Creato da davidaliuslosyano il 01/06/2009
 

Il Lessicantropo

Il mattino si sveglio' con un kamasutra di rughe sul volto diafano...[davidalius]

 

 

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Nero frattale

Post n°6622 pubblicato il 24 Marzo 2017 da davidaliuslosyano

Siamo infrangibile vetro umano di decadenti lettere senza alfabeto, o di alfabeti dimenticati dalla Storia, senza storia, lucide membrane di vuoto, sottovuoto. Sottili edemi liberati dalla vita, deliberati dalla Vita sotto i cieli bassi, i cicli diseguali, attori di desistenze e untori di esistenze... Molteplici eppure unici fondamenti di noi stessi, convesse, sotterranee voci univoche nel panorama del Creato, incendiari ribelli di paradisi senza orizzonte, macchine retoriche mute, scarti impauriti aggrappati ai corrimani del Destino... (...) Sbatto le palpebre, mentre comincio a perdere l'ancoraggio con la realta'. Le pasticche di un composto chimico che stabilizza i processi di sintesi delle cellule cerebrali, mi danno sempre questo effetto. Stopposita' nelle aree del palato molle, eppoi catarsi e svolazzi iperuranici [...]. La scopa postale in tre atti e mezzo!...La mia cavalcata stirneriana si conclude in una radura circondata da foreste. L' Incombente mi avvolge con la sua fragranza malinconica. Me ne sto sulla linea mediana e l'avverto avanzare senza preavviso, attraverso profetiche immagini che silenziano da qualche parte l'inquietudine interattiva dei miei fotoni e scariche elettrostatiche. Mi sento infrangibile, indegnamente inzuppato di sogni scaduti e blasfemi, come puo' essere una dialettica dimenticata o l'eterno fruscio del vento di scirocco. Sulle strade deserte rincorro il fogliame sfuggito alle fallaci sequenze della Vita. Al tepore dei significati, diventati tetri, preferisco l'indeterminazione delle teorie morenti. M'incuneo nell'alveare del silenzio, mentre un neon beccheggia sulle terrazze livide, risuonanti di passi nella neve liquida e spettrale. Una coppia di Concetti impolverati ansima nell'ultimo amplesso fondativo delle Epoche. La Filosofia inseguita dai fulmini si bagna i piedi nella melma delle Categorie e batte le mani inguantate! [...]. Nell'oscurita' lo Spirito splende come l'indizio piu' forte. Facies di voluttuosa ossessione, fragranza ontologica di etimi originari, primordiale corrente che scivola nelle latebre personali di questa carcassa umana, minacciosa come il predatore inseguito dalla sua preda sotto forma di immagine rimasta nella sua coscienza come ammonimento dopo il pasto ferale. La cognizione che spiana l'essere sazio, quando gli Equilibri si compongono. Il dolore crea circuiti di possibilita', anche se non ci e' dato il tempo di sceglierne una. Uscita onorevole di sicurezza. Rarefazione filosofica di istanti [...]. Le serrature delle pie Classificazioni aprono alle frenesie intellettuali. Con gli echi del formicolante Pensiero. Ecchimosi di storie private sulla pelle diluviata. Camminiamo impettiti sui nostri tronchi senza testa, dentro metalinguaggi di cangiante bellezza combinatoria: il dispositivo che tiene unita la Terra al Cielo...[...]