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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi del 26/07/2016
Post n°13251 pubblicato il 26 Luglio 2016 da Ladridicinema
La serie degli anni Ottanta sta per essere rilanciata dalla Disney con una nuova produzione che ha l’obiettivo di rinverdirne i fasti
Chi ricorda con immenso piacere i tuffi di Paperon de’ Paperoni nella sua piscina ricolma di monete luccicanti non può che esser felice dell’imminente ritorno in televisione di DuckTales, serie animata che sul finire degli anni Ottanta segnò la definitiva consacrazione del personaggio ideato da Carl Barks nell’immaginario collettivo. D’altronde essere il papero più ricco al mondo non è facile, soprattutto se la tua figura è ricalcata su quella dello Scrooge dickensiano e invidie e perfidie sono all’ordine al giorno. Fortunatamente a sollevare il morale al miliardario di Paperopoli ci pensavano tre vivaci nipotini (Qui, Quo e Qua) e un numero imprecisato di avventure che lo portavano in ogni dove. Dopo gli episodi trasmessi tra il 1987 e il 1990 con immensa fortuna, DuckTales sta per essere rilanciata dalla Disney con una nuova produzione che ha l’obiettivo di rinverdirne i fasti. La messa in onda delle nuove puntate è prevista per il 2017 su DisneyXD e un poster art rilasciato dal canale non fa che accrescere l’attesa per uno dei titoli che fa più leva sulla nostalgia.
Rivedere in azione personaggi cult come Archimede Pitagorico o la ammaliatrice Amelia, per non parlare del mitico Jet Mcquack, è diventato in poco tempo uno dei grandi desideri di chiunque abbia avuto un’infanzia dorata caratterizzata da pane, nutella e cartoni animati. La nuova serie, che sarà curata da Matt Youngberg e Francisco Angones con Sean Jimenez nelle vesti di art director, porterà nuovamente i telespettatori a Paperopoli. Tra i protagonisti – almeno da quanto si può intuire dal poster mostrato al Comic-Con di San Diego – ci sarà anche Paperino, personaggio che negli episodi originali di DuckTales è comparso una sola volta. Confermata inoltre Gaia, nipotina acquisita di Zio Paperone e amichetta nel bene e nel male di Qui, Quo e Qua. Dovrebbero trovare nuovamente spazio nella serie i nemici storici del palmipede miliardario: da Cuordipietra Famedoro alla Banda Bassotti. Chi ha seguito Paperon De’ Paperoni sulle strisce dei fumetti – a proposito, sono imperdibili i due volumi editi ultimamente dalla Panini sotto la dicitura di Tesori International – avrà notato alcune differenze nella versione televisiva, a partire dal carattere del protagonista. Poco male. DuckTales va goduta come opera a sé stante, capace di trasportare con un’ironia e un entusiasmo fuori dal comune in un universo parallelo dove il bene, nelle sue molteplici forme, ha sempre la meglio sul male. Il ritorno di una serie del genere è un regalo sia per le vecchie che per le nuove generazioni. Crescere senza sapere quale sia l’autentico valore della Numero Uno sarebbe troppo grave.
