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Messaggi del 26/03/2015

 

Il manifesto all’asta

Post n°12250 pubblicato il 26 Marzo 2015 da Ladridicinema
 

Mi riprendo il manifesto. Entro aprile si svolgerà la prima fase della vendita della nostra testata. Abbiamo già presentato al ministero per lo Sviluppo un'offerta congrua per l'acquisto. Ma semmai si presentassero all’asta una o più persone con offerte milionarie, è bene che gli eventuali futuri proprietari sappiano che dovranno convivere per lunghi anni con questa redazione e questo vivace collettivo di lavoro

I Liqui­da­tori, nomi­nati dal Mini­stero per lo Svi­luppo eco­no­mico, hanno final­mente reso pub­bli­che le moda­lità e la somma richie­sta per acqui­stare il mani­fe­sto. La pub­bli­ca­zione del bando è il pas­sag­gio fon­da­men­tale per com­ple­tare, spe­riamo posi­ti­va­mente, l’ultima parte di un cam­mino ini­ziato ormai tre anni fa con la chiu­sura della vec­chia coo­pe­ra­tiva e la nascita della nostra nuova impresa.

Una liqui­da­zione, e poi l’asta di un bene, pos­sono essere momenti poco impor­tanti. Nel caso nostro è l’esatto con­tra­rio per­ché rap­pre­sen­tano la ven­dita di una sto­ria, del tempo e del cuore messi in campo da gene­ra­zioni di donne e uomini in difesa di un «bene comune», di un patri­mo­nio di espe­rienze indi­vi­duali den­tro un patri­mo­nio collettivo.

Per­ciò dire che l’asta è un momento deli­cato, entu­sia­smante, dif­fi­cile, è forse per­fino riduttivo.

Comun­que tutte le bat­ta­glie, tutti gli osta­coli affron­tati e supe­rati per arri­vare all’appuntamento, ora ver­ranno sot­to­po­sti alla prova finale: l’ultimo salto per oltre­pas­sare l’ostacolo. Insieme a voi, in que­sti due anni di vita della nuova coo­pe­ra­tiva, abbiamo lavo­rato per un solo obiet­tivo: tor­nare a essere padroni di noi stessi.

E per rag­giun­gere que­sta meta abbiamo cam­mi­nato su un dop­pio bina­rio: tenere in vita e in buona salute il mani­fe­sto e, con­tem­po­ra­nea­mente, atti­vare una cam­pa­gna di finan­zia­mento. Essere ogni giorno in edi­cola «per la causa» (della sini­stra ita­liana), e nello stesso tempo, dare una solida casa e un futuro a un’informazione libera e auto­noma, man­te­nere aperto e allar­gare ancora di più uno spa­zio intel­let­tuale e poli­tico. Restando fedeli alla forma che da qua­ran­ta­quat­tro anni rap­pre­senta una felice ano­ma­lia ita­liana: una testata nazio­nale gestita da una coo­pe­ra­tiva pura, trasparente.

Ma auto­no­mia e indi­pen­denza si pagano. E noi stiamo pagando salato: 26 mila euro al mese (mille euro ogni giorno che usciamo) per l’affitto della testata. Così da due anni. Fate i cal­coli di quanto abbiamo dato e ancora daremo ai Liqui­da­tori. Oltre la metà dell’esorbitante richie­sta del bando d’asta.

Abbiamo accet­tato que­ste con­di­zioni proi­bi­tive per avere in cam­bio un con­tratto decen­nale, sot­to­scritto all’inizio di que­sta nuova avventura.

Non ave­vamo pos­si­bi­lità di scelta, anche se noi, come i nostri inter­lo­cu­tori, sap­piamo che si tratta di un affitto iper­bo­lico, senza alcun riscon­tro di mer­cato. Come è iper­bo­lica e fuori da ogni reale rap­porto di valore la cifra di un milione e 757mila euro come prezzo di ven­dita del bando d’asta.

Se non aves­simo accet­tato la man­naia dei 26 mila euro al mese il mani­fe­stosarebbe uscito dalle edi­cole forse per sem­pre, il suo valore sarebbe crol­lato e la testata sarebbe stata preda degli affa­ri­sti del set­tore, merce low-cost in quel traf­fico di testate in cui sono spe­cia­liz­zati finan­zieri di ogni risma.