. Autore: Casabuela (per gentile concessione). Ti ho sognata nella luce fosca del mattino, e nel deserto del mio dolore ho piantato fiori per te, per il mio Amore. Ho camminato sotto milioni di cieli,e solcato i Mari del Nord per vedere i raggi del sole illuminarti un attimo prima. Ho navigato lungo fiumi alla deriva, e viaggiato su vecchie strade, fino ai confini del mondo. Ho percorso steppe odorose di vento, ho amato di te ogni respiro, e inseguito i sogni mai sognati. E sulle terre dell'Altopiano ho recitato poemi per te, per il mio Amore. Ti ho inseguita sopra lune immobili, nei domani piu'intensi, nelle onde piu‘ insidiose, nei sorrisie negli occhi piu' simili ai tuoi. Eri nelle sconfitte piu' amare, dietro porte mai aperte. E nei pomeriggi dell'abbandono, eri lungo distese innevate, sotto piogge stanche, nei soli anneriti dall'incertezza. Ti ho amata nei corpi tagliati in due dal dolore, nelle rughe delle mie mani, negli anditi bui di case odorose di miele, nei silenzi piu' assordanti, e nelle estasi di Sante peccatrici...Tu, regalami cocci di vetro e profumi amari. Regalami pallidi solie accenti lontani. Regalami un'ombra e un soffio in mezzo alla paura.Tu, semplicemente, regalami un istante di felicita', alla fine della strada...[...].
... Ad Harlem le notti erano roventi come coltelli... Con l'andirivieni di pushers dagli abiti colorati e dai broad-brimmed hats, quel posto risuonava di lagne e di scherzi...
... La pista - nei giorni seguenti - era completamente sgombra di suoni e di nubi. L'asfalto moltiplicava gli istanti, e l'intensita' dell'umana veggenza ti diceva quanto grande e' la stima che si nutre per se stessi...
- Ho sempre quel tinnio all'orecchio sinistro...
- Meglio dell'altra volta, spero!
- Dicono che si tratta di un'invenzione del cervello!
- Sara'...ma io quei rumori li percepisco chiaramente...
- Dovresti smetterla di usare quella robaccia, invece!
La puzza di benzene confondeva i pensieri, mentre la luce calda del sole asciugava le ultime chiazze di pioggia, restituendo il deserto alla sua dorata solitudine...
Quattro pasticche di latanfenolo fecero la loro comparsa nella mano di Sofie, sbucate da non si sa dove...
Un reptilosauro trangugio' veloce una sorsata di vento del deserto, ritornando subito dopo nelle profondita' buie della tana.
Poi si mise a canticchiare il ritornello di una canzone, "Sip drinks in the wind pink" dei Knots O, il suo gruppo preferito... Then she began to hum the chorus of a song...
Insieme allo stigmafren - una sorta di alcale nero - della notte precedente, quelle pasticche le scosero di dosso il torpore, pervadendola di sogni e premonizioni.
Luck era sul lato opposto della vita e assisteva a tutta quella vertigine con sentimenti di disappunto e incredulita'...
La strada sotto di loro ora attraversava inesorabile il destino comune, finendo col lasciare tracce di compatimento negli occhi del ragazzo...[...]. Partire o spartire, mi segui?... Movenze da cittadino onorario. Napoli nel cuore e l'America nella testa
Vaselina sulle labbra sottili e sulle manine nero di seppia. Il resto nei capelli ispidi e sul viso fango d'Africa.
- L'economia Americana, sermoneggia, ha qualcosa di ciclico nel suo d.n.a.
- Mi segui?
- La rigorosa politica monetaria nell'era pre-roosveltiana favori' un processo di regressione del tasso di crescita che ebbe un effetto nefasto nel mantenimento di tassi di interessi stabili sui mercati internazionali.
- Dopo un po' tutto rientro' per fortuna e l'America pote' ritornare a respirare e ritrovo' se stessa.
Le mani si muovono persuasive disegnando ghirigori nell‘aria.
- La ciclicita' ha qualcosa di sistemico.
- Mi segui?
- Pertanto, per l'appunto, per la qual cosa, non meravigliatevi dei corsi e ricorsi. Cio' che e' entrato dalla porta uscira' dalla finestra.

