo panorama livido, c'è il futuro della Francia e dell'Europa: Parigi, Berlino e Bruxelles sono alla vigilia di scelte che possono cambiare il destino del continente. Il presidente François Hollande in questi giorni aveva perfino ipotizzato la revoca delle sanzioni alla Russia. Ovunque si discute di un cambiamento della disciplina monetaria e finanziaria dell'Europa, per prevenire la bomba greca. I nervi sono tesi, perché siamo in cima a uno spartiacque della storia europea e mondiale e le decisioni politiche contano davvero. Se i politici sono ricattabili, tutto può essere visto come un ricatto. Figuriamoci le stragi.

 
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PCF: Tenere vivi i valori di Libertà, Uguaglianza e Fraternità da rifondazione.it

Post n°12043 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

Il comunicato dei compagni del Partito Comunista Francese:

Tenere vivi i valori di Libertà, Uguaglianza e Fraternità.

Appello per l’unità nazionale a tutte le forze repubblicane innanzi alla barbarie che ha colpito la redazione della rivista satirica Charlie-Hebdo

La barbara carneficina di cui è stata vittima la redazione del giornale satirico Charlie-Habdo ci pone innanzi all’orrore e chiama ad un’ampia risposta nazionale.

Pierre Laurent e la Direzione Nazionale del Partito Comunista Francese fanno appello affinché ovunque nel paese si esprima l’unità nazionale di tutte le forze repubblicane innanzi alla barbarie.

Quando un giornale è così un punto di riferimento, quando delle vite sono massacrate – la cui passione era l’informazione e la libertà -  non è nient’altro che ciascuno di noi ad essere colpito, ed è la Repubblica ad essere attaccata nel suo proprio cuore.

Invochiamo che gli autori di questo crimine così abietto siano arrestati e portati in giudizio.

I nostri pensieri vanno alle vittime, ai famigliari e a tutti i loro parenti. Questa mattina, è il mondo della satira, dell’impertinenza, dell’umorismo, dell’amore per la vita, che i terroristi hanno voluto far tacere. I rapporti di fratellanza e di mutuo sostegno che noi avevamo – soprattutto in occasione della Festa dell’Humanitè – con i disegnatori della rivista Charlie-Hebdo, aumentano la nostra sofferenza.

Il momento è adesso; ora è il momento di riunire attorno ai valori repubblicani il massimo delle forze dei cittadini e delle cittadine. A milioni dunque, esprimiamo dappertutto nel Paese la nostra determinazione nel far vivere i valori della Libertà, dell’Uguaglianza e della Fraternità.

I militanti comunisti, tutti i comunisti e i repubblicani eletti, saranno in tutte le iniziative che, nei prossimi giorni, permetteranno l’incontro e l’unificazione della Nazione in uno spirito di grande fiducia nel nostro popolo, riunito sui valori essenziali senza distinzione di pensieri filosofici, politici o di convinzioni religiose.

Facciamo appello a rifiutare ogni generalizzazione ed ogni stigmatizzazione, a rifiutare fermamente le spinte e le chiamate all’odio e al razzismo.

Sin da questa sera vi chiamiamo tutti a riunirvi in omaggio alle vittime, in Place de la République alle ore 18:00

PCF, Parigi, 7 gennaio 2015

traduzione di Marcello De Gregorio

 
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Post n°12042 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

 
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Post n°12041 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

 
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Post n°12040 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

 
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Post n°12039 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema

 
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NON SPECULATE!!!

Post n°12038 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da Ladridicinema
 

La madre degli imbecilli è sempre incinta, ed infatti dopo il grave attentato di ieri contro il giornale satirico francesce Charlie Hebdo, ecco che tanti topi di fogna escono dalle loro tane con bordate razziste e follie come quelle di Gasparri che invita alla guerra... 
Bisogna porsi le giuste domande sui fatti di ieri; è ancora tutto da capire cosa sia successo e capire se chi ha sparato appartiene a frange armate dell'islamismo o semplicemente erano dei folli; o ancora se sono dei terroristi fatti in casa o di importazione... e ancora importati da chi e per quale motivo...
CH è un giornale che è sempre stato espressione di libertà assoluta. Non ha avuto mai problema ad affrontare qualsiasi tema politico, sociale o religioso con l'arma pungente della satira. Nulla è mai stato tabù. 
Questo vile attentato avrà delle conseguenze, sicuramente, ma la morte dei giornalisti per la libertà di espressione non dovrà essere strumentalizzata per altri fini, per scatenare chissà quale battaglia.
Ha ragione chi ha detto da subito, che noi non siamo in guerra contro i migranti che vivono nelle periferie europee. Noi non siamo in guerra contro l'islam.
Noi siamo in guerra contro ogni forma di repressione culturale e contro ogni fascismo.
La nostra guerra deve essere non contro povera gente che non c'entra nulla con i fanatici, non deve essere una guerra tra poveri; ma una guerra contro quella classe dirigente che affama la popolazione e porta miseria in tutta Europa.
Vedere certi sciacalli che già iniziano a sbraitare, sui media e anche sui social network invocando chissà cosa, fa capire che alla stupidità umana non c'è mai fine....
Vedere le lacrime di coccodrillo di certi personaggi che speculano sulla morte di 12 persone e invocano crociate fa vomitare!!!

 
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