Post n°13250 pubblicato il 26 Luglio 2016 da Ladridicinema
Programmazione Rai per le Olimpiadi di Rio 2016 I XXXI Giochi Olimpici si svolgeranno aRio de Janeiro dal 5 al 21 agosto 2016. Il più grande evento sportivo al mondo vedrà protagonisti oltre 10 mila atleti, provenienti da ogni angolo del pianeta, che proveranno a conquistare una delle 306 medaglie d’oro nelle 42 discipline in 28 sport differenti. La kermesse sarà di scena per 17 giorni e la Rai offrirà un servizio in esclusiva, che prevedere oltre 2.400 ore di eventi, ben 16 ore di diretta televisiva ogni giorno. A disposizione 3 canali tv sul digitale terrestre, anche in HD, che proporranno anche TG olimpici, rubriche ed altri approfondimenti. Oltre che sul piccolo schermo, le Olimpiadi 2016 saranno anche in radio e sul web. Vediamo più nel dettaglio ciò che ci attenderà nelle settimane agostane. Il canale di riferimento sarà Rai 2, dove giornalmente troveremo una finestra costantemente aperta su Rio 2016, così da non far perdere neppure un appuntamento degli atleti azzurri in gara ai telespettatori. Oltre al live, ci saranno notiziari e rubriche che approfondiranno quanto accaduto e quanto dovrà accadere successivamente. Si inizierà alle ore 13.00 con il TG olimpico, poi avremo ‘Buongiorno Rio’ alle ore 13.30, prima delladiretta tv delle gare diurne, che proseguiranno senza alcuna sosta fino alle ore 20.30, quando ci sarà il secondo telegiornale. Alle ore 21.00 avremo altre gare, poi dalle ore 23.00 alle ore 5.30 quelle notturne, con sintesi a seguire. Accedendo a Rai Sport 1, si potranno guardare le varie discipline dell’atletica leggera, nonché le gare di nuoto, tuffi, scherma, ginnastica e pugilato. Su Rai Sport 2 avremo gli sport di squadra, come basket, volley, calcio, pallanuoto e rugby. I Giochi Olimpici in Brasile potranno essere seguiti anche su Rai Radio 1, con‘Minuto per Minuto’ in tre fasce orario durante il giorno: 15.30-18.00 gare del mattino; 19.30-23.30 gare del pomeriggio e focus su sport di squadra; 00.30-2.00 finali e interviste. Non finisce qui, perché sarà a disposizione anche il canalestreaming su Rai.tv, accessibile da PC, smartphone e tablet, nonché l’APP. Coloro che si perderanno uno degli appuntamenti, avranno inoltre la possibilità di rivedere i video on demand. Tra gli atleti italiani attesi, che potrebbero conquistare una medaglia, spiccano Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri nel nuoto, Tania Cagnotto nei tuffi, Arianna Errigo nella scherma e Gianmarco Tamberi nell’atletica; poi ancora Vanessa Ferrari nella ginnastica artistica, Clemente Russo nel pugilato e Vincenzo Nibali nel ciclismo su strada. Poi ancora le due nazionali di pallanuoto maschile e femminile, quella di volley maschile e persino di tiro. Tra i campioni internazionali, spiccheranno Usain Bolt, atteso nella sfida dei 100m, oltre a Ryan Lochte che proverà a far scorpacciata di medaglie nel nuoto; poi ancora Neymar con la nazionale di calcio del Brasile ed i numeri uno del tennis Novak Djokovic e Serena Williams, senza dimenticare il dream team degli Stati Uniti di basket.
Post n°13249 pubblicato il 26 Luglio 2016 da Ladridicinema
Tutto sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Rio 2016 che andrà in scena venerdì 5 agosto, nella notte di sabato 6 in Italia. Ora di inizio, portabandiera, sfilata delle nazioni ed indiscrezioni; chi sarà l'ultimo tedoforo? di Matteo Moscati24 luglio 2016
La Cerimonia di Apertura della 31ma edizione dei Giochi Olimpici Estivi andrà in scena venerdì 5 agosto allo Stadio Mário Filho, più noto comeMaracanà. Le Olimpiadi di Rio 2016 prevedono ben306 eventi suddivisi in 28 differenti sport. La Cerimonia prenderà il via alle ore 20 locali, quandoin Italia sarà l'1 di notte di sabato 6 agosto e sarà visibile interamente in diretta ed in chiaro sui canali RAI, emittente che detiene i diritti per questa edizione LO SPETTACOLO - Lo show di Rio 2016, sia per la cerimonia di apertura che per quella dichisura di domenica 21 agosto, è stata ideata dall’architetto italiano Marco Balich che nel 2006 si occupò anche delle coreografie dell'indimeticabile spettacolo delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Più recentemente Balich si è fatto riconoscere per l'Albero dela Vita dell'Expo di Milano 2015 e per l'architettura dello Juventus Stadium. IL PROGRAMMA - La Cerimonia, oltre allo spettacolo, prevede i discorsi delle autorità che precederanno l'insediamento della Bandiera Olimpica e la sfilata delle 207 nazioni partecipanti, tra di loro anche gli atleti Rifugiati ed Indipendenti del Comitato Olimpico. I vessilli saranno portati all'interno dell'impianto dai Portabandiera, ruoto sempre più ambito; per l'Italia ci sarà Federica Pellegrini. LA LISTA COMPLETA DEI PORTABANDIERA QUI I BIGLIETTI - I tagliandi per assistere alla cerimonia sono tra i più ambiti ed il loro prezzo supera di gran lunga quello dei biglietti per le finali più attese. Le cifre vanno infatti dai 477€ per la "Categoria D" ai 5.700€ per la "Categoria A e B", nonostante ciò il Maracanà sarà esaurito in ogni ordine di posto. ULTIMO TEDOFORO - Il momento più atteso sarà come sempre quello dell'accenzione del braciere olimpico, massimo riserbo sul luogo e sulla struttura di esso, con il patos nel vedere chi sarà l'ultimo tedoforo, ovvero colui che farà fare l'ultimo tragitto al sacro fuoco di Olimpia,acceso dai raggi solari nel tempio greco lo scorso 21 aprile, per poi accendere il braciere. La personalità scelta è come sempre uno dei grandissimi dello sport locale, con la ragione che porterebbe a pensare a Pelè, ma come in ogni edizione che si rispetti normalmente i pronostici della vigilia non sono mai rispettati.
