Creato da Karmelia il 19/02/2007
Il mito e l'antica cultura della Dea Madre

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 6
 

Ultime visite al Blog

carmenforlenzagiuseppeviscontencp1leterredirobyalfredo.priscostudio.ducaminniti0KarmeliadrcarusosalvatorelamoglieAlisonic75noesis9sophia.logosnatalia.nsb1anna
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« IL CULTO DI MEFITISLA DEA MADRE DI CANNE DE... »

La domus templare di Canne della Battaglia e la Chiesa di Santa Maria de Saliniis. I reperti della Dea Madre.

Post n°40 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da Karmelia

Il luogo è storico, magico, ancora tutto da verificare e ri-scoprire…

I suoi ruderi medioevali mostrano case, strade,botteghe officine, indicano tempi di attiva laboriosità e vita..

Le mura diroccate del castello dal punto più alto del sito si offrono a epiche fantasie di storie e leggende..

Un marmoreo capitello che gloria il bassorilievo a croce templare e due gigli ai lati.. ancora dignitosamente simbolico pur …..se riverso sulla nuda terra.

Qui tutto ripropone l’angosciante problema del “silenzio dell’archoeologia”  un silenzio parlante ai cuori di chi vorrebbe sintonizzarsi con l’armonia spaziale del sito che ancora parla pur tacitamente, e vuole raccontare  di congiunzioni di genti, civiltà, religioni, armi, condottieri..

All’interno del museo la misteriosa civiltà del gatto che “trasversalmente” ci fa viaggiare su altri luoghi di altre affini o concomitanti civiltà.

Ma dalla trasparenza di una bacheca …un piccolo oggetto emana attrazione e   ancora ispira magiche sacralità .

E’ una statuetta femminile in argilla, figurante la “Dea Madre” di epoca neolitica, I metà del V millennio a.C.

Il pensiero non può non riportarsi a quella virtuale trasversalità della produzione di figure e statuette della Dea del Neolitico che si ispirano a canoni iconografici fissi e che le rendono compartecipi dell’ identica spiritualità e simbologia di fondo che gravita da oriente a occidente .

Dal VI millennio a.C. al III a.C, per circa tremila anni la simbologia religiosa è tutta dedicata a Lei , Dea unica e unico oggetto di culto.

La religione della Dea, Grande Madre, divinità femminile,personificazione di tutti gli esseri viventi vegetali, animali e antropici, unì virtualmente la concezione spiritale dei diversi continenti della terra, nel periodo in cui, agli albori della storia si intuì il periodizzarsi degli eventi , naturali e umani come il ripetersi delle stagioni, della maturazione dei frutti, della nascita dei piccoli, nel momento in cui l’umanità riconobbe il soprannaturale.

La Grande Madre ne divenne il simbolo, le furono attribuiti  i poteri della fecondità animale, vegetale e umana,

Era l’utero universale..

Le prime statuette e raffigurazioni della dea risalgono al periodo Aurignaziano circa 30.000 anni a.C.

In esse è evidente il principio iconografico della rappresentazione del corpo femminile quale attributo unico della continuità della vita con il riferimento esplicito alla fertilità : è fertile la terra che produce i frutti, l’animale che si riproduce..

Il paleolitico affonda nel neolitico riconducendo l’idea della fertilità alla fecondità materna.

Le statuine e le raffigurazioni muliebri sono “steatopigie” ( stea-steatos: grasso) presentano grandi rigonfiamenti adiposi simboli di gravidanze e nutrimento.

In Italia la Dea del Neolitico si ritrova ovunque dalla dea veneta di Rea, alla venere di Parabita a quella del museo di Canne della Battaglia.

Probabilmente anch’esse sinonimo di Cibele, la Dea creatrice di derivazione anatolica secondo la supposizione che la Turchia sia stata il centro gravitazionale di divulgazione del culto nel bacino del mediterraneo sulla linea dell’asse anatolico-balcanico.

La statuetta che sembra sorridere dalla bacheca del museo di Canne appare come   una forma elementare fittile  ,concava, leggermente conica allargata nella base, decorata anteriormente e posteriormente da cui, nella parte superiore si evidenziano appena le braccia in atteggiamento aperto di accoglienza.

Il piccolo e misterioso idolo è identificabile alla Dea per le caratteristiche sessuali ricorrenti.

E’ sovrastata da una testa di forma rotonda ,nel viso sono segnati gli occhi e la bocca con fessure profonde , il naso è notevolmente prominente.

Nella parte anteriore emergono le protuberanze dei seni e , con fessure appena tratteggiate due grandi decorazioni di forma circolare ai lati inferiori dei due seni (segni anatomici delle ovaie simbolo di nascita e rigenerazione).

Longitudinalmente la figura fittile della Dea è segnata da altre decorazioni : incisioni che si intersecano  a mò di croci  che portano ad evidenziare , nella parte sottostante  dove agiscono altri segni più ingranditi ,  la zona pubica.

Due piccole incisioni  marcano ambedue i seni nella parte superiore degli stessi.

La meravigliosa statuetta appartiene senz’altro al neolitico periodo in cui si sviluppa la tecnica per la lavorazione degli utensili, strumenti zoomorfi per le attività di sostentamento .

E’ il momento in cui non solo il genere umano si impadronisce della tecnica ma scopre e si cimenta nelle prime forme di ricerca estetica che si evidenziano, come nella  statuetta di Canne nei tentativi di intarsi e decorazioni , sia quelli del viso che lungo la cifra corporea.

                          

                                                                                                       Carmela Amati

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963