Creato da da.lu1984 il 25/03/2008
 

E così dev'essere...

Accadono cose che sono come domande: passa un minuto, oppure anni e poi la vita risponde.

 

 

Messaggio #3 »

ECCOMI. SONO DANIELA.

Post n°1 pubblicato il 25 Marzo 2008 da da.lu1984

E’ l’espressione più alta di una persona. L’io. Ho deciso di aprirmi col mondo perché sono anni che scrivo ovunque e non ho mai pensato di farlo per descrivere me stessa. Sono pronta. Sarà la mia intervista personale, quella importante che credo ogn’uno di noi debba avere. Avevo tante cose in mente, anche perché la notte è lunga da passare e a volte mi rifugio in pensieri lunghi una luna. Da piccola, la prima volta che vidi una stella cadente espressi il desiderio di avere dei poteri, ma non di far sparire le cose, di fermare il tempo, di volare… nulla di tutto questo, era qualcosa che riguardava il poter percepire sensazioni, umori, questioni, avvenimenti che riguardavano me e gli altri. Sarò un po’ particolare ma mi sento un po’ magica e un po’ distrutta. Ho affidato sempre tutto alle coincidenze che secondo me non vengono per caso, sono la chiara percezione del futuro, piccoli segni che in qualche modo ci portano in una direzione. Che a volte non è voluta.

Il cuore, si dice che sia il primo a risentire delle emozioni. Io invece credo che più che il cuore sia questione di anima, quella soffre. Il cuore fa il suo semplice compito, ma se lo guardi non muta colore, aspetto e posizione, allora mi viene da pensare che tutto provenga da qualcosa di più leggero che a volte è appesantito da uno stato d’animo estraneo. Il dolore. Si sostiene che quando una persona muore il corpo perda esattamente 21 grammi dal peso originario. E’ il peso dell’anima. Ne sono sicura. Pertanto se penso… come può un piccolo soffio di 21 grammi sopportare certe situazioni? Eppure riesce, perché chissà come, chissà perché ha la predisposizione a tutto solo che a volte non siamo pronti. Il pensiero di tutti è unico, dinamico, in movimento, mutevole e questo è dovuto secondo me dal fatto che qualcosa dentro di noi si muove, gira, vive, vede, muore. Il corpo senza anima vive lo stesso? Credo di si. La notte, quando si dorme essa esce, si fa un giro e ritorna a volte con qualcosa in più a volte con qualcosa in meno. Ecco poi da cosa nascono le coincidenze, è l’anima che già sapendo ci dirige verso quella strada che noi chiamiamo destino. Il vero amore è quando la nostra anima riconosce il suo contrappunto in un’altra. Non serve un’educazione per questo, non esiste nessun manuale che possa aiutarci a vivere evitando gli errori e dicendo questo non dico niente di nuovo ma… a me serve ammetterlo. Per ora non ho fatto nulla di importante e costruttivo in questa vita che è stropicciata un po’ ed  è solo questa. Non mi sento sempre una delusione, a volte mi sento anche speciale, bella, importante. I riconoscimenti però non vengono mai dalla parte desiderata. Qualcosa di buono credo di averla lasciata a qualcuno. Non provo rancore, perché ho capito che se serbo rancore la felicità và da un’altra parte. Non posso controllare come mi sento ma posso sempre farci qualcosa. Se ho le gambe, sono libera di andare dove voglio. Si può scegliere se essere vittime di se stessi oppure avventurieri che affrontano ciò che gli si para davanti. Credo che la vita sia troppo breve perché ci si possa permettere il lusso di viverla male. Solo che gli errori devono essere fatti altrimenti non tornano i conti con il discorso dell’anima, delle coincidenze. Farsi carico dei dolori è sempre cosa molto sgradita. Ma tempra il carattere.

Cos’è che mi ha cambiato? Cos’è che mi rende così predisposta all’amore? E poi tutti sbagliati di un pelo. A vent’anni il destino lo scrivi sui muri dell’anima, il cuore poi procede.

Bisogna non distogliere mai lo sguardo dalle cose in movimento perché esse ci fanno rendere conto che siamo vivi. Io mi sento ferma ora e più che un viaggio mi sembra di percorrere una metamorfosi continua senza però riuscire a trovare il mio spazio, la mia identità. So chi sono ma a volte mi perdo. Bisogna che mi goda il viaggio senza poi pensare tanto alla meta. Con i mali della vita ci si consola con il pensiero della morte e con il pensiero della morte ci si consola coi mali della vita. Pesante contrasto.

