Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
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« Io mi ricordoAsteroidi »

Chinatown. La genesi. Un'ipotesi di prologo per uno spettacolo.

Post n°272 pubblicato il 07 Luglio 2016 da je_est_un_autre

Da piccolo, abitavo nella piazza del paese. Proprio di fronte al bar.
Si chiamava, non so perchè, il bar dell'Oca.
La finestra della mia stanza aveva una specie di parapetto in cemento, io sedevo per terra e tra le colonnine spiavo fuori, non visto.
Il bar era affollato e la gente si riversava fin sulla strada. C'era un vociare allegro fino alla sera tardi, specialmente d'estate.
Ma poi chissà se era davvero così. Dicono che i ricordi mutano nel tempo, addirittura si costruiscono da soli, alimentati da racconti, cose viste altrove, sogni.
Chissà se presentivo un destino, oltre i vetri illuminati di quel locale all'epoca ancora rudimentale, spartano, ma soprattutto invalicabile, per me così piccolo.
Quando, più grande, finalmente scesi in strada, presi coraggio e mi dissi: è tempo di diventare grande, andiamo al bar.
Lì dentro son passate generazioni di uomini e anche - per fortuna - di donne. E generazioni di baristi. Ai baffi sardonici di Zàisar seguì la flemma modenese di Fredo e soprattutto della figlia, talmente scattante che venne ribattezzata Florence, come la cameriera dei Jefferson, quella che quando suonavano alla porta il padrone di casa urlava:
"Florence, hanno suonato!"
"Lei è più vicino!" rispondeva quella. Tanto per capirci.
Poi - dopo qualche anno un po' apatico col sonnacchioso Gigi, talmente anonimo e indolente che non mi ricordo più nemmeno che faccia avesse - ecco, un giorno, mentre ero alla mia solita postazione a leggere Repubblica, vidi entrare un orientale. Giacca e cravatta e valigetta, capelli imbrillantinati, serissimo. Mi si avvicinò.
"Tu essele padlone?"
"Ehm..no"
"Dove essele padlone?"
"Non saprei, forse nel retro. ...Gigi!"
Gigi arrivò. Si sedette a un tavolino con  l'orientale, che aprì la valigetta.
Gigi ebbe un sussulto. Era la prima volta nella sua vita, suppongo. La trattativa non ebbe bisogno di ulteriori incontri.
Due giorni dopo il glorioso bar dell'Oca aveva cambiato nome.
Era nato Chinatown.

 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
tullio carmignanis il 07/07/16 alle 12:22 via WEB
"Dicono che i ricordi mutano nel tempo, addirittura si costruiscono da soli, alimentati da racconti, cose viste altrove, sogni". A me vien da dire: meno male. Ah, grazie del post!
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je_est_un_autre
je_est_un_autre il 07/07/16 alle 13:24 via WEB
Grazie sempre a lei, Carmignanis!
(Rispondi)
 
oltre.lo.specchio
oltre.lo.specchio il 07/07/16 alle 16:58 via WEB
mi piacciono questi raccontini sui tuoi posti, con tutti i ricordi a cui son legati, Maestro:)) l'orientale avrà avuto delle ottime ragioni in quella valigetta presumo;)))
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 07/07/16 alle 17:51 via WEB
Doveva essere un contenuto parecchio appetitoso, sì...
(Rispondi)
 
mpt2003
mpt2003 il 07/07/16 alle 19:57 via WEB
le storie di paese hanno il loro fascino sempre.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 08/07/16 alle 08:51 via WEB
Se son fascinose, sì.
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EMMEGRACE
EMMEGRACE il 08/07/16 alle 19:27 via WEB
Tutto ha un inizio...
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je_est_un_autre
je_est_un_autre il 09/07/16 alle 12:57 via WEB
Anche il tuo commento. Però la fine non farla mettere a me, dai.
(Rispondi)
 
 
 
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 15/07/16 alle 18:17 via WEB
La fine?! Ma se hai finito già tu con il post... ahahahah
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 20/07/16 alle 16:03 via WEB
Porcaloca!
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 21/07/16 alle 16:35 via WEB
Vacca d'un cane!
(Rispondi)
 
Fanny_Wilmot
Fanny_Wilmot il 22/07/16 alle 08:49 via WEB
Fuori dai denti, "chinatown" sta rubando le nostre identità e questo non mi piace...non è un'affermazione da mente aperta ma io la penso così. So pure che si tratta di un processo irreversibile e dunque da accettare senza se e senza ma, tuttavia io lo faccio e lo farò sempre con rammarico. Ti abbraccio, Je.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 22/07/16 alle 09:11 via WEB
Ciao, cara Fanny. Non sono d'accordo nello specifico, ma il tuo rammarico per certi versi lo comprendo. Un esempio: nel paesino dove ho sempre vissuto ho sentito parlare il dialetto fin dall'infanzia, una parlata dolciona che ti lascio immaginare - ed ora non lo parla quasi più nessuno (io sì, anche se mia madre dice "sì, ma lo parli male"). Le ragioni sono tante: l'istruzione, la denatalità, i nuovi arrivi ecc. Ecco, questo è un rimpianto autentico, per me. Perchè una lingua non sono solo parole, no, una lingua è tradizione, cultura, abitudini antiche. Peraltro, e vengo al punto, questa cosa che si va perdendo non lo si deve certo al fatto che l'Oca è diventata Chinatown. Almeno i cinesi di qui (ma anche fuori, mi pare) sono gentili, si rapportano ai vecchietti di qui anche spiritosamente, si sforzano. Sono meglio dei penultimi baristi, poco ma sicuro. Poi la cadenza è quella tipica di Quingtian, non della bassa emiliana. Ma io riesco a sopportarlo. Ti abbraccio, Fanny.
(Rispondi)
 
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