Creato da davidaliuslosyano il 01/06/2009
 

Il Lessicantropo

Il mattino si sveglio' con un kamasutra di rughe sul volto diafano...[davidalius]

 

Messaggi del 02/05/2017

Qualcosa a metà strada tra la potenza gattesca e il ringhio del sorcio

Post n°6625 pubblicato il 02 Maggio 2017 da davidaliuslosyano

Il sonno della ragione genera mostri... SEDUCENTI e BELLISSIMI. (...)

Pensate proprio che il-senso-delle-cose viaggi in macchine retoriche fiammanti?
La Chiesa, dalle forme architettoniche ogivali, e' decorosamente statueggiata. Il mobilio e' di legno tek con l'organo in alto, lato abside. Sul muro di sinistra c'e' un tazebao raffigurante un romano con lancia e criniera. Attorno le Sante donne vegliano il corpo del Cristo. Al centro della navata, subito dietro al tabernacolo, c'e' un bellissimo arazzo. Vi campeggia una Signora tra alcuni animali: un galletto, una farfalla, due oche, un uccello del paradiso, una pecora dal folto vello, un cerbiatto... I cinesi intanto dormono compostamente, la testa china sulle braccia appoggiate allo schienale del banco di fronte. Cumeo eram cuncta componens ludens corameo omni tempore. La musica in sottofondo ti fa scivolare nell'oscurita' delle ombre d'Orfeo. Almeno questo, a quanto pare, e' l'effetto sulle consorelle e confratelli cinesi. Un vecchio barbone sulla destra si soffia il naso. Una turista con gli occhiali accende una candela a Giesu'. Adesso le candele sono 18 di numero. Un altro barbone, equipaggiato da barbone, prende posto nelle prime file. Si netta le unghie e si strofina gli occhi, prima di mettersi a leggere il giornale.
E' una giornata ventosa e cilligna, come dicono da queste parti. I piccioni sono imbalsamati sui rami. Ci sono occhi e orecchie dappertutto, ma anche braccia e gambe, naturalmente. Siamo a Londra, nel Centrocitta' tamigino. (...)

Si ferma la mano, non va su non va giu'!
Un rock sul viso, uno scindle, una coperta per nascondere, un'odore vuoto, un'ode al mio cane, sulle palme mi appoggio, una finestra si adagia sul mare in tempesta, un vetro riflette miriadi di situazioni mai assodate.
Un rock sull'occhio, uno scindle, una statua smarrita si getta nel fiume, un volo di pipistrello rimane a meta', si ferma l'atomo, si ferma la notte, si ferma la nota, reeeeee, le mie ossa scricchiolano nel burro.
Un rock sul naso, fumi di sabbia, coltelli in gola stretti, un rosso pompeiano, un'attrice ha perso la parte, mio cugino ha perso la moglie, ehhhhh, si ferma l'attimo, lo lascio andare, si ferma il tempo per un po', e poi che fa!, si ferma la nota, siiiii, la mia lingua rosolata nel burro.
Un rock io e te, si ferma un po' per un po', incerto sui tuoi pensieri, prima della decisione, un fiume si uccide gettandosi nel fiume, suffragium temptation, virus per gastrointeritici, candelabri d'epoca, un segreto da non rivelare, l'amore per te paziente, si ferma il giorno, si ferma la mano, non va su non va giu', non va mai piu' davvero, un peccato di venile, si ferma il rock....(...)

Sul treno in partenza un viso da Cherubino trombettiere siede d'accanto a una mamma che arringa i suoi dolci fantolini: "Non si dice T-rafffalgar....ma C-rafffalgar". Di tanto in tanto incunea nel didascalico imbonimento florilegi in Catalano stretto...(...)

Mariusz e Matilda commentano la busta-paga. Loro parlano il "pskt-sh", un linguaggio dell'est-europa molto difficile. "Ci siamooooo", esordisce Baffone appena mi vede, e si mette a controllare un tubetto trasparente preso dal locker. "Tu-be-to tran-spa-ren-to", dice Mariusz in un italiano incerto. "Tsh-ish", Matilda chiede a Mariusz. "Ish-putsk", risponde Mariusz...(...)

Un cinguetto delle nevi e un canarino di Thomson si posano su un ramo. Dialogano. Due cirri si rincorrono giocose. La natura ha intensitá sconosciute a noi umani. (...)

