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BLOG INCUBO DEI GIALLOROSSI.
 

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Post n°1982 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da licomode

VINCENZO: MORIRE NON VUOL DIRE ESSERE DIMENTICATI...

Mi chiamo Vincenzo Paparelli, e sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me. 
Ero un uomo di trentatré anni che un giorno fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso del commando ultrà della Roma. Quando sono stato colpito stavo mangiando un panino con la frittata. 

Mia moglie Wanda cercò di estrarmi quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che mi ha prestato i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave. Il giorno dopo tutti i giornali mostrarono una fotografia scattata qualche mese prima, che mi ritraeva in un ristorante insieme a mia moglie. Soltanto il quotidiano Il Tempo pubblicò l'immagine di me, riverso per terra, con la faccia insanguinata e l'orbita dell' occhio sinistro vuota.

Sui muri della città ancora oggi campeggiano scritte che dicono «10, 100, 1000 Paparelli» o ancora, «Paparelli ti sei perso i tempi belli». In questi ultimi anni i giornali hanno parlato di me, soltanto all'indomani di un nuovo delitto avvenuto allo stadio. Come quello del tifoso Azzurro Ciro Esposito, ucciso per mando di uno dei capi storici della Curva Sud "GASTONE"

Il mio assassino si chiamava Giovanni Fiorillo, aveva diciotto anni ed era un pittore edile disoccupato. Subito dopo l'omicidio ha fatto sparire le sue tracce e si è dato alla latitanza. Dopo quattordici mesi di clandestinità, si è costituito. Nel 1987 è stato condannato in Cassazione per omicidio preterintenzionale: sei anni e dieci mesi a lui che aveva lanciato il razzo, quattro anni e sei mesi agli altri due complici che lo avevano aiutato a introdurre nello stadio l'ordigno e a utilizzarlo... sentenze mai scontate!

Per Vincenzo, per una generazione cresciuta nel suo ricordo, per la sua famiglia, per suo figlio. 28.10.1979- 28.10.2014 Vincenzo è Vivo!

 

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