In viaggio con papà, Londra 19 novembre secondo giorno

Post n°29 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da kakomi0
 
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Questa mattina ci svegliamo presto per andare alla scoperta della città. Decidiamo di camminare fino a Buckingham Palace attraversando St. James Park in un'atmosfera da favola. La luce del sole passa attraverso gli alberi che stanno perdendo le foglie mentre parecchi volatili cantano e scorrazzano per il parco.

Attraversata questa area verde entriamo in un piccolo bar per fare colazione, io ovviamente eggs & becon, papà più italianamente tazza di latte con cacao e dolcetto, in attesa della "mitica" cambio della guardia fotografiamo il palazzo residenziale della Regina e passeggiamo intorno, nell'isolato visitiamo St. James Palace e alle 11 inizia il carosello più British al mondo. Tra guardie elegantemente coperte da cappotti e cappelli di pelle d'orso, fanfara seriosa che poi si esibisce in musiche contemporanee e anche pop, lasciamo Quenn's garden per dirigerci verso Westminster Abbey attraverso la strada parallela al parco. Bel colpo d'occhio la piazza con facciata gotica, decidiamo di visitare la cattedrale, appena entrati ci consegnano un dispositivo con auricolari e spiegazione in italiano (per 15 sterline è il minio!!!) di ogni dettaglio e parte di questa stupenda colleggiata.

Usciti dalla chiesa attraversiamo il Tamigi tramite il Westminister Bridge e preniamo i biglietti per la tanto desiderata "London Eye", la ruota panoramica che grazie al bel tempo ci permette di avere una veduta a 360° della città. Torniamo al nostro albergo passando nella nuova zona dei Giardini del Giubileo dove ci sono già allestiti piccoli mercatini natalizi molto ordinati. Attraversiamo ancora il Tamigi con il ponte pedonale che si stà piano piano illuminando ed arriviamo direttamente alla stazione di Charing Cross nei pressi del nostro Hotel. 

Dopo un riposino nella nostra cameretta usciamo per cenare nella piccola Villers St. dove papà sceglie un ristorante italiano, nonostante il mio disappunto ma dopo poco ci accorgiamo che è gestito da un ragazzo di Cagliari e mi ravvedo, il mio scetticismo era senza fondamenti e si mangia anche benino. Dopo cena passeggiata intorno al nostro punto di partenza dove i teatri nascono come funghi e sono tutti pieni di gente: nulla da eccepire questo quartiere è "Covent Garden" rinnomato fra la gente di spettacolo

 
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Londra con papà 18 novembre 2010

Post n°28 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da kakomi0
 

Dopo tante peripezzie finalemente è arrivata la fatidica data.Ore 7.10 ci si imbarca per London, UK.Viaggio aereo comodo ed abbondante, altezza sopra le nuvole bianche ed arruffate con il cielo rosso dal sole che piano piano sta nascendo. Arrivo puntale, ovviamente, all'aeroporto dove i bagli arrivanto per pirmi e si va a prendere la metro: The tube. Un'oretta scarsa di viaggio con la Piccadilly Line, 4 passi e si arriva subito in Hotel, in pieno centro, zona Westmister, Covent Garden, ottimo!!
Lasciamo i bagagli e vicino al nostro albergo sullo Strand inizia la prima esperienza londinese: papà decide per un giro di Londra a 360° quindi con 25 sterline prendiamo "The Original Tour Bus" con il quale giriamo tutta la città dal 2° piano del nostro bus con tanto di spiegazioni in italiano tramite auricolare. Sta perfino arrivando un pieno solo ed il nostro morale sale alle stelle, che fortuna. Intanto St. Paul, Tower Bridge, Tower of London, South Bank, Westmister, Trafalgar, Victoria Station, Buckingham Palace, Hyde Park, Marble Arch, M.me Tussaud's, Oxford St. Piccadilly scorrono davanti ai nostri occhi sognanti. Decidiamo poi di tornare dal nostro amico Oratio (Nelson) a piedi che è proprio dietro l'angolo per poi trovare un bar bio dove mangiare un frugale pasto alle 14 ora locale.
Camminando poi sulla Whitehall sbirciando al numero 10 di Dowinf Street e arrivando proprio sotto il Big Ben prenidmao la chiatta che abbiamo già pagato con il biglietto del Tour by Bus e navighiamo lungo il Tamigi mentre cala la sera lentamente e la città si illumina con colori sgargianti proprio per noi. Nel frattempo ha anche piovviginato un pò ed è arrivato anche il vento ma si sà che qui il tempo è "changable" cioè mutevole. Torniamo indietro a piedi camminando lungo il Tamigi e arrivando sempre a Trafalgar per salutare Oratio raggiungiamo il nostro albergo, arriviamo in camera e ci rilassiamo un pò sui nostri lettini per poi uscire a cena in un ristorante Texano non lontano.

