Francesco Bonfitto

La scatola rossa

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Pensieri sparsi anteprima

Post n°35 pubblicato il 31 Marzo 2011 da fwryan
 
Foto di fwryan

 L'essere vulnerabile


Non abbiamo molto tempo, sprecarlo in sciocchezze, lo restringe ulteriormente.

                                               F.Bonfitto.


Non ci sono parole per descrivere alcuni eventi della vita, perché a volte sono talmente improvvisi e inaspettati, che bisogna viverli per comprenderne il significato.

Gli accadimenti ciò che succede fino a che non tocca personalmente sembra sempre essere lontano, distante, di qualcun’altro.

La storia è sempre la stessa se cerchi di spiegare a un tuo simile come stai e come ti senti non lo comprenderà mai fino in fondo, se quell’esperienza non è stata vissuta anche da chi ascolta.

La nostra vulnerabilità viene spesso presa sotto gamba e non considerata a volte, ma questi accadimenti improvvisi e inattesi, cambiano la visione delle cose e del senso della vita stessa.

Quando si progettano programmi futuri si vive nell’ottimismo puro, ed è un bene conservare nel proprio intimo un futuro, solo così si ha la possibilità di avere degli obbiettivi da perseguire e raggiungere.

Se però, qualsiasi sia il progetto messo in cantiere per il futuro, improvvisamente ci si ritrovasse con una visione della vita completamente stravolta nel giro di pochi secondi?

Non pensandoci sembra impossibile, invece il cambiamento, il cambio di scena, la nuova pellicola da far girare sul rullo del film della nostra vita è lì a un millimetro da noi, inesorabilmente in agguato.

Questo pensiero sparso è il risultato di una vicenda successa solo pochi giorni fa, che in qualche modo ha cambiato la mia visione della vita e cambiato il rullo del film del protagonista dell’evento, in un solo secondo.

Proviamo a prenderla di petto.

Ci si vede al mattino, tutto bene.

Ci si saluta e ci si da appuntamento per la sera, tutto bene.

Si fa una bella gita fuori città , nella serenità di una giornata d’estate e di sole, tutto bene.

Si torna alla base dopo ore passate fuori, tutto bene.

Un biglietto cambia la visione della tua vita e il film della persona coinvolta direttamente nella vicenda.

“Siamo in ospedale papà è caduto mente era in montagna, avviso io quando so qualcosa di più” tutto male.

Il biglietto fermo sul tavolo scritto con decisione non aveva altro da aggiungere.

La persona che la stessa mattina ci aveva salutato dandoci appuntamento alla sera, era ora in una sala operatoria rischiando di non farcela, di non vedere un nuovo giorno.

Lì qualcosa scatta e quel biglietto inerte sul tavolo si anima di mille parole che nella mente esplodono.

“E’ stato operato d’urgenza e gli hanno dovuto togliere un rene, aveva un’emorragia interna, dobbiamo aspettare quarantotto ore perché sia fuori pericolo”.

Fuori pericolo? Asportazione di un rene? Caduto in montagna? Emorragia interna? Che cosa stanno dicendo?

Stamattina ci ha salutato dandoci appuntamento a stasera, non può essere successo tutto questo, stanno sicuramente scherzando.

Questa è la reazione a un evento che non ci si aspetta, che non è stato pianificato.

Forse proprio perché nulla è pianificabile.

Siamo abituati a credere che le cose accadano solo agli altri e finché non arrivano a toccarci, continuiamo a credere che mai lo faranno.

La vulnerabilità è dietro l’angolo il non pensare a quanto siamo fragili ci fa fare, a volte, cose sconsiderate, senza valutare che anche un semplice scivolone in montagna o una stupida caduta dalle scale potrebbe esserci fatale.

Certo non possiamo chiuderci in casa per evitare questo tipo di problema, magari servirebbe un po’ di umiltà in più nel riconoscere i propri limiti di esseri altamente a rischio d’incidenti. Scendere dal piedistallo d’immortalità considerando ogni tanto che siamo mortali quanto il moscerino che si uccide per il fastidio che può dare.

Uomini potenti,uomini poveri, uomini disperati, uomini felici, uomini assassini, uomini ladri, uomini generosi, uomini avari, uomini fiduciosi, uomini sfiduciati, uomini inutili , uomini utili o che si credono utili, uomini di potere, uomini di sudditanza, in sostanza uomini e solo uomini,umani e soltanto umani, mortali, fragili e assolutamente vulnerabili.

Pensiamoci e possibilmente torniamo ad essere uomini e soprattutto umani, nel limite delle nostre possibilità, nel limite delle nostre idee, nel limite delle nostre separazioni umanitarie.

Soprattutto ritroviamo il nostro limite fisico cercando di aumentare il nostro massimo spirituale cercando di utilizzare qualcosa che ormai è fuori moda da tempo, l’umiltà.

 
 
 
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