Post n°13248 pubblicato il 26 Luglio 2016 da Ladridicinema
Box Office Italia Controsorpasso, nella giornata di domenica e vittoria per The Legend of Tarzan ai danni di Star Trek Beyond, che parte comunque con dati nella media per il brand nel nostro Paese. Il terzo film della saga fantascientifica chiude la settimana con 875mila euro complessivi e 120mila spettatori (il film è uscito giovedì); The Legend of Tarzan, dopo aver perso le giornate di giovedì e venerdì, ha pareggiato sabato e stravinto la sfida di ieri, conservando la prima posizione. Il film ha ampiamente superato i 2 milioni di euro e punta i 3 a fine corsa. Poche sorprese per quanto riguarda il resto della classifica, con Una spia e mezzo e Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra che viaggiano sostanzialmente appaiati e le due new entry settimanali, Top Cat e i gatti combinaguai e Mr Cobbler e la bottega magica che non hanno inciso particolarmente. Questa settimana si chiude la stagione 2015/2016: gli ultimi film che si contenderanno la leadership settimanale sono Ghostbusters 3D, La notte del giudizio - Election Year (ovvero il terzo capitolo della saga di The Purge) e Skiptrace - Missione Hong Kong con Jackie Chan.
Box Office USA Weekend a dir poco scoppiettante in America dove ben 5 film superano la quota dei 20 milioni. Come previsto vince Star Trek Beyond, che apre con 59 milioni, poco meno rispetto a Into Darkness - Star Trek. Al secondo posto c'è Pets - Vita da animali che incassa altri 29,3 milioni raggiungendo ad un totale di 260. Sul podio, in base alle stime, dovrebbe esserci Ghostbusters 3D, condizionale d'obbligo perchè il discusso remake, il nuovo L'era glaciale: in rotta di collisione e Lights Out - Terrore nel buio hanno incassato più o meno la stessa cifra, 21 milioni di dollari, quindi bisognerà aspettare i dati ufficiali di martedì per avere la classifica definitiva. Il dato è incredibile per l'horror Lights Out - Terrore nel buio, costato appena 5 milioni e quindi già in netto attivo, nella media per Ghostbusters 3D, che tocca così quota 86 milioni e deludente per L'era glaciale: In rotta di collisione che segna il peggior esordio di sempre per il brand in America. A centro classifica resiste bene Alla ricerca di Dory che arriva a 460 milioni in America e 781 milioni a livello globale (oggi supererà Deadpool). Scende anche The Legend of Tarzan a quota 115 milioni e 261 globalmente. Gran performance per Hillary's America: The Secret History of the Democratic Party, nono con 3,7 milioni. L'altra sorpresa della settimana, Kabali, dopo il boom del primo giorno è rientrato nei ranghi e si ferma al 13esimo posto con 4 milioni complessivamente. La prossima settimana arriva un nuovo agguerrito terzetto di film: Jason Bourne, il nuovo capitolo della saga che vede il ritorno di Matt Damon, la commedia Bad Moms e il thriller Nerve.
