Post N° 62

Post n°62 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da impossible1978

LU RUSCIU TE LU MARE

Na sira ieu passai te li patuli,

e 'ntisi le cranocchiule cantare.

A una una ieu le sintia cantare,

ca me pariane u rusciu te lu mare.

U rusciu te lu mare e mutu forte,

la fija te lu re se ta alla morte.

Iddha se ta alla morte e ieu alla vita,

la fija te lu re sta se 'marita.

Iddha sta ssè 'marita e ieu me 'nzuru,

la fija te lu re me ta nu fiuru.

Iddha me ta nu fiuru e ieu na parma,

la fija te lu re sta ba alla Spagna.

Iddha sta bbà alla Spagna e ieu n'Turchia,

la fija te lu re la zzita mia.

E vola vola vola, colomba, vola,

e vola vola vola, colomba mia....

....ca ieu lu core meu te l'aggiu ddare

E vola vola vola, colomba, vola,

e vola vola vola colomba mia....

....ca iue lu core meu, te l'aggiu datu.

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ps non c'è bisogno di andare lontano

dobbiamo cercare intorno

dobbiamo cercare dentro

 
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LA RIVOLUZIONE ITALIANA (PARTE 1)

Post n°61 pubblicato il 27 Maggio 2007 da impossible1978

Le crociate anticapitalistiche del comico sono ispirate da un eccentrico economista. Che guarda caso, è il padre di una giornalista di "OGGI"

Abbiamo "costretto" la nostra Michela Auriti a intervistare il suo sorprendente genitore. Ha un progetto "pazzesco": togliere la proprietà della moneta alla Banca d'Italia e darla ai cittadini -Beppe è il mio miglior allievo-, dice il professore -. L'ultima "follia" : la lira del Giubileo - di Michela Auriti –
Roma, marzo tutto è cominciato un paio di settimane fa, quando una i collega mi ha messo sotto il naso l'articolo di un quotidiano. Mezza pagina con al centro la foto di un uomo che riconoscerei tra mille, faccia onesta e sorriso aperto, l'abito grigio rigato e il gilet: mio padre !



Il titolo dell'intervista strilla : << Beppe Grillo è il mio profeta >> e l'occhiello aggiunge : << C’ è un  intellettuale di destra, l'economista eretico Giacinto Auriti, dietro il nuovo corso dello showman genovese >>.
Segue un’ intervista a mio padre sulle sue stravaganti teorie monetarie e, a fianco, le dichiarazioni del comico genovese che si dice << suo discepolo >> e afferma che << i discorsi di Auriti dovrebbe farli una sinistra vera, se esistesse >>.
Ora io so, e da molti anni, che mio padre è un tipo originale: professore universitario a Roma e poi a  Teramo, candidato nelle liste del Movimento sociale nel '72 e prima ancora trascinatore di folle nel suo paese in Abruzzo, Guardiagrele, dove da giovane girava su una Seicento col megafono e faceva proseliti per il suo partito. Papà oggi ha 75 anni (ma ne dimostra dieci di meno) e un entusiasmo invidiabile anche per un trentenne produce vino e latticini nella sua campagna ai piedi della Maiella, insegna ancora agli studenti e soprattutto ha un chiodo fisso, la lotta alle banche. Chiunque lo incontri, dopo pochi minuti di convenevoli (anche perché papa è uno che taglia corto e parla diretto), viene travolto dall'esposizione di un progetto folle : togliere la proprietà della moneta alla Banca d'Italia e darla ai cittadini. Ma come abbia fatto a indottrinare il Savonarola dei comici, questo è un mistero anche per me che sono la figlia . . .
 
Allora papà, cos'è questa storia ? Sul giornale leggo che sei diventato il grillo parlante di Grillo...

<<È nata poco meno di tre anni fa. Lui ha letto un mio libro sulla moneta, ha saputo che ho denunciato il governatore della Banca d'Italia per cinque reati : truffa, falso in bilancio, associazione a delinquere, usura e istigazione al suicidio. E ha detto : "Questo è talmente
matto che lo devo conoscere" >>.

Poi cosa è successo ?

