Der Steppenwolf

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EMILE CHARTIER

 

Niente è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che si ha.

Emile Chartier

 

 

 

Se io potrò impedire

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-

o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

 

 

FELICITÀ

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

H. Hesse

 

 

LAO TZE

Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

 

 

RIDERE

 

L'unica cura contro la vanità è il riso, e l'unico difetto ridicolo è la vanità.

Henri Bergson

 

 

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! - Guardate piuttosto come ride.

 

 

 

 

« Pelagio D'Afro - I cicc...Angela Thirkell - Fragol... »

David Forrest - E a mio nipote Albert lascio

Post n°76 pubblicato il 19 Gennaio 2018 da ixtlann
 

 

 

Tirate una linea in direzione sud dalla Bishop Rock alle Isole Scilly. E un'altra, in direzione sud sud-ovest, da Capo Penninis a St. Mary. Nel punto d'incontro, a circa ottantasei miglia al largo dell'estrema punta occidentale della Francia, c'è una barchetta...

 

David Forrest è lo pseudonimo utilizzato dai giornalisti britannici Robert Forrest Webb e David Eliades per firmare le loro collaborazioni narrative.

 

...Ma un uomo può avere solo tre vizi. E io ho già il Gordon gin, il Booth gin e il Plymouth gin.

 

Gran Bretagna, primi anni settanta. Un'isoletta nella Manica, al di fuori delle acque territoriali inglesi: pochi metri di rocce e scogli, nessun albero e una nutrita popolazione di gabbiani.

 

«Una balena? Ma quella è la sua isola!»

Albert gli strappò quasi il binocolo di mano.

«E allora dove sono gli alberi?»

«Quali alberi? L'unica cosa che cresce lì, è la barba. Ma quanto a erba e piante...»

La gobba di roccia diventava sempre più grande, più grifagna e più brutta.

 

Agli occhi del giovane Albert - ne è appena diventato il proprietario grazie all'eredità dello zio Alf, che l'ha vinta in una leggendaria partita a poker - l'isola ha un'unica attrattiva: la bellissima Victoria, figlia di un avvocato, che vi si reca ogni giorno a prendere il sole. Una sera i due rimangono soli avvolti in una fitta nebbia e, mentre Albert si accinge a sedurre la ragazza, un peschereccio della marina sovietica si incaglia sugli scogli. Più che dall'invasione della sua proprietà, Albert è sconvolto dallo scoprire che il peschereccio è in realtà una sofisticata nave spia. Il padre di Victoria consiglia al protagonista di affittare ai russi parte dell'isola per una cifra altissima, in attesa di disincagliare la nave. L'Unione Sovietica accetta con entusiasmo, conquistando una postazione radar nel cuore delle acque inglesi.

 

Dopo un lungo tira e molla, l'avvocato si avvicinò a Albert.

«È disposto a vendere o ad affittare parte dell'isola?»

«Quanto posso cavarci?»

«Non si preoccupi. Lasci fare a me. Otterrò il prezzo più alto possibile.»

Rhodes tornò a rivolgersi al russo.

«Il proprietario di questo terreno è disposto ad affittarvi a lungo termine la parte danneggiata contenente il vostro peschereccio, per sei milioni di rubli.»

Il russo parve sbalordito, sbalordito almeno quanto Albert il quale, sebbene non avesse un'idea della cifra esatta, aveva l'impressione che fosse enorme.

«È più di un milione di sterline» gli bisbigliò Victoria,

 

La risposta degli Stati Uniti non si fa attendere: in poco più di un'ora affittano l'altra metà dell'isola e vi sbarcano un reparto di marines. Gli occhi del mondo sono puntati sull'isola di Albert, che riproduce in miniatura le tensioni della Guerra fredda: le due superpotenze si affrontano armate, separate da una barriera di filo spinato sorvegliata da un mastino asmatico e da una striscia di rocce, dove sono piantate le tende inglesi.

La convivenza forzata in uno spazio tanto ristretto sortisce però effetti imprevisti. Tra grottesche missioni segrete, improbabili azioni di sabotaggio, spedizioni in cerca di alcolici, russi e americani si rendono conto di avere molto in comune ...

 

Comprare il vino non fu facile come avevano immaginato. A quanto pareva, i negozietti del paese non avevano un grande stock.

«Cento bottiglie? Spiacenti, ma abbiamo quasi esaurito la scorta. Però abbiamo vino sfuso a volontà, se portate voi le bottiglie.»

 

Cosa dire, bello, divertente, veloce, surreale e al contempo intelligente!!! Davvero una piacevole lettura!!!  Una miscela di antimilitarismo e satira con connotazioni grottesche, un libro contro la guerra, contro tutte le guerre, contro le inutili frontiere che cercano di separare gli uomini, tutti fratelli, tutti uguali, con gli stessi bisogni e uguali sogni!! Carine anche le battute sui politici!! Un grande classico dello humor britannico.

 

Il resto del discorso alla nazione svanì nel silenzio perché il robusto welsh corgi aveva afferrato il televisore per la maniglia portandolo fuori dalla stanza.
"Dov'è andato?" domandò la regina a suo marito.
"E' sceso in giardino. Seppellisce sempre il televisore, quando parla il primo ministro."
"E' diventano impossibile. Dobbiamo proprio fare qualcosa."
"Sì" rispose il marito della regina "Credo che dovremmo farlo imbalsamare e regalarlo al museo di storia naturale."
"Stupidone!" redarguì affettuosamente la regina. "Io parlavo del primo ministro."
"Anch'io" rispose suo marito.

 

 

 

 
 
 
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SENECA

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

 

 

 

BERTRAND RUSSEL

Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti

 

OSCAR WILDE

Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza

 

SE TU AVESSI DORMITO?,

Se tu avessi dormito?,

E se, nel sonno, tu avessi sognato?

E se, nel sogno,

tu fossi entrato nel paradiso

e lì avessi colto uno strano, bellissimo fiore?

E se, al risveglio,

ti ritrovassi quel fiore in mano?


Samuel Taylor Coleridge

 

 

IL MOMENTO

Se ne va, se ne va, se ne va!

Se n'è andato!

E col momento,

se n'è andata l'eternità!

            Juan Ramòn Jiménez

 

 

N.NUR-AD-DIN

 

Nasciamo senza portare nulla,

moriamo senza poter portare nulla,

ed in mezzo,

nell'eterno che si ricongiunge

nel breve battito delle ciglia,

litighiamo per possedere qualcosa.

                              

 

 

IL RAGGIO VERDE

In particolari circostanze,

quando il sole scompare dietro l'orizzonte,

nel preciso momento in cui l'ultima luce diretta ci colpisce,

può da esso generarsi un raggio verde

che passando attraverso i nostri occhi,

ha la capacità di illuminare la nostra essenza,

permettendoci di dare uno sguardo

dentro di noi e

vedere chi siamo!

 

 

STRANO VAGARE NELLA NEBBIA

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.

Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.

In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.

 

H. Hesse

 

 

AMBROSE BIERCE

Riso:  Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.

È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.

 

 

 

OVIDIO

La Fama, che gode con le sue calunnie

a confondere vero e falso, e che dal nulla si dilata

per forza di menzogna

 

 
 

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