In preda a deliri trenici, mentre sono di stanza sulla 22, inizio ad eruttare spasmi bellicosi nella forma di madrigali vespertini in direzione dei managers: queste puttose avanguardie dell'opalescente Nulla...replicanti impaludati di saccente Sicumera...torniti di idiosincratica repulsione per tutto ciò che sa di buon senso e intelligenza. Da loro solo assiomatiche Amenità...e cespugliose esegesi intorno a icastiche icone dell'Ovvio...(...)

Mi allontano per un attimo dai corrimano della "raison philosophique" per inzupparmi nel caffè di un inverecondo problema di psicanalisi. Mi chiedo: "la depressione va stanata come bellicosa incongruenza esistenziale o assecondata, seguendola dappresso nella suo ciclo metamorfico da ibrido bruco a meravigliosa farfalla?" Dopotutto qualcuno mi ha confidato che la regina dei dissesti neuronali è fonte e ispiratrice di catarsi alchemiche fascinose e divina maieutica di robuste intraprese mitopoietiche....Per mio conto ho scelto di già...(...)

A quel tempo il mio naso mi seguiva dappertutto...(...)

Me ne stavo abbrunito sull'asta della mia bassa virtù, baloccandomi con le profezie di inopinati rigurgiti di fortuna, e con uno sguardo edipico innestato sui clamorosi didietri di albioniche fanciulle, quando al mio cospetto una quiddità aliena si confà pungendo il personale serraglio corticolimbico. Dalle profondità della terra si disvela in superficie un'ecto-sagoma muliebrina, inchiavardata e catafratta in un ghirigoroso origami nero frusciante. L'orecchio della figura belfagoriana sta amoreggiando -mentre deambula- col telefonino, trattenuto in bellapostura dalla manina tesa a comporre una seduzione reciprocale di urticante "stereopatia genica". Impreziosito dal tornito velame, il faccino si fa aggettante mentre solfeggia risposte-e-domande. A tallone la segue un bruttocoso -direi un bosone pedostrusciante- devotamente accidioso e alquanto abominevole, vestito di barba perentoria, declinata alla maniera mamelucca, con l'ipotalamo intubato in melenche perfidie...(...)

Tra loro c'è lo stesso dissidio che esiste tra il gatto e la sua coda...(...)
02/11/2034...all'improvviso l'aria si fa greve e abbozza propedeutiche tentazioni di pioggia...(...)
03/11/2034...un dolciastro serpente radioattivo infiltra le narici arse della Terra...(...)
04/11/2034...lei è un'amazzone temperamentosa e corpulenta...Con lei un'esistenza pullulante di assiomi maliziosi...(...)
05/11/2034...nell'edificio bucato da finestrelle - dove le luci della sera paiono urla - l'uomo prepara una corda, ne saggia la consistenza...(...)
Lo sguardo empirico del sole sembrò lacerare lo spazio tutt'intorno...(...)
La luce galleggiava aspettando le ombre fameliche...(...)
Infine la luce si associa alle ombre in un amplesso che la dissolverà...(...)

Frau Dejisy Calendula aveva un banco di pegni. A chi portava il suo cuore...donava un bacio e un dolore...(...)

I due si guardarono fissi. Lui vide una...pupilla.(...)

Hai succhiato la Vita fino in fondo, con le tue vecchie narici. Girato l'angolo di Carson street l'hai vista specchiarsi dentro un sentimento e via sopra. Una Dodge a forte velocita' sull'ozocherite fumante. Spore di filamentosi blastoceli. Il bar di Happen, quella volta. Voglio sposare un buon partito, make a good match. Il vicario di Daren dava sul davanzale ostie consacrate. E' una strada battuta. Nelle contrade dell'Illinois le roads fiorivano sotto i piedi scalzi. Per me solo baveri rialzati, corde di chitarra svolazzanti e alito sporco. Lei che si specchiava dentro sentimenti alati. Il trucco delle sue mani sul mio viso, sotto i barracconi dei cappelli di Bowen. La vita cieca passava e si perdeva in fondo a un bagnato di tremula pioggia. Il vento forava le orbite vuote. Li vedevi. Orbite vuote sotto i porticati di Dallas. Legava i piedi lungo. Deiezioni proprio in faccia loro. Posso. Si sprigiona. Enzimi di corpi corrosi di afa e sudore. Perspiratio sensibilis. Reazione biochimica: tra una birra e l‘altra. Ioni, urea. E poi il vento: continua dispersione di calore ipotalamico. Letti disfatti. Ora pro nobis. Whiskey di segale, dicono che sarei morta. Nella tua bocca, sulla tua bocca. Coriandoli dolci e fruscii. Pane bagnato dal dolore. Tra i denti sazi di te. L'ultimo avamposto. Era il 1976. Caldo sapore sul palato di frittelle al miele. Mi piacevano tanto. L'odore subito dopo il sonno mi accompagnera'. Per sempre. Non volevo, non volevo, non cosi' almeno. Tutto crolla nella spazio di un attimo, compreso. Lento lento lento: piegarsi per assaggiare il sapore di un filo d'erba umido nel cielo candito dell'Illinois. Uno sguardo. Una smorfia. Un rampicante dentro al cuore.(...)

