RIO DE JANEIRO - Il remo italiano chiude con un bronzo-bis - grazie alla grande rimonta nel finale del quattro senza azzurro - la sua avventura olimpica. La barca di Domenico Montrone, Matteo Castaldo ("spero che mia moglie non abbia partorito durante la gara", ha detto emozionato in mixed zone), Matteo Lodo e Giuseppe Vicino è salita sul gradino più basso del podio dietro la Gran Bretagna e l'Australia.   
La gara è stata da brividi e per almeno 1.500 metri ha visto i nostri canottieri fuori dalla zona medaglia. Al via hanno allungato subito inglesi e australiani, con i sudafricani ("Non ce li aspettavamo così forti" ha detto Giuseppe Vicino) agganciati con i remi al trenino di testa. Ai 500 metri gli azzurri erano quarti ma già con un ritardo di oltre due secondi sui primi. Venti metri che hanno continuato inesorabilmente ad allargarsi.
 
Ai mille i secondi di distacco erano già diventati cinque, cinquecento metri dopo oltre sette, con l'equipaggio di Johannesburg saldamente in terza posizione con due secondi di vantaggio sugli azzurri. A quel punto i campioni mondiali di Kazan hanno rispolverato l'orgoglio. Hanno incrementato il livello delle vogate, hanno intravisto con la coda dell'occhio i sudafricani in difficoltà. E un metro alla volta li hanno rimontati, con la punta dell'imbarcazione tricolore entrata in zona medaglia 200 metri dalla fine prima di tagliare il traguardo regalando la nuova medaglia all'Italia dopo il bronzo del due senza di Giovanni Abagnale e Marco Di Costa. Negli ultimi cinquecento metri il quartetto campano-laziale-pugliese ha fatto registrare il miglior tempo, recuperando due secondi alla coppia di testa. Il bronzo di oggi regala all'Italia un bottino migliore di quello dell'Olimpiade di Londra del 2012. Chiusa solo con un argento e costata il posto ai vertici della Federazione e allo staff tecnico.