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Messaggi del 08/08/2017

 

Dunkirk e l’abisso: una flebile speranza agli avamposti della disumanità da auralcrave

Post n°13936 pubblicato il 08 Agosto 2017 da Ladridicinema
 


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Silenzio. Cinque soldati visti di spalle, le uniformi logore, avanzare barcollando allontanandosi dall’osservatore in una strada deserta. Un unico rumore: quello di fogli colorati che fluttuano cadendo dall’alto, in un turbine al rallentatore, mentre tutt’intorno lo scenario somiglia sempre più all’apocalisse. Un soldato raccoglie uno dei fogli caduti sul selciato e lo apre. È un volantino, con tinte nere e rosso sangue e caratteri aggressivi, inviato da un mandante senza volto. “Dunkirk. Vi abbiamo circondati.”

dunkirk_we_surround_you

È così che ha inizio Dunkirk, la discesa nell’abisso firmata Christopher Nolan. Comincia nel silenzio, ed è nel silenzio che mostra i suoi artigli più affilati. Perché la guerra è da sempre il luogo più lontano dove l’essere umano può arrivare, e nella guerra l’uomo scopre gli estremi più pericolosi delle emozioni possibili. Passeggiando lungo un confine pericoloso, dalla quale spesso non si torna più indietro. E in quel silenzio da avamposto dell’umanità e della disumanità, il male piomba dal cielo ed esplode così vicino al punto di vista della cinepresa. Il silenzio amplifica. Ed è l’alleato migliore di Hans Zimmer, che nel silenzio fa emergere la sua colonna sonora più asciutta, acida e corrosiva come un liquido che sgorga dai motori dei bombardieri.

È uno dei meriti principali dell’incursione di Christopher Nolan nel cinema di guerra: quella di farti cadere nel vivo della battaglia. Di farti entrare dritto negli aerei, nelle navi attaccate, nelle spiagge ormai diventate un bersaglio costante. Di farti sentire fratello di sangue coi protagonisti, anche tu in quella trappola per topi che la punta all’estremo Nord della Francia era diventata nel 1940. Sotto il mirino del nemico. E il nemico – altra scelta stilistica forte di Nolan – un volto non ce l’ha. Nessuna identità. Il nemico è solo una valanga senza fine di granate e piombo che cade dal cielo. La disumanità all’ultimo stadio.

 

 

Con questa tensione, con l’amore per i silenzi, la claustrofobia delle stive delle navi che affondano e lo stremo dei soldati costretti a contendersi il posto della sopravvivenza, Dunkirk trascina lo spettatore nell’orrore della guerra come solo i migliori film di genere sanno fare. Potranno anche esserci i detrattori (si facciano avanti e ci dicano le loro ragioni), ma questa resterà in ogni caso una delle prove più riuscite di Nolan regista e di Zimmer compositore. Un attraversamento pericolante nell’avamposto dell’umanità, per andare a osservare la speranza e il modo come anche lì può ancora esistere. Le vicende raccontate nel film sono quelle accadute realmente circa il miracolo di Dunkirk (ve le abbiamo raccontate qui) e la resa estetica è forte. Guardatela con fiducia e non abbiate paura di restarne atterriti.

 
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Ecco da dove arrivano le fake news sul Venezuela da antidiplomatico

Post n°13935 pubblicato il 08 Agosto 2017 da Ladridicinema
 

Ecco da dove arrivano le fake news sul Venezuela
 
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti finanzia media e giornalisti stranieri in funzione dei suoi piani d'intervento

da Mision Verdad
 

Organi di governo come il Dipartimento di Stato, il Dipartimento della Difesa, la USAID e la NED finanziano lo «sviluppo dei media» in oltre 70 paesi, specificamente organizzazioni non governative straniere (ONG), associazioni di giornalisti, mezzi d’informazione e spazi accademici di giornalismo. 

 

Le corporation e i governi vogliono che l’esercizio della propaganda sia coperto con l’estetica e linguaggi apparentemente neutrali con elementi di rapidità e reattività, così il ricevitore dell’informazione può giudicare come ragionevole la viralizzazione del messaggio senza valutare l’interesse o l’intenzione che c’è dietro i dati forniti, lasciando come unico fattore di mediazione tra la ‘verità’ e il suo consumo le proprie emozioni e i sentimenti. 

 

Dollari per un difficile contesto operativo 

 

L’obiettivo di finanziare la destabilizzazione per favorire un contesto di guerra non convenzionale è portato avanti dal Dipartimento di Stato, come dimostra il Congressional Budget Justification o CBJ, presentazione annuale che l’organizzazione tiene davanti al Congresso degli Stati Uniti sulle operazioni che realizza all’estero.

 

Finanziando i mezzi di comunicazione venezuelani, gli Stati Uniti rafforzano una delle armi più potenti contro il chavismo. Mark Weisbrot, economista del Center for Economic and Policy Research, un think thank di Washington, ha affermato che «in un certo numero di paesi, tra cui Venezuela e Bolivia, l’USAID sta operando come un’agenzia coinvolta in operazioni segrete, come la CIA, piuttosto che un’agenzia per lo sviluppo», i nomi delle organizzazioni straniere che ricevono fondi non vengono rivelati in quanto segreti di Stato, esattamente come nel caso della CIA. 

 

Nei casi in cui vengono richieste informazioni sulle organizzazioni beneficiarie, l’USAID risponde che non può «confermare o negare l’esistenza di documenti».