Qui occorre un chia­ri­mento, dove­roso nei con­fronti di tutti e in par­ti­co­lare delle let­trici e dei let­tori: sem­mai si pre­sen­tas­sero all’asta una o più per­sone con offerte milio­na­rie per com­prare il nostro gior­nale, è bene sapere che gli even­tuali futuri pro­prie­tari dovranno con­vi­vere per lun­ghi anni con que­sta reda­zione e que­sto vivace col­let­tivo di lavoro.

L’ultima volta che scri­vevo per infor­marvi sullo stato del mani­fe­sto era pro­prio l’ultimo giorno dell’anno, il 31 dicem­bre 2014. Vi rin­gra­ziavo per la gene­ro­sità con cui ave­vate ade­rito alla cam­pa­gna di dona­zioni, met­ten­doci oggi nelle con­di­zioni di fare una con­grua offerta al momento della ven­dita. Ma al tempo stesso davo anche conto dello stallo, delle pro­ce­dure mini­ste­riali che anda­vano a rilento, del bando di ven­dita che non arri­vava e dei liqui­da­tori che non avreb­bero rispet­tato la sca­denza di fine anno, come con­cor­dato pro­prio in una riu­nione di tutte le parti avve­nuta addi­rit­tura nel luglio del 2014 negli uffici del Ministero.

Que­sto incom­pren­si­bile ritardo ci ha molto dan­neg­giato per il peso dell’affitto, un maci­gno da tra­sci­nare ogni giorno sulle nostre spalle per sca­lare una mon­ta­gna senza mai poterne vedere la vetta. Per­ché il tempo è denaro che esce dalle nostre casse per entrare in quelle della Liqui­da­zione. E sic­come pas­se­ranno altri mesi prima della con­clu­sione delle pro­ce­dure d’asta, è bene sapere che se vogliamo arri­vare all’atto finale dob­biamo affron­tare i «tempi» (gli affitti) supplementari.

Per cor­ri­spon­dere all’impegnativa fase che ci attende e com­pen­sare la men­sile emor­ra­gia di risorse che ci viene richie­sta, met­te­remo in campo ini­zia­tive spe­ciali, lungo il per­corso informativo/culturale/storico avviato con i numeri spe­ciali a venti euro. Che hanno otte­nuto un grande suc­cesso, nono­stante l’impegno eco­no­mico fuori del comune.

Que­ste ini­zia­tive edi­to­riali ci per­met­te­ranno di affron­tare meglio gli appun­ta­menti con il nostro futuro. E non solo da un punto di vista economico.

Per­ché la vostra par­te­ci­pa­zione ci dà anche una grande forza di «spi­rito». La per­ce­zione, anzi la cer­tezza, di sapere che siamo «cir­con­dati» da una comu­nità di donne e di uomini, che ci segue, ci sostiene, ci cri­tica, ci vuole bene, è il nostro pane quotidiano.

E tutto que­sto non potrà mai essere messo in discus­sione da un’asta al «miglior offerente».

 
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Il manifesto all’asta

Post n°12249 pubblicato il 26 Marzo 2015 da Ladridicinema
 

Mi riprendo il manifesto. Entro aprile si svolgerà la prima fase della vendita della nostra testata. Abbiamo già presentato al ministero per lo Sviluppo un'offerta congrua per l'acquisto. Ma semmai si presentassero all’asta una o più persone con offerte milionarie, è bene che gli eventuali futuri proprietari sappiano che dovranno convivere per lunghi anni con questa redazione e questo vivace collettivo di lavoro

I Liqui­da­tori, nomi­nati dal Mini­stero per lo Svi­luppo eco­no­mico, hanno final­mente reso pub­bli­che le moda­lità e la somma richie­sta per acqui­stare il mani­fe­sto. La pub­bli­ca­zione del bando è il pas­sag­gio fon­da­men­tale per com­ple­tare, spe­riamo posi­ti­va­mente, l’ultima parte di un cam­mino ini­ziato ormai tre anni fa con la chiu­sura della vec­chia coo­pe­ra­tiva e la nascita della nostra nuova impresa.

