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L'anima di una fanciulla richiamata dal mare...

Post n°99 pubblicato il 23 Gennaio 2012 da rexees
 
Tag: Dilemmi

Si prega di accomodarsi, il comandante ha qualcosa da dirvi:
-Porgo a voi il benvenuto su questa magnifica nave. Non importa chi siate, da dove venite e perchè siete qui, fatto sta che non la dimenticherete mai, questa è una nave da sogno, a momenti direte che sarà un incubo perchè il ritorno alla vita normale vi sembrerà inappagante, non più reale e quasi il vostro desiderio sarà quello di morire senza questa nave. E' così che vi prego di divertirvi, di renderla speciale e di sentirvi a casa vostra, anzi, sentirvi meglio di casa vostra perchè faremo di tutto per servirvi e riverirvi, faremo di tutto per farvi fare i signori in questa nave da sogno. In alto i bicchieri e che tutto proceda per il meglio. Salute
-Salute risposero i presenti ignari del sogno che avrebbero vissuto, della speranza che tutto fosse un semplice sogno.
Erano partiti da poco, chi magari faceva una crociera per la prima volta, chi magari era già la seconda o era un cliente abitudinario ormai, ma le sensazioni ricoprivano molto quelle da Titanic. Attraversare l'oceano per raccogliere nuove speranze e gettare in mare ogni preoccupazione. L'intento di divertirsi, l'intento di sognare
-Guardate bambini quanti camerieri ci sono a portarci la cena è davvero un sogno.
-Si papi, lo è (risposero i bambini con animo innocente, con occhi brillanti che non credevano a ciò che si presentava loro davanti), è tutto così meraviglioso.
E' arrivato il momento di mangiare, rilassarsi, dopo aver lasciato ogni tipo di valigia o bagaglio è arrivato il momento tanto atteso di sentirsi davvero a casa. Erano tantissimi (si, erano), tutti aspettavano cose meravigliose. Potevo osservare quell'uomo e quella donna lanciarsi degli sguardi provocanti. Credevo di essere partecipe anche io nelle loro provocazioni. Tutto si aspettavano da quella notte, davvero tutto. Ma ancora, quella donna sperava davvero che il suo mitico uomo d'affari si rivelasse anche un perfetto marito. Non lo era stato fino a quel momento, sempre inchiodato a quello stupido telefono che mai lo distaccava dal lavoro. Era assente, lo faceva quasi per non essere riempito di complessi da lei per una settimana. Stando in vacanza avrebbe dovuto apprezzare tutto ciò e quindi avere un altro mese per dedicarsi solo al lavoro con la scusa di farlo per il bene comune. Bella anche la famiglia, abituata ad essere umile come dimostrava di farlo anche in sala. Non era solita a questo lusso, lo nascondevano i genitori la mostravano chiaramente i bambini che ad ogni ticchettio, ad ogni piccolo suono della sala si giravano come un bambino disperso che cerca la propria mamma. Prima portata, seconda portata, incredibilmente meraviglioso. Momento, quasi dimenticavo la bambina vicino a quelle finestre che osserva l'immensità del mare. Non ha poi tutti i torti ad osservare tale panorama. Le immagini di google sono realistiche fino ad un certo punto, e le cartoline della zia prima o poi vedranno il bordo. Che mare è quello racchiuso in 10x5 cm di carta? Non sembra perdere nessun dettaglio, non le sfugge neanche che sono ancora vicino la costa. Sono ancora o sono tornati vicino la costa? Forse qualcosa le è sfuggito. Sono tornati vicino la costa per quello che chiamano l'inchino all'isola del Giglio. Un'isola piena di fascino e di ricchezze ambientali e culturali. Era incredibilmente illuminata quella nave, non era per niente umile come molte famiglie li dentro. Voleva farsi notare e forse lo ha fatto nel modo sbagliato perchè d'improvviso quella bambina che osservava il mare senza appetito viene catapultata vicino una finestra rischiando davvero di farsi male e un attimo dopo anche altri vedono questo improvviso botto. I tavoli si spostano, ma che succede pensano tutti. E' un sogno?! Purtroppo nessuno sognava e il comandante era andato troppo vicino a degli scogli che hanno lacerato un lato della nave (scene da Titanic uno direbbe, ma ogni cosa ha una storia a se). Il comandante ovviamente rassicura tutti, perchè oltre al botto alle cose distrutte e così via, anche la luce era andata via. Un problema al generatore assicurava lo staff, qualcosa di risolvibile, intanto però, scoperto che sotto la nave era tutto allagato e che la stessa si stava riempiendo d'acqua, la nave diminuisce i nodi con cui navigava. Ora accosta uno pensa,e invece no! Il capitano sembra il classico capitano che vuole affondare con la nave, pensa a salvarla, non ci crede che stia affondando, e cerca di salvare il salvabile fino a quando si rende conto di dover virare per poter avvicinarsi alla costa. Lo scenario dall'interno è orrendo. Tutti sono all'oscuro di tutto, e quella bambina, che era davvero molto sveglia sapeva che non era un semplice generatore ad esser saltato. Gliel'aveva suggerito il mare, quel mare che presto se la porterà con se, lontano da gente simile. Il caos è vicino, spintoni, punti di ritrovo e ancora confusione. Ma dietro il gruppo noto una bambina, quella bambina che insieme al padre osservava la meraviglia della nave. Si chiede perchè la nave avesse questa stuttura ora. L'aveva osservata talmente bene che sapeva di come fossero posizionati i finestrini, lo sapeva perfettamente tanto che inizia a domandare perchè fossero messi in tale maniera, perchè fossero obliqui anzichè esser perpendicolari al pavimento. E forse è stata una delle prime a rendersene conto fino a quando il personale inizia a mettere i giubbotti di salvataggio. Allora perchè metterli se è un semplice problema al generatore continua a ripetersi la gente? Da li, da quel momento (già troppo tardi, perchè il comandante avrebbe potuto avere un supporto, un aiuto più immediato se si fosse fatto carico di responsabilità chidendo aiuto al porto del Giglio) il messaggio di dover abbandonare la nave. Il motivo ormai era chiaro a tutti:

LA NAVE STAVA AFFONDANDO.

Ora è chiaro immaginare quali pensieri passassero per le menti di quei sognatori. Riuscii ad intravedere quella donna vogliosa di esperienze nuove con quell'uomo affascinante. No, non erano più quelli i pensieri, si preoccupava solo di mettersi in salvo con la speranza di incontrarne un altro di quel uomo (magari anche più bello) convincendosi che non era poi così intrigante da avere il suo aiuto. Quella donna peccò di egoismo, e così lo fecero molti altri. A momenti la scena poteva divenire comica, passando da una situazione tragica ad un: "oh mamma, ho dimenticato mia moglie". Beh si, li ognuno avrebbe visto l'amore del proprio compagno nei suoi confronti. Molti presi dalla vigliaccheria, dalla paura del mare e del non saper nuotare si sono fatti largo a spintoni e molti di quelli, presi sempre da una forte foga non risciranno a salire su di una scialuppa di salvataggio. Le scialuppe... ci saranno abbastanza scialuppe da portarci tutti in salvo? Come faremo? E i giubbotti? La vista si stava annebbiando a tutti, ma ancor prima anche la mente. Pochi mantennero la tranquillità in quel momento, pochi ci riuscirono. Alcuni costretti, presi dalle loro responsabilità nei confronti della famiglia, altri perchè erano fatti così (i così chiamati eroi per natura). Ma di eroe ci sarebbe dovuto essere uno scontato il comandante, che però, per non far terminare la storia in maniera prevedibile abbandona la nave. La sua immagine di comandante che fa di tutto per salvare la propria nave si fa sempre più ombrosa. Non era poi così eroico questo comandante che si scusa affermando di voler dirigere i soccorsi da sopra una scialuppa. "Mostri le palle comandante, è lei il responsabile di questa crociera". Non tutti riusciranno ad uscirne indenni, ci saranno morti, ci saranno dispersi ed incredibili danni ambientali ma più di tutti ci saranno misteri che mai saranno risolti, perchè a distanza esatta di un anno, nel 1912 anche un'altra nave inaffondabile cadrà negli oceani, e probabilmente le orme del Titanic saranno prese proprio da quella che oggi è conosciuta come Nave Costa Crociere Concordia.

 

Racconto che ho voluto scrivere per provare ad immedesimarci noi tutti all'interno della disperazione comune di ognuno. Purtroppo non sarà mai abbastanza, purtroppo, nulla porterà indietro quelle persone e quella bambina che con il mare aveva già deciso di unirsi. Condoglianze alle famiglie

Ps.con questo non significa che dobbiate smettere di viaggiare perchè gli incidenti capitano, per strada, in aereo, in treno e a casa... la vita è un continuo rischio e il tempo non si ferma nemmeno per la fine del mondo. 

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