 

Canali incrociati, finanziamento efficiente e diretto

 

Tra il 2007 e il 2009, il Dipartimento di Stato ha versato almeno 4 milioni di dollari (US$4MM) a giornalisti in Bolivia, Nicaragua e Venezuela attraverso la Fondazione Panamericana per lo Sviluppo (PADF) con sede a Washington, creata dal Dipartimento di Stato nel 1962 e affiliata all’OSA. 

 

Secondo il giornalista Jeremy Bigwood questo importo è stato destinato al finanziamento dei migliori mezzi di comunicazione venezuelani e al reclutamento di giovani giornalisti. I risultati di Bigwood si evincono da un documento del Dipartimento di Stato denominato ‘requisiti’ che attualmente non è disponibile online, dove vengono nominate le ONG Espacio Público e Instituto Prensa y Sociedad.

 

Un rapporto pubblicato nel maggio del 2014 dal think thank europeo di centrodestra FRIDE (rimosso dal sito web poco dopo la pubblicazione) ha rivelato il finanziamento statunitense al giornalismo venezuelano, dal 2002 gli Stati Uniti hanno investito tra 3 e 6 milioni di dollari ogni anno in «piccoli progetti con partiti politici e ONG». 

 

Secondo un rapporto ancora non completato dall’USAID, il finanziamento alle ONG, partiti e media venezuelani è calato dai 14 milioni del 2009 ai 5 del 2016. Questo importo rappresenta poco più della metà di quanto investito negli ultimi 15 anni. Quei fondi, che sicuramente sono stati dilapidati dall’opposizione, sono stati concentrati sull’attacco mediatico, che ha generato i maggiori risultati.

 

Menzogne potenziate e ampliate

 

Uno degli obiettivi nel 2016, secondo il CBJ, è stato potenziare « i media indipendenti, liberi e professionali». Durante quest’anno (2016) e il precedente è stato notevole l’emergere di nuovi media digitali così come il rafforzamento di altri già esistenti il cui dispiegamento nelle reti sociali continua a essere massiccio e crescente. Media come EL Pitazo, Caraota Digital, Efecto Cocuyo ed El Estimulo, tutti che in misura maggiore o minore, cercano di accreditarsi come «media indipendenti». 

 

Il Dipartimento di Stato afferma che le sue attività in Venezuela «non di parte», cercano di promuovere i valori della democrazia rappresentativa e i diritti umani, oltre a migliorare l’accesso del pubblico all’informazione.

 

(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)

Fonte: http://misionverdad.com/

 
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Box office in ripresa, ottima partenza per Annabelle 2

Post n°13934 pubblicato il 08 Agosto 2017 da Ladridicinema
 

In lentissima ripresa rispetto ai dati a dir poco disastrosi delle ultime settimane, Annabelle 2: Creation chiude il box office del weekend con un'ottima partenza, confermando l'uscita - seppur lenta - da un inizio stagione decisamente sotto le aspettative. L'horror di David F. Sandberg guadagna quasi un milione di euro in quattro giorni di programmazione, confermandosi l'uscita migliore del periodo con 930 mila euro. 
Nonostante i risultati siano comunque sotto le aspettative di stagione e rispetto a questo stesso periodo del 2016, con il primo fine settimana di agosto che ha segnato un introito complessivo delle sale intorno ai 2 milioni e duecento mila euro (contro i due milioni e seicento mila dell'anno passato), l'attesa è adesso per l'uscita ufficiale in sala di Atomica bionda (guarda la video recensione) con Charlize Theron, il 17 agosto, e per La torre nera, in arrivo giovedì 10 agosto. I due titoli, secondo le analisi, dovrebbero riportare al cinema tanto di quel pubblico che in queste ultime settimane ha abbandonato le sale, complice il caldo torrido e la scarsità di uscite di rilievo. 
Anche Spiderman: Homecoming (guarda la video recensione) chiude il weekend con un buon risultato, al secondo posto della classifica con un incasso complessivo di 228 mila euro, e raggiunge i sette milioni e 700 mila euro totali dall'uscita in sala. 
In linea con la scorsa settimana, The War - Il pianeta delle scimmie (guarda la video recensione), si aggiudica il terzo posto con 208 mila euro. Il terzo capitolo della saga chiude staccando di quasi centomila euro Prima di domani, il teen movie quarto nella classifica del weekend di poco sopra USS indianapolis, entrambi in discesa rispetto alle prime due settimane d'uscita. 
L'anteprima estiva di Atomica bionda fa guadagnare all'agente Lorraine Broughton il sesto posto in classifica con 98 mila euro, con un incasso che mantiene le aspettative in attesa della distribuzione ufficiale. Alla settima posizione - di un altro fiacco weekend - troviamo Transformers - L'ultimo cavaliere (guarda la video recensione) con 39 mila euro. I robot alieni dal pianeta Cybertron superano di soli 9 mila euro il fenomenale Baby Boss, che rientra in classifica forte dei sette milioni guadagnati dall'uscita in sala. In coda 2:22 - Il destino è già scritto e il cartone animato russo Savva, cui bastano 25 mila euro d'incasso totale per guadagnare la decima posizione.
Ieri su MYmovies.it 410.973 visitatori: +163,47% vs Comingsoon.it  - Fonte Audiweb - dati della giornata di domenica 6 agosto 2017. 

 
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