"È successo che dalla sua casa a Genova è venuto ad Atri, in Abruzzo, e ha partecipato a un mio convegno sulla proprietà popolare della moneta, improvvisando uno show strepitoso. Nel teatro c'erano centinaia di studenti e professori... Grillo si è entusiasmato all'idea e l'ha divulgata col suo spettacolo. Da allora siamo diventati amici : spesso ci sentiamo per telefono per scambiarci idee e opinioni. Senza di lui, le teorie della mia scuola sulla proprietà della moneta sarebbero ancora semiclandestine >>.

Scusa, papà, ma Grillo si è lasciato subito convincere o ha fatto come noi figli che ti abbiamo sempre ascoltato con un orecchio solo ?

<<No, lui ha capito subito, gli sono bastate poche parole. Perché è intelligente e ha la genialità dei genovesi. Un suo famoso concittadino diceva: "Gli affari fino a un certo punto si dimostrano, oltre un certo limite si sentono" >>.

Così hai trovato il tuo discepolo migliore...

<<Il migliore no. Ma il più brillante certamente sì. Grillo ha la capacità di semplificare le grandi verità. Gli ho fatto questo esempio: se il governatore della Banca d'Italia si mettesse a stampare moneta su un'isola deserta, le banconote non avrebbero valore perché manca la gente. Quindi la proprietà della moneta non è di chi la emette, cioè della banca, ma di chi la accetta come strumento di scambio. Invece i popoli sono stati trasformati da proprietari in debitori, espropriati e indebitati. La banca centrale, prestando il dovuto, si appropria del valore della moneta. La prova ? Sulle banconote c'è scritto : " Pagabili a vista al portatore ", ma se vado in Bankitalia, nessuno mi darà mai il corrispettivo in oro. È la più grande truffa di tutti i tempi ! >> .

E la soluzione qual è ?

<<Dare al popolo non solo la sovranità politica ma anche la sovranità monetaria, cioè la proprietà della moneta all'atto dell'emissione. Nel disegno di legge che abbiamo presentato al Senato, cinquanta parole che mi sono costate trentaquattro anni di lavoro, chiediamo che venga accreditata, dalla banca centrale allo Stato : a ogni cittadino dovrebbe essere dato un codice dei redditi sociali che serve a incassare moneta. Altrimenti non c'è democrazia ma usurocrazia. Come di questi tempi >>.

Papà, però con queste tue battaglie ci  hai fatto stare sempre un po' in ansia. E prima ancora c'era la politica. Me lo ricordo, anche se avevo pochi anni: 1972, ti eri candidato alle politiche. Su un muro lungo la strada che sale alla Camilluccia, c’ era scritto:  << numero 17: Auriti a morte >>.

<<Ah sì ? Non lo sapevo >>.

A casa arrivavano anche telefonate anonime, di minaccia.

<<Non mi ricordo neanche questo >>.

Papà ! Lo vedi che sei sempre vissuto nel tuo mondo ?

<<No. È che già allora avevo il presentimento dei tempi che sarebbero arrivati : se non si sostituisce alla moneta debito la moneta proprietà, le nuove generazioni non avranno altra scelta che tra il suicidio e la disperazione. Il suicidio da insolvenza, non a caso, è diventato una malattia sociale. Oggi lavoriamo per pagare i debiti e più lavoriamo più ci indebitiamo >>.
 
Certo che quando ti metti una cosa in testa... Noi figli ormai ci siamo abituati, ma chi non ti conosce potrebbe pensare che sei monomaniaco.

<<Il fatto è che dico cose ovvie, ma che si scontrano con tali e tanti interessi da  sembrare folli. E siccome non mi rassegno, sembro anche maniaco. Però ho convinto anche molti comunisti...>>.

Già, come a Guardiagrele, dove la nostra casa è davanti alla sede dei  comunisti. Com'era quella storia alla don Camillo e Peppone ?


<<Scrissi un manifesto : " Signori socialcomunisti, se volete dare la vostra proprietà allo Stato, votate falce e martello ; se volete  una quota di capitale, votate per noi. Ergo : i fessi votano comunista, le persone intelligenti votano per noi ">>.
<<Al caffé del paese, dove stavo giocando a tresette, mi raggiunse allora il capocomunista. Si chiamava Eugenio, detto " lo Zar ". Mi urlò in dialetto : "Don Giacì, io ti uccido ! M'hai dato del fesso ! ". Gli risposi : " Vedi Eugenio, al condannato a morte si deve l'ultima parola. Fammi parlare ". " E parla ", fece lui. " Eugenio, tu mi vuoi uccidere non perché ti ho detto che sei un fesso: in quel caso mi daresti uno schiaffo e così la pena sarebbe proporzionata all'offesa. Sai invece perché mi vuoi uccidere ? Perché ti ho convinto che sei un fesso ". Lo Zar, preso in contropiede, rimase senza parole. Poi ci pensò su e disse : " Mannaggia, don Giacì, c'hai ragione ". E da allora diventammo grandi amici >>.