Post n°13247 pubblicato il 26 Luglio 2016 da Ladridicinema
Anita è una donna in carriera che ha passato tutta la vita a mantenersi fredda "come un Sofficino surgelato". Alla vigilia di una promozione scopre di essere incinta di un collega sposato, Paride: da quel momento la sua ascesa nell'azienda e la sua relazione con Paride colano a picco e Anita comincia a meditare una clamorosa vendetta con l'aiuto di Biagio, l'anonimo avvocato dell'azienda, che sembra avere un debole per lei. Ma niente è come sembra e per Anita sono in serbo molte sorprese, non tutte gradevoli. Giorgia Farina scrive (con l'aiuto di Federica Pontremoli) e dirige una commedia sopra le righe con una misura di ferocia insolita per il nostro cinema, fortemente stilizzata e profondamente cinica. Il che non sarebbe un male, ma la caratterizzazione fortemente stereotipata di tutti i personaggi rende difficile seguire il loro percorso narrativo e i rapporti fra loro sembrano essere improntati più alla parodia che all'autenticità, per quanto letta in chiave comica. Soprattutto ad un certo punto il film sembra concludersi e diventare un film completamente diverso, senza avere seminato prima le ragioni di questa svolta radicale che invece dovrebbe trovare le radici nella costruzione di almeno un personaggio. Il cast ricco di nomi di spicco si perde nelle complicazioni della storia, davvero troppo stratificata per risultare gestibile per gli spettatori nonostante la durata contenuta del film, e questo ritratto comico dell'umana barbarie perde di incisività e di compattezza (per non parlare della credibilità delle svolte narrative). Anche l'excursus fra generi crea più caos che originalità, e viene meno quella verità dolorosa che dovrebbe invece sottendere qualunque commedia.
Post n°13246 pubblicato il 26 Luglio 2016 da Ladridicinema
James è un ricco professionista della finanza che sta per sposare la figlia del proprio capo e vive con lei in una villa di Beverly Hills. Darnell ha una piccola ditta di lavaggio auto nei sotterranei del medesimo palazzo in cui lavora James e sogna il sogno americano per uscire dal quartiere malfamato in cui vive con la sua famiglia. Quando James viene incastrato e condannato a 10 anni di carcere, in una prigione di massima sicurezza, si rivolge a Darnell convinto che, in quanto afroamericano, abbia esperienza di galera e lo possa allenare nei 30 giorni che lo separano dall'inizio della condanna così da non soccombere di fronte alla vita dietro alle sbarre. Darnell non è mai stato in prigione e non sa niente di cosa significhi essere un duro ma per soldi fingerà e diventerà il suo allenatore di vita da teppista. Quel che Duri si diventa poteva essere sta tutto nella prima scena, nella quale in una casa grande ed opulenta di Beverly Hills una coppia si sveglia, mentre si aprono automaticamente le serrande lei apre gli occhi e la prima cosa che vede è la propria mano sul cuscino con un paradossale anello gigantesco, la sola visione la fa sorridere soddisfatta. Gli stereotipi sulle classi sociali sono quanto di più abusato esista e nel suo attacco il primo film di Etan Cohen sembra promettere una maniera più sveglia e originale della media di prenderli di petto. Invece in questa commedia pensata come un buddy movie, in cui Will Ferrell incarna l'alto e Kevin Hart il basso (del resto la dicotomia bianco/nero se rispettata e non presa per contrasto questo impone), lo stile è quello della lunga parodia dello stile di vita distaccato delle classi più abbienti, una che però raramente affonda colpi centrati sfruttando la sceneggiatura ed è tenuta invece in piedi dalla potenza attoriale di Will Ferrell. Coproduttore assieme al sodale di una vita, Adam McKay (regista e sceneggiatore con il quale ha realizzato i suoi film migliori), Ferrell padroneggia tutto il film nel ruolo sia della vittima che del carnefice, scandisce i tempi anche ad un navigato comico come Kevin Hart (mai troppo a suo agio nel cinema) e catalizza tutto l'umorismo più sensato e corrosivo, lasciando agli altri le briciole. Lo stesso Duri si diventa sembra non riuscire a rendere un buon servizio al proprio protagonista. La sua trama, prima centrata su un conto alla rovescia verso la galera, poi spostata sull'amicizia con le gang criminali e infine su un finale d'azione, è l'esatto opposto di quelle strutture molto semplici in cui Ferrell ha dimostrato di trovarsi più a suo agio (da Anchorman a Old school). Genio dell'umorismo di parola, come quello di pura interpretazione o fisico (la scena in cui controvoglia provoca dei teppisti per scatenare una rissa è un gioiello di rigore e minimalismo comico), Will Ferrell è decisamente più grande, ingombrante e prepotente di Duri si diventa, già dai primi minuti si mangia il film a cui impone i suoi ritmi e i suoi tempi. Questo assicura un livello di godibilità e originalità più che sufficiente ma purtroppo non è gestito con l'abilità necessaria a dirigere un cavallo di razza come Ferrell per fargli dare il meglio, di fatto ammazzando qualsiasi possibilità di un livello di lettura superiore a quello più elementare.