Vivere
come un napoletano
in pensione
nelle agognate pianure
del Mississipi'
viaggiando
sulle manine graziose
trattate con pomata odorosa
e mangiando
zuppe di rubicosa
un giorno si' e l'altro pure.

[...]. I've lived with this logical fallacy for months, but I hope to be contradicted by the facts [...]. Mi occupo della mia santita‘. Mi metto in esergo e curo le mie ferite [...]. Dissesto nasale. Mancanza di olfatto, di tatto!... Sulle cornici di New York ci appendevamo i sogni. Le primavere dialogavano con le panchine della metropolitana e il sugo dei palazzi si spalmava per le strade trafficate da commuters. La compagna di giochi proibiti! Nelle marine, dove si camminava lenti, il sole asciugava le narici. Eri bella nel tremolio di mezzogiorno, nei voli accesi degli aironi di ritorno dalla pastura su Mew Island...[...], Pane fresco di giornata!...Gli scrittori veri non timbrano il cartellino e non si prendono mai sul serio! [...]. Doppio diesis e doppio minor!...C'e' un piacere nascosto in queste note, il piacere dell'improvvisazione! [...]. Il limbo e la notte...In confidenza: liberatevi da questi cialtroni! Solo la gente angosciata e senza stabilita' puo' "raccontare" qualcosa di buono!!! [...] . Le donne mi hanno sempre detto che sono bello. Sono d'accordo. [Alcune mie foto sono state pubblicate nell'apposita sezione del blog] [...]. Io appartengo a me stesso come il calice e lo stelo, il grano e il loglio, il tappo e la bottiglia, il dito e il naso [...]. Siamo sulla grata della terra, vediamo tutto chiaro, laggiu'. Che c'e' qualcosa di corrotto, laggiu', che puo' fare male! Sopra le nostre teste migliaia di mani. Le mani delle generazioni che verranno [...]. Non ci sono nessi, siamo soli a contare le carte che ci restano nel mazzo. Messaggi in bottiglie di cartapesta lanciate da improvvide mani nel Grande Oceano. Soli con le nostre paure disciolte sulle coordinate sbagliate [...]. La mia orchidea tremularia e' nel vasetto di prugne sul davanzale. Le faccio compagnia in queste serate cupe, incerte [...]. La Storia depotenzia il flusso che avanza!... La Storia depotenzia, il flusso avanza! [...]. Un rintocco... Ma-ma-ma-ma. La coscienza e' in attesa di un messaggio. Da un incavo, da un'intercapedine. Finalmente mi muovo. Muto di significati. Alla rinfusa. Qualche significante raccattato chissa‘ dove, forse in paradiso. Il paradiso dei folli! Esergumen... Bah! E se l'inquietudine fosse la figlia benedetta dell'attesa?, mi chiedo. Si, sarebbe come cercare il pagliaio in una marea di aghi, dopotutto niente sarebbe perduto! Un altro lepidottero sulla via della redenzione! [...]. Sembra -mia cara- che io e te siamo cruciverba senza risposte certe... Solo qualche tremore, di tanto in tanto. In balia di forze primitive, come il sesso praticato sulle linee estreme di una scommessa con la Morte. Lo riprendo in 35 mm., mentre si da' da fare tra uno stop & un go stralunare. Le entrate e le uscite. Sono sempre in rosso! Niente interessi a fine d'anno! [...]. Quattro quartine gettate in pasto all'angoscia! Mi sono sempre sottovalutato, mentre gli altri andavano avanti alla rinfusa, sghimbesci. Ho perso del tempo prezioso. Nel tunnel si puo' vivere comodamente, ritardando per secoli il passaggio verso la luce. E' la morte innocente che uno si sceglie, al riparo dalle intemperie del fare, che e' poi sempre un dannarsi l'anima per qualcun altro [...]