Mio padre ha sempre saputo raccontare piccole storie che ci sembravano fantastiche. Da piccoli, per esempio, io e i miei quattro fratelli aspettavamo con ansia il Natale perché papa ci preparava con un paio di mesi d'anticipo: diceva di aver incontrato i nanetti, emissari sulla terra di Gesù Bambino, che andavano in giro per vedere se noi bambini eravamo stati buoni. Poi, la notte di Natale, i nanetti si nascondevano nel nostro giardino dove naturalmente li vedeva solo lui. << Stanno arrivando >>, ripeteva. E noi eravamo felici.

Te lo ricordi, papà ?

<<Come no ? Raccontare le favole è fondamentale >>.

Per punirci, ci mettevi al "cantone", cioè in piedi in un angolo della casa finché non tornavamo a chiederti scusa. E una volta, una sola, mi hai dato uno schiaffo perché ero tornata tardi a casa : avevo un fidanzatino che non ti piaceva...

<<Non era per quel motivo, ma perché dicesti una frase sulla quale reagii. Tipo: "Quando sarò grande, farò come mi pare . Avevi messo in discussione l'autorità di tuo padre, quello schiaffo tè l'eri meritato >>.

A noi figli hai anche insegnato a mettere una  parte dei nostri risparmi su un conto in banca comune.

"Volevo che imparaste che la vostra forza sta nell'unione".

Papà, lo sai qual è il problema ? Che hai (quasi) sempre ragione. E adesso qual è la tua prossima battaglia ? 
  
<<Il mio sogno è la moneta dei poveri o moneta del giubileo. Vorrei che la Chiesa di Roma, secondo un principio cristiano, si sostituisse alla banca centrale stampando moneta e dandola al popolo. Così potrei dire di aver portato un po' di soldi in ogni famiglia. Ho consegnato il progetto in Vaticano, affidandolo nelle mani del cardinale Vincenzo Fagiolo. Poi ho fatto un'altra cosa >>.

Che cosa ?

<<Vedi, io so che con questa mia teoria vado a toccare l'interesse dei potenti: i padroni del denaro sono i padroni della storia, decidono l'esito delle guerre e delle nostre stesse vite. Perciò so che senza l'intervento del soprannaturale non riuscirò mai a vincere questa mia battaglia. E così mi sono ricordato di un fatto miracoloso, mentre andavo a caccia con un mio amico. Il sindaco di Chieti aveva denunciato molti politici locali per gravi irregolarità, ma niente era successo fino a quando non mise quelle denunce sulla tomba di padre Pio, a San Giovanni Rotondo : dopo una settimana, quei politici stavano tutti in galera. Perciò ho preso il progetto della moneta dei poveri e ho chiesto al mio compagno di caccia, che è un nipote del frate di Pietrelcina, di metterlo sulla tomba di padre Pio >>.
Questa è un po' come la storia della chiesetta che mio padre fece costruire. Camminava in riva al mare con mamma, quando trovò il fondo di una bottiglia con incisi tre numeri: 13, 5 e 69. Li giocò al Lotto, uscì il terno e vinse. Poi incontrò una vecchia contadina che gli disse : << Ho sognato la Madonna. Mi ha detto che con quei soldi ci devi  costruire una casa per lei >>. E mio padre obbedì: oggi quella piccola chiesa con il tetto a capanna, in una frazione di campagna in provincia di Chieti, è intitolata alla Madonna di Fatima perché il 13  maggio ( 13 e 5, i primi due numeri ! ) è il giorno in cui apparve. Per ultimare la costruzione, papà si mise a giocare a poker  durante le feste di Natale in paese. Vinceva sempre. << Finita la chiesa >>, racconta, << mi passò completamente la voglia di giocare. E sì che per tutta la vita sono stato un appassionato del poker...>>.
Mio padre compirà 76 anni a ottobre. Quella famosa denuncia contro il governatore della Banca d'Italia gli costò il ritiro di tutti i fidi bancari e così papà fu costretto a fermare l'azienda agricola. Naturalmente s'intestardì ancora di più nella sua lotta : oggi è sempre in giro per conferenze e convegni a divulgare le sue idee, ha collegato una serie di comuni perché battano in proprio la moneta. << Lo fanno già a Itaca e ad Halifax, negli Stati Uniti >>, dice. E il giovedì sera risponde ai telespettatori di un'emittente abruzzese, Telemax, che  lo provocano su questa sua << folle >> teoria.
In più ci sono 222 siti Internet con le teorie del << Professor Giacinto Auriti >>, oltre alla proposta di un economista americano (arrivata per via telematica) che lo vuole candidato al Nobel.
Io e i miei fratelli vorremmo che si risparmiasse un po’, ma ormai non glie lo chiediamo neanche più perché papà risponde sempre allo stesso modo : << Visto che tanto devo morire, lasciatemi divertire fino all’ ultimo >> E scoppia in una delle sue belle risate.

