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Asteroidi

Post n°273 pubblicato il 24 Luglio 2016 da je_est_un_autre

E così, adesso ho cominciato a girare questo film (alè, fischi, trilli, urli sparsi); come attore, intendo. Al cinema fino ad ora ho fatto poco o nulla, solitamente una posa sola (una posa al cinema coincide più o meno con una giornata di lavoro) e di solito mi fanno fare il barista. Stavolta il ruolo è piccolino ma non del tutto marginale: sono il padre di uno dei protagonisti, un uomo sconfitto che si sbronza e si addormenta sempre davanti a casa, nella sua macchina mal parcheggiata e con le luci accese. Il film è una storia di ragazzi nella provincia emiliana, mio figlio è nasuto e con gli occhi piccoli e mi fa una certa impressione perchè potrebbe davvero sembrare mio figlio. Lui ha buon cuore, anche se mi odia abbastanza (nella storia, intendo): ogni sera, quando passa di lì, invece di tirarmi una coltellata, cerca di fare piano, apre la portiera e spegne i fari.
La prima scena che abbiamo girato mi vedeva entrare tutto incazzato nella stanza del ragazzo, reo di avermi rubato le chiavi. Dovevo tirare su la tapparella in tutta fretta e riempirlo di insulti. Il fatto è che nel film ho una mano tutta fasciata per via di un infortunio sul lavoro, e provateci voi a tirare su una tapparella con una mano mezza monca. A farla breve al primo ciak, per la foga e l'imperizia nei movimenti, ho strappato una tenda della finestra. Nessuno se l'è presa. Comunque immaginate una stanza tre metri per tre con  dentro: un operatore, un fonico, una ciakkista, due attori e le luci. Al terzo ciak ci saranno stati 72 gradi, e io già sono un sudatore professionista di mio. Ma i lavori di fatica sono altri. Soprattutto quando nelle scene successive non devi fare altro che fingerti addormentato dentro una vecchia Ford. In fondo bisogna solamente accettare i tempi lunghissimi del set, avere pazienza e aspettare. Ma intanto questo bel giocattolino s'è messo in moto. Vi tengo informati.

 
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