 
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1 Maggio 2010 Ornavasso, La vita tra Leponti e Walser

Post n°27 pubblicato il 05 Maggio 2010 da kakomi0
 
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Quest’anno finalmente ci sono riuscita a visitare questa sagra. Il mio fedele amico originario del posto me l’aveva sempre dipinta come una cosa straordinaria ed effettivamente questo sabato sono riuscita a toccarlo con mano e anche sentito con gusto!

Accompagnata dal mio Barone abbiamo pagato i 9 Euro e siamo partiti alla scoperta di gusti e sapori nonché di scorci molto interessanti di questo “paesone” che è Ornavasso.

Le tappe da percorrere erano più di 40, si prospettava una dura giornata messa alla prova anche dalle sfavorevoli condizioni climatiche, però ci attendevano parecchie leccornie e posti nuovi da visitare per cui ci siamo subito messi all’opera senza seguire l’ordine numerico indicato dalla cartina consegnataci dal punto di accoglienza ma secondo una nostra personale scelta.

Si parte dai salumi, caspita sono le ore 12 e incomincia un certo languorino, in ogni tappa c’è qualcosa di nuovo da assaggiare, vini autoctoni da bere e anche vecchi usi e mestieri da ricordare. Questa sarà anche una ottima occasione per fare una raccolta di depliant e brochure varie relative alle prossime sagre del VCO che ci aspettano nei futuri mesi primaverili ed estivi.

Con il mio acculturato accompagnatore scopro degli angoli del paese altamente storici e decisamente mai visti, anche grazie al Barone oggi imparo qualcosa che altrimenti sarebbe stato ignorato da me e anche alle centinaia di persone che sono accorse.

Si continua a camminare tra le vie del paese a nord del torrente che lo divide per incontrare una zona dedicata a Macugnaga con dolci prelibatezze da assaggiare, si passa allo stand di alcune associazioni del posto e poi altre tartine da gustare con patè di verdure e pesce di lago annaffiati da ottimo vino.

Le nuvole nel frattempo si stanno infittendo e qualche gocciolina inizia a scendere dal cielo ma noi impavidi siamo decisi a continuare il nostro percorso, dopo una tappa ad un piccolo oratorio ci fermiamo qualche minuto a guardare un riadattamento di villaggio medioevale in un cortile di una casa del paese e poi si procede per gli assaggi di frittelle alle mele, sidro e tentare la coda per il famoso risotto alla zucca preparato in un grande pentolone da abili chef che però non riusciamo ad assaggiare per via del tempo di cottura. Non importa, dopo una scalinata erta ci troviamo nel punto dedicato alla sagra della patata di Montecrestese dove donne impastano le patate per cucinare degli ottimi gnocchetti mangiati al riparo dalla pioggia battente.

Ancora qualche passo in salita ed una coda sotto il mio ombrellino per mangiare la polenta con il gorgonzola cucinata sotto una tettoia al fresco, veramente buona considerando il fatto che con tutte queste persone è difficile tenere conto delle razioni da preparare.

Scendendo dalla strada del Boden incrociamo qualche altra tappa ormai deserta a causa del temporale caduto sulle nostre teste ma ci sono ancora delle tartine dolci che ci aspettano unite da del particolarissimo americanino del quale ci accapariamo l’ultima bottiglia.

Lungo la discesa si incontrano le case meglio conservate dove nei relativi cortili assaggiamo dei formaggi divini, del vino Ossolano ed ascoltiamo della musica sincopata e ben suonata dalla banda di Ornavasso insieme alla loro “gemellata” di Boves. Bravi ragazzi!! I fiati e i tamburi riecheggiano per le strette vie e mi fanno battere il cuore a ritmo. Che giornata spensierata!!

Verso la fine del nostro percorso visitiamo anche un’antica farmacia con spezie e tisane per tutti i gusti proprio sotto il palazzo municipale e degustiamo il risotto ai mirtilli offerto dalla omonima sagra di Bognanco.

Alle ore 17 siamo riusciti a terminare il giro con la pancia piena dal cibo e dalla gioia della compagnia.

 
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3 gennaio 2010 gita a St. Moritz

Post n°26 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da kakomi0
 
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Questa mattina la sveglia squilla alle 8.30 e dopo una bella dormita sotto il caldo piumone finalmente si và a fare la colazione che mi soddisfa pienamente e sono così pronta per affrontare il rigore mattutino del paese non ancora baciato dal sole.