. Fanculo agli altri. Pensiamo a noi stessi. Siamo noialtri il diorama, l'origami delle generazioni che che che non abbiamo mai visto e che che che mai vedremo. Pensiamo alla nostra ssantita', vaffffanculo agli aaltri! La bellezza un giorno svanira' e forse metteremo il piede in fallo! [...]. Sono nel tram e lo sento pulsare, mentre si arrampica sulle pendici di Tullebiørh...[...]. "Un grand poète français"...Misticheggiante nella radura ho visto la Bellezza svanire!...da "Un grande poeta francese"... Mystical in the clearing I saw the beauty fades! Mystique dans la clairière, j'ai vu la beauté se fane! [...]. Esergumen...Sotto un cielo basso, inebetito davanti all'esergo di un paesaggio invernale, me ne sto conserto nella mia muta color kaki, reggendo con una mano un'orchidea tremularia della Macroguinea e con l'altra un bianco tutu! [...]. Odio il rap. Lo trovo un'esplosione distante di rime imbecerite. Una macelleria linguistica. Ma quell'uomo, ragazzi, che suoni ha inventato [...]. Vi ricordate l'attacco dell'overture di Joffrey Dren. Quei colpi acuminati di tromba e la danza delle note fredde del quartetto di archi? Ti ricordi le strade vuote dopo la mezzanotte? E i cortili impolverati? E le strette al cuore per un arrivederci...? [...]. Appunti di uno spirito dormiente...Sto mangiando dei biscotti e una mela. Sono nel mio lettuccio. Accanto a me ho un libro. Parla della Groenlandia e di inverni pieni di sensualita' [...]. L'Osceno rigoroso... Il codardume italiota dell'"io-sono-affamigliato-e-quindi-non-rompete-il-cazzo-e-lasciatemi-leccare-in-santa-pace-che-tanto-si-muore-e-le-lasciate-lo-sapete-sono-bell'e‘-che-perse-e-questo-in-fin-dei-conti-e‘-un-peccato", ha partorito il fior fiore degli inverecondi cialtroni nostrani, ammascherati nei loro soprabitini da puttane all'ingrosso e bivaccanti vitanaturaldurante nelle mangiatoie pubblicocratiche col permesso della Santainquisizione partitoligarchica...[...]. I miei spiriti vitali sono sotto pompaggio: il flusso di parole che contamina, che difforma, che scompiglia [...].Parole impilate un po' alla rinfusa...Nel mio andirivieni catodico finalizzato alla personale espansione di ricerca linguistica, eseguo una giostrata sull'orizzonte webberiano. Sembra la bacheca del diavolo, dove - ispirati da nostro "fratel cornuto" - miriadi di scalcinate mosche e di asini scalcianti appuntano, pietosamente e indecorosamente, diari assurdi sull'onnipotenza della stirpe pensante, gia` sognetto corrivo delle smanianti lucertole dipinte della politica globale...In siffatta cornucopia delle blatterie piu' blasfeme, e' possible trovare solo l'imburrato "reticente" di mille discorsi ingloriosi sui destini del Logos "che e' stato", e che nessun maestro in cilindro e imbuto riuscira' vieppiu' a riabilitare. Nulla, assolutamente nulla per cui valga la pena di perdere il proprio tempo [...] . In agenda. Il sogno del Lessicantropo: "Ai popoli fratelli dei continenti": tenersi a-contigui [d]alle concupiscerie e clitorideismi lascivi dei pupazzi di gomma, sanguisughe di diritti e facinorosi thugs a tutto campo [...]. Datemi un clitoride, nuovo fiammante, e vi sollevero' l'Universo!, disse una modesta Sa'ah Fanr [...]. Parla come se le parole fuggissero dalle bocche unte di una muta di assatanati filosofi ubriachi [...]. Odio la polka, i vaniloqui e gli esterismi, le gazze della politica e il falso vanitismo. Tra l'altro manco di un filtro logico e di fede estrema, sono un "legionario" a mezzo servizio [Zio Cesare mi avrebbe preso a pedate negli stinchi]. Odio il pettegolio delle parole, i ciu' ciu' libertini del Logos in transito, in trance, in tram. Disprezzo la fantasia, amo l'immaginazione.