Una liqui­da­zione, e poi l’asta di un bene, pos­sono essere momenti poco impor­tanti. Nel caso nostro è l’esatto con­tra­rio per­ché rap­pre­sen­tano la ven­dita di una sto­ria, del tempo e del cuore messi in campo da gene­ra­zioni di donne e uomini in difesa di un «bene comune», di un patri­mo­nio di espe­rienze indi­vi­duali den­tro un patri­mo­nio collettivo.

Per­ciò dire che l’asta è un momento deli­cato, entu­sia­smante, dif­fi­cile, è forse per­fino riduttivo.

Comun­que tutte le bat­ta­glie, tutti gli osta­coli affron­tati e supe­rati per arri­vare all’appuntamento, ora ver­ranno sot­to­po­sti alla prova finale: l’ultimo salto per oltre­pas­sare l’ostacolo. Insieme a voi, in que­sti due anni di vita della nuova coo­pe­ra­tiva, abbiamo lavo­rato per un solo obiet­tivo: tor­nare a essere padroni di noi stessi.

E per rag­giun­gere que­sta meta abbiamo cam­mi­nato su un dop­pio bina­rio: tenere in vita e in buona salute il mani­fe­sto e, con­tem­po­ra­nea­mente, atti­vare una cam­pa­gna di finan­zia­mento. Essere ogni giorno in edi­cola «per la causa» (della sini­stra ita­liana), e nello stesso tempo, dare una solida casa e un futuro a un’informazione libera e auto­noma, man­te­nere aperto e allar­gare ancora di più uno spa­zio intel­let­tuale e poli­tico. Restando fedeli alla forma che da qua­ran­ta­quat­tro anni rap­pre­senta una felice ano­ma­lia ita­liana: una testata nazio­nale gestita da una coo­pe­ra­tiva pura, trasparente.

Ma auto­no­mia e indi­pen­denza si pagano. E noi stiamo pagando salato: 26 mila euro al mese (mille euro ogni giorno che usciamo) per l’affitto della testata. Così da due anni. Fate i cal­coli di quanto abbiamo dato e ancora daremo ai Liqui­da­tori. Oltre la metà dell’esorbitante richie­sta del bando d’asta.

Abbiamo accet­tato que­ste con­di­zioni proi­bi­tive per avere in cam­bio un con­tratto decen­nale, sot­to­scritto all’inizio di que­sta nuova avventura.

Non ave­vamo pos­si­bi­lità di scelta, anche se noi, come i nostri inter­lo­cu­tori, sap­piamo che si tratta di un affitto iper­bo­lico, senza alcun riscon­tro di mer­cato. Come è iper­bo­lica e fuori da ogni reale rap­porto di valore la cifra di un milione e 757mila euro come prezzo di ven­dita del bando d’asta.

Se non aves­simo accet­tato la man­naia dei 26 mila euro al mese il mani­fe­stosarebbe uscito dalle edi­cole forse per sem­pre, il suo valore sarebbe crol­lato e la testata sarebbe stata preda degli affa­ri­sti del set­tore, merce low-cost in quel traf­fico di testate in cui sono spe­cia­liz­zati finan­zieri di ogni risma.

Qui occorre un chia­ri­mento, dove­roso nei con­fronti di tutti e in par­ti­co­lare delle let­trici e dei let­tori: sem­mai si pre­sen­tas­sero all’asta una o più per­sone con offerte milio­na­rie per com­prare il nostro gior­nale, è bene sapere che gli even­tuali futuri pro­prie­tari dovranno con­vi­vere per lun­ghi anni con que­sta reda­zione e que­sto vivace col­let­tivo di lavoro.

L’ultima volta che scri­vevo per infor­marvi sullo stato del mani­fe­sto era pro­prio l’ultimo giorno dell’anno, il 31 dicem­bre 2014. Vi rin­gra­ziavo per la gene­ro­sità con cui ave­vate ade­rito alla cam­pa­gna di dona­zioni, met­ten­doci oggi nelle con­di­zioni di fare una con­grua offerta al momento della ven­dita. Ma al tempo stesso davo anche conto dello stallo, delle pro­ce­dure mini­ste­riali che anda­vano a rilento, del bando di ven­dita che non arri­vava e dei liqui­da­tori che non avreb­bero rispet­tato la sca­denza di fine anno, come con­cor­dato pro­prio in una riu­nione di tutte le parti avve­nuta addi­rit­tura nel luglio del 2014 negli uffici del Ministero.

