Le Fleur Du Mal

Notte, umida e buia notte, i passi risuonano sull'acciottolato sconnesso, la figura minuta si guarda intorno, il rapido moto dal mantello agita la nebbia giallastra del Danubio, e la manda ad aggrovigliarsi sulle torce come furiosi serpenti. Il sagrato della cattedrale di Sant Istvan è deserto, neanche i mendicanti cercano riparo sotto il porticato, in cielo, una luna rosso sangue sembra irridere il tentativo della figura di orientarsi per i viottoli fangosi .

" Oggi ho finito il libro di Balthazar, con un po' di fortuna, non si accorge che l'ho preso, devo dire che lo Zohar è difficile da capire, vedrò di fare qualche domanda nascosta a Balt. Il mio ebraico non è buono come credevo..."

...

‘’Sono ancora scossa, non credevo che succedesse, il potere della Parola esiste, e sembra che io riesca ad usarlo... ho acceso una candela, così... per fortuna non mi ha visto nessuno... devo stare attenta. e parlare con Balt, forse ho sottovalutato il libro, necessito di maggiore sapere, ma qui, tutti hanno paura di parlare, di leggere... forse è tempo che io trovi la forza ed il coraggio di andare, sento sguardi strani tra i servitori al mio passaggio e odo le loro voci, Eccola, guarda, una fanciulla che va a cavallo, che sa leggere, ed esce con la Luna... meglio far tacere queste voci prima che arrivino all'orecchio di sua Eccellenza Malachia, o neanche il nome del casato mi porrà al riparo... ricordo ancora la vecchia del bosco.... ‘’

Con un sospiro, la ragazza taglia i lunghi capelli rossi, che scivolano sulla spalla nivea, prima di cadere sul pavimento di pietra. Lacrime brillano nei suoi occhi verdi, rendendoli più simili che mai allo smeraldo. Uno smeraldo che si indurisce mentre la ragazza si veste con abiti maschili, troppo larghi per lei, e cinge alla cintura una spada, fermandola con un nodo da combattente, per avere l'elsa a portata di mano. Poi, sale sul cavallo, saluta la vecchia fantesca, e prende le briglie del mulo dalla mano del vecchio Balthazar, prima di partire nella notte.