Il mio giocoso ambaradan per celebrare l"Habemus Papam" del Logos straccione, l'epifanico scioglimento dei ghiacciai del senso, l'arlecchinesca copula con l'Onda Madre della deriva psichica...Vipere joyciane striscianti nel seno dei Bucolici Paradisi Identitari del dio-social, che si insinua tra le sottane del political-correctness declinato nel mainstream dell'Ovvio Burocratico... tutta Aria montata e Panna fritta (...)
Non trattarmi con sussiego, io stabilisco il prezzo della mia sventura. (...)
Abituati al pret-a-porter dell'idea, pensando di essere sofisticati intellettuali. Esserini blandi, ci accontentiamo di misere scatologiche convenienze. (...)
Ci facciamo tutti i giorni di routine, di ripetitivita'. I legami duraturi sono costituiti dal 10 per cento di sogni e dal 90 per cento di routine condivisa. (...)
La fede sporca il tessuto delle nostre convinzioni con la sua verita stracciona.
L'uomo e' il mistero buffo dell'Universo e ha bisogno di sentimentalismo per darsi un contegno. Cosi' si rivolge al germe dell'utopia che lo emancipa dalla salvifica paura ma lo getta nel piu mortale terrore (...)
Io vedo il matrimonio come il sogno di bravi burocrati,
come il vagheggiamento o l'anelito della seducente burocrazia.
Io non lo considero come una soluzione ma solo come un problema in prospettiva.
Ognuno di noi ha solo come giudice la propria coscienza, la sola che puo decidere il teleologismo delle relazioni umane, delle simbiosi private.
Se si vuole combattere il sistema si dovrebbe cominciare dalla prima forma di dominio egemonico: il matrimonio (...)
Il concetto di eternita' [un mistico refrain millenario e millenarista] e' sgattaiolato via subito dopo esser venuto a conoscenza del pettegolezzo scientifico. Le luminarie non sono atemporali. L'algido pianeta lassu' - nell'alto dei cieli sfiniti - tra qualche miliardo di primavere si nanerizzera' emettendo solo luce placida. Mi sento mancare. Una certezza e' venuta meno. La mia saldezza si e' dissolta. Un pezzo della mia vita e' andata nell' altra direzione. Le religiose credenze vanno a farsi un giro in barca. Mi manchera' per sempre l'assioma eternoso, l'articolo di fede su cui avevo impostato la mia esistenza. (...)