Que­sto incom­pren­si­bile ritardo ci ha molto dan­neg­giato per il peso dell’affitto, un maci­gno da tra­sci­nare ogni giorno sulle nostre spalle per sca­lare una mon­ta­gna senza mai poterne vedere la vetta. Per­ché il tempo è denaro che esce dalle nostre casse per entrare in quelle della Liqui­da­zione. E sic­come pas­se­ranno altri mesi prima della con­clu­sione delle pro­ce­dure d’asta, è bene sapere che se vogliamo arri­vare all’atto finale dob­biamo affron­tare i «tempi» (gli affitti) supplementari.

Per cor­ri­spon­dere all’impegnativa fase che ci attende e com­pen­sare la men­sile emor­ra­gia di risorse che ci viene richie­sta, met­te­remo in campo ini­zia­tive spe­ciali, lungo il per­corso informativo/culturale/storico avviato con i numeri spe­ciali a venti euro. Che hanno otte­nuto un grande suc­cesso, nono­stante l’impegno eco­no­mico fuori del comune.

Que­ste ini­zia­tive edi­to­riali ci per­met­te­ranno di affron­tare meglio gli appun­ta­menti con il nostro futuro. E non solo da un punto di vista economico.

Per­ché la vostra par­te­ci­pa­zione ci dà anche una grande forza di «spi­rito». La per­ce­zione, anzi la cer­tezza, di sapere che siamo «cir­con­dati» da una comu­nità di donne e di uomini, che ci segue, ci sostiene, ci cri­tica, ci vuole bene, è il nostro pane quotidiano.

E tutto que­sto non potrà mai essere messo in discus­sione da un’asta al «miglior offerente».

 
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IL NUOVO FILM DI STEVEN SPIELBERG SI INTITOLERÀ 'BRIDGE OF SPIES' da movieplayer

Post n°12248 pubblicato il 26 Marzo 2015 da Ladridicinema
 

 

 

Il nuovo film di Steven Spielberg si intitolerà Bridge of Spies. Ad annunciarlo è stata laDreamWorks Pictures, che produrrà il lungometraggio insieme alla Fox 2000 e Participant Media.
Il protagonista del thriller, ispirato a eventi storici realmente accaduti, sarà l'attore Tom Hanksnel ruolo di James Donovan: un avvocato di Brooklyn che si ritrova al centro della Guerra Fredda quando la CIA gli affida una missione praticamente impossibile per negoziare la liberazione di un pilota americano. 
Fanno parte del cast anche Mark RylanceScott ShepherdAmy RyanSebastian Koch, e Alan Alda.

Steven Spielberg e Tom Hanks

Gli sceneggiatori del progetto sono Matt Charman e i fratelli Coen, che hanno cercato di catturare l'essenza di un uomo che ha rischiato ogni cosa, portandone in vita anche il racconto personale.
La data di uscita nei cinema americani è prevista per il 16 ottobre 2015. 
A comporre la colonna sonora di Bridge of Spies sarà Thomas Newman, dopo la rinuncia diJohn Williams che ha dovuto prendersi una pausa dal lavoro a causa di alcuni problemi di salute, anche se sarà comunque l'autore delle musiche di The BFG, (basato sul classico per bambini scritto da Roald Dahl), il prossimo progetto di Spielberg.

 
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IL NUOVO FILM DI STEVEN SPIELBERG SI INTITOLERÀ 'BRIDGE OF SPIES' da movieplayer

Post n°12247 pubblicato il 26 Marzo 2015 da Ladridicinema
 

Il nuovo film di Steven Spielberg si intitolerà Bridge of Spies. Ad annunciarlo è stata laDreamWorks Pictures, che produrrà il lungometraggio insieme alla Fox 2000 e Participant Media.
Il protagonista del thriller, ispirato a eventi storici realmente accaduti, sarà l'attore Tom Hanksnel ruolo di James Donovan: un avvocato di Brooklyn che si ritrova al centro della Guerra Fredda quando la CIA gli affida una missione praticamente impossibile per negoziare la liberazione di un pilota americano. 
Fanno parte del cast anche Mark RylanceScott ShepherdAmy RyanSebastian Koch, e Alan Alda.

