Perso nel blu

Diario di bordo di una vita alla deriva e di un capitano rimasto senza equipaggio perso nel tempestoso oceano del vivere

 

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Travaglino fu berluscones ?

Post n°53 pubblicato il 30 Marzo 2010 da Capt_Hornblower
 

Discorso complicato questo.
Iniziamo col precisare che con la politica ho sempre avuto uno strano rapporto, quello che adesso ho capito avere tanta altra gente, un rapporto malsano basato sulla simpatia, sulla soggettività, roba più vicina al tifo da stadio che non all'appartenenza ideologica.
Per anni mi sono limitato a giudicare i politici a seconda del loro schieramento, mi sono lasciato abbindolare dalle classiche promesse elettorali (poi puntualmente disattese, ma tanto chi controllava ?) , dalla foga del momento di qualche dopo-tragedia ecc. ecc. . Vista la mia naturale e innata antipatia per la sinistra al mio primo voto per le politiche non ho potuto fare a meno di votare Mr.B . Perchè ? Boh, simpatia credo. Simpatia verso un personaggio sempre sorridente, sempre ottimista, a capo di un impero economico e di sicuro un vincente. L'altra scelta erano politici di professione nullafacenti , capaci soltanto a criticare e a denigrare colui che stava facendo rinascere l'Italia. In pratica la mia non è mai stata nemmeno una vera a propria simpatia ma più che altro un rivolgersi al meno peggio, o meglio a quello che credevo essere tale.
Sì sì me ne rendo conto, c'è da vergognarsi non per una ma due o tre vite di fila.
Così da quel tragico momento sono entrato a far parte della non invidiabile categoria dei berluscones , coloro che, per diversi motivi (che oggi non riesco più a comprendere) seguono e non pensano. Quello che dice il capo è buono, quello che dicono gli altri sono idiozie e malvagità atte a riportare il paese nell'oblìo.
Di conseguenza mi sono ritrovato anche io a disprezzare personaggi come Biagi, Santoro, Luttazzi e per ultimo Travaglio. Un disprezzo molto particolare quello inculcato dal cavaliere perchè in effetti vuoto, senza motivazioni oggettive, solo il solito bieco tifo da stadio, quello che ti fa odiare l'avversario senza motivo, solo in quanto tale. In effetti dopo il famoso editto bulgaro e la cacciata dei 3 mi sono chiesto a volte cosa diavolo avessere fatto di tanto grave per essere allontanati dalla tv di stato (e quindi da tutte visto che la sola alternativa era guarda caso del "genitore" del suddetto editto). La risposta è sempre rimasta la stessa: parlano male di Berlusconi, inventano bugie per screditarlo, sono invidiosi e faziosi e vogliono l'Italia in mano ai comunisti.
Sì ok le vite che dovrei trascorrere vergognandomi sono diventate quattro o cinque.
Un giovedì sera di qualche mese fà poi, immerso fino al collo nel vuoto pneumatico della nostra tv, mi sono ritrovato mio malgrado su raidue dove era in onda Annozero.
Non sia mai mi dico, non l'ho mai visto e mai la guarderò questa porcata di faziosi comunisti. La curiosità però era troppa, la politica del resto era rimasto uno dei pochissimi argomenti di cui non mi ero mai interessato, uno dei pochi argomenti che in una discussione non avrei saputo affrontare senza fare figure vergognose.
Mi fermo su raidue e butto giù l'amara pillola di Annozero.
Cinque minuti e "l'odio" per Santoro era svanito.
Oddio sto diventando comunista! Il terrificante dubbio s'insinuava nella mia testa.
Dieci minuti e la definizione meno peggio aveva perso per strada il meno.
Un quarto d'ora il disprezzo per Travaglio iniziava a tramutarsi in vivace curiosità di approfondire gli argomenti da lui trattati.
Oddio sono diventato comunista! Il dubbione avanzava ma entro fine trasmissione era svanito nel nulla, dissolto dalla consapevolezza che nel descrivere i fatti così come sono non c'è faziosità nè colore politico. Chi critica onestamente basandosi su dati oggettivi la destra non è comunista come non è fascista chi contesta gli errori alla sinistra.
Oddio sono stato un emerito coglione! E questo non era un dubbio ma una constatazione e nemmeno tanto amichevole.
Per anni per puro disinteresse mi sono bevuto volontariamente tutte le idiozie e le vergognose menzogne di tutta la classe politica col risultato di sentirmi oggi, dopo aver aperto gli occhi (anche se di strada verso la vera informazione e cultura politica ne dovrò fare ancora moltissima) un povero idiota che si è fatto prendere per il culo da una massa di delinquenti (e non è una parola a caso).
Così dopo qualche libro letto, tanti "passaparola" visti e tanti articoli condivisi sul blog del buon Grillo mi è venuto un altro dubbio: oddio sono diventato un travaglino!
Beh non so, io non ho mai cercato e non cerco un idolo, un capopopolo da seguire e osannare e per questo non capisco chi adora oppure odia profondamente Grillo o lo stesso Travaglio. Io apprezzo profondamente chi agisce in modo corretto, chi aiuta a capire un mondo che fa di tutto per non farsi comprendere e per ingannarci, quindi io apprezzo profondamente il lavoro di Travaglio e l'impegno di Grillo e li ringrazio per avermi aiutato nell'aprire gli occhi sulla politica, sull'ecologia e sull'impegno sociale.
Per questo metto a disposizione il mio piccolo e misero blog per diffondere ciò che ritengo debba essere conosciuto da tutti, non per disprezzare o apprezzare questo o quel partito (io non sono nè di destra nè di sinistra, mi ritengo apartitico a meno che la verità non sia un partito ma non credo) ma semplicemente per poter giudicare correttamente gli stessi avendone i mezzi.  