Michela Auriti
Fonte : pubblicato dal settimanale “ Oggi ” rubrica – DALL’ITALIA - pag. 84 del 10 marzo 1999

 
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NUOVE (INQUIETANTI) TENDENZE PUTTANISTICHE

Post n°58 pubblicato il 21 Ottobre 2006 da impossible1978

Kate Hudson, rivelazione shock "Sono incinta ma non so di chi"

 

 

La Hunziker ha poi smentito di non aver mai provato una completa soddisfazione sessuale, come riportato di recente dalla stampa italiana: "Da allora mi sbattono sempre in faccia che non ho mai goduto a letto. E' evidente che ho goduto!". Quanto alla ricetta della felicita' sotto le lenzuola, la showgirl dice di avere imparato con l'esperienza a essere meno egoista. "Se ancora non sei al passo con il partner verso il piacere", ha spiegato, "lascia che sia l'uomo a sfogarsi per primo; poi viene il tuo turno! Digli che hai bisogno di tenerezza e indicagli dov'e' che vuoi essere carezzata".

 

Caro Dago, leggo che l'intelligente Boncompagni in una intervista ha dichiarato "...la Gregoraci ha pagato solo lei...". Se teniamo fuori la Rai, non mi sembra proprio. Presenza fissa a Buona Domenica (dove fa la bella statuina), spot pubblicitario che appare in continuazione, ecc...non credo che artisti di altissima qualità (come ad esempio la Carrà), siano dovuti mai passare nel letto di qualche dirigente con la faccia di maiale per poter fare delle trasmissioni in tv. Che messaggio vuole dare il Bonco, alle tante ragazze con aspirazioni artistiche, che per andare in tv,e non si hanno delle qualità ma solo un bel fondoschiena, bisogna darla?
E se poi la danno adesso, dopo il caso Gregoraci, si possono pure vantare invece di andare a nascondersi cose sarebbe stato logico?
Evidentemente il comune senso del pudore e cambiato e io non me ne sono accorto).

 

 

 

 

Sofia confessa:"Ho fatto sesso con Don Johnson"

A Tgcom in esclusiva Sofia Gucci racconta la sua notte d'amore con Don Johnson, il mitico Sonny Crockett di Miami Vice. L'attore americano era a Trani per girare un film insieme alla Gucci della quale si è subito invaghito dimenticando moglie e figli. "E' stato un gentiluomo", dice la 20enne attrice, ma sotto le lenzuola...

 

 

 

 

 

Barkin: "A letto con lui, un vanto"

 

Ha fatto sesso con lo scapolo d'oro di Hollywood e ne è orgogliosa. Elle Barkin, 52 anni, rende pubblica la relazione che la lega al bel Gorge Clooney, 45, e che dal set si è spostata in camera da letto

 

 
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La Pupa e il Secchione

Post n°57 pubblicato il 08 Settembre 2006 da impossible1978

"ehm...ho tante lacune ma...sto cercando di...di...CHIUDERLE"

 
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RIGURGITO

Post n°56 pubblicato il 01 Settembre 2006 da impossible1978

Qualcuno si è pure messo con un righello a misurare lo spessore del cartoncino d’invito. E se il criterio fosse questo, l’evento dell’anno sarebbe senza dubbio il matrimonio tra Martina Mondadori e Peter Sartogo: un centimetro e mezzo, quasi un mattoncino, per convocare gli amici da tutte le parti del mondo la sera del 29 settembre a Venezia, in un luogo magico e fino a quel momento tenuto segreto: il museo Guggenheim.