A volte o paura e come tutti mi nascondo perché gli spazi grandi mi fanno sentire piccola e quelli stretti mi sembra che non riescano a contenere il mio essere.

Se si affrontano i problemi poi ci si renderà conto che non sono così insuperabili come si credeva, avranno solo la metà delle difficoltà che si pensava avessero. Non è detto che ciò che è perso non possa essere ritrovato. Io poi non sono così forte. Sarà questione di sfortuna, che non è solo sfortuna: è maledetta sfortuna.

Io non l’ho capito come si vive e i consigli non dovrebbero essere mai dati. Non esistono le persone che hanno la soluzione in tasca, perché le soluzioni non sono mai semplici da trovare. L’indifferenza è la cosa più bella di questo mondo. E’ la presa di coscienza di qualcosa che non potendo controllare la eviti. Non c’è errore se non lo si ritiene tale. Io in questa vita mi sento in fila e la sola a non spingere perché sembra che tutti vogliano arrivare in cima alla montagna. Ma non lo capiscono che arrivandoci si diventa solo più piccoli? Non si può sempre perdere. Ho imparato che un sorriso è il modo più economico per avvicinarsi a qualcuno. Bisogna fare attenzione alle parole che si dicono perché c’è sempre il rischio che un domani si dovranno rimangiare. Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato, a loro non si è svelata la vera vita.

L’amore rimarrà sempre un’emozione, non ha niente di irragionevole: straordinaria follia vissuta dal corpo e dall’anima che li compromette irrevocabilmente.

Quando il destino è avverso non c’è altra soluzione che lasciargli fare il suo corso. Più ti opponi e più lui si rivolta. A volte anche le cose belle devono morire. Il tempo invecchia le cose mediocri. Purtroppo è così. I mali della vita.

La speranza? Secondo me non vince la donna che scappa né quella che corre dietro, vince quella che aspetta. Ho imparato che alla fine di fronte a certe situazioni sei davvero sola, che per quanto tu possa circondarti di amicizie poi nessuno in realtà può percepire il dolore che si ha. Sarà un bene, sarà che almeno non li carichi dei tuoi problemi, sarà che il loro compito è proprio distogliere te dai problemi. Non so di cosa ho bisogno ora per stare bene, mi sento svuotata, calpestata e ridotta ai minimi termini. Non riesco a sdrammatizzare. Il tempo è la cosa più bella che possa aiutare una persona. L’attesa dell’inaspettato, il tempo dei ricordi, il tempo di vivere il presente che in questo momento mi sfugge. Ci sono due giorni di cui non dovrei proprio fare caso: né ieri, né domani. C’è troppa distrazione in giro. Sono stata barbaramente trucidata per due volte, con le armi di chi più o meno colpisce gli altri per i propri fallimenti esistenziali. Fateci attenzione a quello che ho detto. Sono stata sotterrata due volte e per due volte l’ho grattata questa terra, con le mani indolenzite e il cuore angosciato. Da tutte queste morti apparenti ho capito che si può diventare immorali. Bisogna ammettere i propri errori prima che qualcuno li esageri. Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria in silenzio e all’uomo non capita mai nulla che la natura non abbia formato per sopportare. Anche i casi hanno le loro regole.

Credo di essere mammona, certe sensazioni solo io posso giudicarle, nessuno può dire al posto mio: no, tu non lo sei. Ho imparato che la soluzione per stare bene è dentro la famiglia, solo che a volte i dolori che abbiamo ci distolgono da queste radici. Non c’è nulla da fare. Lucido è quando credi solo alla metà delle cose che ti dicono, brillante è quando sai a quale metà credere. Più che vergognarsi della propria ignoranza, le persone dovrebbero vergognarsi di insistere in una discussione che la rivela. L’uomo è l’unico essere vivente che provoca sofferenza agli altri esseri solo per lo scopo di provocare sofferenza come tale. Ci sono cose che mi piacciono e ci sono cose che pure non mi piacciono, la politica resta un ingranaggio micidiale, si hanno degli obblighi con qualcuno, che si deve finire col pagare. La guerra significa massacrare migliaia di civili e mettere al governo chi garantisce il potere economico. Beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi. L’orgoglio mura l’intelletto. Chi vuole bene a qualcuno trova sempre il modo di fare qualcosa per lui.

