Cornerblog

Non ho problemi a relazionarmi con il mondo.
Conosco persone, lavoro a contatto con molta gente, faccio uno sport di squadra, suono, ballo e chi più ne ha più ne metta.
Ho problemi a sincronizzarmi con il mondo.
Esattamente, non trovo persone con cui creare una musica.
Persone valide ne conosco qualcuna, persone un po' strane e per questo affini ad un modo d'essere un poco eccentrico come il mio.
Di queste persone però quasi nessuna è sincrona a me.
Ci si sfiora senza toccarsi. Si trovano affinità profonde a livello potenziale, ma non si concretizzano quasi mai.
Finisco con l'essere considerato una persona piacevole, valorizzato dopo un'adolescenza passata ai margini.
Ma quanto mi interessa essere ritenuto importante e piacevole da chi non lo è per me?
Ho bisogno di maggiore complicità nella mia vita, quella che solo una profonda affinità e una viscerale conoscenza sanno dare.

Voglio soltanto suonare una musica fatta di timbri diversi, di molteplici strumenti che improvvisano su accordi e rivolti senza uscire dalla tonalità.
Vivere nell'orchestra dell'amicizia dove tutti sono solisti ma nessuno è solo.
Suonare la mia parte e duettare con il mio amore nel concerto della vita, per poi accompagnare gli altri elementi nei loro duetti.

La mia vita ha senso,
se inserita in una fetta di mondo in cui sono compreso.
La mia vita ha senso,
se c'è una musica corale.
La mia vita ha senso,
anche se a volte sento che qualcuno mancherà.

scritto ascoltando Bob Marley, Jammin'