La gioventù dorata incrocia la dolce vita globale, e questo è solo l’inizio. Perché un settembre così pieno di fiori d’arancio non si era mai visto. Tight rispolverati per chi dovrà sottoporsi a un’invasione di nozze importanti. Da Roma alla Toscana fino a Parigi.
Il matrimonio tra la figlia del grande editore scomparso Leonardo Mondadori e di Paola Zanussi e il figlio del celebre architetto romano Piero Sartogo sarà celebrato il 30 settembre, a Pordenone nella secentesca Villa Ronche, della famiglia Zanussi, arredata da Mongiardino, a conclusione di un mese che vede ogni fine settimana occupato da un matrimonio evento, come se le nozze importanti restassero l’ultima frontiera di un potere reale da esibire. E la lista degli invitati diventa la continuazione del lusso con altri mezzi.

«Overstatement through understatement», vale a dire «esagerare con discrezione», è il grido di battaglia degli organizzatori dell’evento Mondadori. Sartogo: vestito disegnato dalla giovane stilista e amica Coco Brandolini d’Adda e direzione artistica della serata affidata a Fiorenzo Cattaneo, artefice del matrimonio di Marie Chantal Miller con il principe Paolo di Grecia e della mitica festa dei Rolling Stones nel 2005 a Londra.


Cerimonia in Duomo e ricevimento la sera per ottocento persone. «Bisognerebbe chiedersi chi non c’è» decretano i divini mondani. Dalle grandi famiglie come i Rothschild, gli Agnelli, i Du Pont, i Goulandris e i Livanos all’imprenditoria e finanza italiana con Luca Cordero di Montezemolo, insieme ai figli Matteo e Clementina, Marina Berlusconi, tutto lo stato maggiore della Mondadori, Gerardo Braggiotti, il presidente di Mediobanca Gabriele Galateri, Paolo Barilla, Lorenzo Bini Smaghi, Margherita Missoni, il critico e curatore d’arte Francesco Bonami.

Tutto rigorosamente e incredibilmente placé. Peter e Martina, che per il matrimonio hanno creato un sito con tanto di amorini che si intrecciano alle loro iniziali e foto abbracciati, sono il miglior prototipo di protagonisti della favola moderna. Belli, colti, internazionali, terribilmente interessati all’arte contemporanea. Lui, 36 anni, banchiere, dopo 14 anni tra New York e Londra, dal 2005 è partner della Global wealth management, che gestisce i patrimoni delle più importanti famiglie europee.

Lei, 25 anni, siede nel cda della Mondadori. Laureata in filosofia, segue le orme del padre, Leonardo Mondadori, con la sua passione per i libri e l’arte. È consulente di Electa per l'arte contemporanea. Anche il loro incontro è il massimo del romantico e politicamente corretto delle favole moderne: colpo di fulmine all’inaugurazione della mostra sui Kennedy, due anni fa a Roma. Tra Jackie e Jfk che sorridevano benedicenti dalle gigantografie in bianco e nero. La lista di nozze è in un famoso negozio di design di Londra e in una galleria d’arte di Milano. E dove se no?


Altra storia romantica dei nostri tempi, ma di diversa generazione, verrà formalizzata durante la notte bianca a Roma, il 9 settembre: l’unione decennale tra la stilista fiorentina Chiara Boni e Angelo Rovati, ex campione di basket e oggi braccio destro di Romano Prodi. Questa volta galeotto fu un concerto al Ravenna Festival. «Dopo quella sera non si lasciarono più» sospira una cara amica, presente all’incontro. A sposarli in Campidoglio sarà Walter Veltroni, testimoni per lei il ministro Giovanna Melandri e la giornalista Stella Pende.

Per lui il gran capo di Goldman Sachs Europa, Claudio Costamagna, e lo stesso presidente del Consiglio. E chi se no? Vestito della sposa segreto anche per le amiche del cuore, ricevimento sulla terrazza romana dell’Hotel Splendide Royal per un’ottantina di intimi. Da Alessandro Profumo a Luca Cordero di Montezemolo (e due…), da Piero Gnudi a Caterina Caselli, da Matilde Bernabei a Chicca Olivetti. E naturalmente saranno schierati tutti i prodiani, il ministro della Difesa Arturo Parisi in testa.