Il tempo è splendido e speriamo grazie al cielo terso in un aumento, anche lieve, delle temperature esterne. Prima di partire per la gita a St. Moritz andiamo ancora in paese a fotografare i particolari delle case. Molto caratteristici i disegni quasi sempre geometrici intorno alle finestre,i portoncini d'entrata in legno con ancora addobbi natalizi e luci intorno. Anche le case più vecchie e apparentemente non abitate sono accuratamente ristrutturate sempre seguendo lo stile tipico dell'Engadina. Pochi i negozi e qualche piccolo supermerato con prodotti tipici.

Alle 11.15 (puntuale, OVVIAMENTE) c'è il Bernina Express che parte e in circa tre quarti d'ora raggiungeremo la nostra meta "mondana". Durante il viaggio si scorgono paesaggi fiabeschi aldilà del finestrino con tanta neve, poche persone a cavallo della loro slitta o con gli sci ai piedi. I paesini che precedono St. Moritz sono tutti molto simili tra loro con case leggermente più moderne man mano che ci avviciniamo alla cittadina. La neve è sempre presente anche grazie al fatto che siamo a 1700 mt s.l.m. Molto suggestivo è il paesaggio con torrenti fumanti, laghetti e fiumi gelati, percorribili a piedi. I camminamenti per i pedoni sono ben delineati ai lati delle piste da fondo, ritagliati in mezzo alla neve. Qui bambini e adulti passeggiano non curanti delle temperature di gran lunga sotto lo zero!

Arriviamo a St. Moritz e percorriamo la strada per arrivare al centro dove troviamo i marciapiedi puliti malamente con ancora strati di ghiaccio molto pericolosi, negozi di tutte le marche più altolocate con pochi prezzi esposti. Dopo qualche tentennamento in gruppo decidiamo di entrare in un ristorante molto tipico all'interno ma gestito da italiani con troppo personale e poca qualità nel menù.

Al termine del pranzo la compagnia si divide e parzialmente prendiamo il treno di rientro a Bergun delle 15 lasciando l'altra metà del gruppo per la loro strada, Barbara, Anna, Dario ed io rientriamo alla base quando ormai il sole è già calato dietro le montagne ma decidiamo comunque di andare a spasso per il paese a scattare qualche fotografia particolare.

Poco prima di rientrare in albergo, per riprenderci dal freddo immagazzinato, con Anna si decide di prendere un Punch al bar ghiacciato di fronte a noi, quindi andiamo in camera a rilassarci prima di cenare, con menu migliore della sera precedente anche se 3 dei nostri commensali optano per una pizza preparata dal pizzaiolo del ristorante, ovviamente italiano.

Finalmente riusciamo a partire con l'ultima corsa del treno per Preda e facciamo la famosa slittata notturna. Non si vede molto all'inizio ma le montagne innevate attorno a noi riflettono la luce chiara di una luna non del tutto piena ma piuttosto luminosa e i nostri occhi piano piano si abituano alla luce scarsa. Che emozione sfrecciare nel bosco abbracciata ad Omar cercando di controllare la discesa con i piedi e dopo mille tentativi rotolare nella neve morbida!

Gli altri ragazzi vanno più voloce di noi ma io riesco anche ad alzare lo sguardo per vedere le stelle che brillano come lanterne, mentre raggiungiamo il paese tutto immerso in questa atmosfera ovattata dal fumo delle stufe.

 

 
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02 gennaio 2010 Bergun

Post n°25 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da kakomi0
 
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Dopo mesi dalla prenotazione finalmente si parte. Ore 7 o poco più sotto casa di Barbara e Dario insieme a Daniela e Marco si parte per questa nuova avventura.

Ci si trova con Anna a Verbania per poi arrivare a Cannobio dove troviamo l'ultimo compagno di viaggio: Matteo. La strada è pulita ma piuttosto lunga e trafficata. Si passa dal Ticino tramite Bellinzona e poi passo del San Bernardino dove si fa tappa autogrill e mentre scendiamo dall'auto testiamo il freddo delle Alpi completo di leggero nevischio portato dal forte vento che ci insegue da casa.

Dopo più di 3 ore si raggiunge la nostra meta: Bergun, canton Grigioni. E' proprio come me lo avevano descritta, neve e ghiaccio con tante slitte e parecchia gente di ogni nazionalità. Infatti oltre che italiano si sente parlare inglese e le altre due lingue svizzere. Le case sono tutte affrescate con ancora le deliziose decorazioni natalizie.

Andiamo a noleggiare le slitte e poi a pranzo, non prima di aver depositato i bagagli nella nostra stanza, l'unica pronta delle 3 a nostra disposizione. L'albergo Piz Ela è molto caratteristico, niente TV in camera, mobili in legno e letti con piumino e testata che fa tanto casa dei nani di Biancaneve

Il gruppo è ben assortito, credo che ci sarà da divertirsi. Nel pomeriggio prendiamo il trenino rosso che ci porterà a Preda per la prima discesa con la slitta. Arriviamo alla destinazione con clima piuttosto inospitale: c'è molto vento e la pista è piuttosto ghiacciata. Pazienza vorrà dire che impareremo prima a guidare il nostro mezzo.

