Il Lessicantropo

Ol olland

La scrittura e' punteggiata da "grumi di Gestalt", e come tale si sviluppa in una somma di processualita' percettiva, che "enlarge" i significati oggettuali, a partire da coeve forme di rappresentazione...
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Questa era la grande Olanda: una meteorite-arancio composta di "pueri", lanciata sulla Terra dal dio Sfera ad insegnare l'abbecedario ai "magistri" del calcio...
Il goal era solo il costo marginale che le squadre avversarie dovevano pagare agli "dei" della pelota... Per la prima volta nella storia del calcio, la rete divenne convenzionale, scontata, purotruistica finalizzazione "ideodinamica" di una ragionevole giocata.
Molto piu' importante del goal era la preparazione al goal.
Il goal - nel gioco del calcio - e' la virgola, l'accento, l'orpello, la bellurie, la ciliegina che abbellisce, che scatena l'euforia degli spalti, ma e' la "giocata", ovvero la "preparazione al goal", che ne rappresenta l'asse portante, il caposaldo...
Nell'avvicinarsi alla porta - avanzando zolla dopo zolla, ali ai piedi, lungo linee rette verticali -consiste il segreto del gioco pallonaro. E gli olandesi erano giocatori ben avvertiti e memorabili interpreti...
Vi ricordate come i giocatori olandesi molciavano le "señoritas brasileire" in campo aperto?...
Vi ricordate la figuraccia che i sudamericani rimediarono quel giorno? Il blasone infranto...di bulimiche, marmottose tartarughe "peloritas" di Janneiro, senza nemmeno il carapace di un gioco difensivo...
Gli olandesi parlavano il linguaggio "afrodisiaco" del calcio. Loro lo chiamavano "gioco totale". Per me era invero un "gioco di integrale, geniale guazzabuglio": tutti sulla palla, compreso il portiere...Il mitico Jamblo': ve lo ricordate? Mio zio, che giocava in porta nella squadra parrocchiale, lo chiamava loco, babbeo, somaro, ma, sotto sotto, lo ammirava e ne imitava le gesta tra i pali...
Gli olandesi erano coesi e affiatati, e giocavano una sorta di "integrale salottiera" di "ottavine e sestine", che la mano sapiente del Mister riusciva a tradurre in "endecasillabi sciolti", con buona pace delle squadre avversarie...
L'Olanda di corsa arrangiava testate, parabolava corners, svirgolettava in area di gioco con l'esterno del piede, marpionava palle con la punta del tacco, piroettava in mezzo al campo..., mentre il portiere Jamblo' "acrobizzava" tra i pali, da par suo, regalandoci, di tanto in tanto, qualche "strafalcione d'autore"...
Nessuno di loro aveva trovato un posto da "tabaccaio", pertanto si erano inventati la rivoluzione-diavoleria-del-calcio.
Giocavano a memoria, quasi ad occhi chiusi, senza balbettii di sorta, ma... "cazzo in fuori e dritti verso l'orifizio della porta".
Poi c'era Lui...
El regista-matador della squadra...L'Essere filosofico dai piedi pensanti...arrivato da mondi lontani a dirozzare intere ciurme di piedineri del pallone...Asso-portante delle maestrie di gioco cd. "all'olandese". Meraviglioso jester rostrato di fette veloci, con tocchetti geniali destrutturava il "Calcio Idiomatico" delle squadre avversarie... Avocata a se' la sfera, con ampi gesti delle braccia, caracollava a zig-zag in mezzo a nugoli di taralli coi buchi, sempre a testa alta, senza guardare mai il pallone...
Quei giocatori sapevano alla perfezione come praticare l'"errata-corrige" del calcio, una sorta di "Kamasutra on the pitch", mischiando il comsí-comsa' lento al bye-bye al fulmicotone...tanto che gli avversari sembravano tanti deragliati "Ciccilli" al confronto... In ogni partita producevano "singolarita' collettivistiche" che si perdevano - purtroppo per sempre - nel "black hole" della memoria...mettendo d'accordo davvero tutti: critici savi e critici acrilici...
La chiave del successo rinveniva dalle fosforose meningi di un moderato Coach, il quale riuscí nell'impresa di trasformare una manciata di "grezzi interpreti di pedate" - tirati fuori dai limbici spazi di un destino goliardico - in baldanzosi "Lancillotti" del piu' "antisistematico meccano collettivistico" che la storia di questo sport ricordi...
La Grande Olanda e' stata l'unica squadra, nella storia di questo sport, "agita" dall'Intelletto Generale del dio "Sfera", insufflata - in via diretta - di pura materia divina...
Devo confessare che a me sembravano gioiosi giocolieri della "palla cannone" sparata all'impazzata da leggiadre "fette al fulmicotone" ...
I telecronisti della "tellevvisione" si sfregavano il garrello, per il gaudio di vederli giocare...
Le squadre avversarie erano fuchi sotto induzione psichica, nobili comprimarie. Declinate in campo come sacchi di icone spogliate di lustro e desiderio, recitavano il ruolo di "diatesi passive"...