Non volero' sopra i cimiteri
ma seguiro' l'onda bianca
robusta di senso e di vertigine
nell'impavida Notte (...)

Sono nato al cospetto di Dio Signore, la' dove la bellezza muta ha la sua dimora. Non ho un posto dove rifugiarmi nei domani incerti, ne' terre in penombra da esplorare, o volti di gente da compiacere. Vivo in mezzo al rumore dei Continenti, dentro scatole geografiche corrose come pattumiere. Le mie sponde non hanno mai visto maree, ne' i miei occhi scogli da elogiare per la loro asprezza... Non ricordo piu' cosa sono i sogni, e i pensieri non luccicano piu'! Ditemi: esistono ancora gli Angeli?... Il Tempo custodira' il sorriso delle generazioni, a cui non appartengo!... Seguo la corrente di uccelli in volo crudele verso paradisi fioriti. Alzo la testa estasiato... Saro', per sempre, un animale balbettante! (...)

L'universo si fuse, inondando di perle la materia increata. Lascia intravedere l'orma tracotante del misfatto consumato. Diamoci da fare: inventiamo cose buone per l‘eternita‘. Lecchero' le tue ciglia aride. Iridescenti appaiono nell‘ombra. Solfeggia. Mi da un cd di canzoni alle 8,30. Rock duro, teutonico. La morte della madre l'ha cambiato in meglio. Pancia da coccodrillo sfamato, capelli con spolverata di acini di forfora, giacca flaccida. Cammina con leggera zoppia. Incidente all'eta' di diciotto anni. Lecchero' il tuo paradiso desolato. Lo cospargero' di burro fuso. Arieggia. Sei un genio o una minchia? Forse una minchia geniale. Vallo a sapere. L'universo vortica di buone intenzioni. Ti ho vista in dormiveglia in cucina. Eri tu, che splendevi di vita. Annuivi pensierosa. Sono un inserto dispettoso, mi hai detto. Dov'e' la verita‘? Brulica la collina di vermi spaventosi. Cammino nel solco tracciato dalle generazioni. Quando mi rado il sangue mi cola dalla ferita aperta. Lo lascio fluire. Sa di buono. Il sangue e' la matrice che genero' l'universo. Fottere e' lusinghiero! E' l'inizio che salva. Dura meretrice che concepisti l'uomo nel travaglio atroce di una notte gelida...(...)
Voglio per me immagini pure non filtrate. Cos'e' d'altronde il Volgare? E' un tool di scuola fiorentina o piuttosto l'altare della nevrosi d'epoca? Chiedetelo alle vampiresse tatuate che si aggirano nottetempo per le stazioni londinesi! Per un succhiotto sul collo vi regaleranno emozioni d'autore, sbrogliando la matassa civica che rosicchia la vostra coscienza benpensante. Una vagina in gigantografia e' il segno d'entrata. Perche' umiliarla con le blaterate argute della marmaglia accademica. Voglio per me immagini che funzionano. Giochiamo finalmente a "nervo scoperto"! Ditemi con franchezza: vi appassiona di piu' un bel filmetto giocoso o le studiate affettate moine di una anelluta lipidosugnosa tipa? Problemi con la morale, per definizione mestatrice e baldracca? Non vi tornano i conti? Sento che vi state perdendo nel mezzobicchierdacqua della vostra imbelle repulsione al pensare! Date ascolto all'istinto che non sbaglia mai. Roviniamole per sempre la festa. Decidete, raccogliete le flebili forze che vi restano, e decidete, perdio! E' meglio morire per una vampata di sordide sensazioni forti che farsi annullare dal vortice di piana escatologica incorrotta virtu'. (...)
Nell'oscurita' lo Spirito splende come l'indizio piu' forte. Facies di voluttuosa ossessione, fragranza ontologica di etimi originari, primordiale corrente che scivola nelle latebre personali di questa carcassa umana, minacciosa come il predatore inseguito dalla sua preda sotto forma di immagine rimasta nella sua coscienza come ammonimento dopo il pasto ferale. La cognizione che spiana l'essere sazio, quando gli Equilibri si compongono. Il dolore crea circuiti di possibilita', anche se non ci e' dato il tempo di sceglierne una. Uscita onorevole di sicurezza. Rarefazione filosofica di istanti (...)
La mia cavalcata stirneriana si conclude in una radura circondata da foreste. L' Incombente mi avvolge con la sua fragranza malinconica. Me ne sto sulla linea mediana e l'avverto avanzare senza preavviso, attraverso profetiche immagini che silenziano da qualche parte l'inquietudine interattiva dei miei fotoni e scariche elettrostatiche. Mi sento infrangibile, indegnamente inzuppato di sogni scaduti e blasfemi, come puo' essere una dialettica dimenticata o l'eterno fruscio del vento di scirocco. Sulle strade deserte rincorro il fogliame sfuggito alle fallaci sequenze della Vita. Al tepore dei significati, diventati tetri, preferisco l'indeterminazione delle teorie morenti. M'incuneo nell'alveare del silenzio, mentre un neon beccheggia sulle terrazze livide, risuonanti di passi nella neve liquida e spettrale. Una coppia di Concetti impolverati ansima nell'ultimo amplesso fondativo delle Epoche. La Filosofia inseguita dai fulmini si bagna i piedi nella melma delle Categorie e batte le mani inguantate! (...)
Un rintocco... Ma-ma-ma-ma. La coscienza e' in attesa di un messaggio. Da un incavo, da un'intercapedine. Finalmente mi muovo. Muto di significati. Alla rinfusa. Qualche significante raccattato chissa‘ dove, forse in paradiso. Il paradiso dei folli! Esergumen... Bah! E se l'inquietudine fosse la figlia benedetta dell'attesa?, mi chiedo. Si, sarebbe come cercare il pagliaio in una marea di aghi, dopotutto niente sarebbe perduto! Un altro lepidottero sulla via della redenzione! (...)