Post n°13245 pubblicato il 26 Luglio 2016 da Ladridicinema
Attenzione: L'approfondimento che segue include anticipazioni del decimo e ultimo episodio della stagione 6 de Il Trono di Spade, The Winds of Winter. Com'era prevedibile, The Winds of Winter, decimo e ultimo episodio della stagione 6 de Il Trono di Spade (in onda su Sky Atlantic la scorsa notte e in replica questa sera alle ore 22:10 con la versione originale sottotitolata) farà discutere molto nei molti mesi che ora separano dal prossimo capitolo delle appassionanti vicende di Westeros. Lo farà soprattuto per una verità, la paternità di Jon Snow, che i fan del drama fantasy di HBO attendevano di scoprire da molto tempo, fin da quando Cronache del Ghiaccio e del Fuoco era solo una saga letteraria. Che il bastardo Jon Snow fosse il frutto di un'avventura in tempi di guerra tra Ned Stark e una prostituta non è mai stata una verità presa troppo sul serio dagli appassionati, sia perché povera di dettagli sia perché Ned non era quel tipo di uomo. Alcune visioni di Bran nei primi episodi di questa stagione avevano poi infiammato il dibattito sulla possibilità che il ragazzo fosse in realtà il figlio di Lyanna, la sorella dell'uomo, avuto dal Principe Rhaegar Targaryen. Ned ne avrebbe nascosto le vera paternità per evitare che l'usurpatore e amico Robert Baratheon se ne liberasse, trattandosi di un erede legittimo. Avevamo lasciato Ned precipitarsi nella Torre della Gioia alle grida di dolore di Lyanna. Con ogni probabilità il risultato di un parto difficile, costato la vita alla donna. Tutto vero, com'è vera l'equazione R+L=J. La seconda parte della visione di Bran (Isaac Hempstead-Wright) ha mostrato Ned (in questa versione più giovane interpretato da Robert Aramayo) raggiungere l'interno della torre e qui trovarvi una Lyanna in fin di vita dopo aver perso molto sangue dando alla luce un bambino. Lei, tutt'altro che una prigioniera di Rhaegar, ha sussurrato qualcosa al fratello, non è chiaro esattamente cosa, e gli ha fatto promettere di proteggere il bambino da Robert Baratheon, il quale stava uccidendo tutti i Targaryen per garantire il suo diritto al trono. Un gioco di inquadrature ha poi confermato che quel bambino è l'ora adulto Jon Snow (Kit Harington), che ricordiamo ha fatto ritorno dalla morte in uno dei passaggi più emozionanti di questa stagione. Tutto ciò rivela che Jon non solo è uno Stark, e non il figlio bastardo di Ned, ma anche un maschio Targaryen e, quindi, il primo nella linea di successione al Trono di Spade. Il fatto che nelle sue vene scorra il sangue dei Targaryen significa che lui potrebbe legarsi ai draghi di Daenerys (Emilia Clarke), di fatto sua zia, e avere dalla sua una risorsa importantissima nella battaglia con gli Estranei. Insomma: lui è il ghiaccio (Stark) e il fuoco (Targaryen). Lui è il profetizzato salvatore del mondo.
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Inviato da: Mr.Loto
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