Lei accompagnava con sussulti il movimento delle dita. Sensi di sentimenti confusi nella sua zona perinatale.
(...) Rubrica non inizializzata alle 9.30 del mattino.
Ho avuto una notte agitata. Il mondo era in preda all'anarchia. Mi vedevo fuggire oltre un reticolato vegetale, inseguito da una muta di cani.
Mia sorella sta meglio. Soffriva di una forma virale di... (omissis).Per fortuna tutto si e' risolto in un lancinante mal di testa.
- Chiamami piu' tardi.
(...) Una strada di Londra-centro. Una ragazza dal viso di donna mi ferma. Si offre ad un prezzo modico, tutto sommato. A volte vedersi dall'alto in basso dona sicurezza. La seguo. Vive poco distante. Quartiere di... (omissis).
Un quadro alla parete impreziosisce l'ambiente. Uno specchio lo scompone in piu' sezioni. Bisogna seguire il protocollo. Innanzitutto p...
(...) Il jazz disegna mappe di strade, la musica classica disegna vette, pinnacoli precisamente.
Cammina su un jazzato perlaceo lungo il bacino imbrifero di P., con andatura da sifilitico. Il suo viandare, a volte patetico, gli fa roteare il bastone.
E' seduto. Ha di fronte Pittsburgh con la sua sintassi di luci. Una frase gli esce a stento dalla bocca.
- Genio del cuore.
- Prima d'impazzire facevo sogni lievi..., conclude.
In tal modo dispiega la sua condizione incosciente.
Non tanto tempo fa, nella gola di Olduvai sono stati trovati i resti di (omissis). L'oltre-homo abilis si sforzo' di usare la clava come se fosse un linguaggio, pur rimanendo sempre libero di posporre del buon sentimentalismo al fatto puro e semplice, come ad es. riconvertire un Diplodoco in una vulgata sauresca piu' remissiva e confacente ai suoi scopi.
(...) Una pedana per 12 pounds.
- Prenderemo i fucili e faremo la rivoluzione. I tamburi segneranno la marcia come nella canzone di F.. Al di la' della volonta' c'e' sempre la rappresentazione...mi pare. Ricordi i tempi eroici di Place De La Republique e di Humain Trop Humain di Luis M.? Lavoratori e passanti in una catena di montaggio.
L'alienante reiterazione di gesti del Sig. Dis... Dopo 12 ore filate non sai piu‘ cos'e‘ un fucile e a stento discerni una rivoluzione da una evoluzione.
(...) Costeggio i Caffe' di... (omissis). Una coppia esce da... (omissis), fermandosi sulla soglia. Un'altra consulta una mappa. Un camion fa retromarcia col suo carico di laterizi.
Ascolto i rumori. Strilloni che reclamizzano lemmi di straordinario.
Nel loro solipsismo fenomenico un setting di cartelloni pubblicitari deborda significati ossessivi agli occhi immoti dei passanti. E' contro natura e ti fa saltare i nervi. Br...aveva ragione, dopotutto.
I reticoli di viuzze dietro Reagent Street sembrano celle di un array. Fag fumata alla cinese. Mi soffermo a guardare un viso. Adesso capisco finalmente il significato della canzone di J. B.
(...) Mi chiedo se qualche volta cala la nebbia a Pittsburgh.
Le luci e la nebbia di P.. Si'..., potrebbe funzionare.
The Carnegie Museum of art e' sulla Forbes Ave.
Uno entra in un museo e la prima cosa che vede sono i volumi vuoti delle pareti. Il genio del cuore in una posa che trasmette il vuoto. Una regola d'eccezione come un bramito nel vuoto.
(...) Olofern the Barrister mi ha detto che gli Inglesi sono manipolatori di uomini. Io l'ho visto parlottare con J. sulla 10, dopo il giro di... (omissis) sulla 5.
(...) Alan T. e il bacio della strega. Un processore morsicato corretto al cianuro.
(...) J. siede di lato al computer in tilt. Password e nickname inutilizzabili. La ricerca dell'Assoluto richiede lo stralcio dell‘intenzione immanente. Trascendenza e metafisica giocano a bocce di sabato sera con l‘ontologico opposto.