(...) tra di loro c'è chi si segnala come portatore di un'idea dell'idea rivoluzionaria che trasformerà l'universo facendolo sembrare più coerente e più buono ma che alla fine casca con le chiappe nel "Divenire"...al Divenire non si sfugge. Il Divenire è una meretrice che lo succhia di gusto a tutti (...) abiuro la realtà pensata il mondano pensato preferisco l'onesto buonafeistico Accidente la tegola in testa che tramortisce elargendomi il raro delirio di un attimo depensato anticialtronesco....galleggiamo su un oceano di parole di semiosi imbalsamate di rettorica fluttuante indecorosa mestatoria che ordina la cena senza pagare il conto (...) il filosofo ha perso il filo e inizia a tirare i fili se non ...le cuoia (...) Ogni filosofo o Filosofo o Maestro-filosofo si gratta le sue pulci gabellandole come "Giganti dello Spirito" (...) che pazzia è mai questa il "morto diviene", l'Ontologia della Putrefazione del putrefatto che diviene (...) Il Tempo-Kairos si situa lungo la faglia dell'impensabilità pensata e dell'impossibilità possibile così come il linguaggio inteso nella sua singolarità frattale (...) ritiratosi a vita privata (dove inganna se stesso cantando la ninna-nanna agli attimi), il Tempo può solo essere recuperato nella sua dimensione di Tempo-Kairos così come il linguaggio persi i suoi spiriti e sprocessato nel suo gioco di "camaleontico vuoto in fieri" può essere rimesso in forma nella sua "Singolarità frattale" (...) Il Tempo si sprocessa al cospetto della Santa Inquisizione del "quodlibet mondano", sgambetta il Pensiero per scivolare nel Pensato dove inganna se stesso alleandosi con la "Canaglia delle semiosi linguistiche" (...) Smessa la sua "santa ontologia" (il corpo simmetrico dell'Oggetto-Durata) il Tempo-sistema si scava una nicchia (a modo di "peculiarità-anfratta") nel "Mondano pensato" (...) Nel momento in cui il Tempo smette la Durata, l'Essere si sfalda nell'"abitudine ontologica" del Linguaggio frammento postumo di un "DIO IN MASCHERA" (...) Ogni segno linguistico è nello scarto tra una "misura minima potenziale" e "una misura massima in atto" (...) Ogni parola è una verità frattale (...) Specchi specchio delle mie...Cosa vedrebbe uno specchio se senza enfasi quietamente con decoro si specchiasse in noi? Vedrebbe l'albume di una non ancora accesa partorita verita' il caos brulicante del divin preconcettuale l'ontologico "far niente" della specie. Vedrebbe balbuzianesimi ballerini non ancora strutturati in lingua saggia aloni di peccato non ancora diventati virtu' vereconda fiumi di significato arbitrario come anche lava di pensiero non ancora cristallizzato in forme mondane. Vedrebbe citta' e tesori strade lastricate di miele. Vedrebbe ori e stelle e comete alito di draghi e volenterose potenze. Vedrebbe uomini e donne colorati in preda alla gioia dell'origine genitori di se stessi inseminati di logos e di pianto smarriti nella pienezza della totalita' univoci e mai cosi' plurimi assetati di attesa paziente rinvigoriti dall'ideale lealta' verso se stessi santi e pii lestofanti ... (...) Depresso il mattoso io cinguetta. Lascito della triplice alleanza freudiana (per quanto depennata dal ruggente lacanico logos) cinguetta sul pulpito ovvero sul ramo della narrazione narrata smerdandosi di immondizia sFilosofica senza più la forza di un brutale vigoroso coito con la svenduta verità (almeno quello era un risultato o un indizio di potenza volenterosa) (...) Perlappunto poeti... O si è arte noi stessi quindi affrancati dallo svogliato pensiero perlappunto poeti o finiremo sNarcisi nello strapiombo del volerame detritico-alluvionale del concettualesimo humanistoide altro che rinascenza o rinascimento solo acqua putrida insabbiata...(...) Ex falso quodlibet ...darei tutto il vogliame shopernaueriano per una fetta di puro logos e perchèno! parimenti l'io-fotto-dunque-ano non potrebbe rappresentare il rivoluzionario approccio a una verità certa ricordate l ' ex falso quodlibet (a forza di decantarla la verità si farà avanti....) (...) smarriti nei postulati di senso cartaceo o detto ci illudiamo di combaciare ovvero baciare sulla bocca il logos non facciamo altro che inseguirlo col pensiero di rastremate parole in un folle giuoco ad incastro col suo alone...