Steven Spielberg e Tom Hanks

Gli sceneggiatori del progetto sono Matt Charman e i fratelli Coen, che hanno cercato di catturare l'essenza di un uomo che ha rischiato ogni cosa, portandone in vita anche il racconto personale.
La data di uscita nei cinema americani è prevista per il 16 ottobre 2015. 
A comporre la colonna sonora di Bridge of Spies sarà Thomas Newman, dopo la rinuncia diJohn Williams che ha dovuto prendersi una pausa dal lavoro a causa di alcuni problemi di salute, anche se sarà comunque l'autore delle musiche di The BFG, (basato sul classico per bambini scritto da Roald Dahl), il prossimo progetto di Spielberg.

 
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Box Office, Cenerentola oltrepassa i 10 milioni di incasso

Post n°12246 pubblicato il 26 Marzo 2015 da Ladridicinema
 

Box Office Italia
In Italia Disney "spadroneggia" e Cenerentola sfonda il muro dei 10 milioni complessivi grazie agli oltre 3 milioni incassati questa settimana: considerando che Pasqua è imminente, il film potrebbe ambire a superare il traguardo dei 20 milioni. Buona partenza per The Divergent Series - Insurgent che raccoglie 1.3 milioni e per un soffio riesce a stare davanti a Ma che bella sorpresa, terzo con 1.2 milioni e 3.7 complessivi. Tra le new entry va bene Latin Lover di Cristina Comencini, quarto con poco più di 800mila euro, mentre sembra essersi sgonfiato l'effetto "soliti idioti", visto che La solita commedia - Inferno, fa flop con poco più di mezzo milione ma una media per sala deludente. In coda troviamo La prima volta di mia figlia, deludente con un incasso di poco superiore ai 100mila euro. Tutte fuori dalla top ten le altre pellicole uscite in settimana: Fino a qui tutto beneChi è senza colpaUna nuova amica (che, fra queste, ha la migliore media per sala) e Vergine giurata. La prossima settimana l'unica uscita forte è il film d'animazione Home - A casa, che arriva nelle sale assieme a French ConnectionLa famiglia BélierL'ultimo lupo e Lettere di uno sconosciuto

Box Office USA
In America The Divergent Series - Insurgent, sequel di Divergent ottiene esattamente lo stesso incasso del suo predecessore, 54 milioni di dollari, che bastano al film per ottenere la vetta della classifica, davanti a Cenerentola, che grazie ad un ottimo secondo weekend (34 milioni) arriva in America a 122 milioni (253 nel mondo). Molto deludenti le nuove entrate, in particolar modo The Gunman, che ottiene 5 milioni con un'imbarazzante media per sala di poco più di mille dollari: un altro super flop è servito. Meglio, almeno per quanto concerne la media sala, va il dramma Do You Believe? che raccoglie 4 milioni. In coda crollano Focus - Niente è come sembra, che si conferma come uno dei peggiori incassi di sempre per Will Smith, almeno negli States e Humandroid, anch'esso ben poco soddisfacente con il suo totale americano di 28 milioni. 
Notizie dal mondo: Big Hero 6 è diventato il miglior film d'animazione del 2014, grazie alle ottime performance in Cina, dove ha raggiunto la terza posizione all-time per un film di animazione; vola in Corea del Sud Kingsman - Secret Service (40 milioni in sei settimane). Cenerentola ha esordito questo weekend in Francia, Australia, Brasile, Spagna e U.K e la settimana scorsa è partito fortissimo in Cina con 25 milioni di dollari. Humandroid invece va male un po' ovunque. In America la prossima settimana arrivano il film d'animazione Home - A casa e la commedia Duri si diventa, ma l'attesa è tutta per Fast & Furious 7, che uscirà il 3 aprile. 

 
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Film nelle sale da oggi

Post n°12245 pubblicato il 26 Marzo 2015 da Ladridicinema
 

 
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