(...) Senso giocoso con preservativo di genere maschile.
Loro hanno scoperto, per digressione quasi impalpabile, che il peccato ha un nome e ne sono rimasti avvinti. Rimangono indifferenti al mondo, che d‘ora in poi affronteranno con andatura di cappa. Nell'adrift incombente vestiranno di paccottiglia, bevendo cuppaccino fino alle due di notte, seduti ai Caffe'. Conosceranno l'effetto farfalla e come trarre da esso il massimo piacere.
(...) Uno spartito per notte. Modulazione di note stellari nel cielo lassu'.
Mi chiede solo un po' di concentrazione. Cambio di posizione. Lei mi prende la mano e l'appoggia all'inguine.
- Cosi' dovrebbe funzionare, mi dice.
Un bramito nel vuoto.
(...) Ripercorrere il mito della frontiera con 20 mila pounds in tasca, sebbene partire equivale a un parricidio.
Alle due di notte Eva Gabor mi parla degli africani sui treni, ma ero soprappensiero cosi' mi perdo un dettaglio decisivo.
- Ho mangiato frutta raccolta per strada, e dormito all'addiaccio, la prima settimana. La precettistica del male non mi ha minimamente sfiorata, mi dice.
Questo particolare la fa risalire nella mia considerazione.
(...) Un quadro alla parete. Avanzi di cibo hash sulla mensola. Il primo piano di due visi, in atteggiamento estatico-riflessivo. Appena entrati le ho chiesto del latte.
(...) Anime e spiriti alle pareti del museo di P., stringhe penzolanti nel vuoto cosmico.
(...) Olofern mi assale col suo caterwaul indecente: - Maybe I... La canzone di Zambon maltrattata e' un'offesa per le mie orecchie intonate.
- Io sono un povero Avvocato africano che viene dalla giungla, mi fa la sua voce robusta in tono di scusa. Gli ricordo che le giungle non esistono piu', purtroppo.
(...) Lunghezza 25,6 m., altezza al garrese 4 m. Il Diplodoco gigioneggia amabilmente mentre bruca in quella che, a detta del Sig. Morrison, critico militante delle ere, fu una piana alluvionale.
(...) Scommetto i primi cinque numeri di Fibonacci. Giocati a multiplo in uno store dalle parti di (omissis). La scomposizione algebrica delle altere profondita'.
(...) Lei continua a giacermi accanto. Ha un nome d'occasione, ma bello.
- Ho avuto molte storie, confessa.
Il suo viso ha un'espressione materica e carnale, come quello di J.
- Mi e' capitato di sognare capolavori di arte primitiva, li conservo ancora nella retina, le dico.
Dopo un po' aggiungo: - La cosa migliore che abbiamo in Italia e' la gaffe. L'eredita' delle corti rinascimentali ci e‘ rimasta attaccata nei secoli. Fa ormai parte del nostro corredo genetico. L'Italia piu' che un paese e' uno scherzo.
Oggi ho chiesto a Dio ancora un'ultimo favore.
(Ps. Cara Eva, ti auguro, di tutto cuore, di realizzare il tuo sogno!).(...)

Un groviglio di fili sul basamento ligneo.
Il corso di elettroni da' vita al buio.
Figuranti in bella fila.
Aggrucciati abiti da lavoro rosso blu beccheggiano dolenti dal pomello dell'anta.
Geometrie casuali, fluttuanti, oblique, di la' del vetro, madido di sudore di pioggia.
Scalfitture dense di linee umide righellano il freddo diaframma.
Conosco l'alfabeto dell'acqua scrosciante, le sue varianti, i singulti striduli, il vellutato fruscio.
La pioggia regge, con modalita' personali, le ghette della vita, dando la sua puntigliosa, informe versione liquida dei fatti.
Nel sussurrante amplesso di gocce tremule, un ricordo si perde, sfumando dentro nere modulazioni.
Sono in anticipo sulla vita e la pioggia e' una bella avventura.(...)

 

 
 
 
 

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