(...) porno denaro paesaggio...porno: "il di là ironico che interrogandosi millanta specie per pece" la concertistica di concetti poderosi che sull'albero delle mele e del male trovò una targa: ilfigliod'adamo dalla semenza semerà popoli e popoli fino all' avvento avventizio di un nuovo padrone col divin porporino che irromperà e con trapasso s'internerà pervadendo pervaderà intrapassando il seme semantico nella cavità che perdendosi dilagherà intramoenia con voglia vogliata di pruriginoso uzzolo per un penetrare dallo stentoreo al fievole pornoatto che con pornoazione s'arrogherà il coattoso eros bambino...denaro: teleologia allo stato puro (wb) circolo semantico bibbia capovolta dei poveri ovvero babele inversa di una precettistica insulsa (in forma d'abominio per alcuni) forma satellite per eccellenza (bd parlava di "rotondità" per l'appunto) che ci appartiene come seme-forma-struttura liquida in quanto adattantesi al logos (non rincorrendolo col pensiero pensato depensato) (sl) che risolve le microconflittualità per una felicità inadeguata...paesaggio: passaggio dall'unità al particolare al lembo del logos-rottame giurisdizione-dominiata depensata a modalità modale frammentazione deinterposiziata ritaglio cartaceo detrito di margini estremità da ciglio a falda un'area filosofica di formazione un'idea montante in un territorio analitico di carne lacerata dimora di un dio in vena di scherzi balenantesi come un cip cip di attimi sottratti alla babele orizzontale di un tempo all'indietro che non cattura più ma è per sempre catturato un quadro unitario che abdica a se stesso un seme piantato in un paradiso decaduto di rango "il più vita e il più che vita" di tutti i paradossali mondanismi (...) I rivoluzionari hanno sempre una voglia matta di farsi succhiare l'uccello dall'ideale...(...) Studio filosofia, batto le strade, preparo del buon gelato alla nocciola...E' tutta utopia, la vita intendo...L'essere perfetto non esiste se non nei momenti di estrema, libera angoscia...Buon letame non mente: come questi scarti chiamati neuroni...Nascere per essere gettati nel mondo. Abbandonati da Madre Natura, per diventare asociali, diseguali pur vivendo tra milioni di simil-scimpanze' allo stato fetale, a cui servono altri millenni per aggiungere ancora un minuto all'orologio dell'evoluzione... Buio: chi ha paura del buio? Quattro lettere nero-acido che hanno formato l'Universo, una griffe firmata da Domineiddio per l'Umanita' sofferente..(...) Il noumeno ti fotte il fenomeno ti fotte...Siamo vissuti finora nella Quintessenza del Vuoto, nei Terrapieni dell'Ignoranza, al di fuori delle rotte battute dal Soffio Vitale, lontani dai tintinnii delle Mode... Abbiamo dimorato nei Castelli diroccati e flaccidi del Tuttopossibile, mangiato al Banchetto dei Linguaggi le libagioni lasciate da eserciti vittoriosi e trionfanti. Talvolta ci siamo arresi, rimanendo tutto il tempo appesi alla corda del Senso Appagante, smaniando subito dopo di lacerarne le catene e di andare per la nostra strada. Non abbiamo cercato "Dei Olimpionici" da corteggiare, ne' Alleati col Moschetto, dietro cui nasconderci. Ci siamo rifiutati di Sognare il Sogno Altrui per rimanere uguali a noi stessi, fedeli alle nostre molecole di Draghi Sconfitti, lasciandoci avvolgere dalle Fanfare del Silenzio cui apparteniamo... Siamo rimasti imbambolati sulla Soglia del Destino, col carrion in mano, dopo l'Ultima Cena con la Verita' Leziosa che non ha aggiunto nulla alle nostre sFortune di Uomini Soli. Abbiamo assaporato il gusto pungente del Letame prezioso, e biascicato la cotenna di Stelle Danzanti, come indicava il Poeta, per riavvolgere la chimerica Utopia sul suo nastro per un'altra ripartenza...[...]

Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 24/03/17 alle 22:05 via WEB
mi è piaciuto andare oltre l'11° rigo..
 
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