 
 
 

19 Marzo ...

Post n°52 pubblicato il 19 Marzo 2009 da Capt_Hornblower

... Auguri papà.

 

         

 
 
 

Ma tutto questo coraggio dov'è ?

Post n°51 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da Capt_Hornblower

Pensavo, in questi giorni anche volendo è impossibile non farlo, alla povera Eluana.
Ci pensavo come detto per il bombardamento mediatico ma anche perchè per 3 anni ho vissuto sulla mia pelle la stessa identica situazione dei signori Englaro, anche se a parti invertite.
Pensavo alla sua vicenda e a quanto mi fa schifo la nostra società costruita sull'ipocrisia e sulla menzogna, sull'egoismo e la superficialità.
Penso alle trasmissioni tv dedicatele, salottini dediti al gossip mascherati da servizio pubblico d'informazione e penso a chi invece ha preferito trasmettere il grande fratello. Insomma dalla padella alla brace.

Penso a Beppino Englaro e alla sua scelta di affidare sua figlia a terzi per poi pretendere che la volontà (vera o presunta) della stessa fosse applicata da altri e riconosciuta legale.
Una battaglia ahimè inutile visto che l'unico risultato ottenuto sarà probabilmente una legge che impedirà definitivamente ad altri di scegliere se vivere da vegetali o morire da persone.
Una battaglia che molti hanno definito coraggiosa e che io invece giudico un pò vigliacca, perchè il vero coraggio sarebbe stato quello di accudire la propria figlia in casa, viverne ogni istante e poi con lo stesso coraggio decidere di rispettare la sua volontà mettendo fine alle sue sofferenze.
Parlo, ahimè, per esperienza diretta per aver vissuto quella situazione di persona e 24 ore su 24 perchè mio padre abbiamo scelto di non affidarlo a nessuno se non alle nostre cure e se il destino non avesse deciso di porre fine alle sue sofferenze ancora lo staremmo facendo con immenso amore, tanta volontà e coraggio.
E io avrei messo fine alla vita di mio padre privandolo dell'alimentazione ? Mio padre prima di cadere in questo tragico tunnel senza uscita non ha mai manifestato tale desiderio, mai e in nessun caso, ma se l'avesse fatto io sento che l'avrei accontentato, con immenso dolore, ma l'avrei fatto.  
Senza delegare altri, senza scomodare la magistratura, senza coinvolgere le istituzioni, senza dare modo ai media di fare del nostro dolore un fatto di costume.

Sbaglierò, ma io l'affetto lo giudico dai fatti e non dalle intenzioni e un fatto sarebbe stato quello di premere il pulsante di stop sulla pompa della PEG (già, alla fine si riduce tutto a questo) e attendere quei pochissimi giorni per vedere la volontà della propria figlia finalmente rispettata. Se davvero Eluana era così contraria a questo tipo di vita, e se davvero la famiglia riteneva così urgente e sacrosanta la sua volontà, costringerla a sopportarla per 17 anni non è affetto, non so di preciso come chiamarlo ma di certo amore non è.  

Aggiungo, dopo la giusta precisazione di farfalla_granata, che i miei commenti erano riferiti unicamente al mancato intervento in prima persona della famiglia Englaro per porre fine alle sofferenze della figlia. Non metto assolutamente in dubbio l'amore della famiglia nei confronti di Eluana come non mi permetto di dubitare su quanto di buono e coraggioso è stato fatto per lei in questi lunghi anni di sofferenze. Capisco il loro dolore meglio di moltissimi altri e anche se mi sono trovato ad avere opinioni diametralmente opposte porto loro il massimo rispetto e per quanto possibile e utile sono loro molto vicino.

 
 
 

Riposa in pace ... finalmente .

Post n°50 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da Capt_Hornblower

 
 
 

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Post n°49 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da Capt_Hornblower

Che strano tempo il nostro.
Specie per noi, famigerata generazione venuta al mondo a cavallo fra anni 70 e 80, fra attentati e "Drive In" ... ultimi a posare lo sguardo sull'era analogica e primi a poggiarlo su quella digitale.
In un certo senso potremmo definirci gli ultimi fortunati possessori di una certa memoria storica che già dalla generazione successiva si sarebbe perduta, smarrita nelle luci al neon e nei colori esagerati degli 80's .


