Dark side of Mars...

Sesso... parliamone seriamente

No, perchè nel mondo, e in particolare qui sopra, sembra siano riuniti tutti gli esemplari che hanno capito tutto di come funziona (loro) e sono dispostissimi ad insegnare a chi poverino non ha capito nulla (gli altri, nella fattispecie NOI ).

Eh, sì, perché (non me ne vogliano i miei amici, che sono sempre esclusi da questi miei deliri) qui pare che siamo tutti novelli Trentalance o Selen della situazione, e che tutti gli altri non ci comprendano e non capiscano.

I maschietti son tutti Christian Grey.
Tutti. Senza eccezione. 
Maschi alfa  e supermachi, gli unici in grado di capire una donna e assicurarle il piacere in tutte le posizioni, in tutte le dimensioni (ovviamente superextralarge) , in tutti i luoghi e in tutti i laghi
Tutti uomini veri, salvo poi ritrarsi spaventati alla prima difficoltà, o perdere il coraggio delle proprie azioni quando si viene messi davanti alle proprie responsabilità.

Le donnine, non pensate di esservela scampata.
Tutte sensualissime, bellissime, altissime, purissime e levissime.
Pronte a svelare ed incarnare per  ognuno i sogni proibiti che non ha mai osato chiedere, e che ovviamente le altre, NESSUN'ALTRA, sono in grado di fare.

Ah, ragazze mie, per darla via ci vuole veramente poco. Come dico sempre, oggi l'offerta è superiore alla richiesta forse, e si assiste ad un capovolgimento di ruoli che manco nella rivoluzione femminista: gli uomini sono stati spodestati dal ruolo di cacciatori, con risultati veramente dubbi.

Perchè diciamolo, io preferivo la vecchia maniera (l'avrò detto mille volte), dove l'omo era omo e non si lasciava irretire così facilmente da due moine e quattro foto spinte.
E soprattutto in cui non si assisteva al terrificante fenomeno in cui, se si prospetta all'orizzonte un uomo single (e a volte non è manco una condizione necessaria e sufficiente ) tutti gli esemplari di sesso femminile presenti si producono in una serie di acrobazie per attirare la sua attenzione e conquistarsi i suoi favori.

Oggi forse abbiamo talmente tanto e da tutte le parti, che abbiamo dimenticato la vera essenza del sesso, che per me non può essere disgiunta dall'amore. Certo, esiste il "fare sesso" che è molto diverso dal "fare l'amore", assimilabile a una sorta di "ginnastica da camera" in cui i corpi non comunicano nulla...leggevo tempo fa in un blog come "soddisfazione meccanica e reciproca" ma senza che ci sia stata vera comunicazione tra le parti.

D'altra parte, oggi abbiamo trasgredito talmente tutti e talmente in ogni modo possibile, che ci resta solo il tornare alle origini: hai visto mai che oggi, per essere veramente trasgressivi, devi magari stare sempre con la stessa persona e donarti anima e cuore senza tradirla mai??

Vi dirò solo come la penso io, e poi vi lascio la parola.

A me non interessa la ginnastica da camera. Ci ho pure provato, con scarsi risultati. Perchè se non è coinvolto davvero il cuore, la mente, tutta me stessa, forse non mi scattano neanche, le scintille.
Sono convintissima che due anime si riconoscano a pelle. E trovino il loro modo di comunicare, anche, e soprattutto, attraverso i corpi.

"Amo quest'uomo che fa l'amore con la mia testa, e per questo governa il mio corpo", diceva quel geniaccio di Volo.
"Se una notte che prende più di quello che ha reso, e ti lascia nel cuore e negli occhi il colore del rosso rappreso..." cantava Faletti, che quando ci si metteva altro che far ridere... sapeva dire le cose per bene, davvero.

Ecco.
Penso di aver riassunto in queste poche parole il mio pensiero.
E sì, mi sento benissimo... stavolta ho davvero usato solo una manciata di parole, e per di più non mie.
Esultate, gente, esultate

"Sessi" Phoenix*

"A volte restiamo dei minuti in silenzio a guardarci negli occhi, magari sopo aver fatto l'amore, prima di addormentarci o al risveglio, con i nostri visi appoggiati al cuscino. Ogni volta che succede ho la sensazione che, in quel silenzio, una parte profonda di noi faccia un passo verso l'altro. Spesso ho l'impressione che le parole servano solamente a costruire quei momenti di silenzio."
(Fabio Volo, "Le prime luci del mattino")