Si scende a coppia e c'è da ridere nonostante solamente dopo la metà del tragitto Omar ed io capiamo como governare la slitta. Dopo qualche capriola e sbandamento riusciamo a proseguire per la pista, arrivando ultimi ma ancora tutti interi e ancora con il sorriso sulle labbra.

Dopo la slittata ci si ferma in paese per la merenda- aperitivo allo Sporthotel, primo albergo uscendo dalle piste, le sue sale sono tutte affrescate con persone ai tavoli che mangia già della Fonduta con abbondante vino alle ore 17!! Noi prendiamo del latte con Ovomaltina, birra e anche un mojito.

Si rientra qunidi nel nostro albergo  passando per un'altra strada del paese sempre contorniata dalle case grandi con muri spessi e piccole finestrelle, c'è anche un chioschetto bio con tanto di panini e punch self service. La cena è prevista per le 20 quindi andiamo in camera per riposarci in previsione della prossima slittata.

La cena comprende un'insalata verde con uova e crostini, una zuppa con uova e carne e riso conditi con funghi. Il menù non è dei nostri preferiti ma per lo meno trascorriamo 2 ore in simpatia fino a quando gli argomenti non degenerano.

Purtroppo si fa tardi qundi niente slittata nottura, Omar ed io andiamo a fare quattro passi nel paese ovattato dalla neve e scolpito nel ghiaccio, il giro è abbastanza breve anche a causa del freddo ritorniamo in albergo a dormire.

 
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Aforismi per tutti

Ogni uomo vorrebbe essere donna, mentre ogni donna sa già di essere un uomo migliore.

Le amicizie vere sono quelle che si fondano sul sentimento; L'AMICO NON GIUDICA, COMPRENDE.  Aldo Fegatelli.

Ciò che rende l'esistenza preziosa e piacevole sono solo  i nostri sentimenti e la nostra sensibilità. Hermann Hesse.

Prima di amare, io non ho mai vissuto pienamente. Emily Dickinson.

Più è difficile avere una cosa, più la si ama.

L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà più trascinato ma trascinerà.

Chi ama nell'unico modo in cui si dovrebbe amare diventa un poeta e un eroe per un sorriso, per un cenno, per una parola di colei che ame. Se le sue poesie non sono belle, almeno sono ardenti e piene d'amore.

L'amore lo si patisce, ma più lo si patisce con dedizione, più ci rende forti.

Non far ch'io mi disfaccia nelle tenebre, fà ch'io muoia nel cuore della fiamma!

Hermann Hesse - Sull'amore-

 

 

 

 

If I dream I have you and it's all but fantastical

 El dinero no da la felicidad, pero procura una sensaciòn tan parecida, que necesita un especialista muy avanzado para verifricar la diferencia.

 

 

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Poems

FIORE D'AGOSTO

Agosto mese di solarità e calore vitale

ma che più d'altro regalò alla vita ed al suo vate

il fiore più bello ed ambito,

ora da ammirare nella pienezza delle sue qualità,

sogno ed incantesimo d'amore e di magia

dove esso stesso è fulcro e scaro vaticinio,

meritevole d'ode ed innalzamento.

Tu, di femminiltà essenza, fresca, ammaliante e sensauale

come orchidea da dagli sgargianti colori.

Velluto è la pelle tua come rosa purpurea di bellezza incomparabile,

profumata come viola di montagna tra gli steli e le rocce.

Viso semplice e fiero di girasole al suo apice di fulgore

spirito tenace come ginestra di balza

che l'inverno più gelido non riesce a spezzare

e neppure il rovente sole d'alta quota può appassire

Tuttavia fragile come mughetto di monte appena fiorito,

vivo di luce e silenziosa maestosità

avidamente custodita dagli occhi altrui.

Vate

IL BUONGIORNO

... Se mai bellezza io vidi, che desiderai

e ottenni, non fu che un sogno di te...

...Il mio volto nel tuo occhio, il tuo nel mio appare,

e cuori semplici e sinceri riposano nei volti;

dove possiamo trovare due migliori emisferi,

senza tagliente Nord, senza Ovest declinante?

Tutto ciò che muore non fu mischiato ugualmente;

se i nostri due amori sono uno, o tu e io amiamo

così parimenti che nessuno vien meno, nessuno può morire.

J. Donne tratto dal sonetto IL BUONGIORNO (The Good-morrow)

 

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