Ma non è tutto, per il 9 settembre. Costanza di Canossa, venticinquenne figlia di Ghilla Gaetani e Sigifredo di Canossa, per gli amici Six, diretta discendente della storica Matilde di Canossa, andrà in sposa a Carlo d’Amelio, trentenne, nipote di Roberto Memmo.
Più di mille persone invitate nella magnifica villa sul Lago di Garda dei di Canossa. Gli ospiti verranno trasportati dalla chiesa al ricevimento solo via lago, assolutamente bandite le macchine. A cenare, con il catering affidato al famoso Salza di Pisa, e ballare sul prato di fronte al lago, coperto da tende bianche, saranno Clementina Montezemolo (e siamo a due inviti vip anche per lei), i neosposi Ilaria Tronchetti Provera e Anselmo Guerrieri Gonzaga, Martina Mondadori e Peter Sartogo (in attesa del loro evento), Francesca Versace, le più importanti famiglie romane, dai Ruffo di Calabria ai Sanfelice di Monteforte, dai Gaetani d’Aragona, cugini primi, ai Boncompagni, dai Ruspoli ai Windisch-Graetz.

La sposa Costanza di Canossa lavorava da Prada a Parigi, ma le amiche raccontano che il matrimonio «non sarà affatto in stile minimal», a cominciare dal vestito della sposa creato da Capucci, mentre la lista da Serra, tradizionalissimo negozio di piazza di Spagna (decenni di servizi Meissen) e nel negozio di arredo «simple chic» di Ilaria Miani. A curare le decorazioni sarà la cugina Ginevra Carrassi del Villar. Questa volta l’amore è sbocciato in mare. Su un traghetto della Tirrenia? No di certo: su una
barca a vela. Dove se no?

Molti degli invitati di Copi di Canossa (così la sposa è chiamata en famille) avranno meno di una settimana per rimettersi in forma per le nozze sul Lago di Garda. La domenica precedente, il 3 settembre, li aspetta infatti un altro tour de force. Germano Carrassi del Villar, 25 anni, impalma Laudomia Sanfelice di Monteforte, di anni 32. Colazione nella tenuta di lei, il Poggiolo, a Barberino del Mugello. La nonna materna è una Gaetani d’Aragona: le parentele si sprecano e la tribù risponde compatta. La scelta non convenzionale della colazione domenicale è dovuta a un affollamento d’impegni mondani pari a un’autostrada di fine estate.

Il sabato sera era già stato prenotato da Roberto V. Ogpin. L’indimenticato ministro filippino del Lavoro e dell’Industria, dal 1979 al 1986, dà in moglie la figlia Laura (ma si pronuncia Lora) a Stephen, figlio di Donald Tayler, dell’importante famiglia inglese di stanza tra Oxford e la Toscana. Cerimonia in Santa Maria delle Grazie ad Anghiari, vicino ad Arezzo. «E poi si attraverserà il confine per andare a festeggiare al castello di Lippiano, in Umbria» racconta Mario d’Urso, uno degli happy few di questo evento.

Proprio il senatore sarà protagonista (indiretto) di un altro matrimonio importante. Nelle Lande, vicino a Biarritz, la sua giovane nipote Clotilde, figlia del defunto fratello Luigi, andrà in sposa a monsieur Arthur de Kersauson de Pennendreff. La cerimonia sarà celebrata dall’abate Bop nella chiesa d’Onesse-Laharie sabato 23 settembre, nell’«intimité familiale». Assoluto riserbo sul ricevimento a Parigi. Quelli che non sono stati invitati in Francia potranno, lo stesso sabato, partecipare all’unione tra Lavinia Marzotto, figlia di Gaetano, capo della holding della moda, e Riccardo Pasqua, della famiglia di imprenditori vinicoli, a Villa Trissino Marzotto, vicino a Vicenza.
Tutti gli sposi vivranno felici e contenti. Non come i comuni mortali a Vigevano o a Foggia, ma in un’impalpabile località chiamata «tra»: tra Milano e Londra o tra Roma e Parigi.
E dove se no? l

E ORA TUTTI IN CORO: MA ANNATEVENE A FANCULO!!!!!!!!!!!!!!

 
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