Memoria di cosa ?
Forse di qualche valore, di quei sani insegnamenti che a 15 anni prenderesti volentieri a calci e che a 30 ritrovi come tuoi senza nemmeno accorgerti di aver fatto un giro completo, di essere passato dal via, ritirato le 20mila e di dover ritirare i dadi.
Ed è a questo punto che ti guardi attorno e non riconosci più il tuo mondo ... anzi il mondo in generale.

Stasera guardando X-factor ho visto ragazzetti piangere disperati per una esclusione o non ammissione al programma. Poverini, mi sono detto, sono stati privati del loro sogno.
Quale sogno ? Passare qualche mese in tv cantando fregnacce e preoccupandosi solo del taglio di capelli o della coreografia ? Probabile.
Ho ripensato poi ad un bellissimo documentario sulla Grande Guerra ed in particolare sulla vita di trincea, sui protagonisti di tale tragedia e sulla loro forza interiore e profonda dignità.
Ricordo benissimo alcune lettere, lette durante il racconto, spedite dal fronte da ragazzi appena maggiorenni alle famiglie. Ragazzi semianalfabeti di origini contadine, presi e da un giorno all'altro passati dai campi alle trincee, dalla zappa al fucile, dalla terra alla fetida poltiglia di fango e sangue dei campi di battaglia.
Ragazzi che con la morte costantemente davanti agli occhi chiedono alle famiglie notizie sul raccolto e sulla salute degli animali, ragazzi che si lamentano sì delle condizioni disumane in cui versano ma che subito dopo si aggrappano alla speranza e tirando fuori tutta la forza di cui sono capaci auspicano un futuro migliore per tutti.

No, non dico serva una guerra per tirar fuori il meglio di sè, nè mi sto infilando in un infinito quanto inutile discorso retorico così per la semplice voglia di farlo ... stavo solo pensando al famoso tiro dei dadi, quello che a 30 anni senti di dover fare e senti di dover fare bene ... e pensi che ci vorrebbe un bel 12 per andare il più lontano possibile e ciò per me significherebbe soprattutto farmi una famiglia e avere dei figli.
Figli che, sogno fra i sogni, vorrei educare nel miglior modo possibile ma che ... sogno fra i sogni ... non vorrei far nascere in quest'epoca così arida di contenuti, di cuore, di valori e di dignità. Io la chiamerei l'epoca degli swarovsky, culi di bottiglia sapientemente tagliati tanto da renderli simili a lucentissimi brillanti.
Apparire e non essere.
Una cultura ormai talmente radicata da portarci a pagare i suddetti culi di bottiglia quasi come diamanti.
E le nuove generazioni a me sembrano tanti swarovsky messi tutti in fila a far bella mostra di sè, tutti preoccupati a lucidare le mille sfaccettature che sapientemente (ma nemmeno tanto) coprono il vuoto pneumatico che hanno all'interno.


Se avete 30 anni o giù di lì e specialmente se siete maschietti vi riconoscerete nell'ormai mitico tormentone che più o meno recita: "...noi a nostri tempi ci davi un pallone ed eravamo felici..." . Una rottura di coglioni, è vero, ormai lo si sente da troppo rimane il fatto che è così, non è null'altro che la verità.
Una semplicità la nostra che non era santità, non eravamo esenti da vizi o difetti per carità, eravamo solo più abituati ad accontentarci di poco e quanta emozione quando a quel poco si aggiungeva anche solo una virgola in più.
Oggi non faccio altro che sentire di ragazzini che girano con il coltello in tasca, altri che senza cocaina non solo non si divertono ma vanno in depressione, di ragazzine che torturate dall'obbligo di apparire maturano disturbi alimentari di vario genere, spesso letali, vedo ragazzi truccati e pettinati peggio di boy george dei bei tempi ostentare il proprio diritto ad apparire ed essere alla moda e poi sento di gang di ragazzine che pestano a sangue le rivali in amore. Un mondo sottosopra su cui qualcuno sembra aver vomitato.

Ecco il perchè di questa mia riflessione ... non dico di volere un figlio eroe che in mezzo a cadaveri e colpi di mortaio si preoccupa di come va il mio lavoro e prega per un mondo migliore, ma nemmeno uno che mi svuoti il portafogli per creme depilatorie e cocaina ...

Speriamo allora che da quei dadi esca miracolosamente un 24 e che mi permetta di essere il padre che vorrei, uno di quelli capaci di farti dimenticare lo schifo che ti sta attorno facendotelo passare anzi per il migliore dei mondi che avresti potuto trovare, uno di quelli a cui pensi quando hai bisogno di farti coraggio, uno di quei padri a cui sai di poterti affidare sempre e in ogni situazione, uno di quelli che non ti fanno mai mancare un abbraccio, un padre che ti ascolta, che ti capisce e se non ci riesce si sforza oltre le sue possibilità almeno per tentare, uno di quelli che ti fanno piangere e urlare di rabbia per poi capire dopo anni che si sono caricati volentieri sulla schiena il tuo odio solo per farti del bene ... uno di quei padri che non vogliono essere superman , ma solo un bravo papà per i loro figli.

Un papà come il mio che ha ispirato questi miei pensieri ...

 
 
 
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