Non so come diventerà questo mondo ma di certo quello che voglio è non vedere altri giocare con la mia vita, come se fossi un pezzo degli scacchi. Voglio che la gente indicandomi per strada, mi indichi, voglio che sappia con quanta forza ho cambiato il mio mondo. Non ho mai odiato così tanto una persona. Ora provo un’incredibile tenerezza. Le persone che hai odiato cominciano a diventare le prime che ti hanno insegnato qualcosa, senza saperlo. La nostalgia assomiglia molto all’amore. Non la forza, ma la costanza di un alto sentimento fa l’uomo superiore. Le conseguenze delle nostre azioni ci afferrano per i capelli del tutto indifferenti al fatto che nel frattempo ci siamo corretti. Ho tutto in testa, confuso ma penso davvero di essermi aperta. Questo non vuol dire però che io ci abbia capito qualcosa, perché ho paura di dimenticare e allora scrivo le cose che ho imparato. Non sono molte ma almeno mi rendono unica nel mio genere perché per essere unici bisogna essere diversi. Mi piace quello che ho dentro, certo non è molto colorato ma almeno è credibile. I bei disegni li lascio fare alla bambina che c’è in me a cui non voglio rinunciare perché mi regala momenti in cui nessuno può scalfirmi. Posso esplorare, comprendere e maturare. L’unica cosa che non ho mai fatto forse è giocare. Ma non ne sento il reale bisogno.

Ora mi va solo di andare incontro a quello che la giornata mi offre, essere pronta a vivere quello che mi aspetta, senza troppe domande. Non è tempo per me ora, non è tempo di fare grandi progetti, non è tempo di rincorrere ciò che ho perso, non è tempo per me ora se non mi adeguo a quello che c’è. La mia vita sta passando e di giornate belle me ne ricordo poche. Credo di avere un buco grosso dentro. Solo il mio IO interiore può richiudere. C’è spazio dentro di me e chi mi aspetto non lo so.

Un giorno, c’è n’è uno per tutti. Il mio deve ancora arrivare.

Per ora mi accontento di quello che ho perché è sicuro che posso proteggere tutto dagli eventi esterni. E’ vero la vita ci svela il lato migliore solo dopo aver mostrato quello peggiore. Sento. Io ci provo a essere migliore perché magari mi manca qualcosa di importante per esserlo e non me ne rendo conto. Mi sento passionale, allegra, dubbiosa, scontrosa, permalosa, parsimoniosa, comprensiva. Mi sento pienamente Daniela.

Io credo che ci sia qualcosa di più alto di noi e non solo perché si debba credere in qualcosa di più grande per affrontare le paure. Credo che aiuti anche questo, ma qualcosa si è manifestato e tutto non può essere una messa in scena.

Se sotto il cielo c’è qualcosa di speciale, passerà di qui prima o poi, basta solo ricordarsi di sorridere.    

 

 

 

 

 

                                                           Daniela.

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Commenti al Post:
DOLCIOLA
DOLCIOLA il 25/03/08 alle 16:20 via WEB
che belli questi pensieri.....:)
 
 
da.lu1984
da.lu1984 il 25/03/08 alle 16:29 via WEB
grazie... anche il tuo nickname lo dovrebbe indicare... Daniela.
 
Oxumare81
Oxumare81 il 25/03/08 alle 16:24 via WEB
Sei una persona molto profonda :)
 
 
da.lu1984
da.lu1984 il 25/03/08 alle 16:30 via WEB
si, mi sento così. É che a volte questa profondità mi tira giù con sè. Daniela.
 
Nico.letta
Nico.letta il 25/03/08 alle 18:01 via WEB
Chiudo sempre ank'io così i miei discorsi. X me quel qualcosa di speciale è passato. Ed era ora. Un saluto. Nicoletta
 
santi1955
santi1955 il 13/10/11 alle 10:59 via WEB
Grazie Daniela, con fatica sono andato a cogliere il tuo primo 'bellissimo' post, ogni tua parola è ricca. Porto con me solo una frase: 'Io mi sento ferma ora e più che un viaggio mi sembra di percorrere una metamorfosi continua senza però riuscire a trovare il mio spazio, la mia identità'; ed una tua espressione piena di speranza: 'l'attesa dell'inaspettato'. Non aggiungo niente di mio hai già detto tanto... hai già detto tutto. Santi
 
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